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Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 12:28
da stefano bartoli
Riflessione veloce e sempliciotta, si da accendere dibattito, se ne avete voglia eh:

Se il meccanico di biciclette vi chiede 100 euro per un copertone lo mandate al gas. Se un tizio vi chiede 500 euro per un bocchino, ci riflettete, perchè?

Ultimamente c'è stata maretta relativamente a trombe "troppo care" (Non costose ma care che è cosa ben diversa)
E' a mio avviso un discorso ampliabile a molti prodotti  nel nostro ambito: trombe da decine di migliaia di euro, bocchini a quasi 500 euro e via andando.
Insomma, è un discorso vecchio e che riguarda molti molti prodotti in tutti gli ambiti della vita odierna (e non). 
La mia generazione è cresciuta in un'epoca nella quale era molto forte la questione "materiale/concreta" era fondamentale il rapporto tra ciò che pago e ciò che quell'oggetto mi da realmente.Per questo forse, io non pagherei mai un bocchino 500 euro.
Da ex metalmeccanico sia come dipendente che come titolare, ricordo abbastanza bene come nasce un oggetto che passi da un tornio o da una officina. Per cui, fino ad un certo punto si paga una sorta di valore legato alla concretezza ed alla funzione dell'oggetto, oltre si inizia ad andare magari verso cose come la borsa griffata, sulla quale vi è caricato molto altro, tra cui, la suggestione, l'esclusività. E li, si sa, possiamo arrivare a cifre imbarazzanti.
Il mondo è andato molto verso quest'ultima direzione, in tutti i campi. Persino un bene primario come la casa, molte agenzie oggi, per stimolare il nostro bisogno di esclusività, lo chiamano "oggetto" Per cui parte della concretezza delle cose è oggi sostituita dalla suggestione, dalla fuffa talvolta.Dal nostro bisogno di "essere qualcuno"attraverso un oggetto.

Ci sono aziende, spesso le più grandi, che invece,per vocazione, per mercato o per "costrizione" devono sempre proporre un prezzo finale "correlato" al vero valore del prodotto. E' tra gli artigiani, tra gli improvvisatori talvolta, che invece troviamo voli pindarici più o meno azzardati. Penso anche che non è colpa mia se quell'artigiano pretende di campare bene con quattro  trombe all'anno, per fare esempi estremi ma realistici o se per inebriare le menti dei più sprovveduti, mi chiama una doratura galvanica "Bagno in oro 24K".

Dice "Ma il prezzo lo fa il mercato, se uno è disposto a darmi 20.000 euro per una tromba, non dipende da me produttore"
Questo sarebbe vero se il mercato fosse sano, se le persone fossero tutte dotte e sagge, cosa ahimè non sempre vera e talvolta, chi produce, sa bene di parlare a clienti con scarsissima conoscenza dei processi produttivi.

E' come nei cartelloni dei festival dove magari trovi Pupo accanto a Falzone...è il mercato mi dicono, la bigliettazione. Vero, ma se tu che dici di fare cultura, non ti adoperi anche per farlo crescere in qualità, questo mercato, ti ritroverai sempre un pubblico diseducato che non distingue realmente le cose. Che va a vedere Fresu non perchè ne conosca davvero il percorso artistico e lo apprezzi ma perchè lo ha visto in televisione. Per arrivare ad assurdità di fare classifiche tipo "Il miglior jazzista italiano" cosa assolutamente priva di fondamento. Immaginate ad esempio "Il miglior poeta italiano" fa ridere no?

Ergo, chi costruisce strumenti musicali et similia, dovrebbe essere, oltre che un imprenditore con i bisogni di questo, anche una persona che ama le arti e perciò, di fondo onesta, almeno intellettualmente. Questo in un mondo ideale...
D'altra parte se ami la fama ed i quattrini oltre misura, sarebbe più logico che anzichè produrre bocchini ti mettessi nel business della cosmesi, degli immobili di lusso, nelle casse da morto e nella prostituzione financo, settori sempre al top...

Poi ci sono i confusi, i fuori piombo che non hanno una reale colpa perchè confusi, perchè fuori piombo ed anche li, prezzi e fantasie senza ritegno. Ma sono per me, i meno colpevoli, anzi, hanno spesso buone intenzioni...

