Chet

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stefano bartoli
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Chet

Messaggio da stefano bartoli »

Personalmente, oggi, dopo il mio viaggio nella musica, ho come tutti  i miei gusti in fatto di trombettisti. Tendenzialmente preferisco gli innovatori, nel mio olimpo personale piazzerei in ordine casuale (Tra i jazzisti): Lee Morgan, Blue Mitchell, Booker Little, Avishai Cohen,Hubbard,Don Ellis, Hargrove, Blanchard,Lester Bowie, Miles, Clark Terry, Gillespie, Armstrong, Beiderbecke,Eldridge, Harrell, Woody Shaw, Dorham,Navarro,Kenny Wheeler e qualche italiano, Il primo Rava, quello di The Plot, The pilgrim and the stars e Volver, poi  Falzone, Sigurtà,Valdambrini, Pepe Ragonese ed il primo Fresu, quello di Mamut.

Però ho iniziato, come molti, a studiare tromba grazie a Chet che pur non essendo un innovatore rimane Chet non c'è discussione.

Per questo vi posto questa piccola perla non molto conosciuta:

https://www.youtube.com/watch?v=4IfmEmZQ5wk

Ma anche Pedersen insieme al grande Hargrove, altra cosa un po "insolita"

https://www.youtube.com/watch?v=8DkRwJIBpzQ&t=40s


stefano bartoli
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Re: Chet

Messaggio da stefano bartoli »

Qualcosa del primo Rava:

https://www.youtube.com/watch?v=4gz6stehCW8

La versione casareccia, tromba Olds Special del 1960:

https://www.youtube.com/watch?v=OrAtv-cBunk

Ed un'altro capolavoro di Rava, con accordi più complessi di Blanca snow: https://www.youtube.com/watch?v=OrAtv-cBunk
Navarro
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Re: Chet

Messaggio da Navarro »

Ciao Stefano, è bello vederti citare trombettisti di tutte le epoche, troppi concentrano la loro attenzione sui soliti noti, da Miles in poi, diciamo.
Il mio percorso è stato lo stesso: folgorazione per Miles, poi Chet, quindi a seguire Gillespie, Navarro, Hubbard, ecc. Solo dopo ho aperto le orecchie su chi li ha preceduti ed ho apprezzato, ad esempio, la grandezza di Armstrong, un gigante anni luce avanti ai suoi contemporanei.
Bach 37 reverse + Giardinelli 7S
Yamaha YFH 631 + Giardinelli 7FL
stefano bartoli
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Re: Chet

Messaggio da stefano bartoli »

Si Navarro, concordo, mi capitano spesso allievi sfegatati di Bosso ma che non hanno mai ascoltato Little o Morgan o peggio, nemmeno Eldridge, Cheatham o Beiderbecke  etc. Ma è da la che tutti veniamo.Nella mia frequentazione artistica con Don Moye (AEOC) una delle cose che ho imparato è che le avanguardie sono la rielaborazione della tradizione, non si scappa, se non approfondisci la tradizione vai da poche parti.
E' come chi pensa che gli accordi estesi del jazz moderno siano stati una innovazione mentre provengono dal 900 classico europeo...

Molti anni fa, preparando gli esami di teoria e solfeggio, feci ascoltare una cassetta di Woody Shaw al mio anzianissimo professore classico, Maurizio Pratelli R.I.P persona super preparata. Convinto di stupirlo per via di certi accordi alterati presenti nella struttura...
Mi disse "Ferma la cassetta e vieni di la al pianoforte..."  Mi suona una progressione di accordi piuttosto complessi e mi fa "Secondo te di chi è questa roba?"

Beh, dico io, mi pare qualcosa che ha a che fare con Kenny Wheeler!!!

"No, è Puccini...studia capra!!!"

Per dire che non scopriamo più nulla, molto se non tutto è già stato detto, possiamo solo "rielaborare" ciò che i grandissimi che ci hanno preceduto, masticavano già decenni or sono...

Questa la mia piccola esperienza.
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