Monitor near field economici ma di qualità

Accessori, sordine, appesantitori ed accessori vari.
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stefano bartoli
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Monitor near field economici ma di qualità

Messaggio da stefano bartoli »

Naturalmente sul mercato attuale ci sono molti marchi e moltissimi modelli, la scelta non è facile e dovremmo sempre tenere a mente la regola delle regole: Quel monitor è acclamato dai migliori fonici ma per me può essere "adatto"? E soprattutto, un monitor svolge principalmente un lavoro di "analisi" per cui la sua filosofia dovrebbe essere una risposta in frequenza più piatta possibile su più spettro possibile, il che a qualcuno poco esperto potrebbe non piacere ma il suo compito è l'analisi il che significa meno colorazione possibile.
La base è poi sempre quella, il livello della tua catena, il tipo di ambiente, il tipo di musica che tratti etc etc
Un componente strepitoso può facilmente venir mortificato o anche solamente sotto usato se inserito nella catena sbagliata o squilibrata nel "valore" dei componenti la catena audio ma questo è un discorso troppo lungo. In ogni caso penso se ne possa cogliere il concetto.
Tra i molti prodotti attuali, questa Kali LP8 rappresenta un diffusore near field con un rapporto q/p davvero molto molto alto, un vero e proprio affare.
Il caricamento ovale del tweeter le rende meno critiche di altre all'ascolto centrale garantendolo anche a due o più ascoltatori, tre ingressi RCA, Jack 6,3 TRS quindi bilanciato e XLR, una serie nutrita di switch per le varie regolazioni, completano una dotazione davvero notevole a questo prezzo incredibile. Unica nota per me negativa è l'interruttore di accensione posto sul retro ma questo la accomuna a molti altri monitors. Presente sul frontale un utile led di stato di funzionamento, utile per gli smemorati (come me) I più impallinati vi diranno che tutte le apparecchiature sarebbe bene stessero accese H24 per una costanza termica ed in parte è vero ma l'ecologia e le questione risorse ambientali ci dicono che non è un bel comportamento...E' solitamente sufficiente accendere le apparecchiature un paio di orette prima per portarle tutte ad una temperatura di lavoro dei componenti, ottimale.
Conclude il bass reflex sul baffle frontale che quindi aiuta ad avere meno legami con la distanza pareti di fondo e laterali.
Infine, si nota nel grafico che ogni tanto appare nel video, che la Kali presenta una risposta in frequenza attenuata intorno ai 150 hz ed una attenuazione costante a partire dai 2000 ai 15000hz, un trattamento che moltissimi fonici tendono ad applicare a molti generi di mix, quindi, questo denota un progetto davvero serio, per operatori del settore e non per melomani.
Qui un confronto con le ottime Tannoy Gold 8.

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Marco Muttinelli
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Re: Monitor near field economici ma di qualità

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ciao Stefano perdona l'ignoranza ma non ho mai seguito l'audio professionale e vorrei capire che uso si possa fare dei NFM in ambito "casalingo" (perdonami il termine ;)) nel senso che ho sempre pensato ai NFM come strumenti specifici per studio di registrazione ma se hai fatto questo post sicuramente c'è una possibile utilità per tutti :)
the SPECIAL ist
mail: c.g.conn.expert@gmail.com

Trumpet
22B New York Symphony 1940; 12B Coprion Special 1940; 8B Artist 1965; 6B Victor 1968
Buescher The 400 T225 1937

Cornet
Perfected Wonder e Perfected ConnQueror 1907; 82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 38A Connstellation 1968


Fluegelhorn
Couesnon Monopole ?


Mouthpiece
serie Famous Artist: BI-220, BI-225 e BI-420 (tp)
serie Precision: 4 (tp)
serie Improved Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
serie Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
serie E-Z Tone: Elkhart, Abilene, Eastlake (tp); Elk. e Abi. (cn)
Denis Wick: 4FL, 4BFL, 5EFL (fl); 4 Classic (cn)
stefano bartoli
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Re: Monitor near field economici ma di qualità

Messaggio da stefano bartoli »

