Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

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Michele Lupi
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Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

Messaggio da Michele Lupi »

Intervista ad Andrea Tofanelli
Estratto dal Vecchio-ForumTromba


1) Tanto per iniziare col piede giusto: qual'è la nota più alta che sai fare?
Sul registro iperacutissimo studiavo molto qualche anno fa, ai tempi in cui suonavo a Passaparola per intendersi.
Arrivavo agevolmente in arpeggio pulito a suonare il Fa sopra al Do trisacuto. C'è anche un mio video su Trumpet Stuff, il
sito americano dei trombettisti acutisti, dove eseguo dal vivo questa cosa.
Sono arrivato a sviluppare anche il Do quadrisacuto, sempre in arpeggio pulito, ma non ho mai avuto il buon giudizio di
riprenderlo col video.
Comunque, poi col tempo mi sono accorto che in realtà tutto questo studio sul registro "impossibile" della tromba mi
portava a indurire il mio modo di suonare.
In fin dei conti, noi dobbiamo fare musica quando prendiamo lo strumento in mano...non partecipare alla finale di salto in
alto alle Olimpiadi....
Il mio linguaggio sull'improvvisazione si appiattiva molto, concentrato com'ero sull'aspetto più estremo dell'estensione.
Ho preferito allora non studiare più sul quel tipo di cose, e lavorare su cose più normali, cercando di fissare in modo
pressochè sicuro l'estensione almeno fino al Sol sopra al Do bisacuto, staccato e legato, in modo da poterlo usare
correttamente. Per intendersi, cercando di centrare la cadenza sandovaliana di Night in Tunisia almeno 99 volte su 100...
Le note più alte di quelle, comunque escono lo stesso ma non ci lavoro più, quindi riesco a prenderle solo quando sono
veramente "molto" caldo.
2) Quanti anni sono che non scendi sotto il Do basso? Ti ricordi ancora le posizioni? (un po' di ironia giusto per
stemperare...)
Do basso??? Esiste il Do basso??? Ed esistono anche altre note sotto a questo Do basso???
Oddio...e chi le ha mai suonate??? Ecco perchè al conservatorio mi guardavano strano quando facevo gli studi....
3) Quante ore studi/suoni al giorno? Ti prendi dei giorni di pausa completa? Quanto tempo ci metti a tornare in forma?
Studio da un minimissimo indispensabile di 2 ore (ma mi sento in colpa...) fino a 8 e passa ore al giorno. E questo senza
considerare i concerti, prove, registrazioni che ho nello stesso giorno. Spesso capita che mi rimetto a studiare anche
dopo il concerto o le prove...i miei colleghi lo sanno bene. Se ho un periodo in cui suono veramente tanto e a
"spaccalabbro" un giorno di riposo me lo prendo, ma non di più. Purtroppo, se mi fermo ci metto molto a tornare al livello
che voglio. Esempio: stop di 2 giorni, una settimana per tornare a posto; stop di una settimana, 20 giorni per tornare in
sesto...troppi...
4) Come fai a suonare quando sei in viaggio?
Se sono in auto, faccio perennemente buzzing col bocchino. In aereo e in treno purtroppo non posso....recupero poi la
notte stessa del viaggio facendo in albergo o a casa almeno le mie vergognose 2 orette sindacali...e, come ho già detto,
mi sento in colpa...
5) Quanto ti costa l'avvocato per le liti condominiali? Hai fatto un forfait?
La Yamaha mi ha letteralmente risolto la vita con la sordina Silent Brass. Non finirò mai di ringraziarli. L'ho comprata per
tromba, trombino e flicorno. Ormai mi ci sono abituato a usarla per studiare. E posso studiare anche di notte! Anche negli
alberghi! Ed è utile anche per riscaldarsi dietro al palco prima del concerto! In più, niente liti con i vicini di casa..
6) Studi le "note acute" o le "anneghi" nel mezzo degli altri esercizi?
Come dicevo, oggi come oggi studio la tromba in generale, senza soffermarmi sugli acuti. Ogni tanto provo qualche
arpeggio o qualche attacco sul registro più proibitivo per "saggiare" se tutto procede bene, ma non mi ci soffermo più di
tanto. Quando mi sono scaldato bene con le note lunghe, allora posso anche suonare direttamente i brani che devo
preparare per i concerti, su qualsiasi tipo di registro. Ma a me serve comunque almeno un'ora per scaldarmi
completamente. C'è da dire che il mio lavoro di trombettista è molto basato sul registro acuto, quindi lo affronto
continuamente, volente o nolente, e non c'è bisogno di studiarlo troppo anche a casa.
7) Studi ancora i metodi basici tipo Clarke, Stamp, Arban?
Dipende. Ogni tanto ne sento il bisogno e li ristudio. C'è da dire che al Conservatorio li suono insieme agli allievi, quindi
comunque li ho sempre sotto mano. Con gli Stamp però vado cauto: la mia impostazione non li tollera più di tanto.
Sembra strano, ma è così. In America c'era un'eccezionale prima tromba e solista che si chiamava Bud Brisbois, un vero
e proprio idolo per i trombettisti americani. Aveva la stessa mia impostazione (o meglio, io ho un'impostazione identica
alla sua) e in alcune interviste dichiarò che non poteva studiare gli Stamp altrimenti perdeva un'ottava e mezzo di
estensione! Anche Ghitalla non amava molto studiarli e li suonava cambiando impostazione o comunque modificandola.
