Prezzi trombe
Inviato: 17/06/2020, 10:42
Sappiamo che prezzi al pubblico, una tromba in Bb oggi, la si può trovare in un range tra 150 e 6.000 euro (escluse le Monette, mondo per certi aspetti, a parte)
In questa fascia così larga ci si trova il prodotto industriale, termine tecnico e non qualificativo della qualità, e quello artigianale, anche quì, termine tecnico e non necessariamente qualificativo, si va dall'artigiano improvvisato, a quello davvero preparato. Così come si va dall'industria scrausa del Far East all'industria di qualità. Attenzione che industria di qualità, vuol dire anche metterci 10 minuti scarsi per tirare un cannello e non due ore bestemmiando tra martellate e spine da tirare a mano...
Tolti i costi per: magazzinaggio materie prime, macchinari, accessori (bocchino,libretto istruzioni, scovolini, olio etc che non tutti danno...) scorte magazzino del prodotto finito, scorte magazzino ricambi, rappresentanti di area, ricarico distributore e rivenditore, mostre e fiere del settore, pubblicità (di vario tipo), fotografi e tecnici per foto e filmati di un nuovo modello, laboratori di assistenza a volte di proprietà della casa madre, centro ricerca e progettazione (per chi ce l'ha) e certamente qualcos'altro che sto dimenticando tra i quali, i costi dei dipendenti, della struttura etc etc.
Tolto tutto questo, limitiamoci alla lista della lavandaia, basata su costi "occidentali" (questione legata oltre che alla moneta, anche ai diritti e costi sindacali dei dipendenti etc)
Prezzi al pubblico delle parti componenti lo strumento, inteso come una tromba da livello medio a livello top:
Receiver: da 10 euro a salire.
Cannello: da 30 euro a salire
Spare parts (molle, guide, braccetti, boccole, anelli, stop terza pompa, chiavi acqua ed altro: da 3 euro al pezzo a salire
Canneggio in generale: da alcune decine di euro a salire.
Campana: da 180 euro a salire.
Macchina: da 200 euro a salire.
Finiture: da 150 euro a salire.
Siamo, sempre tirando in mezzo e con l'accetta, intorno ai mille euro, esclusa la mano d'opera.
Se provassimo a fare un totale stando nella media e senza andare agli estremi e ci aggiungiamo la mano d'opera (Fingiamo insomma di comperarsi tutte le parti sciolte e farle montare da un artigiano qualificato a farlo) . Vedremmo che lo strumento nudo (no custodia, no accessori, no spese di cui sopra (mostre, pubblicità etc etc) ha di per se un costo già importante, ben oltre i mille euro.
Questo, per me, giustifica una serie di cose ed al contempo mette in discussione prodotti cosiddetti "artigianali" dai talvolta prezzi ingiusti.
Uso non a caso il termine "ingiusti" perchè troppo spesso, un prezzo troppo alto (moltiplicato troppe volte a fronte di spese inesistenti, la lista di cui sopra, ricambi, pubblicità, rappresentanti etc etc), denuncia una tua incapacità produttiva, una incapacità ad industrializzare laddove fattibile e non lesivo della qualità, una tua incapacità ad acquistare materie prime a costi ragionevoli, una tua incapacità nel progettare una pur piccola sequenza costruttiva/produttiva. In fine c'è anche il caso, più spesso di quel che si pensi, del piccolo artigiano che con pochissimi pezzi all'anno ci vuol campare bene, tentando di far passar per pregi una serie di suoi limiti.
Potrei approfondire molto il discorso artigiani, avendolo vissuto come produttore ma mi fermo quì, mi pare già abbastanza per poterci riflettere.
Per inciso, questo mio pistolotto, forse inutile, non vuol essere un dictat, ci sono anche eccezioni ma sono comunque molto rare, per mia esperienza almeno.
Meditare, sempre.
In questa fascia così larga ci si trova il prodotto industriale, termine tecnico e non qualificativo della qualità, e quello artigianale, anche quì, termine tecnico e non necessariamente qualificativo, si va dall'artigiano improvvisato, a quello davvero preparato. Così come si va dall'industria scrausa del Far East all'industria di qualità. Attenzione che industria di qualità, vuol dire anche metterci 10 minuti scarsi per tirare un cannello e non due ore bestemmiando tra martellate e spine da tirare a mano...
Tolti i costi per: magazzinaggio materie prime, macchinari, accessori (bocchino,libretto istruzioni, scovolini, olio etc che non tutti danno...) scorte magazzino del prodotto finito, scorte magazzino ricambi, rappresentanti di area, ricarico distributore e rivenditore, mostre e fiere del settore, pubblicità (di vario tipo), fotografi e tecnici per foto e filmati di un nuovo modello, laboratori di assistenza a volte di proprietà della casa madre, centro ricerca e progettazione (per chi ce l'ha) e certamente qualcos'altro che sto dimenticando tra i quali, i costi dei dipendenti, della struttura etc etc.
Tolto tutto questo, limitiamoci alla lista della lavandaia, basata su costi "occidentali" (questione legata oltre che alla moneta, anche ai diritti e costi sindacali dei dipendenti etc)
Prezzi al pubblico delle parti componenti lo strumento, inteso come una tromba da livello medio a livello top:
Receiver: da 10 euro a salire.
Cannello: da 30 euro a salire
Spare parts (molle, guide, braccetti, boccole, anelli, stop terza pompa, chiavi acqua ed altro: da 3 euro al pezzo a salire
Canneggio in generale: da alcune decine di euro a salire.
Campana: da 180 euro a salire.
Macchina: da 200 euro a salire.
Finiture: da 150 euro a salire.
Siamo, sempre tirando in mezzo e con l'accetta, intorno ai mille euro, esclusa la mano d'opera.
Se provassimo a fare un totale stando nella media e senza andare agli estremi e ci aggiungiamo la mano d'opera (Fingiamo insomma di comperarsi tutte le parti sciolte e farle montare da un artigiano qualificato a farlo) . Vedremmo che lo strumento nudo (no custodia, no accessori, no spese di cui sopra (mostre, pubblicità etc etc) ha di per se un costo già importante, ben oltre i mille euro.
Questo, per me, giustifica una serie di cose ed al contempo mette in discussione prodotti cosiddetti "artigianali" dai talvolta prezzi ingiusti.
Uso non a caso il termine "ingiusti" perchè troppo spesso, un prezzo troppo alto (moltiplicato troppe volte a fronte di spese inesistenti, la lista di cui sopra, ricambi, pubblicità, rappresentanti etc etc), denuncia una tua incapacità produttiva, una incapacità ad industrializzare laddove fattibile e non lesivo della qualità, una tua incapacità ad acquistare materie prime a costi ragionevoli, una tua incapacità nel progettare una pur piccola sequenza costruttiva/produttiva. In fine c'è anche il caso, più spesso di quel che si pensi, del piccolo artigiano che con pochissimi pezzi all'anno ci vuol campare bene, tentando di far passar per pregi una serie di suoi limiti.
Potrei approfondire molto il discorso artigiani, avendolo vissuto come produttore ma mi fermo quì, mi pare già abbastanza per poterci riflettere.
Per inciso, questo mio pistolotto, forse inutile, non vuol essere un dictat, ci sono anche eccezioni ma sono comunque molto rare, per mia esperienza almeno.
Meditare, sempre.