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 12:52
da Michele Lupi
Nel mio lavoro trovo molte analogie e provo a dare una lettura diversa,
che forse in parte potrebbe spiegare il fenomeno.
Il risultato che il "Cliente" si aspetta è un valore secondo me, fondamentale.
Nel mio settore ( prodotti per parrucchieri ) ho visto vendere prodotti cosmetici
per lucidare i capelli, che altro non erano che acqua, acido citrico ed un po di glicerina.
Li ho visti vendere a decine di Euro e clienti contentissime per il risultato.
Non più di 20 minuti fa ho venduto un prodotto a € 430,00 al Litro. La cliente
contentissima per i risultati. ( erano anni ce non riusciva a fare servizi così belli, "così ha commentato" ).
Adesso, se ribaltiamo il concetto nel mondo trombettistico. Il trombettista che trova il suono che ha sempre
sognato, con l'emissione più comoda mai provata, con lo strumento che lo gratifica a livello estetico,
che ha il peso perfetto per come lo vuole lui... è da condannare perché ha speso € 5.000 e non gli pesano
sul bilancio familiare ??
Chi vende, ovviamente gioca un po anche su questo.
Che poi sarebbe più opportuno investirli nello studio, sono pienamente d'accordo. Che io, come molti di noi
non spenderei € 5.000 su una tromba anche in questo sono d'accordo.
Non credo che sia solo un problema di conoscenza e cultura.
Personalmente non so suonare ed ho altri problemi da risolvere musicalmente prima di preoccuparmi dello strumento.
Ma se avessi soldi da buttare e facessi regolarmente lezione, una Monette la comprerei ( anche qualche altra... :) :) )

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 13:45
da NERO
Siamo esseri umani e amando la musica inevitabilmente un pò sognatori... ergo bambinoni. Posseggo 3 strumenti tra trombe e cornette, ed essendo un semplice amatore mi ci vorrebbe una intera vita di studio e pratica per poterli "riempire" di tutte le note e i colori di cui sono capaci. Eppure avendo finalmente a disposizione qualche soldino mi scopro già a navigare di nascosto (da me stesso) siti di strumenti usati nuovi occasioni ecc. uno strumento musicale non è un oggetto, tanto quanto non lo è una casa, ma qualcosa di più personale. dai miei viaggi non ho portato indietro altro che strumenti tipici, a volte dal valore irrisorio ma comunque li considero pezzi di vita. pertanto il valore di uno strumento è cosa del tutto opinabile e dovuto in larga parte alle mode del momento o all'immaginario collettivo. perchè una olds recording in buone condizioni va sui 1500/2000 mentre una buescher 400 te la tirano dietro? in mani sapienti sanno tirare fuori entrambi emozioni forti.... molto forti

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 14:06
da Matteo Giannini
Approcci tutti e tre giusti. La ex moglie di Bezos se volesse potrebbe comprarsi, con l'assegno di divorzio una Monette l'ora, anzi la fabbrica intera e riconvertirla a quello che più gli piace. Direi che il costo è oggettivo, è un prezzo imposto dal venditore non sulla base del costo reale ma sul mercato; sovente vedi sbavare una donna su una Luis Vuitton, una borsa in plastica che dovrebbero pagarti perché la porti con te. Il valore dipende da cose più soggettive a volte assolutamente non correlate al mercato. Dipende dalla tua predisposizione verso un oggetto o un'emozione, in fondo vale anche per il prezzo esorbitante di alcuni concerti o eventi che paghi solo perché ti emozionano.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 15:19
da stefano bartoli
Il mio post vorrebbe essere più provocatorio...Esiste un metro di valore assoluto? Se si, è cambiato negli anni?
Io rispondo si sd entrambe le domande.
Non vorrei "liquidare" l'argomento buttandola sul gusto o sul mercato, o ancora sui punti di vista.

Concedetemi una provocazione: In certe culture, lo stupro è accettato, ad esempio. Ma esiste un pensiero, secondo il quale, questo è da condannare al di la delle culture individuali?

Il discorso che avevo lanciato non me ne vogliate ma è più complesso e anche più scomodo.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 15:34
da Michele Lupi
Ho capito perfettamente la provocazione :) e ti dirò di più.
Nel passato ho provato ( nel mio settore ) a proporre prodotti di qualità
al suo reale valore commerciale, praticando quell'onestà intellettuale che
evidenziavi. Sai come è andata a finire ?? Che i miei prodotti sono stati considerati
scarsi, proprio perché di valore economico irrisorio e di conseguenza non qualitativamente
eccelsi.
C'è nel marketing una voce specifica sulla percezione da parte del pubblico
del prezzo "giusto".
Esempio : una panda da € 10.000 è accettata dal mercato
proposta a € 20.000 sarebbe snobbata e proposta a € 5.000 farebbe storcere il naso
nella convinzione comune di prezzo poco chiaro (pensiero "c'è sicuramente la fregatura sotto" )
Adesso mi chiedo...ma se sono un artigiano onesto, propongo il prezzo giusto e non vendo oppure
propongo il prezzo di mercato ? anche se intellettualmente meno onesto ?