Io ho sviluppato un modo mio di fare i pedali, seguendo lo stile Ghitalla, suonandoli un pò sullo Stamp e un pò sul
Sandoval. Suono i pedali quasi cantandoli, modificando comunque un pò la mia imboccatura agendo sulla muscolatura.
8 ) Qual'è il tuo metodo preferito e perchè?
Non ho un metodo preferito.Sono tutti interessanti perchè ognuno di loro approfondisce un aspetto particolare dello
studio trombettistico. Bisognerebbe fare un "Sunto dei Sunti" di tutti i metodi e creare il "Perfetto Metodo per Tromba"...
9) Fai le "note lunghe"? Esattamente in cosa consistono le note lunghe?
La mia vita di studio con la tromba è fatta in gran parte di note lunghe...le care, vecchie e insostituibili note lunghe. La
percentuale varia dal 40 al 70% delle ore di studio. Mi rimettono in forma nel miglior modo possibile. Consistono nella
"centratura" del suono e in un rapporto quasi "sensuale" con lo strumento. Controlli la colonna d'aria, l'emissione,
l'attacco, la bellezza del suono, piano, forte, con l'attacco morbido o accentato....su tutti i registri. W le note lunghe!!!
10) Il bocchino ti conferisce una maggiore/minore estensione o solo un timbro-resistenza differente?
Io vedo il bocchino come opportunità timbrica, e deve essere confortevole per chi lo suona. Non è così importante per
l'estensione. Durante i seminari faccio degli esempi sull'estensione suonando le stesse cose con diversi tipi di bocchini
(anche il 24 Schilke...). Chiaramente, fare la prima tromba in big band col Bach 1C e farlo col 14A4a Schilke, tanto per
fare un esempio, è molto diverso. Un suono troppo "grosso" e scuro non serve per suonare lead nel jazz e nella musica
leggera. Molti trombettisti hanno più resistenza con una tazza più alta...altri non riescono a suonarla perchè gli si gonfia
subito il labbro. E' anche vero che si riesce a modificare il timbro del bocchino col nostro modo di suonare, scurendo un
bocchino con tazza alta e schiarendone uno con la tazza profonda. In definitiva, il bocchino è relativo...basta che sia
comodo per chi lo suona, e il resto si ottiene con lo studio giornaliero.
11) Non ti crea problemi scaldarti/studiare con la Silent Brass?
No, anzi. Per me è...tranquillizzante riscaldarmi con la Silent Brass. E se ti abitui a studiare CON CRITERIO con la
sordina, quando poi la togli ti ritrovi il suono quadruplicato. Però non bisogna MAI forzare!!! Ci vuole equilibrio.
12) Quanto dura il riscaldamento? Che cosa fai?
Dura almeno un'ora. Prevalentemente note lunghe e, raramente, qualche pedale. Ogni tanto faccio anche il
riscaldamento alla Cat Anderson, cioè 20 minuti filati di Sol centrale ultrapianissimo senza staccare il bocchino dalle
labbra. Poi un pò di scale, arpeggi, sia legati che staccati...dipende dalla giornata e da come mi sento. Ho imparato ad
"ascoltarmi" e a riscaldarmi secondo quello che il fisico mi richiede. Senza MAI forzare, ripeto.
13) Studi ancora la musica classica? La reputi più "carogna" del jazz?
Per la mia particolare impostazione, la musica classica è molto più carogna del jazz. Io preferisco suonare 10 ore di fila,
essendo un "diesel", piuttosto che attaccare la "notina" pianissimo dopo 127 battute d'aspetto! Anche Wayne Bergeron
mi ha confessato la stessa cosa!!! Ci siamo messi a ridere, hehehe....Ovviamente, insegnando al Conservatorio sono
piacevolmente costretto a tenermi a posto anche sotto il profilo classico, per spiegare agli allievi cosa voglio da loro e
cosa gli serve per diventare trombettisti completi.
14) E' vera la diceria che nel jazz non è importante essere intonati o è solo una bugia detta da chi non ha voglia di curare
questo aspetto?
Grande domanda!!! Questa è una BALLA, bella e buona. Tutti i jazzisti della ultime generazioni, in tutto il mondo,
provengono da solidi studi classici, che sono INDISPENSABILI per suonare bene il jazz e capire come si articola il
linguaggio. E non dimentichiamo mai che il grande Miles Davis andò a lezione alla Juilliard School di New York da William
Vacchiano...E poi, vogliamo parlare anche di Marsalis e Vizzutti? E avete sentito il concerto per tromba di John Williams
scritto per Sandoval e da lui eseguito? La tecnica classica e l'intonazione sono fondamentali suonando OGNI genere
musicale. Chiaramente, interpretando nel giusto modo ogni genere musicale che affrontiamo.
15) Si sa che è bene prendere sempre tanta aria senza irrigidirsi. Questa aria poi, quando suoni gli acuti, la soffi molto
forte e velocemente o semplicemente la dosi badando ad indirizzarla nel modo più proficuo possibile?
Direi che è un pò entrambe le cose. Il controllo è fondamentale su questi registri, ma anche la velocità prorompente dell'aria
è fondamentale allo stesso modo. Se riesci a incanalare con controllo un "selvaggio" gettito d'aria hai raggiunto lo
scopo...è un esempio un pò stupido (non mettete le faccine che si rotolano in terra dal ridere, please...) ma in effetti è così.
Non bisogna mai slargare il gettito d'aria quando si va su, la velocità dell'aria va "addomesticata" e controllata. Un




