Le Martin "Buone"

Recensioni dei modelli Vintage,consigli, valutazioni e quant'altro sul mondo Vintage.
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stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Ciao Bicho, quello che dici lo condivido, diversi trombettisti suonano vintage. Il mio discorso non voleva negare questo e dire che chi suona vintage è "fuori di testa" io stesso ho una Olds del 1960 e mi ci trovo benissimo. La mia Selmer TTM però va meglio come macchina, ma soprattutto ha possibilità timbriche molto superiori come varietà. Con la Olds ho 1 timbro e più o meno è sempre quello pur cambiando bocchino e soprattutto ho un timbro "vintage" appunto e che di conseguenza non mi va sempre bene. La Selmer si rivela più moderna e versatile timbricamente.
Già questo mi è stato sufficiente per capire che per il mio tipo di organici uso 80% la Selmer e tengo la Olds principalmente per studiare e non consumare troppo la Selmer.

Gente come Harrell e Amato (due miei miti tra l'altro) amano avere un timbro che è legato alla loro idea di suono che guarda caso è relativo a certi anni, Harrell per questioni anagrafiche e Amato per questioni stilistiche di jazz di certo periodo.

Falzone, Bassi, Sigurtà che hanno una concezione diversa del fare musica (non migliore o peggiore, diversa semplicemente) usano trombe attuali.

Nel jazz per fortuna tutto è "aperto" non ci sono particolari preclusioni pur rimanendo veri i discorsi che ho fatto più sopra.

Moltissimi strumenti vintage hanno uno spessore lastra notevole, campana piccola, rim grande e strambatura campana piuttosto "ottusa" il che le fa suonare appunto in una certa maniera.

Il discorso classico (ma qui ci dirà di più e meglio gianbattista) è ancora diverso, innanzi tutto ci sono i "gusti" le idee dei direttori d'orchestra che magari vogliono strumenti di una certo tipo e soprattutto un amalgama di timbriche della sezione ottoni, giustamente.

Se nel jazz le "mode" sul timbro son cambiate nel tempo, pensiamo al timbro scuro e "intubato" di certi strumenti usati dai top (Marsalis, Bosso, Blanchard) la stessa cosa non mi pare sia accaduta nel classico, dove la tromba continua ad essere "squillante" e non flicornosa (per capirci)

Una tromba di 60/80 anni cmq tenderà ad avere più bisogno di attenzioni e cure, provate ad esempio a fare saldature e vedrete che alcune volte su trombe molto vecchie e con leghe di ottone "vecchie" si bestemmia, non sempre ma accade.

In fine il discorso "manie da collezionista".

Io personalmente ho una visione abbastanza severa per vari motivi: i soldi son pochi, lo strumento mi deve dare sempre una mano e njon remarmi contro, l'ergonomia deve essere perfetta (la tromba di Clifford che ha adesso Tangosoprano, ha l'anello terza pompa sotto, come certe Besson, per me inutilizzabile, una tortura, moltissime vintage non hanno la prima pompa tunable, un bel problema se devi davvero suonare intonato (tipo un quartetto di ottoni etc)
L'hobbysta paga un tubo di ottone 12/13 lungo 70 cm 50 euro , il professionista non lo pagherebbe mai cifre così demenziali e non è  una questione di quantità è che non si può pagare l'ottone 500 euro al chilo se ne costa 9 (circa). 
Di conseguenza non mi interessa chi suonava quella tromba 60 anni fa, se è rara, se è ben tenuta, semplicemente non spendo oltre 600/700 euro per un vintage, così come non spenderei 8000.00 euro per una Fiat 500 rimessa a nuovo per fare le sfilate del settore, non è semplicemente il mio mondo, ci devo lavorare con la tromba.

Stasera son stato 4 ore a registrare, brani mie col mio nuovo quartetto pianoless, a fianco un gran clarinetto basso fogli con gli arrangiamenti, i temi, i chorus, gli special, gli intro, in fine la tragedia dell'intonazione tromba clarinetto basso...ecco ti garantisco che 10 minuti dopo non ricordavo nemmeno che tromba avessi in mano, i miei pensieri erano tutti altrove...

Un abbraccio


stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Preciso una mia svista nello scrivere di getto, con tubo 12/13 intendo interno 11,8 esterno 13, cioè un tubo calibrato, decimale ma che comunque non pò venir pagato queste cifre.

E' un pò come lo spazzolino da denti che costa 2 euro al super mercato ma se te lo fanno simile e te lo vendono per lavare la tromba, ci sta che lo paghi 4 ma sempre lo stesso spazzolino rimane...
gbc
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da gbc »

Ciao Stefano e tutti.
Vedete, il discorso "Vintage" nell'ambiente classico potrei dire che entri solo parzialmente in campo.
Mi spiego meglio. Innanzitutto occorre dividere l'esecuzione orchestrale da quella solistica: questo è un punto fondamentale. Fatta questa premessa, se per il discorso solistico, il "vintage" entra in discussione e con tutte le sue buone ragioni, dall'altra parte - in ambito orchestrale - non dico che non esista del tutto ma sicuramente si tratta di presenze molto esigue.
Chiarisco. Per Maurice André, e soprattutto molti solisti di area francese e tedesca, l'uso degli strumenti "Vintage" significava/significa ricollegarsi ad una determinata tradizione esecutiva con certe caratteristiche timbriche. In ambito orchestrale, il discorso è totalmente diverso: la tromba deve legare con gli altri strumentisti della sezione e poi, a loro volta, le trombe devono legare con i tromboni ed i corni (pur nella loro netta differenza timbrica). A questo pro, posso portare quello che al momento io conosco come uno degli unici esempi: le trombe della Chicago Symphony. Sono trombe che ha costruito lo stesso Vincent Bach con l'aiuto di Adolph Herseth e, ironia della sorte, hanno materiali e forme molto simili a quelle che sono state le YTR9445CHS - le trombe Yamaha, modello Chicago, prima generazione. Ciò non toglie che tutt'ora a Chicago suonino ancora 50/50 le "Vintage" Bach quando si tratta di repertori fino all'epoca Mahler; per la musica moderna invece usino quasi esclusivamente le trombe Yamaha Chicago II generazione. Chi decide quale strumento usare ? Gli esecutori in primis ma, non trascurabile, i direttori esigono "quel suono".....e chi sono i direttori penso che tutti noi lo si sappia.
Ciao. GB Corti
stefano bartoli
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Re: Le Martin "Buone"

Messaggio da stefano bartoli »

Mi pare che il contributo di Gianbattista abbia ulteriormente approfondito e chiarito le questioni.
Quando penso al tempo e alle energie mentali da dedicare alla musica piuttosto che all'equipaggiamento, mi viene sempre in mente la carriera del grande Don Cherry, certo "timbricamente" e stilisticamente moooooolto particolari, usava una vecchia pocket cornet con un bocchino vecchissimo, intonazione spesso discutibilissima.
Però dipende da cosa stiamo cercando di ottenere, dal contesto storico etc.

Basta un solo disco per capire la potenza della musica a fronte di mille discorsi, ascoltatevi anche solamente il magnifico Brown rice e se vi è piaciuto passate ad ascoltare il capolavoro Mu, duo pocket cornet e batteria, 50 minuti di creatività assoluta, roba che ha segnato la storia.


Pensiamo alla musica vi prego.


Ciao
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