Ognuno di noi è "legato ad un destino" un'epoca, un mondo. Tutti ascoltiamo di tutto, tutti abbiamo o abbiamo avuti dei modelli "guida" o ispiratori, talvolta idoli.
Questo è un argomento molto complesso e molto semplice al contempo, secondo me. Quando ero batterista ho studiato davvero a fondo Max Roach che adoravo, la stessa cosa che poi ho fatto con Lester Bowie.
Ma ovviamente i modelli trombettistici che amo o ho amato son stati diversi: Kenny Wheeler, Woody Shaw, Lester Bowie, Don Cherry, Freddie Hubbard, Lee Morgan, Tom Harrell, Chet e Miles e sicuramente qualche altro ora mi sfugge. Oggi amo molto anche Giovanni Amato.
Come districarsi allora? Eh si perchè tutta questa gente ha stili differenti, alcuni molto differenti tra loro e poi vengono da epoche e mondi per me lontani...
La logica ci insegna che dovremmo "rubare" da ciascuno, le cose che ci interessano, ci piacciono, ok
Si ma mica è facile poi non rischiare il minestrone. Quanti sassofonisti sono ancora oggi prigionieri di Coltrane o Parker o Breker etc etc
E' a questo punto, secondo me, che viene fuori il musicista che sei, di livello uno o dieci, tiri fuori roba dal tuo cappello, risultato dei furti a danni dei signori sopra e del tuo personale sentire, ma quanti ci riescono? Per me pochissimi.
L'unica cosa che ho sempre cercato di sconsigliare è quella di avere tutti i dischi di XXX e nessuno degli altri. Direi invece, meglio un disco solo per ciascun musicista ma rivolto a quanti più musicisti e strumenti possibile!
Personalmente sono anche un divoratore di Monk ad esempio, il che mi ha aperto molto la mente su certi argomenti.
Insomma, la riflessione (banale) è cercare di ascoltare solo musica buona ma di tanti musicisti e non pigliare la fissa per uno. E soprattutto non cercare assolutamente di "rifare" le cose che fa lui o come le fa lui, lui è lui, tu sei tu.
Post probabilmente inutile e banalotto ma m'è venuto così davanti ad un caffè....