esempio migliore (anzi direi PERFETTO) potrebbe essere la pubblicità televisiva di qualche anno fa di una nota marca di
pneumatici , dove l'atleta che correva come un fulmine (Carl Lewis) aveva i piedi come pneumatici di un'auto e lo slogan
recitava "La potenza è niente senza controllo"...questo racchiude il concetto giusto.
16) Fai esercizi di respirazione? Quali?
Nessun esercizio di respirazione. Suonare una media di 6/8 ore al giorno è abbastanza...Ho una mia teoria in merito: non
dobbiamo stressare troppo il corpo e i polmoni. Rispetto tutti gli insegnanti che focalizzano il loro insegnamento su
queste famigerate cose, ma quei tipi di esercizi in cui ti devi svuotare completamente d'aria, e poi (un secondo prima di
morire) devi riempirti di nuovo d'aria fino a scoppiare mi sanno tanto di tortura medievale. Questa estate dissi la stessa
cosa a tutti i trombettisti che a Ploaghe (Sardegna) viaggiavano tutto il giorno con quell'attrezzo che assomiglia ad una
bombola dell'acqua calda, che devi riempire completamente d'aria e poi ri-respirarla di nuovo...li ho incontrati a Firenze
un paio di mesi e avevano buttato via tutto perchè si erano resi conto che non gli serviva niente. Ma siamo matti??? E'
uno stress allucinante per i polmoni e per il corpo! Se i polmoni potessero parlare quante volte ci insulterebbero
mandandoci a quel paese con parole inenarrabili... Nessun trombettista famoso di quelli che ho conosciuto (Armando
Ghitalla, Ferguson, Sandoval, Marsalis, Bobby Shew, Wayne Bergeron, Roger Ingram, Tim Morrison, Macolm McNab,
Gary Grant, Lew Soloff, Adolfo Acosta dei Tower of Power, Jens Lindemann, Ryan Anthony, Eric Miyashiro, Patrick
Hession, ecc....) usa questi esercizi-tortura, ve lo posso assicurare. La respirazione deve essere il più NATURALE
possibile, così come il nostro modo di suonare. La tromba è un tubo di ottone, e noi non nasciamo con questo tubo di
ottone in bocca pronti a soffiare...dobbiamo armonizzarlo il più possibile con l'equilibrio del nostro corpo. Parola d'ordine:
NON ESAGERARE!!! O si rischia di pagarlo nel corso degli anni...
Però, anticipando eventuali disaccordi su questo mio pensiero con tutti quelli che amano farsi del male, vi dico anche che
se qualcuno di voi si trova bene a usare queste tecniche da camera iperbarica FACCIA PURE. L'importante è trovarsi
bene e che portino un risultato...ma non venite a raccontarmi che fanno bene al corpo e ai polmoni. Anzi, parlatene con
un medico, così vi toglie ogni dubbio.
17) Perchè suoni la tromba? Gusto del rischio o pura incoscienza?
Passione pura e inspiegabile. Vi racconto i miei inizi, però NON PRENDETEMI IN GIRO, perchè vi metto al corrente di
una parte importante della mia vita....anche perchè è tutto vero. Ho i testimoni...I miei genitori e i miei fratelli dicono che
quando da bambino guardavo alla tv gli spettacoli come "Senza rete" o "Canzonissima" (rigorosamente in bianco e
nero), nel momento in cui vedevo l'orchestra correvo allo schermo e puntavo il dito alle trombe farfugliando "Io da gande
bojo tonà quetta!"... (devo tradurre?)... Il mio babbo suonava il genis nella banda del paese (cioè il flicorno contralto...unpa
unpa unpa, per capirsi). Quando lui andava a lavorare io gli prendevo lo strumento dal suo armadio e ci spernacchiavo
dentro tutto il santo giorno, eheheh.... Cercavo di rifare le canzoncine che sentivo sui dischi dei miei fratelli più grandi o in
tv, soprattutto quelle del mitico Zecchino d'Oro. Poi sono entrato anch'io nella banda...per fortuna che quasi tutti i
vecchiettini della banda del paese sono ancora vivi (se passate da Torre del Lago chiedete di Icilio Giannerini, Eugenio
Belluomini, Rossano Angeli, Giorgio Pardini...) e possono testimoniare che al primo saggio in pubblico suonai come
solista la Rapsodia in Blue di Gershwin, il Volo del Calabrone e il Moto Perpetuo di Paganini...ve lo giuro sui miei figli,
ragazzi. Solo che non sapevo fare la respirazione circolare, quindi nel Moto Pepetuo (nella tonalità originale di Bb) ogni
tanto lasciavo un paio di quarti o una battuta per prendere fiato. E ovviamente ogni tanto suonavo anche un'ottava sotto,
hehehe...Poi a 14 anni mi misero a fare la prima tromba nella big band del maestro Luciano Maraviglia (arrangiatore
viarreggino, storico direttore musicale di Luciano Tajoli, col quale vinse un Festival di Sanremo) in numerosi spettacoli
professionali nell'area della Versilia...tutti i musicisti della big band avevano da 30 anni in su, e io mi sentivo come
Calimero, ma andò tutto bene. Poi sono entrato al Conservatorio ed è arrivato l'Inferno bruciante e incomprensibile del
cambio d'impostazione, voluto dal mio insegnante, che mi fece quasi smettere di suonare per 3 anni....ma questa ve la
racconto dopo...
18 ) E' facile vivere suonando la tromba al giorno d'oggi (non parliamo di alieni, ma di gente normale... eheheheh)
Per chi inizia adesso è durissima. Quando ho iniziato a lavorare io, i musicisti si lamentavano che il lavoro era calato, e
parliamo del 1979...Da allora è peggiorato sempre di più. Oggi il giro è molto chiuso, e molti produttori e organizzatori
chiedono ai giovani musicisti di svendersi per pochi soldi, promettendogli di "entrare nel giro"...li sfruttano per un pò e poi
non li chiamano più. E quando ci sono i lavori importanti, vengono comunque chiamati i professionisti "rodati" per non
correre rischi. Però sono convinto che se un trombettista si organizza bene (lezioni private, bande, orchestre da ballo,
orchestre di stagioni liriche quando possibile, oppure gruppi di musica leggera e cover, ecc...) riesce a viverci. Alcuni si
trovano un lavoro part-time, ma questo succede anche negli Stati Uniti. Non bisogna vergognarsi. Il livello è molto alto, e
la richiesta professionale molto competitiva, quindi per proporsi a certi livelli BISOGNA essere competitivi. All'Estero la
situazione è migliore, e di molto.
19) Quali sono i tuoi miti? Perchè? Qualcuno di loro ti ha mai deluso?
I miei miti sono quelli di tutti i trombettisti...primi tra tutti Maynard Ferguson e Arturo Sandoval. Io ho iniziato a suonare
ascoltando Nini Rosso, Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Ferguson, e ho scoperto Maurice Andrè solo nel 1983,
Sandoval intorno (grazie alla rivista specializzata Brass Bulletin) al 1986 e Cat Anderson addirittura soltanto intorno ai
primi anni '90. Ognuno di loro mi dava uno stimolo diverso. Poi ci sono Allen Vizzutti, Clifford Brown, Hardemberger,
Nakariakov, Vacchiano, Miles Davis...chi più ne ha più ne metta. Ho sempre collezionato i dischi di TUTTI i più grandi
trombettisti, dal jazz alla classica
Nessuno dei grandi trombettisti che ho conosciuto mi ha mai deluso...nessuno. Grandi come trombettisti e grandi come




