Re: Fraseggio
Inviato: 15/02/2019, 12:06
Ciao a tutti.
A volte forse si pensa in modo troppo dualistico.
Mi spiego meglio.
O si è espressivi o si è tecnici, se sei espressivo non sei bravo ma sei un poeta, se sei tecnico sei un mostro ma sei freddo.
Per me sono due parametri che a volte si vedono opposti ma che in realtà in musica sono collegati.
L' "espressività" cosa è? La capacità di esprimersi.. Esprimersi in un determinato modo, linguaggio o universalmente.. Potrebbe essere anche esprimersi tecnicamente o esprimere la propria musica tramite la tecnica che è il mezzo che a volte è utile per esprimersi.
Se si fa una domanda specifica si cerca di rispondere in maniera scientifica, perché "espressività" è una parola con molte possibilità e soggettività.
L' espressività, la poesia, è una ricerca parallela alla tecnica (mi riferisco a quella improvvisativa propria del linguaggio chiamato per comoditá jazz); quindi mettendo da parte la parte aleatoria e intima della musica, (meno raggiungibile e spiegabile a parole, e dato per scontato che ci debba essere oltre tutto il resto, chiamiamola musicalità volendo), è logico che la parte palpabile, quella da cui si può partire didatticamente, e più scomoda, è la tecnica, la parte scientifica..
La ricerca del fraseggio ha tutte le parti: quella puramente strumentale, quella tecnico-armonica, quella storica (cioè lo studio del passato), e quella espressiva.
Quindi: il fraseggio (jazzistico) cosa è dal punto di visto scientifico?
Fraseggio non è capacitá di esprimersi e basta o tecnica improvvisativa (sono altre parole e altri concetti), ma è la capacità tecnica di creare frasi, quindi creare gruppi di note che si collegano ad altre in maniera fluida, nel corso del tempo e quindi durante i cambi di accordi, tonalità, e scale di un brano.
Non è completo pensare che il fraseggio nasce dal nulla e neanche che basta conoscere l' armonia e le scale. È una ricerca artistica che ha delle basi.
Per me oltre l'arte c'è anche uno studio personale specifico che va ad applicare le regole basi del jazz. Il fraseggio si forma così, non nasce dal fatto che uno è espressivo o no, quello si unisce a ciò che si studia.
Da questo punto di vista il top potrebbe essere Tom Harrell, Charlie Parker, Clifford Brown, in certi periodi Chet Baker.. Ryan Kisor, Bill Evans, Dexter Gordon.. Freddie Hubbard, Train, Sonny Rollins, Hancock, Bud Powell..così a caso..
Tutti nati dopo il bop, perchè prima del bop la ricerca improvvisativa era un po' diversa e basata più sulla parafrasi (Da Armstrong fino Hawkins in maniera graduale).
Stiamo parlando di questo tipo di fraseggio, di questo tipo di linguaggio..
Poi, visto che è stato citato c'è Lester Bowie.. un altro linguaggio.. per me un genio.. sia del pensiero che delle emozioni... (per non parlare del personaggio, perchè dobbiamo capire anche dove nascevano queste persone).
Ovviamente non dò un giudizio su cosa sia meglio o peggio ma faccio un discorso puramente tecnico perchè se no la risposta sarebbe troppo soggettiva.
Il fraseggio non è dato semplicemente dalla conoscenza della teoria, ma dalla sua applicazione quasi scentifica e a volte maniacale (anche naturale e "istintiva", certo) che questi grandi maestri (per esempio quelli che ho citato) hanno.
Aldilà del fatto che uno abbia qualcosa da esprimere, non si può arrivare ad avere un buon fraseggio senza un' ottima conoscenza dell' armonia.. se vuoi raggiungere quell' effetto, creato da quell' intervallo, per esempio, anche senza conoscerlo a tavolino, devi conoscere il contesto armonico (armonia e teoria) e devi sapere con quale dita farlo in maniera immediata..(esercizio).
Non è detto poi che questo sia stato studiato nel modo che intendiamo noi, cioè col quaderno, la matita e il temperino
Ma senza la conoscenza dell' armonia, il jazzista è solo un bluff.
Spero non essermi dilungato troppo e che quello che penso si sia capito.
