Monk live

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stefano bartoli
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Monk live

Messaggio da stefano bartoli »

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NERO
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Re: Monk live

Messaggio da NERO »

Monk Mi fa sentire inadeguato anche come ascoltatore.. :lol: qui a dire il vero parte più tranquillo, e gira deliziosamente intorno ai temi. Già con caravan mi comincio a chiedere cosa avesse fumato, o cosa dovrei fumare io... Bellissimo concerto. Tra l'altro merita aspettare la fine del video.. la nota lunga con cui Sarah voughan chiude il suo pezzo... Mamma mia.
stefano bartoli
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Re: Monk live

Messaggio da stefano bartoli »

Penso che ognuno abbia la sua relazione con ciò che ascolta. Personalmente non avevo ancora venti anni quando gli insegnanti di musica a scuola hanno iniziato a tartassarmi con Monk, francamente lo trovavo inascoltabile. Rimasi invece letteralmente catturato da Max Roach, complice il fatto che studiassi batteria. Poi per anni ho ascoltato e studiato, come molti, gran parte del jazz, dalla tradizione alle avanguardie. La tromba probabilmente, insieme allo studio dell'armonia, mi hanno pian piano fatto intuire la grandezza della concezione solo apparentemente infantile, di Monk. Pian piano, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai ad aver comperato gran parte dei suoi LP e ad ascoltarli alla paranoia.
Ogni suo tema, seppur aforistico, come lo definisce Franco D'Andrea, è una miniera infinita sia melodicamente sia armonicamente. E anche, qualsiasi tema non suo abbia maneggiato, ne faceva una cosa che dicevi "Questo l'ha scritto sicuramente lui!!!" Un musicista in grado insomma di piegare tutto al suo mondo ma senza violentarla ma mostrandotene gli angoli segreti.
Da anni oramai, è una delle mie droghe preferite. E come ho spesso detto, che tu lo veda immortalato in una foto, che tu lo veda semplicemente passeggiare su un marciapiede, una certezza ti balena subito in testa: quest'uomo è il jazz e tutta la storia del jazz sta in quest'uomo, dalla tradizione al jazz che lo successe post mortem. Un alieno per me.
Una cosa è cmq certa, il jazz non può esistere senza Monk nel capitolo più "alto".
Ancora oggi è avanti, è criptico, non sempre decifrato o decifrabile, avveniristico, inaspettato, infantile e complesso fino all'assurdo e bello, bello da morire. Qualcuno ha scritto che prima suonava come altri pianisti, poi si ritirò due anni, tornò e suonava come sappiamo. Non posso dubitare che ci abbia studiato e lavorato su ma credo al contempo, che Monk abbia ricevuto qualcosa che altri non hanno avuto, qualcosa di soprannaturale.

PS:
Sua insindacabile richiesta contrattuale, un cornetto alla crema portatogli da Nellie nel post concerto, un alieno appunto.
La passione di Arturo Benedetti Michelangeli, oltre la musica, era il fumetto di Topolino, nulla è per caso...

Per me è così
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