Fraseggio

Metodi, scale, arpeggi, swing, tutto sulle tecniche di improvvisazione
Mirco
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Fraseggio

Messaggio da Mirco »

Salve a tutti , ci sono delle "regole base" per costruire un fraseggio come quello che Bosso esegue in questo pezzo? .
Quale potrebbe essere essere il modo migliore per apprendere la relazione che serve fra la melodia "cantata" e il fraseggio ? Mi rendo conto della domanda ma volevo sapere se esiste un modo di esercitarsi che aiuti ad imparare . Grazie a tutti


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al_trumpet
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Re: Fraseggio

Messaggio da al_trumpet »

Ciao Mirco....
Solo una domanda (mia curiosità): da quanto tempo suoni la tromba?

Ciao 
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Alak
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Re: Fraseggio

Messaggio da Alak »

Mirco ha scritto:Salve a tutti , ci sono delle "regole base" per costruire un fraseggio come quello che Bosso esegue in questo pezzo? .
Quale potrebbe essere essere il modo migliore per apprendere la relazione che serve fra la melodia "cantata" e il fraseggio ? Mi rendo conto della domanda ma volevo sapere se esiste un modo di esercitarsi che aiuti ad imparare . Grazie a tutti
Ciao. La domanda è intelligente, perchè di solito uno chiede "come si improvvisa?", invece già tu ti accorgi che nell' improvvisazione esistono le frasi. Il discorso è proprio quello: si studia l' armonia (scale, accordi, successioni tipiche, ecc.) e la si applica alle frasi; queste frasi fanno parte di una lingua: questo linguaggio (il jazz) lo si apprende e si applica e le regole sono come quelle grammaticali. All' interno del linguaggio poi c'è il discorso ritmico, quello espressivo, ecc. È un peccato che hai preso come esempio il fraseggio di Bosso, che per me non è il massimo ;)
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Mirco
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Re: Fraseggio

Messaggio da Mirco »

Grazie mille
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yanez
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Re: Fraseggio

Messaggio da yanez »

Ciao Mirco, provo a risponderti anche se non sono un grande esperto...
La melodia "cantata" è formata da note della scala relativa all'accordo che sta suonando la sezione ritmica (basso, tastiere, chitarra ritmica ecc). Per esempio se il giro armonico del brano è formato da 4 battute di RE, 2 di SOL ecc. dovrai improvvisare suonando 4 battute con le note della scala di RE, 2 con la scala di SOL ecc.      Perciò la prima "regola base" è sapere da che note è formato ogni accordo e scala.
Il fraseggio è dato dallo studio, dalla creatività, dalla tecnica e la sola relazione è metterci le note giuste.
Naturalmente stando a tempo ecc.
Ciao
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chet63
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Re: Fraseggio

Messaggio da chet63 »

Bravo Yanez, hai dato una spiegazione perfetta, io non sono un jazzista, suono prevalentemente classica e sinfonica su testo orchestrale, non avrei potuto dare una spiegazione così logica, pur sapendo come fare. Bravo ancora.
Il bebop non ha senso,non si capisce il tema Armstrong
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Mirco
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Re: Fraseggio

Messaggio da Mirco »

Gentilissimo e chiaro . Grazie
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Sergio
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Re: Fraseggio

Messaggio da Sergio »

