I primi anni non riuscivo proprio a fare un buzzing decente solo col bocchino. Provavo e riprovavo periodicamente ma niente: Poca efficienza, suono sfiatato, tanta fatica inutile (sebbene producessi dei suoni), tant'è vero che mi ero convinto che fossi uno di quelli che "anche senza buzzing" avrebbe potuto suonare in maniera decente.
L'incontro con un grande maestro però mi fece rivalutare questo genere di esercizi e adesso sono in grado di eseguire un bel buzzing pieno e suonare anche dei piccoli esercizi solo col bocchino (brevi e lente discese e salite cromatiche, salti di 4a e di 8va, ecc...).
Al di là di quello che riesco a fare, il fatto di riuscire a fare il buzzing col bocchino mi ha fatto scoprire l'importanza del flusso dell'aria. Non sono più le labbra a "tentare" (barando) di mettersi in vibrazione ma è lo stesso flusso di aria che, attraversando le labbra (angoli serrati ma comunque rilassate al centro), le mettono in vibrazione. Ho scoperto che per fare un buon buzzing bisogna generare un flusso di aria di grande portata e uniforme e, almeno all'inizio, con un forte volume. Non essendoci la tromba a opporre resistenza, l'aria va via rapidamente. Passando alla tromba e mantenendo lo stesso concetto, il suono diventa molto più corposo sebbene la sensazione di retropressione sia completamente diversa (bisognerà adeguarsi).
Purtroppo il saper fare un buon buzzing non mi ha fatto diventare un suonatore decente... però mi ha dato l'idea di come sfruttare meglio il flusso (la colonna d'aria) per far fare meno lavoro alle labbra e migliorare così il suono, la resistenza e costituisce ormai quasi sempre i primi 5 minuti della mia routine di studio.
Per il resto, sono rimasto una schiappa...