uomini. Ancora oggi mi stupiscono...
20) Un aneddoto divertente/curioso? Uno piacevole?
Ce ne sono molti. ne scelgo un paio:
quando ero con l'orchestra di Demo Morselli al Maurizio Costanzo Show, registrando dal Teatro Parioli a Roma, durante
uno degli intermezzi musicali (quando ancora l'orchestra suonava i brani interi...) dovevo fare un solo in un pezzo
latineggiante, la Bamba. Se vi ricordate, i primi anni del Costanzo Show facevamo molto gli "asini", pur suonando
sempre ad ottimi livelli. Quindi, due secondi prima di iniziare l'assolo mi venne la splendida idea di salire sulla sedia per
renderlo più spettacolare. Balzo sopra e inizio a sparare l'assolo a raffica...ma a metà del pezzo perdo l'equilibrio e mi
sfracello sulla sezione dei sax sotto di me...il Teatro Parioli è letteralmente crollato dalle risate, e Costanzo non ce la
faceva più a parlare dal gran ridere. Io mi sono vergognato come un cane, ma alla fine è stata una di quelle cose che
rimarrano nella storia della televisione... televisione "trash", ovviamente, eheheh....
Un'altra volta con Jovanotti, al concerto del Primo Maggio, la maratona musicale che ogni anno viene organizzata a
Roma, dovevo fare l'assolo su "L'ombelico del mondo"...avevo i capelli lunghi sciolti e il vento da dietro mi faceva una
testa come un pagliaccio. Preso dalla foga feci un assolo tutto atonale, urlando delle gran note acute, le più alte che
riuscivo a prendere quella sera. La cosa, nella sua stranezza visiva e musicale, piacque così tanto che mi fecero vedere
tutte le sere su Blob per un mese intero...
Un altro ricordo è ancora legato alle trasmissioni fatte in passato con l'orchestra di Morselli. Nel 1998 facemmo una
trasmissione con Fiorello in Umbria, che era stata da poco colpita dal terremoto. Eravamo in diretta su Canale 5,
all'aperto, con una temperatura di circa 7 gradi sotto zero. Ognuno di noi aveva una stufetta che sparava un pò di aria
calda sotto al leggio, ma il palco era aperto e sembrava di essere in Siberia. Ci avevano dato dei piumini a forma di
smoking per difenderci dal gelo, ma non bastava. Fiorello decise il giorno stesso della diretta di farmi suonare da solo il
tema del film "La Strada" (quello famoso del pagliaccio, ricordate?), davanti alle telecamere insieme a lui... Ohi ohi ohi,
quello è stato il giorno più tremendo della mia vita di trombettista: suonare in diretta, con 7 gradi sotto zero, al centro del
palco con Fiorello, di fronte a 8 milioni e passa di telespettatori, il tema per tromba più famoso della storia del cinema
italiano...in pratica qualcosa che tutti, ma veramente tutti, conoscono e che non puoi assolutamente sbagliare perchè poi
sei segnato per tutta la vita. Ma suonarlo con la tromba completamente gelata, con i pistoni a rischio di ingrippamento da
gelo e i ghiaccioli che ti scendono dalle chiavi dove fai uscire la saliva è veramente un rischio "trombettistico" enorme.
Inoltre, davanti al palco tirava un vento sferzante da paralisi facciale, e Fiorello nel presentare quello che stavamo per
fare, ha parlato per 5 minuti e io, accanto a lui, non potevo in nessun modo riscaldare lo strumento. Mi ha presentato per
nome e cognome, quindi non c'era scampo: se scroccavo c'erano la mia faccia e il mio nome impressi a vita negli archivi
della televisione italiana...ho iniziato la prima nota senza sapere veramente cosa sarebbe uscito fuori. Grazie a Dio è
filato tutto liscio, senza nemmeno una sbavatura...ma in quei 2 minuti il tempo sembrava che si fosse fermato, e ho
assaporato con terrore ogni singola nota che suonavo. Alla fine è stata un'apoteosi! Ho ricevuti messaggi, email e
complimenti da tutta Italia e addirittura dall'Europa, perchè quel particolare momento dello spettacolo era stato visto
all'estero.
Ovviamente, uno dei momenti più emozionanti della mia vita è stato quando ho conosciuto Maynard Ferguson per la
prima volta nel 1997. Prima ho conosciuto i ragazzi della band e il suo road manager Ed Sargent al soundcheck del
concerto a Sori, in Liguria, nel 1997. Poi Ed, vedendo quanta venerazione avevo per Maynard e accorgendosi che
sapevo veramente tutto sulla sua vita, mi ha chiesto se volevo andare a prenderlo in hotel con la mia auto. Non stavo più
nella pelle...quando me lo sono trovato davanti, mentre scendeva dalle scale, mi sono inchinato davanti a lui come si fa
davanti ad una divinità. Lui si è messo a ridere e mi ha abbracciato. Da quel momento è nata un'amicizia. Quando poi ho
registrato il concerto "Maynard Ferguson" che lui eseguiva con Stan Kenton negli anni '50, ha iniziato a chiamarmi come
ospite con la sua big band. Emozioni incredibili...la prima volta che ho suonato con lui è stata al teatro di Casalmaggiore,
in Italia. A cena mi disse "Tonight you will play with us!" e io stavo quasi per svenire dall'emozione. Prima di salire sul
palco ero emozionato come un bambino al suo primo saggio...
Un altro aneddoto è legato al corso che feci con Armando Ghitalla, ex prima tromba della Boston Symphony, nel 1987 a
Santa Margherita Ligure. Un giorno ci disse che voleva fare un esperimento per dimostrare le sue tesi sull'impostazione,
e ci chiese di andare a prendere una qualsiasi persona per strada, ovviamente qualcuno che non fosse musicista e che
non avesse mai suonato la tromba in vita sua, perchè lo avrebbe impostato e lo avrebbe fatto suonare in meno di 15
minuti. La cosa era ovviamente e golosamente interessante, anche se sembrava un pò da santone (tipo quei predicatori
che curano i malati in diretta, li toccano sulla fronte e loro svengono, eheheh). Un paio di ragazzi scesero per strada e
dopo una decina di minuti risalirono con un ragazzo di 30 anni circa, un impiegato con tanto di 24 ore al seguito. Ghitalla
fece sedere il ragazzo e iniziò a spiegargli cosa voleva fare. Gli spiegò come funzionava la tromba, e mentre parlava
dovevate vedere la faccia del ragazzo, che probabilmente si chiedeva perchè proprio a lui doveva capitare di finire in una
gabbia di matti. In fin dei conti era appena uscito dall'ufficio e doveva andare a casa a mangiare...invece aveva un
gentile anziano signore con baffi e capelli bianchi che gli parlava in italiano maccheronico misto a inglese spiegandogli
come si spernacchia in un bocchino, e una trentina di pazzi con la tromba in mano, gli occhi sgranati e l'espressione da
lupi che seguivano ogni sua mossa...io se ci ripenso mi piego in due dal ridere. Doveva sembrargli un incubo...
Comunque, stavavamo per assistere a qualcosa di veramente incredibile, trombettisticamente parlando. Senza parlando
con molta gentilezza, Ghitalla lo ha impostato prima solo col bocchino, facendogli prima soffiare l'aria dentro, senza




