Allievi di oggi

Metodi, scale, arpeggi, swing, tutto sulle tecniche di improvvisazione
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stefano bartoli
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Allievi di oggi

Messaggio da stefano bartoli »

Sappiamo tutti che il mondo è cambiato moltissimo negli untumi decenni, da metà anni 80 direi, con l'avvento del digitale, della rete, le cose sono drasticamente diverse, in molti aspetti della ns vita.
Intendiamoci, certe cose, certe regole e certi principi non cambiano, la mortadella è sempre la mortadella, nella tromba bisogna sempre soffiare e così via.
Nel mio ambiente, inteso come concerti e insegnamento privato e nelle scuole(private) le cose non sono state stravolte ma son cambiati gli allievi.

Forse complice una certa tv, forse complice il nostro tempo che porta le persone a consumare e bruciare tutto in maniera parossistica e ahimè spesso, superficiale.
Il grande sociologo e filosofo Franco Ferrarotti, definiva questa epoca come "Una massa di informatissimi idioti" e l'affermazione, senza voler offendere nessuno, ha la sua bella logica, tutti sanno tutto (grazie alla rete) ma non approfondiscono nulla.

La tecnologia si sa è favolosa ma se usata male, se questa sostituisce l'esperienza diretta e personale siamo fregati.

Un chitarrista, oggi ha una scelta mostruosa relativamente ad effetti digitali, processori etc ma alla fine la chitarra deve saperla suonare , o meglio "dovrebbe..."

Per fortuna il nostro strumento (come altri) funziona in maniera tale che tira fuori quello che hai o quello che non hai, hai voglia a mettere effetti e riverberi, la prima volta che ti staccano tutto e ti trovi a suonare, magari solo con un contrabbasso e ad 2 metri dal pubblico (tipico dei Jazz club) beh, li o ne hai o non ne hai, punto. 

Ho avuto moltissimi allievi negli ultimi 15 anni ed anche adesso ne ho abbastanza, la maggior parte adulti hobbysti e incasinati( mutuo, figli, moglie e via andando) ragion per cui il tempo da dedicare alla musica rimane pochino. Ma io ho sempre detto che si può studiare male 8 ore al giorno (magari studiando le cose che già sappiamo fare, o le cose che ci danno più goduria) oppure studiare bene anche una sola ora al giorno, è una questione mentale ed una questione di obbiettivi chiari.

Ieri stavo facendo lezione con un mio allievo ed oramai anche intimo amico. Una bella persona sui 50 anni con famiglia e tutto. Questa persona è molto metodica, ha una buona intelligenza "teorica" e infatti è diventato piuttosto bravo in armonia ma ancora ha problemi importanti sullo strumento e sul tradurre le regole melodico/armoniche in musica concreta.

Eppure è uno degli allievi più diligenti che io abbia mai avuto, è uno che studia davvero.

Cosa manca allora?

Io penso sempre alla mia personale esperienza ed alla frase totem degli americani "practice, practice e ancora practice"

Dopo un anno che studiavo tromba (ma studiavo 6 ore al giorno) facevo già concerti in quartetto, le figure di merda e alcuni errori a volte c'erano, gli errori sugli accordi pure ma continuando a studiare e suonando continuamente con gruppi, pian piano le cose andarono molto meglio, soprattutto perchè ho sempre avuto la mania di registrare per riascoltarmi e lavorare sui miei punti deboli. (non c'è miglior  amico del registratore, perchè ti dice sempre la verità...)

Il fatto però è che molti miei allievi, fanno lezione e poi si chiudono in casa a suonare, da soli.

Nonostante le tecnologie, l'esperienza pratica , nelle arti, continua ad essere insostituibile.

In un Paese (il nostro) nel quale lo Stato non crede nelle arti e non ci investe, anzi, le osteggia perchè si sa che le arti fanno "pensare" e crescere le persone...è certamente tutto in salita, persino avere spazi adeguati gratuiti o a basso costo è una chimera.

Ai miei tempi, quasi tutti potevano facilmente affittare un fondo e farne la classica sala prove e studio, che al tempo si chiamava "la cantina".

Tutt'altra cosa è avere molta arroganza ed incoscienza, ho qualche allievo che dopo 8 lezioni (parlo di persone alle quali devi spiegare che si chiama pentagramma perchè ha 5 linee...) fa gia "concerti" e carica  i video di questi in rete. I risultati sono inascoltabili, roba che andrebbe tenuta nascosta e non condividerla con didascalie piene di aggettivi superlativi. Attenzione sto parlando di allievi che ancora non suonano bene tre scale maggiori in una ottava d'estensione.

Ecco, in questo caso faccio un passo indietro sul suonare con dei partner, va bene, benissimo per studiare ma devi avere rispetto del pubblico e della musica, aspetta a salire su un palco, non lo senti che sei inascoltabile?

E questo atteggiamento vien fuori dalla prima citata parossistica voglia di fare tutto subito e spesso di voler avere i propri 5 minuti di celebrità, che però son spesso 5 minuti di figure di merda.

Ecco, allora io dico, calma, torniamo un attimo "indietro" studiamo tutto quello che possiamo, meglio che possiamo, un tema ed un giro armonico non diamolo per buono non appena lo sappiamo suonicchiare, studiamolo in almeno due o tre tonalità, impariamo a farlo anche senza spartito, proviamo se è in 4/4 a suonarlo in 3, lavoriamo su ciscuna nota, durata timbro, attacco, chiusa, dinamica e così via. A quel punto il pezzo ce l'hai in mano e puoi passare ad un tema successivo.

La fretta, la maledetta fretta.

Bye


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