Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

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Marco Muttinelli
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Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Apro questo post come contenitore di idee, soprattutto per chi vive di musica, ma anche per i semplici appassionati.

È doverosa un’avvertenza introduttiva onde evitare derive lungo strade non interessanti e/o proficue, per cui chiedo gentilmente che ogni aspetto politico della questione venga lasciato completamente fuori, dal momento che non è l’obiettivo di questo post. Obiettivo che, invece, vuol essere il trovare soluzioni ad una empasse in atto nel settore musicale.

È indubitabile che la gestione dell’emergenza in atto ha colpito alcuni settori più che altri, in generale tutto il mondo dell’arte e della cultura ed in particolare quello della musica è stato uno dei più colpiti in assoluto, lo sanno bene le migliaia e migliaia di persone che vivono di questo lavoro o grazie a questi settori. 

Ritenere che le arti e la cultura siano attività non necessarie, oltre che essere una visione del tutto miope (meglio dire totalmente cieca) del ruolo fondamentale e centrale che questi aspetti svolgono nella vita umana, è indice dell’ormai infimo livello intellettuale al quale è arrivato l’uomo contemporaneo che ritiene utili solo aspetti meramente economici/meccanicistici ed animaleschi (vita biologica pura avulsa da qualunque aspetto umano sensibile/sentimentale/intellettuale).

Ma, purtroppo, è esattamente ciò che è stato fatto. Le conseguenze di tali scelte si stanno rivelando tragiche oltremodo le peggiori aspettative, non solo un danno economico pesantissimo per i singoli musicisti ed operatori di settore (da febbraio di quest’anno sono stati praticamente azzerati tutti i concerti salvo rarissimi casi), ma di una intera fetta dell’economia italiana che coinvolge realtà del tutto eterogenee e trasversali (fornitura di beni e servizi, trasporti, turismo, ristorazione, pubblicità giusto per citare i primi  che mi vengono alla mente). Se e quando si riuscirà, in qualche modo, a ricominciare i cocci da raccogliere saranno tantissimi ed in pezzi talmente microscopici che ricostruire il vaso sarà attività veramente ardua. Questo per quanto riguarda il breve periodo.

Sul lungo periodo, le conseguenze di questa visione economico/meccanicistica saranno ancora più desolanti. Persone che non si sogneranno nemmeno di iscriversi a qualche banda o scuola musicale o di arti varie perché tanto la musica, la cultura, le arti non servono a nulla… Quindi vedremo da un lato disgregarsi completamente quel microtessuto che attualmente forma (o quanto meno ne fornisce i primi rudimenti) i musicisti di qualunque ordine e grado (il che si rifletterà, poi, anche nei confronti dei conservatori che si troveranno molte meno domande e quelle poche da parte di persone totalmente digiune della ben che minima conoscenza musicale con tutto ciò che comporta come conseguenze che sono facilmente intuibili) dall’altro, e questo è ciò che preoccupa di più, un ulteriore impoverimento ed appiattimento culturale che non potrà che generare, a sua volta, produzioni artistiche di sempre più basso livello.

Stendiamo anche un velo pietoso nei confronti di eventi (assurdi) come concerti live senza pubblico. La cosa guardata con distacco, pur presentando aspetti decisamente comici, mostra tutta la propria mostruosità grottesca alla quale siamo arrivati. Vediamo di chiarire meglio il punto: io musicista mi esibisco in una sala/teatro vuota vengo registrato da microfoni che passano attraverso dei convertitori digitali, che a loro volta trasferiscono i dati ad un computer, che a sua volta lo trasmette ad un server internet, che a sua volta lo distribuisce ad altri server, che a loro volta lo trasmettono ai singoli PC degli utenti finali che solitamente ascoltano dalle casse dello stesso… Ah si… proprio un bel live heheheheheheh. Non vedo l’ora di ascoltare così la filarmonica di Berlino che esegue i “Quadri di un'esposizione” di Musorgskij nell’orchestrazione di Ravel… sai che impatto? Ahahahahahahah. 