buzzing, e posizionandolo sulle labbra. Lo faceva soffiare, poi gli faceva togliere il bocchino dalle labbra, poi lo
riposizionava, soffiava, e via così per un 5 minuti. Poi gli ha detto di provare la vibrazione, che è uscita immediatamente.
Stessa cosa, togliendo e riposizionando, chiedendo al ragazzo di riposizionare il bocchino sempre nello stesso punto
delle labbra e ripetere la stessa emissione di aria. Poi gli ha messo il bocchino alla tromba e gli ha chiesto di soffiare
come all'inizio dentro allo strumento, senza vibrazione. Ancora così per 5 minuti. Alla fine gli ha chiesto di provare a fare
la vibrazione e la nota è escita subito, e poi gli ha chiesto di provare a suonare soffiando l'aria più velocemente che
poteva...il ragazzo ha iniziato a suonare tutti acuti, dal Do acuto in su, toccando anche dei Mi e dei Fa...roba da non
credere. Ovviamente stonato, sporco, senza avere idea di cosa stesse suonando, facendo ogni tanto più dei versi che
delle note ben definite, ma era già lì, col Sol sopra al Do acuto a portata di mano...Ci è caduta la mascella a tutti, restando
a bocca aperta. L'esperimento è riuscito perfettamente. E ancora, non potrò dimenticarmi lo sguardo del ragazzo che si
guardava intorno spaurito, vedendo le nostre facce stupefatte come a chiedersi "Sto facendo giusto?..."...
21) Quali sono le differenze sostanziali fra la scuola di Chicago e quella di Ghitalla?
Non molte. L'uso dell'aria è identico. C'è soltanto un'attenzione maggiore sull'impostazione (perchè puoi soffiare bene
quanto ti pare nello strumento, ma se hai la vibrazione delle labbra sballata non serve a niente) e sull'uso della
muscolatura labiale come "supporto" all'aria. La cosiddetta "impostazione Ghitalla" consiste nel suonare con le labbra
chiuse, quasi arrotolate nel bocchino. Niente labbra aperte. In realtà, bisognerebbe spiegarlo tromba alla mano, perchè a
parole non si rende l'idea. In più, c'è questo modo di usare la lingua come un THS sibilante, con la lingua in avanti (ma
non tra i denti come il TCE). Tutto qua.
22) Qual'è l'errore più comune fra i trombettisti alle prime armi?
Quello di aver scelto la tromba come strumento....no scherzo, ovviamente. L'errore più comune è quello di forzare e di
stare troppo "aperti". Ovviamente il controllo dell'aria arriverà solo col tempo e dopo MOLTI anni di studio...
23) Ci sono marche/modelli di trombe che fatichi/non riesci a suonare?
No. Ci sono solo marche e modelli di trombe che non mi piacciono per intonazione, equilibrio, qualità del suono,
meccanica e prontezza di vibrazione. Per me, Schilke e Yamaha rimangono ai vertici per il rapporto qualità-prezzo. Le
Bach, in particolare la 37, sono comunque sempre una sicurezza per l'equilibrio generale che hanno. Anche le Stomvi mi
piacciono, in particolare la Mambo. Non mi esalta il design troppo strano di alcune trombe di nuova generazione...
24) Cosa pensi delle trombe e dei bocchini Monette?
Non lo so. Quelli originali che ho provato non mi fanno impazzire, soprattutto per il foro e per l'appoggio, anche se il mio
bocchino ha un evidente disegno esterno "Monette style". Però sono molti i trombettisti che si trovano bene con quel tipo
di bocchini, e Maynard ha sempre e sinceramente affermato che gran parte della sua "longevità" trombettistica era dovuta
al bocchino che Dave Monette aveva realizzato per lui. Arturo Sandoval, invece, col bocchino per lui realizzato da
Monette ci ha registrato un video con la GRP, un paio di dischi e poi lo ha abbandonato definitivamente...vacci a capire
qualcosa. Mi riprometto di fare un giro a Portland appena possibile, e vi faccio sapere.
25) Che musica ascolti?
Tutta. Con ovvia tendenza ai dischi di trombettisti, ma non disdegno anche opera e cantautori italiani. Mi piace molto la
musica melodica in genere. Le cose ultratecniche fini a sè stesse mi divertono, ma poi mi stufano. Il modo di cantare
operistico mi ispira molto per suonare la tromba. Mi sono accorto di una cosa, e non so se è psicologica o meno, forse
dovuta a quanto mi manca Maynard: i suoi dischi riesco ad ascoltarli continuamente senza stancarmi, e mi danno
un'ispirazione infinita. Quelli di Arturo ogni tanto mi stuccano un pò...però non diteglielo.
26) Hai più cd di trombettisti dell'intervistatore? (quasi mille)
Parlando soltanto di trombettisti? Non saprei...non costringermi a contare anche i dischi, ti prego...mannaggia a te, ma
chi me lo ha fatto fare di iscrivermi al forum, ehehehe.... Scherzo, ovviamente. In totale, tra dischi, videocassette e dvd
musicali ho veramente una marea di roba, ma non saprei quantificarla.
27) Quante e quali trombe hai?
Poche. Non sono amante del collezionismo e non mi piace suonare strumenti vecchi. Mi piace moltissimo vedere gli
strumenti storici nelle collezioni private e nei musei, ma non mi va di collezionarli. Io voglio strumenti al top, nuovi,
moderni ed efficienti. Col tipo di lavoro che devo fare, che è una battaglia infinita, ci mancherebbe anche di dover
suonare strumenti coi quali devi correggere continuamente l'intonazione delle note, pur avendo un suono intrigante...non
fa per me. Quindi, ho la mia Yamaha Xeno 8345 argentata, una Schilke S32 con la campana alla Gillespie, una
fantastica Selmer S75 del 1976 con i tasti a V (la mia prima tromba), una pocket Karsten, un flicorno Yamaha modello
Bobby Shew, un Trombino Yamaha 9830 Custom e un prototipo personale che sto sviluppando con Yamaha. Tutto qui.
28 ) I bottom caps appesantiti fanno la differenza? In cosa? E i bocchini?
Per me i piattelli pesanti sotto ai pistoni fanno la differenza nell'equilibrio col bocchino pesante. Sento che la centratura
del suono nell'estensione acuta è più sicura. Stessa cosa per il bocchino. Ormai mi sono abituato a suonare con molta
massa sull'imboccatura e non riesco a tornare indietro. Però il resto, la tromba deve essere leggera. Quindi per me
funziona appesantire il bocchino e i piattelli ma lasciare leggero tutto il resto. Se ci pensate bene, i pistoni sono l'unico
punto dove puoi appesantire lo strumento senza compromettere le vibrazioni, e quindi l'mmediatezza della risposta dello


