La classica coperta corta: il Gap

Novità, misure, consigli, prove e curiosità sui bocchini.
stefano bartoli
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La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

[youtube][/youtube]


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Marco Muttinelli
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A proposito di Gap

Messaggio da Marco Muttinelli »

Interessanti considerazioni sul Gap di un noto produttore di bocchini:

[youtube][/youtube]
the SPECIAL ist
mail: c.g.conn.expert@gmail.com

Trumpet
22B New York Symphony 1940; 12B Coprion Special 1940; 8B Artist 1965; 6B Victor 1968
Buescher The 400 T225 1937

Cornet
Perfected Wonder e Perfected ConnQueror 1907; 82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 38A Connstellation 1968


Fluegelhorn
Couesnon Monopole ?


Mouthpiece
serie Famous Artist: BI-220, BI-225, BI-420 e AI-312
serie Precision: 4 (tp)
serie Improved Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
serie Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
serie E-Z Tone: Tp e Cn varie epoche
Denis Wick: 4FL, 4BFL, 5EFL (fl); 4 Classic (cn)
Fcoltrane
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Re: A proposito di Gap

Messaggio da Fcoltrane »

per me il gap è uno di quegli aspetti che "sposta il tuo equilibrio" .
Gli argomenti sono sempre gli stessi e si possono riassumere : come influisca sul suono e sul procedimento per produrlo.
Sono valide tutte le considerazioni che facciamo per i bocchini che siano tradizionali o meno, e si può applicare il principio della coperta corta.
Pur essendo una schiappa in breve ho avuto modo di provare una quantità di combinazioni diverse in relazione al gap, ed effettivamente trovo che sia straordinario il fatto di poter scegliere dal punto di vista teorico, dal punto di vista pratico invece cerco di mantenermi su quelli che sono i miei valori standard medi (quindi ho 10 ricevitori che modificano il gap su un tromba e una decina di bocchini ma in fin dei conti utilizzo solo 1 bocchino per studiare e dei 10 ricevitori ho scelto una misura di mezzo ).
Posso aggiungere che nella mia pur limitata esperienza ho compreso che il gap ha una influenza maggiore con bocchini di un certo tipo rispetto ad altri.
(ma probabilmente già lo sapevate) : incidendo anche sulla retropressione (spero il termine sia corretto) incide meno su bocchini concepiti con foro largo e penna che si assottiglia.
In questi giorni che sto studiando prevalentemente con la Wallace trovo una ulteriore analogia con questa sordina perchè come il gap regolabile anche la sordina lo è. (ed uno degli aspetti coinvolti è sempre la retropressione).

Ho seguito con attenzione ed interesse ed ho capito sostanzialmente ciò che è descritto.
Un unico appunto che è un po una inesattezza (o per lo meno così ho compreso io).
l'espediente della carta aumenta il gap .
se con la carta suona meglio il bocchino è chiaro che devi montare un ricevitore più stretto....
il cliente chiede di assottigliare la penna e non capisco come possa esserci arrivato con l'operazione inversa ........
(probabilmente il mio traduttore non funziona bene o io non ho compreso
Navarro
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Re: A proposito di Gap

Messaggio da Navarro »

Non propone di risolvere il problema del gap sostituendo il receiver ma assottigliando la penna del bocchino per poter poi montare su di essa i differenti sleeve con i quali ottenere differenti gap.
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Fcoltrane
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

Navarro si avevo compreso questo che assottigliava la penna , ciò che non ho compreso è la premessa.
Dice (il mio traduttore del video ) che il cliente aveva fatto la prova con la carta.....suono soffocato ecc... e gli ha spedito il bocchino per risolvere il problema.
Dal mio punto di vista se inserisci la carta aumenti il gap come fai a capire con questo espediente che invece devi ridurre il gap?
Per me non si può con la carta , o tu hai una serie di ricevitori di diversa grandezza (e allora fai la prova ) oppure per provare devi assottigliare la penna (circostanza questa che tenderei ad evitare per "principio" nel senso che se poi non mi piace il risultato non puoi tornare indietro).
Faccio un esempio concreto il mio b2 monette sulla selmer credo che abbia più gap di quello che serve a me (sono arrivato a questa considerazione facendo un confronto tra le mie trombe) ma per ridurre il gap non farei mai assottigliare la penna .
Posso aumentarlo con l'espediente della carta ma non ridurlo su questa tromba.
Navarro
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Navarro »

Secondo loro la striscia di carta può aiutare ad individuare anche problemi di gap eccessivo, nel caso in cui l'applicazione della carta peggiori i problemi già presenti.