L’evento live, che ha una sua precisa funzione ed è l’unico modo vero per una corretta escuzione/fruizione della musica non può prescindere dal/i musicista/i e dalla presenza di pubblico. Il/i primo/i condivide la propria arte (in un certo senso condivide sé stesso) i secondi assimilano tale arte e rimandano indietro le loro emozioni che alimentano ed arricchiscono ulteriormente il/i primo/i. In un certo senso si può a tutti gli effetti definire questa come una comunione, privare di uno dei due termini in gioco questa comunione significa che tale comunione non sussiste più, pertanto non sussistendo non ha più senso alcuno.

A corollario di tutto va segnalato che, a peggiorare ulteriormente lo scenario, l’arte musicale (ma in generale avverranno cose analoghe per tutte le arti) sarà decisa unicamente da pochi potenti discografici, che già da diversi anni impongono scelte di dubbia qualità musicale nelle varie realtà nazionali, che seguiranno il loro percorso di musica-prodotto anziché di musica-arte. Almeno al giorno d’oggi, o meglio fino ad un anno fa, un ragazzino sentiva in radio il noto trapper, ma magari capitava in un locale dove qualcuno suona altri generi musicali (jazz, rock, blues, country non ha importanza) e la cosa poteva piacergli, incuriosirlo, stimolarlo nella riflessione. Da un anno a questa parte non più. Le conseguenze sono facilmente prevedibili.

Certo il quadro è nero e catastrofico, quindi non c’è speranza? Non solo la speranza c’è ma siamo noi stessi in prima persona questa speranza ed abbiamo ancora il tempo e la possibilità di cambiare le cose.

Ci aspettano, stando a quanto si sta da più fonti ventilando, almeno altri due anni di questo stallo quindi è venuto il momento di ragionarci tutti assieme e mettere le idee sul piatto per cercare di uscire da questa situazione nel minor tempo possibile e con i danni minori. Ci saranno persone che hanno interessi particolari (e quindi idee specifiche e mirate ad alcuni aspetti ben delineati) e ci saranno persone senza particolari interessi che comunque potranno apportare idee meno specifiche e più generaliste che comunque hanno la propria importanza.

In un recente post il buon Stefano sottolineava che ciascuno di noi ha il proprio posto e valore nella musica. Non posso che condividere pienamente questa sua affermazione e ciascuno di noi può apportare la propria intelligenza per uscire da questo cul-de-sac nel quale ci troviamo (nel quale ci hanno infilato…) in questo momento. Non aspettando norme ed imposizioni dall’alto, ma cominciando noi a decidere come vogliamo il mondo della musica ricostruendo, in un certo senso, quel microtessuto che tanto velocemente si sta disgregando.

Il mio interesse non è certo quello di suonare dal vivo, semmai è quello di lasciare alle generazioni più giovani un humus fertile dove le idee e le conoscenze possano conservarsi pronte a germogliare per chi sarà in grado di riconoscerle e comprenderle.
Lasciare loro ancora arte e non prodotti, glielo dobbiamo e lo dobbiamo a noi stessi.
Questo il mio primo passo, stimolare tutti alla riflessione e stimolare chi è più competente/capace di me a cominciare a fare circolare idee e soluzioni attuabili per il bene di cui sopra.