strumento. In più, ho bisogno di canneggi larghi. Il modello Yamaha Z-Bobby Shew mi piace da morire (anche perchè
molto simile alla Schilke, che ho suonato per una vita) ma non riesco a suonarla perchè il canneggio è troppo piccolo.
Infatti, il prototipo su cui sto lavorando (chissà se arriverò a finirlo...) è molto simile ad una Z ma col canneggio largo
(cercando di imitare la Schilke X3). La Xeno che sto usando da 3 anni è veramente ottima ed ha un suono spettacolare,
ma è un pò troppo sinfonica per i miei gusti. Forse basterebbe alleggerirla togliendo gli stabilizzatori, poi mettere la
campana larga della Bobby Shew, spostare l'attacco sulla campana più indietro come se fosse reverse per permettere
una vibrazione più libera e mettere la pompa dell'intonazione rotonda...la prossima volta che vado al Centro Sviluppo
Yamaha a Francoforte ci provo.
29) Il bocchino influisce sull'intonazione?
Trovo che alcuni bocchini molto estremi (tipo il Jet-Tone o il Warburton) siano molto difficili da intonare. Anche altri
bocchini con forme strane di tazze hanno poi delle pecche pesanti sull'intonazione. Ricordiamoci sempre che la tromba
va suonata sempre nella sua totalità, non pensando solo agli acuti. Trovo anche che i bocchini con le tazze un pò a V siano
più facili da suonare e da intonare.
30) Cosa fai quando non ti senti in forma?
Studiando regolarmente e intensamente direi che capita piuttosto raramente, e non è mai così grave. Può esserci
stanchezza a causa di lunghi viaggi e anche a causa di concerti successivi con repertori troppo pesanti, ma in genere
recupero bene. Direi che preferisco conservare le energie mentali e fisiche per il concerto, piuttosto che per le prove.
Preferisco prendermela comoda alle prove, facendo anche qualche errore ma tenendo la mente sgombra, provando i
passi difficili a cuor leggero in tutta tranquillità, senza preoccuparmi se esce qualche errore. al concerto, poi, mi trovo
molto più fresco e posso dare fondo alle energie. Direi che funziona. Comunque, se avverto che per una qualche ragione
non è una giornata felice, mi riscaldo senza forzare prima del concerto e cerco la centratura del suono con le note
lunghe, senza stressarmi. In genere limito i danni e tutti sono sempre contenti. Ho capito con gli anni che i medicinali mi
danno fastidio, così come le creme e qualsiasi prodotto che ammorbidisca la pelle. Ho un tipo di struttura fisica (da buone
origini maremmane...) che tende a curarsi da sola, e sono almeno 15 anni che non prendo un raffreddore o mi viene una
linea di febbre. Gli anticorpi del trombettista sono micidiali, eheheh...Quindi non prendo mai medicinali, e se li prendo per
qualche ragione (un mal di schiena, o ultimamente una fastidiosa ernia cervicale che sto curando con terapia di trazione
del collo) mi uccidono, quindi non li prendo e faccio prima.
31) Quanto durano le sessioni di studio? Fai molte pause?
In genere, dopo che mi sono coscienziosamente e lungamente riscaldato con le note lunghe, mi piace suddividere lo
studio in quelle che definisco "tranches compatte di potenza" (e non mettetevi a ridere per il termine usato, stile Jerome
Callet, eheheh...), riposando poco o niente. Nei giorni precedenti ai concerti da solista provo tutto il repertorio senza
fermarmi, tutto d'un fiato e ripetendo i brani almeno 2 volte. Quindi un'ora e mezza di seguito senza rifiatare, senza
considerare che ci sono altri assoli degli altri musicisti dove io posso riposarmi. Il tutto ripetuto 2 o 3 volte di fila, quindi
un'ora e mezza moltiplicata per 2 o 3 volte (dalle 4 alle 5 ore) e poi mi riposo...e poi ricomincio. Il mio repertorio
comprende brani di Ferguson, Sandoval, Gillespie, Lee Morgan, ecc...o comunque altri brani suonati col loro concetto.
Tutta roba un pò pesantina...però questo modo di studiare mi permette poi di avere la resistenza necessaria per arrivare in
fondo ai concerti senza essere distrutto.
32) Sei costante nel rendimento? Ci sono giorni in cui ti manca una delle tue 326 ottave? Dove l'hai dimenticata?
Questa domanda è simile alla numero 30. In genere è tutto costante, per merito dello studio regolare giornaliero.
Comunque, se perdo un'ottava me ne restano sempre 325...se lo dici tu!
33) Ci sono generi che ti scoccia suonare?
No. I generi mi piacciono tutti. Mi scoccia suonare poco nei brani, quello si...
34) Come hai fatto a fare il tour con il Boss? (chi non sa chi sia faccia dieci paginette di note lunghe per domani!)
Per chi non lo sa, "The Boss" è il soprannome di Maynard Ferguson. Semplicemente, io l'ho conosciuto nel 1997. Poi nel
2000 ho reinciso il concerto "Maynard Ferguson" che lui aveva registrato nel 1952 con Stan Kenton. Maynard rimase così
colpito da quella registrazione che iniziò a chiamarmi frequentemente come ospite con la sua orchestra. Addirittura, il suo
road manager Ed Sargent mi raccontava che quando io non c'ero faceva metteva il mio disco in diffusione prima dei
concerti, e diceva a tutti che esisteva un Maynard Ferguson italiano...Quanto mi manca The Boss.
35) Che impressione fa suonare con il tuo mito?
E' come toccare il cielo con un dito...e mentre ci suonavo insieme ancora non ci credevo.
36) Hai mai problemi alle labbra? Cosa fai per limitarli?
Ho avuto un grosso problema nel 2002, mentre suonavo a Passaparola. Mi venne una ciste nel centro del labbro
superiore, proprio dove la pelle vibra nel bocchino. E' stato un calvario finchè ho deciso di operarmi. Ma in Italia non
esiste nemmeno un dermatologo specializzato sui problemi degli strumentisti a fiato, e quindi la dottoressa che mi operò,
pur essendo bravissima di fama, sbagliò operazione e successivi tempi di recupero. Mi tagliò il labbro utilizzando un
normale bisturi, invece del laser, ed effettuò l'incisione in verticale invece che in orizzontale. In più mi disse che dopo 15
giorni avrei potuto riprendere a suonare.... Risultato: dopo un paio di mesi ero da capo col labbro che buttava pus. Avrei


