Ciao Domenico,
cerco di fare un po' di sintesi di tutto.
Dunque il materiale con le quali vengono fatte le trombe è l'ottone in diverse composizioni ma di base teniamo per buono che sia semplice ottone (anche se esistono altre leghe o altri materiali per alcune parti come la campana).
L'ottone con il tempo ossida ed è soggetto ad altri fenomeni di degrado, indi per cui lo si "protegge", mediante diversi sistemi, dalla corrosione e dagli effetti del tempo.
In orgine, parliamo di fine ottocento, inizi novecento esistevano due soli modi per farlo: o argentare lo strumento o dorarlo.
Solitamente per argentare o dorare lo strumento si ricorre alla cosidetta "galvanostegìa" (ma non è l'unico sistema) che permette di ricoprire un metallo (l'ottone in questo caso) con un sottilissimo strato di un altro metallo (argento o oro in questo caso) sfruttando la proprietà elettrolitiche. Possono essere fatte anche più "passate" di deposito del materiale protettivo, in questo caso si parla di "mani" come per la pittura.
Vi è un terzo metallo utilizzato per proteggere l'ottone, ma utilizzato (per fortuna) assai più di rado degli altri due che è il Nichel il cui utilizzo sugli strumenti musicali era destinato, principalmente, a quelli militari che dovevano avere grande resistenza all'usura e alle condizioni di uso cui erano destinati.
A partire dagli anni '30 più o meno venne messa a punto la "laccatura" degli strumenti che consisteva nel ricoprire (solitamente a spruzzo) l'ottone per proteggerlo con una vernice trasparente a base nitrocellulosa (che tu dovresti conoscere bene essendo un amante della fotografia
) detta appunto lacca.
Attualmente le lacche non sono più a base nitrocellulosa ma vengono utilizzati polimeri di varia natura ma il processo di protezione è rimasto più o meno analogo a quelle vecchie.
Può capitare che strumenti dotati di una certa finitura (soprattutto quelli nichelati) vengano anche laccati sopra tale nichelatura, difficilmente se sono argentati o dorati vengono poi laccati (anche perché sarebbe più il danno del beneficio).
Ovviamente la doratura, oltre ad essere la più costosa è anche quella che protegge maggiormente il metallo sottostante, stanti le caratteristiche chimico-fisiche dell'oro, l'argentatura segue a ruota pur ossidando in superficie (ma non trasmette tale ossidazione al metallo sottostante), la laccatura rappresenta una buona protezione nel tempo ma non dura quanto le altre due finiture e quindi, ogni tanto andrebbe rifatta (anche se le attuali lacche sono molto più resistenti e durature di quelle vecchie) ed infine c'è appunto il raw brass ovvero l'ottone non laccato.
Cosa cambia sonicamente? Assai difficile dirlo con certezza e c'è chi sostiene tutto ed il contrario di tutto. Probabilmente lato di chi suona qualche differenza tra una finitura e l'altra potrebbe essere avvertibile, bisogna comunque stare attenti anche all'effetto psicologico di una finitura piuttosto che l'altra che potrebbero alterare le sensazioni del musicista, per l'ascoltatore credo sia assolutamente indistinguibile la finitura superficiale di uno strumento.
Adolphe Sax, sicuramente uno che di strumenti ci capiva qualcosa, sosteneva che il timbro di un suono sarebbe determinato esclusivamente dalle proporzioni della colonna d'aria e non dal materiale del corpo che contiene tale colonna d'aria.
Tendenzialmente la penso così anche io ma, indubbiamente, rimane tutta quell'alea dovuta agli effetti psicologici che è comunque assai importante per chi suona lo strumento, per cui mi sentirei di consigliare la finitura che più aggrada l'occhio ed il senso estetico piuttosto che pensare agli effetti che sul suono possa o no avere tale tipo di finitura.
Per anni, ad esempio, ho sempre preso strumenti laccati che, solitamente, preferisco a qualunque altro tipo di finitura, ma con le mie supervecchiette non riuscirei proprio a vederle laccate, quindi giusto che siano argentate o dorate come nel caso della 26A Director. Ho anche il flicorno slaccato, che è bello così ma mi richiede molto olio di gomito per tenerlo lustro senza togliergli la patina (che comunque crea una minima protezione anch'essa). Una cosa che vedo fare spesso, e che personalmente non farei mai per alcun motivo, oltre alla slaccatura dello strumento è la spazzolatura dell'ottone.
Non la farei su miei strumenti e non ne acquisteri di così trattati non per ragioni estetiche sulle quali si può parlare di gusto personale, ma per ragioni tecniche. Uno strumento con l'ottone spazzolato non si riesce a vedere che tipo di traumi abbia subito in passato e la spazzolatura può nascondere "magagne" come ruggine o altro dell'ottone che liscio e lucidato lascia vedere. C'è poi il fatto che spazzolando la superficie che va soggetta ad ossidazione è infinitamente maggiore di quella dello strumento liscio ma queste sono sicuramente considerazoni che riguardano esclusivamente il mio modo di intendere le cose.