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 15:57
da Matteo Giannini
Accetto la provocazione e ti dico, Stefano, che io cerco sempre di non farmi infinocchiare. Non pago per ciò che per me non vale il suo prezzo. Sono nato anticapitalista, aggiusto e non butto, giro ancora con una 500 del 1968 e con una moto che ha vent'anni. 
Detto questo l'onestà intellettuale è merce rara, manca la cultura di base che sviluppa l'intelletto, pertanto ne avremmo molto bisogno. 
E no, se avessi 15.000 da spendere con leggerezza non mi comprerei nulla, abbiamo già troppi oggetti inutili, prenderei la famiglia e me ne andrei un po' in giro per il mondo ad accumulare sensazioni.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 16:11
da Patrizio
Carissimi, il mio punto di vista sulla questione è più simile a quello di Stefano. 

Mi piacciono gli oggetti che ritengo esteticamente belli, ma non spenderei mai 10.000 euro o anche di più per una Monette nuova. Come non ne spenderei 400 per un bocchino Monette. E non ne spenderei nemmeno 30.000 per una automobile nuova super-extra accessoriata o 5000 euro per un orologio.  
Non voglio fare psicologia d'accatto, ma dietro molti oggetti costosi, al di là della fattura e dell'efficienza che solo in parte giustificano certi prezzi, c'è la capacità che quelli oggetti hanno di far sognare il pubblico; quello che si narra dell'oggetto, quello che si legge, quindi anche molta pubblicità diretta o di ritorno che, come il Genio della Lampada, ci spinge a credere che comprando quell'oggetto sogni e desideri saranno finalmente esauditi.  Insomma l'oggetto diventa un qualcosa di magico/terapeutico, portatore di felicità, quello che gli psicologi chiamano  "oggetto transizionale".

Quindi da una parte va bene se un oggetto con i suoi poteri taumaturgici ci fa star meglio, ma non potremmo stare bene anche con scelte più contenute economicamente? Tornando alle trombe, in particolare a quelle professionali, non potremmo essere felici anche comprando una Xeno 8335, una Bach o una Van Laar? Ci metto anche una Divitt per far contento Stefano! Tutte trombe di altissimo livello, che costano dai 2000 ai 3000. Per non parlare degli strumenti usati che si possono trovare in condizioni eccezionali, pari al nuovo a prezzi molto convenienti. 

Quindi, secondo me non si tratta sempre e soltanto di aspetti soggettivi, non dimentichiamo che esiste tutto un castello di condizionamenti esterni, diretti o indiretti, che ci spingono a fare certe scelte. Io credo che molto spesso sia la pubblicità a indirizzare i gusti e le scelte del pubblico e non viceversa.

E concludo con un esempio abbastanza calzante.
All'inizio degli anni '80 c'era una pizzeria al centro di Roma, un locale a gestione familiare, in apparenza anche un po' squallidino dove servivano due camerieri di una certa età. Ebbene, in quel locale una pizza margherita costava ben 20.000 o anche 25.000 lire!! Un vero furto a quei tempi, un prezzo caruccio anche oggi, perchè una pizza margherita costa mediamente 7 euro a Roma, molto meno a Napoli e al Sud. Ebbene, il locale non era vuoto come uno si sarebbe potuto attendere, la gente ci andava perché si era sparsa la voce che quella pizza fosse eccezionale, insuperabile, straordinaria, la pizza più buona di Roma e che il prezzo fosse quindi più che giustificato e vi giuro che non lo era...una volta mi capitò di andarci per caso senza aver letto il menu e ci rimasi fregato.      

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 16:25
da stefano bartoli
Capo oro e Patrizio si avvicinano al mio modo di pensare, di vivere.

Mi fa piacere si approfondisca, anche allargando la questione, era questo il motivo del post. Senza la pretesa assurda che siamo tutti d'accordo o che qualcuno abbia totale ragione e l'altro, totale torto.

Aggiungo però. per gettare altra benza sul fuoco, una piccola considerazione, che non è solo mia:

"Ma sai, è questione di gusti...." Concordo ma non dovremmo scordarci che il "gusto" così come il metro di giudizio, sono fortissimamente influenzati dalla tua formazione. 

Intendo dire che se mi dici "Preferisco i libri di Iva Zanicchi a quelli di Umberto Eco..." Li per li ci rimango male ma poi indago e  scopro che leggi prevalentemente le istruzioni degli elettrodomestici...beh...il tuo gusto capisci che ha fondamenta almeno discutibili...