dovuto denunciarla, ma in fatto di interventi su cisti è difficile dimostrare che è stata lei a sbagliare. Oggi come oggi ho un
pò di cicatrice sul labbro e ogni tanto, nei periodi di iperlavoro, succede che si infiamma un pò e mi si apre una feritina.
Ormai ci sono abituato, e basta che mi prendo un periodo di riposo per farla andare via. Per il resto, io la pelle grassa e
quindi non ho bisogno di creme o burro di cacao o prodotti idratanti, che al contrario mi danno un fastidio tremendo. Una
volta ho letto un'intervista a Maurice Andrè in cui affermava che ogni notte, prima di andare a letto, si massaggiava le
labbra col burro da tavolo perchè ricco di vitamina E. Ci ho provato anch'io, ed è stato un disastro: dopo una settimana
non riuscivo più a suonare oltre il Sol sopra al pentagramma...


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Michele Lupi
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Re: Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

Messaggio da Michele Lupi »

37) Soffri l'ansia da prestazione? Anche nel campo musicale? (questa è veramente idiota ma volevo ancora
sdrammatizzare un po'....)
Ma no! Grazie a Dio non ho di questi problemi per il momento, hehehe.... Riguardo alla tromba, un pò di adrenalina prima
di salire sul palco c'è sempre, ma serve a far esplodere la musica. Se so di aver studiato come si deve e di essere
preparato, ho la coscienza a posto e vado tranquillo. E' un esercizio continuo, quello di esibirsi di fronte al pubblico. Più
lo fai e più ti abitui a concentrarti, a controllarti e a goderti la musica.
38 ) Il viagra aiuta a far salire... l'estensione della tromba?
Non ho mai provato. Ma credo che faccia...irrigidire troppo la muscolatura.
39) Qual'è stato l'insegnante più importante per te?
Sicuramente Armando Ghitalla. Quando entrai al Conservatorio il mio insegnante, che poi è diventato un mio amico per
la vita, sbagliò completamente metodo d'insegnamento con me e mi cambiò impostazione. Passai 3 anni in cui non riuscivo
più a finire uno studio o a fare una scala. Mi si rompeva il suono e si sdoppiava a ottave...un inferno. Stavo per smettere
al 4° anno, a causa del diplomino, quando decisi di comune accordo con l'insegnante di provare a tornare nella mia
impostazione originale. In pochi mesi mi rimisi a posto e ritrovai una buona estensione fino al La sopra al Do acuto, e feci
un buon esame. Però non riuscivo più a ritrovare la mia originale vibrazione delle labbra, e qualche problemino col suono
e la resistenza ce l'avevo ancora. Tre mesi prima del diploma, nel 1987, passai da Onerati a Firenze e ci trovai un
dèpliant, l'ultimo, che pubblicizzava un seminario di Ghitalla a Santa Margherita Ligure i primi 10 giorni di Agosto.
Diciamo che, se esiste il Destino, mi dette una mano a rimettermi in carreggiata...se fossi passato da Onerati 10 minuti
più tardi probabilmente quel dèpliant lo avrebbe preso un altro e oggi probabilmente io farei un altro lavoro. Ma andò
così...non so spiegare perchè, ma sentivo che Ghitalla, trombettista americano famosissimo, per 28 anni prima tromba
solista della Boston Symphony, insegnante all'Università del Michigan, avrebbe trovato una soluzione al mio problema.
Anzi, sentivo che era l'UNICO che avrebbe potuto risolvere il mio problema. E così fu... Al seminario c'erano alcuni mostri
sacri della tromba italiana, come Tamiati, Blengino, Dell'Ira ed altri che in seguito al seminario sarebbero diventati prime
trombe in teatri importanti, come Maniero (Fenice di Verona) e Longhi (Arena di Verona), insieme ad una trentina di altri
bravissimi trombettisti. Alla prima lezione, in 10 minuti, Ghitalla mi dette la ricetta per risolvere il mio problema e cambiò la
mia vita di trombettista per sempre. Spesi i restanti 10 giorni a rinchiudermi in qualche stanza a provare la nuova
impostazione "Ghitalla style" e ad ascoltare le lezioni degli altri trombettisti mentre mi riposavo (spettacolari quelle di
Tamiati), facendo lezione con Ghitalla alla sera quando non c'era più nessuno perchè un pò mi vergognavo. Infatti,
pensate che nessuno dei miei colleghi si ricordava, a distanza di anni, che anche io ero al seminario! Ero
imboscatissimo... Dopo un mese esatto ero un trombettista nuovo. Quando registrai il mio primo disco, quello col
concerto "Maynard Ferguson", glielo spedii insieme ad una lettera nella quale lo ringraziavo per avermi risolto i problemi
d'impostazione. Lui mi rispose con una bellissima lettera piena di complimenti che ho incorniciato a casa. Era felicissimo
che a distanza di anni il suo insegnamento fosse andato così a buon fine. Mi spedì la sua ultima lettera dall'ospedale di
Houston, dove morì un mese dopo.
40) Che tipo di equipaggiamento usi?
Tromba Yamaha Xeno 8345 argentata, flicorno mod. Z-Bobby Shew, trombino Yamaha 9830 Custom. E poi sordine: Jo-
ral wha-wha/harmon, Denis Wick cup/straight, Humes & Berg cleartone e straight piccola, plunger americano modello
Clark Terry.
41) Perchè hai deciso di lavorare e suonare nell'ambito della musica classica/jazz/leggera/ecc...
Perchè rispecchiava di più le mie caratteristiche e mi sentivo più a mio agio. Non dimenticatevi che io ho iniziato a
studiare musica e tromba a Torre del Lago Puccini, mio paese, sotto la guida di 2 jazzisti. Mi insegnò il solfeggio e la
lettura jazz il saxofonista della famosa orchestra di Don Marino Barreto (avete mai sentito "Tu sei per me la più bella del
mondo...", bellissimo brano degli anni'50?), mentre il fraseggio jazz sulla tromba me lo insegnò Icilio Giannerini, allievo del
famoso Dean Benedetti (se avete tempo, leggete la biografia di Charlie Parker e guardate chi era Dean Benedetti).
42) Quali sono i concetti che segui suonando la tromba?
Aria dritta, muscolatura labiale, compressione, equilibrio.
43 ) Parlaci della tua professione, come si svolge, in quali ambiti, come organizzi la tua vita giornalmente.
E' difficilissimo descriverla, proprio perchè suono in mille situazioni differenti: televisione, concerti jazz, big band, musica
leggera, tours, incisioni discografiche, insegnamento, sia in Italia che all'Estero. Posso solo dirti che seguo una disciplina
ferrea per lo studio giornaliero. Appena ho un attimo libero mi metto a studiare, in qualsiasi momento della giornata.
Spesso mi metto a studiare anche di notte, appena finiti gli impegni di prove e concerti...brutta vita, eh?