Ciao, io penso che l'elemento fondamentale nel jazz ... è l'espressività personale che si palesa nell' improvvisazione e su cui si sono costruite delle regole di buona tecnica. L'errore che solitamente fanno i "Classici" ( non me ne vogliano) è tendere alla perfezione , intonazione perfetta battuta precisa seguire le regole dettate dai grandi compositori. Nel jazz il discorso non è così scontato , le scale non sono così scontate, la precisione non è imperativa (vedi lo swing) ed il suono può non deve essere necessariamente "pulito". Ciò che detta tutto è l'espressività ciò che arriva a chi ascolta ma in particolare a chi suona. Come noto il jazz nasce dalla fusione di molte culture , una musica senza una regola (come si intende in armonia) ma improvvisata e su cui ci abbiamo costruito poi delle regole per creare degli standard. Sequenze di accordi , vedi Blues,   l' anatole , la "canzone" , il  movimento jazz II V I , ed altre metriche che rientrano nei canoni standard del jazz. Ma chi ha eseguito questi brani e da cui si sono derivati questi standard  poco ne sapeva di armonia, eseguiva la melodia e l'armonia secondo una forte interazione con ciò che lo circondava. 
Certo un buon solo non prescinde dalla buona anzi ottima conoscenza  dell'armonia che ti dice dove e quali sono le note "compatibili" sotto quell'accordo, ma ciò che a mio avviso è fondamentale è che devi avere il tuo "solo" già nella testa e lasciare che le note escano da sole,  questo vuol dire che devi accantonare le regole e ripetere con lo strumento le note che hai in mente. Un valido esercizio è cantare il tuo solo e poi cercare di riprodurlo con lo strumento, questa è la tecnica ma il contenuto è quello che hai dentro. Può piacere o no , ma nel jazz ciò che fai deve è ciò che senti in quel momento e ti deve liberare. Con questo non voglio dire che uno può fare quello che vuole, le fondamentali vanno rispettate , ma queste devono venirci spontanee quando suoniamo non possiamo pensare alla nota che facciamo , che tipo di scala dobbiamo utilizzare, dobbiamo solo suonare e stare attenti a cosa suonano gli altri. Non è una passeggiata ci vuole molto esercizio.        Una buona improvvisazione deve sottendere l'armonia, La melodia deve rendere riconoscibile l'accordo, se suonassi  G-A-E-D-C sarei in tonalità di C Maj  suonando una scala Ionica sopra un C6 ma se qualche biricchino  mi suona anche un Bb ... allora sarei in F maggiore  e dovrei passare ad una scala Lidia e mi aspetterei un'accordo di F Maj   o  G min oppure un cambio in C7  su cui ci suonerei una scontata pentatonica, tutte regole che devi conoscere, se la base è un anatole , devi sapere che la struttura è Vi II V I  per cui se mi suoni un A min  mi aspetto un D min e quindi avrei suonato una scala eolia  ed una dorica , altrimenti  avrei utilizzato solo una scala dorica  , proseguendo con una misolidia e con una lidia.  per farlo devi avere padronanza con le scale e devi conoscere lo standard. 
Una volta che hai ben in testa le scale , le note ti verranno più facili e potrai comporre un assolo rispondente a ciò che senti in quel momento. 
Scusate se mi son dilungato , questo è il mio pensiero sperando di aver dato qualche indicazione in più,  
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SoWhat
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Re: Fraseggio

Messaggio da SoWhat »

Grazie dei contributi che stanno man mano emergendo nel presente thread "Fraseggio": trovo il tema e la domanda posta inizialmente molto interessanti e credo, se sarà possibile, meritano uno sviluppo ulteriore anche per creare una occasione di incontro in questo forum tra voi professionsti e chi come me che all'improvviso dopo un annetto di lavoro sente uscire dal proprio soffio qualche piccola "frase" compiuta o insieme di "sillabe", quasi come dopo qualche anno di esercizi ho cominciato con un po' di meraviglia a parlare in inglese e ad essere capito ...
Colgo l'occasione a questo punto dello scambio di pensieri sul "Fraseggio" per porre una domanda: sapete dell'esistenza e quindi sapete consigliare un "metodo", uno spartito, uno studio, un volume in particolare, ad esempio, della serie Aebersold che accompagni uno "studente" e "ricercatore" su un percorso di "call & response" ?
Io ho trovato fino ad ora poco materiale didattico ma quel poco molto stimolante ed interessante: la mia esperienze è stata che all'inizio l'impegno è per una ripetizione pedissequa di piccole frasi, poi la replica diventa man mano una "response" personale, magari con piccole o grandi modifiche rispetto alla "call" e cosi', via via, l'esercizio per me si è fatto nel tempo sempre più interessante: c'è da mettere in atto la ritmica, c'è da conoscere la scala nella quale si sta dialogando, c'è il cosa si vuole dire (affermare o rispondere), c'è l'ascolto (non si può dialogare senza ascoltare con attenzione chi ti parla... lezione che solo la musica può dare a tutti in ogni settore, specie nella nostra epoca).
D'altra parte anche il materiale discografico o le registrazioni dei duetti "call e response" mi sembrano piuttosto rari ma le cose che ho trovato (su youtube, ad esempio) mi sono in tutti i casi sembrate ricche di stimoli per i miei studi e le mie ricerche di "patterns".
Poi sono per me anche divertenti i "call & response" cosa non male quando si studia !
Grazie in anticipo, perdonatemi se il mio intervento dovesse per chi legge apparire fuori luogo o peggio ancora non chiaro.
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stefano bartoli
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Re: Fraseggio

