La storia di un grande costruttore di suoni: Vito di Grigoli

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al_trumpet
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La storia di un grande costruttore di suoni: Vito di Grigoli

Messaggio da al_trumpet »

[justify]Quasi tre anni fa’, quando decisi di sviluppare il mio progetto di ricerca relazionato con lo strumento “tromba” (ma questa è un’altra storia che non vorrei raccontare in questo post e che chi è curioso può vedere nella mia pagina Instagram) senti la necessità di capire e di vedere come si costruiva una tromba. Così conobbi Vito di Grigoli che a Cammarata, paesino arroccato nei monti Sicani, costruiva trombe. Essendo io designer, docente universitario e ricercatore molto legato ai sistemi di produzione e allo sviluppo di prodotti relazionati con il territorio, la cosa mi intrigò molto.
Conobbi una persona fantastica, con un’ironia e una forma semplice e diretta di raccontare, tutta siciliana, che mi aprì molte porte per conoscere e capire il mondo della costruzione degli strumenti. Premetto che non sono un trombettista (suono male e non mi posso definire un trombettista, studio da quasi 4 anni la tromba ma ancora non è abbastanza ne è sufficiente per potermi definire tale), ma questi quasi 3 anni di lavoro continuo con questi e su questi strumenti, anche se é oggettivamente poco, mi ha direttamente o indirettamente messo in contatto con costruttori italiani (Roberto e Angelo della G&P), francesi, spagnoli, americani e brasiliani e mi ha permesso di capire che Vito faceva un lavoro straordinario.
La grandezza si vede dall’umiltà e dall’altruismo con cui Vito ha condiviso con me i suoi segreti, le sue esperienze, i suoi contatti (Cristian Bosc e la G&P per esempio) e i consigli che dall’Italia mi arrivavano da Vito. Vito di Grigoli faceva questi strumenti con passione e per passione.
Si faceva, perché per quello che ho scoperto la settimana scorsa (per causa di un’intervista che abbiamo avuto io e lui con un giornalista ANSA), Vito ha smesso di costruire trombe. Dopo 15 anni di ricerca, di sperimentazione e di ottimi risultati (sfido chiunque a dire che le trombe di Vito non siano buone) questo splendido artigiano è costretto a smettere di costruire strumenti musicali. Penso che Vito non ricerca la tromba ma il suo suono, lo studia cercando risposte che non sono "mai assolute", ma che possono essere viste come nuovi punti di partenza per quello che é un continuo viaggio nella definizione di qualcosa che possa essere nuovo, che possa emozionare e sorprendere. Un sogno? no non penso, semplicemente uno stimolo per continuare a fare quello in cui lui crede.

Non cerco responsabilità, non voglio fare una lezione di morale a nessuno e nemmeno un “de profundis” alla produzione dell’artigianato italiano (che nella costruzione degli strumenti musicali ha uno dei suoi ambiti più apprezzati all’estero) ma solo vorrei fare una riflessione: Ci siamo chiesti quanto queste trombe (così come altri artefatti dell'alto artigianato Italiano) rappresentino l’Italia che lavora, l’Italia del Bello e Ben Fatto e quanto possa essere importante produrre azioni che possano aiutare queste eccellenze Italiane a continuare ad esistere e a mantenersi attive? L'identità italiana e, scusatemi, quella di una Sicilia diversa, creativa e capace di produrre eccellenze sta anche in questi prodotti.

Scusate questo che probabilmente è uno sfogo, e buona tromba a tutti,
Ermanno
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(articolo ANSA su Vito: http://www.ansa.it/sicilia/notizie/speciali/2018/05/04/di-grigoli-lartigiano-delle-trombe_5aee7723-a9a9-419b-8f11-54264d2d5c5f.html)


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Tromba: Almada_trumpet (prototipo) 1.0; Almada_trumpet (prototipo) 2.0
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