Diciamo che come nelle trombe c'è una diffuso comportamento nel basarsi sul gusto personale ma come nelle trombe, esistono "parametri" oggettivi, acclarati. Va fatto un distinguo tra chi ascolta per puro sollazzo e che lo fa per mestiere.
Il farlo per mestiere costringe a dotarsi di macchine che influenzino meno possibile il segnale audio originale e c'è poi un compito molto difficile, cioè il confezionare un prodotto finale che possa "soddisfare" più postazioni di ascolto possibile: Lo stereo dell'auto, i dispositivi mobili, l'impiantino hi fi, il super impianto hi fi, le cuffie scrause e quelle pro etc etc.
Compito praticamente impossibile ed i motivi si possono facilmente intuire. Dipende anche dai generi, dai target, è chiaro che una ECM ad esempio si muove principalmente secondo una propria filosofia accontentandosi di fasce di mercato molto molto di nicchia, mentre chi produce musica per "giovani" tende a drogare di più il prodotto, pompando e comprimendo il master a livelli spesso molto innaturali.

L'audiofilo nel senso più nobile del sostantivo, tende spesso ad andare su ascolti di tipo monitor, near field se l'ambiente è piccolo, il punto d'ascolto ravvicinato (intorno al metro e cinquanta, due metri) ed il budget limitato. Mentre che ha altri ambienti ed altro portafoglio e voglia anche sonorizzare un soggiorno di dimensioni notevoli, potrebbe tendere a rivolgersi a monitors non near fields. Ogni studio che si rispetti ha diversi near fields, almeno una coppia di non near fields e diverse cuffie "selezionate" per poter giudicare il registrato su più standards possibile.Le yamahine NS10 per simulare un ascolto da impiantino e magari delle near fields top della Adams o della Neumann o della Focal, per testare il prodotto si diffusori molto "severi" e poco inclini alla falsificazione del suono. Stesso dicasi per le cuffie. Ma quello è "il mestiere"
Le differenze in quattrini, anche solo per i monitor, tralasciando ciò che serve a monte...possono essere spaventose. Una coppia di near monitors di altissimo livello, possono superare allegramente i 5000 euro ma una coppia di monitors non near fields possono andare anche intorno ai 50000 euro. e con pressioni acustiche anche oltre la soglia del dolore del nostro orecchio, il tutto senza la minima distorsione ed avere un peso di 500 kg a diffusore...Ricordo che molti anni fa, allo studio Prete Rosso andai a consegnare dei finali valvolari mono della Bruce Moore che all'epoca distribuivo. Li collegarono a dei monitor Tannoy 4 vie, con due coni woofer per cassa da 80 cm, tirando su di molto il livello di ascolto inizia a sentire che i bassi mi mettevano in vibrazione il corpo. Le pareti vibravano, il tavolo regia vibrava ed era letteralmente impossibile stare in quella stanza per più di pochi minuti, stiamo parlando di una sala regia che era sui 50mq, quindi un volume molto importante e raro per una regia ma li ci montavano soprattutto colonne sonore per il cinema. Alla fine si udì uno schianto, si erano spaccati i vetri delle finestre che dalla regia davano sul giardino...
Ma torniamo coi piedi per terra, il monitor near field rappresenta uno dei tentativi per restituire un ascolto quanto più possibile vicino al registrato. Questo non significa che siano "freddi" ma orecchie abituate a diffusori "ruffiani" possono non gradire. In realtà (la sopra citata oggettività) comperarsi dei buoni near field ed abituarcisi, significa ascoltare nella maniera più corretta possibile. Inoltre essendo amplificati, tolgono anche buona parte delle beghe amplificazioni e cavi. Naturalmente scendere sotto certe cifre mette in generale, la qualità di ciò che si compra, in discussione.
Come tutte le cose però, sarebbe auspicabile stare in una fascia "ragionevole" per una serie di motivi, anche perchè tra un monitor da 100 euro ed uno da 1000 può esserci un abisso, costruttivo, di materiali, sonico e di fedeltà. Mentre tra uno da 1000 ed uno da 5000 le differenze sono spesso molto sottili e solo un orecchio molto molto esperto può coglierle. Infine non va dimenticata la logica della catena, più è di alta qualità il monitor, più gli andranno messe macchine a monte e a valle (L'ambiente) adeguate.
Se no si rischia di mettere le gomme per il Porsche alla Panda 30, è un errore che i meno esperti fanno spessissimo.
Quindi, il near monitor può rappresentare un modo di ascolto che può andare benissimo anche nella hi fi casalinga, è anche una questione di concetti o di pre concetti...

Il buon Marco Lincetto, ingegnere fonico e produttore di gran vaglia ad esempio, da anni usa dei magnifici monitors Neumann sia per lavorare, sia per puro piacere di ascolto.
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