Messaggio da stefano bartoli »





Alak
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Re: Fraseggio

Messaggio da Alak »

Ciao a tutti.
A volte forse si pensa in modo troppo dualistico.
Mi spiego meglio.
O si è espressivi o si è tecnici, se sei espressivo non sei bravo ma sei un poeta, se sei tecnico sei un mostro ma sei freddo.
Per me sono due parametri che a volte si vedono opposti ma che in realtà in musica sono collegati.
L' "espressività" cosa è? La capacità di esprimersi.. Esprimersi in un determinato modo, linguaggio o universalmente.. Potrebbe essere anche esprimersi tecnicamente o esprimere la propria musica tramite la tecnica che è il mezzo che a volte è utile per esprimersi.

Se si fa una domanda specifica si cerca di rispondere in maniera scientifica, perché "espressività" è una parola con molte possibilità e soggettività.
L' espressività, la poesia, è una ricerca parallela alla tecnica (mi riferisco a quella improvvisativa propria del linguaggio chiamato per comoditá jazz); quindi mettendo da parte la parte aleatoria e intima della musica, (meno raggiungibile e spiegabile a parole, e dato per scontato che ci debba essere oltre tutto il resto, chiamiamola musicalità volendo), è logico che la parte palpabile, quella da cui si può partire didatticamente, e più scomoda, è la tecnica, la parte scientifica..
La ricerca del fraseggio ha tutte le parti: quella puramente strumentale, quella tecnico-armonica, quella storica (cioè lo studio del passato), e quella espressiva.

Quindi: il fraseggio (jazzistico) cosa è dal punto di visto scientifico?
Fraseggio non è capacitá di esprimersi e basta o tecnica improvvisativa (sono altre parole e altri concetti), ma è la capacità tecnica di creare frasi, quindi creare gruppi di note che si collegano ad altre in maniera fluida, nel corso del tempo e quindi durante i cambi di accordi, tonalità, e scale di un brano.
Non è completo pensare che il fraseggio nasce dal nulla e neanche che basta conoscere l' armonia e le scale. È una ricerca artistica che ha delle basi.
Per me oltre l'arte c'è anche uno studio personale specifico che va ad applicare le regole basi del jazz. Il fraseggio si forma così, non nasce dal fatto che uno è espressivo o no, quello si unisce a ciò che si studia.

Da questo punto di vista il top potrebbe essere Tom Harrell, Charlie Parker, Clifford Brown, in certi periodi Chet Baker.. Ryan Kisor, Bill Evans, Dexter Gordon.. Freddie Hubbard, Train, Sonny Rollins, Hancock, Bud Powell..così a caso..
Tutti nati dopo il bop, perchè prima del bop la ricerca improvvisativa era un po' diversa e basata più sulla parafrasi (Da Armstrong fino Hawkins in maniera graduale).
Stiamo parlando di questo tipo di fraseggio, di questo tipo di linguaggio..
Poi, visto che è stato citato c'è Lester Bowie.. un altro linguaggio.. per me un genio.. sia del pensiero che delle emozioni... (per non parlare del personaggio, perchè dobbiamo capire anche dove nascevano queste persone).
Ovviamente non dò un giudizio su cosa sia meglio o peggio ma faccio un discorso puramente tecnico perchè se no la risposta sarebbe troppo soggettiva.
Il fraseggio non è dato semplicemente dalla conoscenza della teoria, ma dalla sua applicazione quasi scentifica e a volte maniacale (anche naturale e "istintiva", certo) che questi grandi maestri (per esempio quelli che ho citato) hanno.

