stefano bartoli ha scritto:"Una volta c'erano i mestieri" c'era la scuola e poi la gavetta. Ancora oggi un liutaio, per dirsi tale va a bottega molti molti anni, poi comincia a fare, piano piano. A volte riesce altre volte non realizza nulla di significativo e cambia mestiere.
Oggi, anche grazie alla rete ma direi più "per colpa" della rete, per la facile circolazione di informazioni e tutorial, vedo che tutto questo passa talvolta in secondo ordine e molti ne sono convinti.
Per capire che non è invece possibile basterebbe frequentare appunto una liutaio ma anche tanti altri mestieri. Il mondo cambia, non c'è alcun dubbio e non c'è alcun dubbio che certa "tecnologia" aiuti ma certi requisiti "base" certe regole dell'apprendimento e del sapere non cambiano, mai.
Si può imparare a "sentire ad orecchio" che tipo di problemi ha un motore di un'auto (fa ridere eh eppure succede in officina da mio fratello) ma si può anche solo imparare a collegarvi il computer della concessionaria, e se anche non sei una cima, è lui che ti fa la diagnosi...se il computer si pianta...li ti aspetto al varco e poi, puoi davvero definirti un meccanico?.
La tecnologia che sostituisca il sapere è il più grosso degli inganni del nostro tempo.
Ed alcuni ci inzuppano il biscotto.
La tecnologia ovviamente non può sostituire il sapere, se così fosse, il mondo si fermerebbe e non ci sarebbero più nuove scoperte. Semmai, la tecnologia è uno dei mille modi in cui il sapere diventa quotidianità, è uno strumento del sapere, che ci facilita la vita e consente al sapere stesso di progredire.
In altre parole, senza un sapere conscio, la tecnologia sarebbe inutile, ma senza la tecnologia creata dal sapere, il sapere stesso non potrebbe "andare oltre".
Pensare che le cose "fatte come una volta", abbiano sempre un valore aggiuntivo ha un che di romantico, ma tutto va calato nel contesto storico in cui si vive.
L'esempio che fai del tool diagnostico OBD per auto ne è un classico: negli anni 70 quando un'auto era solo una questione di pulegge, ingranaggi e carburazione, il meccanico poteva "capire" dal rumore del motore quale fosse il problema.
Nel 2020, con l'auto che è in realtà al 90% un oggetto elettronico pilotato da migliaia di sensori cablati via CAM-BUS, senza il diagnostico OBD il meccanico non potrebbe mai capire quale dei sensori elettronici è andato a quel paese mandando la centralina in blocco... questo non fa del meccanico che usa l'OBD meno meccanico di quello che negli anni 70 faceva la diagnostica ad orecchio, semplicemente uno era un meccanico per le auto degli anni 70 ed un è un meccanico per le auto degli anni 2020...
Nel mondo degli ottoni e della meccanica di precisione in generale, abbiamo assistito più o meno allo stesso tipo di evoluzione tecnologica, e vediamo sempre più artigiani che quasi non toccano la lima bastarda (per chi non ha fatto aggiustaggio alle superiori: non è una parolaccia gratuita, si chiama proprio così) o che non si sporcano le mani col nero fumo e squadretta per vedere se un piano è tirato dritto, ma solo perché esistono strumenti più moderni e precisi. Sono questi artigiani "meno artigiani" di quelli che vanno di sgorbia a tutto spiano? Probabilmente no, probabilmente sono semplicemente artigiani di nuova generazione.
E' chiaro che anche queste nuove tecnologie richiedono mesi se non anni di studio per essere padroneggiate. Il progetto di sviluppo di pezzo con superfici complesse su CNC non è roba semplice, devi sapere come raccordare le curve, come sequenziare le fasi di lavoro, a che velocità far girare gli attrezzi...
Infine un'altro fattore da tener presente è la curva di apprendimento che è cambiata di molto. Questo si vede in praticamente ogni settore: nel mondo "analogico", ogni informazione fluiva lentamente (se mai fluiva), ecco che la formazione in bottega era lenta, perché l'unica sorgente di informazione era quella del mastro di bottega, che ti trasmetteva si il suo sapere, ma che era un sapere basato sulla sua esperienza e che sicuramente non rappresentava tutto lo scibile umano nel settore. Oggi nulla vieta di viaggiare, spostarsi, visitare altri artigiani, imparare da molti, questo ha l'effetto, sulle persone predisposte, di mantenere la mente aperta e pronta ad abbracciare nuove nozioni, che vanno oltre al classico "si è sempre fatto così" che spesso veniva insegnato in bottega.
Tutto questo lungo pippone per dire che si, il sapere è la cosa più importante (sopra ogni cosa), che la tecnologia non va demonizzata, perché è un importante strumento per far progredire il sapere, e che la conoscenza ed i metodi di apprendimento si evolvono e che spesso quello che nel secolo scorso si imparava solo dopo una vita, oggi si può imparare molto più velocemente.
Spero di aver contribuito alla discussione
I.