Ciao a tutti.
A volte forse si pensa in modo troppo dualistico.
Mi spiego meglio.
O si è espressivi o si è tecnici, se sei espressivo non sei bravo ma sei un poeta, se sei tecnico sei un mostro ma sei freddo.
Per me sono due parametri che a volte si vedono opposti ma che in realtà in musica sono collegati.
L' "espressività" cosa è? La capacità di esprimersi.. Esprimersi in un determinato modo, linguaggio o universalmente.. Potrebbe essere anche esprimersi tecnicamente o esprimere la propria musica tramite la tecnica che è il mezzo che a volte è utile per esprimersi.
Se si fa una domanda specifica si cerca di rispondere in maniera scientifica, perché "espressività" è una parola con molte possibilità e soggettività.
L' espressività, la poesia, è una ricerca parallela alla tecnica (mi riferisco a quella improvvisativa propria del linguaggio chiamato per comoditá jazz); quindi mettendo da parte la parte aleatoria e intima della musica, (meno raggiungibile e spiegabile a parole, e dato per scontato che ci debba essere oltre tutto il resto, chiamiamola musicalità volendo), è logico che la parte palpabile, quella da cui si può partire didatticamente, e più scomoda, è la tecnica, la parte scientifica..
La ricerca del fraseggio ha tutte le parti: quella puramente strumentale, quella tecnico-armonica, quella storica (cioè lo studio del passato), e quella espressiva.
Quindi: il fraseggio (jazzistico) cosa è dal punto di visto scientifico?
Fraseggio non è capacitá di esprimersi e basta o tecnica improvvisativa (sono altre parole e altri concetti), ma è la capacità tecnica di creare frasi, quindi creare gruppi di note che si collegano ad altre in maniera fluida, nel corso del tempo e quindi durante i cambi di accordi, tonalità, e scale di un brano.
Non è completo pensare che il fraseggio nasce dal nulla e neanche che basta conoscere l' armonia e le scale. È una ricerca artistica che ha delle basi.
Per me oltre l'arte c'è anche uno studio personale specifico che va ad applicare le regole basi del jazz. Il fraseggio si forma così, non nasce dal fatto che uno è espressivo o no, quello si unisce a ciò che si studia.
Da questo punto di vista il top potrebbe essere Tom Harrell, Charlie Parker, Clifford Brown, in certi periodi Chet Baker.. Ryan Kisor, Bill Evans, Dexter Gordon.. Freddie Hubbard, Train, Sonny Rollins, Hancock, Bud Powell..così a caso..
Tutti nati dopo il bop, perchè prima del bop la ricerca improvvisativa era un po' diversa e basata più sulla parafrasi (Da Armstrong fino Hawkins in maniera graduale).
Stiamo parlando di questo tipo di fraseggio, di questo tipo di linguaggio..
Poi, visto che è stato citato c'è Lester Bowie.. un altro linguaggio.. per me un genio.. sia del pensiero che delle emozioni... (per non parlare del personaggio, perchè dobbiamo capire anche dove nascevano queste persone).
Ovviamente non dò un giudizio su cosa sia meglio o peggio ma faccio un discorso puramente tecnico perchè se no la risposta sarebbe troppo soggettiva.
Il fraseggio non è dato semplicemente dalla conoscenza della teoria, ma dalla sua applicazione quasi scentifica e a volte maniacale (anche naturale e "istintiva", certo) che questi grandi maestri (per esempio quelli che ho citato) hanno.
Aldilà del fatto che uno abbia qualcosa da esprimere, non si può arrivare ad avere un buon fraseggio senza un' ottima conoscenza dell' armonia.. se vuoi raggiungere quell' effetto, creato da quell' intervallo, per esempio, anche senza conoscerlo a tavolino, devi conoscere il contesto armonico (armonia e teoria) e devi sapere con quale dita farlo in maniera immediata..(esercizio).
Non è detto poi che questo sia stato studiato nel modo che intendiamo noi, cioè col quaderno, la matita e il temperino
Ma senza la conoscenza dell' armonia, il jazzista è solo un bluff.
Spero non essermi dilungato troppo e che quello che penso si sia capito.
Ciao a tutti.