44) Secondo te quali sono i migliori trombettisti d'Italia e del Mondo?
I nomi mondiali li conosciamo bene. Ma ci tengo a precisare che anche i miei colleghi trombettisti in Italia, dalla classica
al jazz, sono TUTTI di livello mondiale. Abbiamo una moderna generazione trombettistica italiana strepitosa, che riesce a
fondere insieme il meglio di tutte le altre scuole, con in più un qualcosa che gli altri non hanno: la capacità di suonare una
melodia, cantando, come nessun altro al mondo sa fare. Sono veramente convinto che alcuni dei nomi che ben
conosciamo in Italia sono eccezionali, e non solo reggono il confronto con quelli più conosciuti all'estero, ma li superano
anche. E di gran lunga.
45) Come si fa a diventare bravi come te e soprattutto a fare carriera come te?
Diciamo "Come si fa a diventare bravi e far carriera?", che suona meglio. Direi che ci vuole tanto tanto tanto studio.....e
poi serietà, puntualità, dedizione, sacrificio, coraggio, voglia di mettersi continuamente in gioco, umiltà ma convinzione nei
propri mezzi, e soprattutto cercare di dare sempre il meglio di noi stessi.
46) Ci sono passaggi musicali o esercizi che ti creano difficoltà e sui quali devi studiare molto?
La mia impostazione favorisce il registro acuto e la potenza, ma mi crea qualche difficoltà sul registro basso che devo
studiare con criterio. Devo lavorare molto anche sulla velocità e sulla pulizia dello staccato, soprattutto nelle note basse, e
anche sul pianissimo nel registro medio-basso. Capito adesso perchè studio così tanto?
47) Quali marche di strumenti hai usato nella tua carriera di strumentista?
Soprattutto Schilke e Yamaha, fino ad oggi. Poi Selmer (la mia prima tromba), Bach (per poco tempo), Holton (modello
Ferguson), Leblanc (modello Sandoval) e Stomvi (modello Mambo). Ho provato anche molte altre marche ma non mi
hanno convinto appieno. Nei flicorni ho usato molto gli Yamaha, e poi il Getzen a 4 pistoni e il Kanstul Custom
(assolutamente favoloso). Nei trombini, il Selmer (quello che usava Maurice Andrè, un trombino con un suono a tutt'oggi
ineguagliato) e lo Yamaha.
48) Cosa ti piace delle Yamaha?
Sono trombe moderne, costruite bene, rifinite con cura, intonate, con un gran bel suono e un timbro particolare, un pò
brillante, che mi piace proprio. Hanno indubbiamente il miglior rapporto qualità-prezzo.
49) Se tu potessi fare un solo esercizio, quale esercizio faresti?
Ovvio: note lunghe.....anzi, lunghissime.
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Re: Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

Messaggio da Fcoltrane »

Davvero interessante l'intervista con tantissimi spunti . Mi consola sapere che alcuni miei punti fermi sono condivisi anche da un grande trombettista.
Tipo lo studio delle note lunghe , del pianissimo  ecc.
Interessante anche l'aneddoto di Ghitalla che ha fatto suonare una persona che mai aveva provato.
Peccato il limitato riferimento alla silent (ma comunque si capisce che può massimizzarsi l'apprendimento anche son la Silent ) e credo che i principi siano sempre quelli non sforzarsi ed equlibrio .
Che dire prima o poi spero di conoscerlo e chiederlo personalmente , gli anni scorsi era solito venire qui in sicilia e si poteva partecipare a masterclass .
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Re: Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

Messaggio da Michele Lupi »

Andrea è una persona sempre molto disponibile,
puoi sempre provare a scrivergli sul suo canale web o sulle pagine
social. In linea di massima risponde sempre. Un grande artista anche
senza strumento.
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Re: Interviste vecchio ForumTromba- Andrea Tofanelli

Messaggio da Fcoltrane »

Grazie Michele Lupi , aspetto di conoscerlo personalmente e di potergli parlare direttamente e magari pure di poter suonare e sentire il suo suono .
(so che l'anno scorso è stato in Sicilia ad Acireale per una masterclass  e lo ho mancato per poco anche se in quel momento ci sarei andato come sassofonista)
Trovo utilissimi i video esplicativi su internet  , e i forum specifici dove si parla di tromba, al contempo credo poco alle lezioni online  forse perchè non ho un buon impianto di registrazione e riproduzione.  Quando finisce questa storia del lockdown mi sono ripromesso di andare a trovare una serie di musicisti straordinari e costruttori    prima qui in sicilia e poi in giro per l'Italia. 
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