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 17:02
da NERO
Personalmente la mia visione del mondo è simile alla vostra, però non mi ritengo all'altezza di esprimere giudizi su strumenti che non conosco e anche se avessi l'opportunità di suonarli non potrei dare che un giudizio da musicista della domenica.
Potrei invece raccontare perché certe bottiglie di Chianti costano 2.50 altre 20 e altre 100.... E in fondo sarebbe più o meno lo stesso discorso

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 17:48
da stefano bartoli
E quì Stefano caschi bene. Nella mia beata ignoranza, vini che amo in particolare, tra quelli che ho bevuto, se prodotti da certe cantine: Barolo, Nero d'Avola, Corvo di Salaparuta,Cannonau di Ierzu, Carana, Dolmen (tre vini sardi...mah) Nobile di Montepulciano, Vernaccia San Gimignano, Sciacchetrà, Dolcetto di Alba, Amarone e qualche altro che non ricordo perchè non bevo quasi più niente...
Aborro come la peste il 99% dei Chianti che equiparo (nella mia modestissima esperienza) allo sgrassante per i cerchi della macchina...Non vorrei bestemmiare ma temo che in Toscana in parecchi si siano montati la testa...In molti ristoranti fiorentini, gli viene venduto del Chianti ai turisti ignari, che io un mi ci farei nemmeno il risciacquo delle emorroidi.

Notare che prediligo i rossi anche se immagino vi siano dei bianchi strepitosi. Comunque il mio baldo socio aveva anche bottiglie da 200 euro che io gli stroncavo con frasi alla Pacciani "Questo mi pare risciacquatura di piatti, quanto l'hai pagato imbecille?" ci rimaneva sempre male ma io non guardo l'etichetta prima assaggio e poi leggo se mai...diciamo che tendo a mandare avanti le papille gustative al posto della suggestione del nome. Il mio investimento nel vino è sempre stato nella fascia tra 8 e 20 euro, fascia nella quale ho spesso trovato dei vini, per me molto molto buoni, oltre quella cifra...mah...diciamo che non sono interessato e certamente non avrei la cultura sufficiente per capire.

Illuminaci tu che lo fai di mestiere.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 18:47
da NERO
È un discorso troppo lungo, però una storia te la racconto. Da ragazzino come tanti in Toscana facevo le vendemmie per tirar su 2 soldi. Erano tutte uguali, si tagliava tutto e in fretta, nel trattore ci finiva quella buona (tanta in genere) ma anche il marciume... Che tanto un po' di succo ce l'ha e poi fermenta tutto. Un anno capitai in quel di panzano in Chianti a lavorare per un ricco parvenue.. ma con l'idea di innovare... Facemmo la vendemmia selettiva, ogni grappolo staccavi un chicco d'uva e in base al colore del picciolo decidevi se tagliare o meno...per tre volte e all'ultimo passaggio prendevi quasi tutto il residuo e questo finiva nel vino da battaglia (Chianti) mentre il meglio del raccolto serviva per farci un bel supertuscan da esportazione. Il parvenue ci pago per quaranta giorni di lavoro quando in 15 giorni poteva cavarsela. Ora quasi tutti fanno così, ma all'epoca nel Chianti gli altri produttori sorridevano...
Tralasciando tutte le altre cure di cantina successive... Il prodotto del nostro lavoro fu sinceramente notevole e il costo di quelle bottiglie abbastanza giustificato.
Ci sono però anche gli eccessi ovviamente... Saprai del tipo che a Montalcino alleva le viti con Mozart in sottofondo... Dice che fa bene al vino... Vabbè in fondo non scordiamoci che è sempre succo d'uva.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 18:54
da stefano bartoli
Io al cesso leggo articoli su Monk. Ma non so se è la stessa cosa di Mozart col vino.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 19:14
da NERO
Mah io in quei momenti il buon T.Monk lo eviterei. A me non mi rilassa per niente
Per concludere volevo dire che nonostante i miei forse 20 anni quel vino lo sentivo anche un po' mio. Il tipo ci aveva responsabilizzato, e ci faceva vedere tutto quello che succedeva in cantina.

Re: Prezzo/valore

Inviato: 24/06/2020, 20:17
da sturmtrumpet
Ah, il vino!
Mi capita di avere in cantina qualche bottiglia di un'azienda agricola della quale vorrei tacere il nome. In particolare ho delle bottiglie del 1999, primo anno di produzione degli attuali proprietari. Premesso che non sono assolutamente esperto di vini, che comunque apprezzo, queste bottiglie mi verrebbero pagate qualche centinaio di euro ciascuna. Il contenuto vale quei soldi? Forse no. Fatto è che l'azienda si è fatta nel tempo un certo nome e che le prime annate, pur se forse di qualità non eccelsa, sono abbastanza ricercate. E allora, le Monette, che non conosco, valgono il loro prezzo? Sicuramente no, ma ci sarà sempre qualcuno disposto a comprarle. Come ci sarà sempre qualcuno disposto a spendere cifre folli per un Sassicaia, mentre io non cambierei un Montevertine con nessun altro nero.....