! | Messaggio da: Marco Muttinelli |
messaggio spostato da altro argomento (Re: Yamaha YTR2330 vs. YTR4335? qui: viewtopic.php?p=16321#p16321) per attinenza al presente |
Dunque da un punto di vista prettamente teorico la situazione ideale è quella dove non ci sia alcun movimento della colonna d'aria presente nello strumento.
La colonna d'aria in quella condizione, possiamo definirla di quiete, presenta una assoluta uniformità e l'onda stazionaria vi si propaga in modo uniforme essendo uniforme e costante la densità del fluido (aria appunto) e, di conseguenza, avendo un modulo di elasticità costante in tutto il percorso, entro cui tale onda stazionaria si propaga.
Se poniamo una membrana elastica applicata al bocchino e la facciamo vibrare lo strumento emette la nota relativa alla frequenza con cui vibra la membrana ma non vi è alcuno spostamento di aria e di conseguenza nessuna modifica della colonna d'aria presente all'interno dello strumento.
Il problema è che noi invece soffiamo dentro allo strumento, lo facciamo per far vibrare il labbro non c'è purtroppo altro modo... Soffiando all'interno dello strumento la colonna d'aria si modifica e, pertanto, modificandosi nella forma in modo differenziato nei vari punti dello strumento se ne modificano anche i moduli di elasticità nei vari punti e di conseguenza l'onda stazionaria subisce delle variazioni nella propagazione dovute alle differenze che incontra nel supporto elastico del fluido entro il quale si propaga. Le turbolenze rappresentano sicuramente i punti più critici (i peggiori) in quanto entro un brevissimo spazio, il punto nel quale si verifica la turbolenza, il supporto elastico cambia le sue caretteristiche istante per istante e punto per punto.
Ci sono in gioco altre questioni, legate comunque al flusso d'aria che si sposta nello strumento (ad esempio velocità e pressione sono in rapporto costante per cui in corrispondenza di una strozzatura la velocità dell'aria aumenta e diminuisce la pressione e viceversa dove il fluido si espande) ma come semplificazione credo sia accettabile e comprensibile.
Quindi se noi potessimo suonare senza muove l'aria all'interno dello strumento riusciremo a suonare molto meglio di quanto facciamo normalmente. Probabilmente alcuni musicisti che definiamo essere dotati di un suono assai preciso e pulito sono in grado di muovere l'aria all'interno dello strumento con una notevole uniformità e costanza, in qualche modo riescono a "riempire" lo strumento un modo uniforme lungo tutto il percorso del suono.
La velocità del flusso non influenza in alcun modo questa capacità di "riempire" lo strumento in modo uniforme, la velocità serve a noi solo per far vibrare più rapidamente il labbro e quindi di emettere una nota più acuta.