Ho risentito il video e mi sembra proprio di capire che il cliente, facendo la prova della striscia di carta, ha notato che lo strumento suonava meglio (frase tra 2:00 e 2:10, "the paper made the mouthpiece play better"), i problemi citati erano presenti prima della prova con la carta.
La modifica del bocchino è necessaria per l'uso successivo degli sleeves, essa è in effetti irreversibile ma l'adozione di uno dei diversi sleeves dovrebbe comunque garantirne l'utilizzo.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

E' proprio quello che dicevo come fai ad ipotizzare che i problemi siano da ricondurre al gap ?
Ho ascoltato anche il primo video e la soluzione ipotizzata è semplicistica.
Riferisce che se con la carta suona peggio probabilmente sei vicino al tuo punto ottimale (senza carta o addirittura devi accorciare il gap)
La osservazione che mi viene di fare è : ma non è possibile che se aggiungi la carta e suona peggio la posizione ottimale sia esattamente quella senza carta e quindi non devi modificare nulla .
Poi è vero che assottigliando la penna puoi fare tutte le prove che vuoi se hai vari ricevitori (in un senso o nell'altro) .
ma per il sol fatto di averlo assottigliato già stai intervenendo su altri parametri che per me influenzano il suono
Poi c'è il secondo aspetto che mi sembra poco convincente perchè per me tutto dipende da abitudine e modo di suonare
e molto meno da conformazione fisica e cavo orale.
Provo a riassumere semplificando riferisce: "molti ritengono che molto gap sia male ma troppo poco gap è peggio".
(questa mi sembra una affermazione talmente ovvia che rischia di apparire una semplificazione eccessiva e che non aggiunge nulla perchè il punto è quale è il punto ottimale?
Per rispondere a questa domanda riferisce della conformazione fisica e del cavo orale ....
Spesso mi è capitato di parlare con musicisti soprattutto sassofonisti che considerano la conformazione fisica la caratteristica prevalente sul suono di una persona.
Io da sempre ritengo che questa sia una bufala (e lo è per i sassofonisti ma anche per i pianisti i trombettisti e via di seguito).
Se hai tecnica fai quello che ti pare a prescindere dalla tua conformazione fisica (è chiaro poi che ci sarà chi parte avvantaggiato perché magari negli strumenti a fiato è un armadio con tanta aria o chi parte particolarmente svantaggiato perché magari ha un problema fisico rilevante ... ma il principio è comunque valido ) .
Per tornare al discorso per me rileva più di ogni altro aspetto la tua tecnica di produzione del suono e la tua preferenza e avrei preferito un bellissimo esempio sonoro invece di tante parole perché così avrei avuto ulteriori elementi su quello che era l'equilibrio del musicista.
(magari pure indicando quali effetti subiva all'aumentare del gap o al suo diminuire) .
Navarro
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Navarro »

Fcoltrane ha scritto:...La osservazione che mi viene di fare è : ma non è possibile che se aggiungi la carta e suona peggio la posizione ottimale sia esattamente quella senza carta e quindi non devi modificare nulla?
Su questo (ho aggiunto io il punto interrogativo, se non ho interpretato male la frase) la risposta è: sì, il peggioramento ottenuto aggiungendo la carta potrebbe significare che sei già ad un gap ottimale. Si presuppone però che chi si inoltra su questo sentiero lo fa in presenza di problemi tecnici con lo strumento che non ha risolto in altri modi. A quel punto, se vuole spendere e "sacrificare" un bocchino, fa la prova degli sleeves e si toglie il dubbio.
Per tutte le altre tue considerazioni, scivoliamo negli aspetti soggettivi che, nel caso degli ottoni più che in altre famiglie di strumenti, sono veramente un mare magnum. Io, ad esempio, sono tra coloro che ritengono che la conformazione fisica (labbra, denti, cavità orale,...) abbia un ruolo molto importante nella produzione del suono. L'ho constatato in negativo, con dei problemi derivanti dalla dentatura irregolare, ed in positivo, quando, assumendo una maggiore consapevolezza della cavità orale e della lingua, ho, se non risolto, almeno limitato alcune problematiche sulla flessibilità e sulla estensione. Ma, ripeto, ognuno di noi ha una sua sensibilità ed un suo feeling, cosa che rende lo studio della tromba così unico.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

Certo se lo considero un tentativo per levarsi ogni dubbio un bocchino lo potrei pure sacrificare,
(secondo me però c'è il rischio che il dubbio rimane perché per il sol fatto di averlo modificato già hai inserito una ulteriore variante non controllabile)
una cosa è che cambi solo il gap altra cosa è che per verificare l'effetto del gap cambi pure il bocchino modificandolo)


Navarro da quello che dici credo che le nostre posizioni non sono così distanti anche per ciò che riguarda conformazione fisica.
Io non dico che la conformazione fisica non abbia alcuna inflenza sul suono.
(per me tutto influenza il suono dal bocchino alla tromba a cosa hai mangiato bevuto la sera prima ,alla forma dei denti , al tuo stato d'animo ecc...)
Dico che se hai tecnica superi qualsiasi limite.