Aldilà del fatto che uno abbia qualcosa da esprimere, non si può arrivare ad avere un buon fraseggio senza un' ottima conoscenza dell' armonia.. se vuoi raggiungere quell' effetto, creato da quell' intervallo, per esempio, anche senza conoscerlo a tavolino, devi conoscere il contesto armonico (armonia e teoria) e devi sapere con quale dita farlo in maniera immediata..(esercizio).
Non è detto poi che questo sia stato studiato nel modo che intendiamo noi, cioè col quaderno, la matita e il temperino ;)
Ma senza la conoscenza dell' armonia, il jazzista è solo un bluff.
Spero non essermi dilungato troppo e che quello che penso si sia capito.
Ciao a tutti.
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Re: Fraseggio

Messaggio da stefano bartoli »

Alla fine, stringendo è una questione di "pronuncia"
Questo è Bach ad esempio:

[youtube][/youtube]
stefano bartoli
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Re: Fraseggio

Messaggio da stefano bartoli »

Concordo pienamente con Alak, almeno per la mia personale esperienza. Poi mi dici che ami Lester Bowie e li allora mi conquisti tout court...

Alla fine andando con l'accetta e considerando perfetta la tua "spiegazione" che ripeto, condivido in pieno, mi sento di sintetizzare scherzosamente (ma mica tanto...) che per esprimersi serve la tecnica con tutto ciò che questa parola contiene (strumentale, teoria, solfeggio, armonia, studio degli stili) senza tecnica non è "supportabile" il discorso pur poetico che volessimo fare.

Io riascolto i miei primi concerti di jazz e mi rendo conto di quanto sono migliorato studiando negli anni, in quei concerti riascolto frasi a volte belle ma che chiudono male, o frasi belle ma sull'accordo sbagliato etc

Bisogna studiare di brutto, non c'è scampo, il resto è fuffa. Per me è stato così ed ancora oggi a 61 anni studio diverse ore al giorno, armonia inclusa.
Alak
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Re: Fraseggio

Messaggio da Alak »

Hai ragione, ho voluto precisare tante cose; sono molto polemico su queste cose in questo periodo; pochi giorni fa ho avuto una notizia che mi ha fatto un po' girare ;) Nella mia città alla classe di tromba jazz insegnerà uno che non ha mai suonato jazz, niente curriculum, niente di niente, non potrebbe improvvisare neanche 2 battute.. e dire che ora diventa un docente d' università..
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Re: Fraseggio

Messaggio da stefano bartoli »

Io insegno da molti anni ed il fatto che citi tu Alak, mi è capitato spesso, tutt'oggi è accaduto moooolto vicino a Firenze.

Il fatto è che si va per "nomi" per attirare iscritti. Io ho fatto il conservatorio come moltissimi di noi ma oggi non mi azzarderei mai a suonare certi passi "classici" non è il mio mondo, il mio mood, la mia testa ragiona in tutt'altro modo ed il mio modo di suonare una nota già lo rivela. Al contempo mi capita di ascoltare trombettisti classici che "strazianio" Summertime e cose simili, con un timing ed una pronuncia inaccettabili.

Un po come quando la straziava la katia Ricciarelli, inascoltabile.

Ad ognuno il suo, è rarissimo saper affrontare (bene) più linguaggi, io non ci riesco e faccio delle scelte come normale che sia nella vita.
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