stefano bartoli ha scritto:Sempre per arricchire la discussione:
Si legge e si scrive spesso delle differenze timbriche tra i marchi e/o i modelli ma da quale punto di vista?
Bisogna sempre tener presente che le differenze percepite dal trombettista, non sono sempre le stesse percepite da chi gli sta di fronte, dal pubblico, fino al paradosso che quelle differenze sono percepite da "dietro" ma non ci sono o sono davvero minime "davanti"
A me succede spesso, sento notevoli differenze, poi piazzo un microfono davanti alla campana e noto che quelle differenze, quasi non ci sono...
Infine direi che spesso, le differenze timbriche perceoite da chi suona, possono essere in realtà influenzate da "come" il suonatore percepisce lo strumento fisicamente (retropressione, peso, efficienza, ergonomia etc etc)
Ascoltate alcune trombe di fronte, come foste il pubblico e ditemi poi, quante ne riconoscete...
Non è così banale, oggi moltissime trombe, talvolta anche di fascia differente, si comportano in maniera davvero simile (timbricamente eh)
Il problema del microfono è che per sua natura non raccoglie tutte le informazioni che il nostro corpo invece raccoglie, ad esempio i modi di vibrazione dello strumento, ma solo l'onda sonora e (per di più) la altera secondo le caratteristiche di "sensibilità" che gli sono proprie.
Anche l'orecchio umano varia come sensibilità da persona a persona e cambia anche con l'invecchiamento e, come giustamente evidenzi, le differenze timbriche sono più percepibili dietro lo strumento che non davanti alla campana, proprio perché chi suona riceve un numero di informazioni infinitamente superiori a chi ascolta.
Sono comunque differenze reali e alquanto oggettive, ad esempio chiunque suoni la 12B Coprion la percepirà più scura della 22B New York e di gran lunga, viceversa sentirà più brillante la 22B della 12B.
All'ascoltatore arriva solo l'onda sonora (privata di tutte quelle informazioni che invece il musicista riceve) diretta emessa dallo strumento più le onde riflesse (dei vari ordini) dall'ambiente di ascolto che interferiscono con l'onda diretta acuendo alcune frequenze ed attutendone altre.
Questo è sicuramente il motivo per cui all'ascoltatore due trombe completamente diverse possano sembrare uguali anche se in realtà non lo sono.
Allora cosa servono trombe diverse? Probabilmente proprio a metter in grado l'esecutore di suonare al meglio delle proprie possibilità fornendogli tutti quei riferimenti che lo aiutino nell'esecuzione. Un po' come le sospensioni o lo sterzo aiutano i piloti a guidare a guidare al meglio un veicolo.
L'unica cosa che si può fare per capire oggettivamente le differenze timbriche delle varie trombe sarebbe quello di registrarne gli spettri sonori e di confrontarli. Però per poter fare dei controlli oggettivi si dovrebbe togliere completamente l'aspetto umano (un suonatore per quanto bravo potrebbe inconsciamente suonare in maniera differente tra uno strumento e l'altro) e tutto ciò che potrebbe alterare l'"equilibrio" naturale dello strumento (ad esempio il bocchino che interagisce in modi differenti da strumento a strumento).
Sicuramente una cosa non semplicissima - C.G. Conn aveva una macchiano del genere nel suo laboratorio di ricerca - e, alla fin fine nemmeno particolarmente utile, perché ciò che è utile è proprio trasmettere l'esperienza delle sensazioni che il suonatore prova da un dato strumento per mettere in grado gli altri di orientarsi verso strumenti in grado di soddisfare le proprie esigenze.