Tu stesso fai riferimento ad alcuni aspetti tecnici che hai chiarito e ti hanno consentito di suonare meglio.
Quello che non credo è : quel musicista suona meglio perché ha il labbro più grosso, oppure quello suona meglio perché ha la mascella spostata in fuori, o ha un foro tra i denti o ha un fisico di un bisonte ed una grande capacità polmonare ecc...
Questo genere di affermazioni le ho sempre ascoltate prima dai sassofonisti ed ora dai trombettisti. (proprio identiche...)
Mirco
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Mirco »

Ciao vorrei fare due domande, 1 in linea di massima cosa vi facilita l aumentare o il diminuire del gap? 2 ma montando un adattatore si crea uno scalino interno, questo non influisce già di per se? Cioè, ma una volta che ho trovato il mio gap ideale utilizzando un adattatore, siamo sicuri che poi utilizzando un Bocchino con penna normale senza scalino il risultato sia uguale?
Ciao e grazie

P. s.
Perché mi è capitato diverse volte che utilizzando un riduttore cambiasse parecchio.
stefano bartoli
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Oggi ero a telefono con un carissimo amico mio coetaneo. Sassofonista e clarinetto basso di fama internazionale nelle avanguardie dagli anni 70 ad oggi. Siccome è un tipo che non ferma mai il cervello, si è messo a studiare la cornetta, per altro suona piuttosto bene il trombone a coulisse.
Mesi fa mi venne a trovare e cercai di suggerire cosa e come studiare. Nel frattempo ha imbroccato la strada del web ed è li che ha iniziato il calvario dei bocchini, di tutti i tipi.
Oggi è nel pallone completo e passa ore a confrontarli, cercare di capire perchè con quello saale di più ma con l'altro ha un medio più bello e via e via
Spero ne butti nel cesso il 99%, ne tenga un paio e si rimetta a studiare...
E' la strada maestra per molte delusioni, fare di una ragionevole necessità (il bocchino comodo) una vera e propria fissazione. Lo studio, lo studio, lo studio e ancora lo studio.

Come quando si usciva con una donna diversa ogni sera. Li per li è fighissimo, eccitante, invecchiando però, potresti renderti conto che non ti sei "fermato" su nessuna, hai fatto molta esperienza ma non ne hai veramente "approfondita" nessuna ma ora sei vecchio ed il rimedio non esiste più, è tardi.
Ti restano solo i ricordi delle serate a cazzeggio...e molti rimorsi.
E la musica non si fa con questi.
Alak
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Alak »

Ma infatti non c'è nessun senso nel provare continuamente bocchini diversi quando uno inizia a suonare e nei primi anni..
al massimo può capitare più in là per risolvere qualcosa che con lo studio non si è riusciti, o per curiosità. Col gap è la stessa cosa, tanto per capire veramente cosa succede ci vuole sempre una certa esperienza.. anche un parere esterno è poco indicativo..
horn:
Adams A4 0.45
Stomvi Elite 250 ML
mouthpiece:
3c
5c megatone
Mirco
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Mirco »

Collegandomi al mio post sulle tazze ma cambiando posizione nelle rubriche vorrei sapere se anche a Voi l'aumentare del gap vi permette di colorare di più il suono modificando con l'emissione il "turbinio"che aumenta appunto con l aumento del gap?
stefano bartoli
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

I nostri Matteo e Marco, potranno forse dirci qualcosa su Bernullì e Venturi.
Io mi limito a dire che la mia vecchia Olds Special non aveva gap perchè non aveva receiver poichè il cannello era strambato si da essere esso stesso cono receiver, come su alcune Conn mi pare e anche quì Matteo e Marco potranno dirci.
Eppure con la Olds facevo le stesse identiche cose che con altre trombe. Caso paradossale, invece in una tromba con un receiver "classico" il gap zero mi da fastidio, così come un gap oltre 5mm. Ma solo se lo misuro!!!

Chiudo quindi con una provocazione: se non sai che gap c'è e se non ci stai pensando, suonerai tranquillamente. Se inizi a prendere misure entrerai probabilmente in un casino mentale...
Ergo, tutto conta ma è determinante quanto siamo siamo concentrati sulla musica piuttosto che su altro.
gbc
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da gbc »

Ciao Stefano.

Come non essere d'accordo sulla tua affermazione "Ergo, tutto conta ma è determinante quanto siamo concentrati sulla musica piuttosto che su altro".
In vena di citazioni -> W i Pooh: "W la Musica". Ciao. GBC
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