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Michele Lupi
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Michele Lupi »

Come non essere d'accordo Marco.
Ormai, purtroppo sono anni che la cultura, la musica, lo spettacolo non vengono sostenuti, lo stesso
trattamento per scuole e cultura in generale.
Per questo, penso che tutti noi nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo contribuire al sostentamento
delle arti.
Compriamo CD originali, andiamo (quando possibile ovvio) ai concerti, a teatro, acquistiamo libri e metodi
originali ( evitando copie varie ). Ogni piccolo contributo può essere di aiuto, fino a quando, speriamo,
non arrivi un "Covid" della cultura ( come è stato per la sanità ) a far capire quanto non è stato fatto e sarebbe
stato necessario.
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da stefano bartoli »

Mi risulta quasi impossibile aggiungere qualsivoglia argomento al post, che di per se trovo ottimo ed esaustivo, nonchè davvero lucido.
Provo comunque a dire due cosine.
Pochi musicisti, lo posso garantire per vissuto attuale, hanno una visione così chiara e questo è uno dei cardini del problema che unito ad un individualismo debordante di molti colleghi, fa la tempesta perfetta.
Come amministratore so che l'argomento politico va lasciato fuori dal forum ma rimane certamente concausa di certo sfacelo che riguarda non solo il comparto ma bensì tutta la società a tutti i livelli.
A mio avviso è in atto un vero e proprio cambiamento antropologico, per cui il discorso va ben oltre le mie miserabili possibilità.

Sto cercando casa da 10 mesi, senza successo ed oramai sono agli sgoccioli con lo sfratto esecutivo, i motivi dell'insuccesso sono di doppia natura: canoni inarrivabili per me e mancanza di una busta paga.
La frase che un'agenzia mi ha rivolto gg or sono: Mi dispiace ma i nostri clienti non gradiscono assolutamente i lavoratori dello spettacolo, non siete affidabili.
In una frase, un condensato di ferocia inaudita, una umiliazione senza appello. (PS: Ho anche offerto un anno di canoni anticipati ma la conversazione non è cambiata...

Ho citato questo episodio personale, perchè a mio avviso, racconta cosa è la cultura in questo Paese e non per fare il patetico, comunque mi scuso.
Penso, come molti di voi, che un Paese che sostituisce la cultura con surrogati dal profilo artistico imbarazzante, può ragionare di spread, di recovery fund, di rilancio del lavoro, di lotta alle mafie ed alla corruzione ma senza successo alcuno- Dal momento che la cultura è parte fondamentale nella creazione/evoluzione di un "cittadino di qualità"
Non ho ricette se non quella di dire, scrivere dovunque mi capiti ed organizzare o partecipare a manifestazioni ma a farlo siamo tre gatti.
Il fatti i cazzi tuoi e campi cent'anni è ben penetrato anche nel mio mondo lavorativo e non da ora.
Diciamo che il Covid porta a galla impietosamente,quel che realmente siamo oggi.
Anche limitandosi alla musica, basta vedere lo share di un Amici di Maria, di Italia got talent, dei programmi spazzatura di una D'Urso, dei TG con palinsesto fatti da scribacchini di terza categoria ed infine la scuola...mamma mia, una tragedia.
Ho girato un pò diversi continenti, ho amici che da anni fanno i musicisti a Berlino, dico solo che il confronto col nostro Paese è almeno imbarazzante.
Se poi pensiamo alle centinaia di giovani di talento che abbiamo ma i quali hanno davanti solo umiliazioni...c'è da stare poco allegri.

In questi giorni, stiamo lavorando ad una serie di iniziative con CGIL Nazionale, reparto spettacolo, che produrranno dei nostri video che andranno a colpire nel cuore del problema, vedremo se qualcosa ne potrà sortire, non sono ottimista ma cmq non mi tiro indietro.
Certamente, la cosa assente nel comparto spettacolo è il fattore unità di categoria, da quello che sta sul palco a colui, colei che lava i cessi del teatro, siamo tutti lavoratori del comparto ma a molti troppo "artisti" non entra in testa e questo è un grosso problema.
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Marco Muttinelli
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Grazie Michele,
le tue sono ottime osservazioni. Oramai in questo mondo totalmente virtualizzato spesso (io per primo) ci scordiamo che gesti e comportamenti semplici possono in realtà fare ancora moltissimo.
Penso anche alla mania di cambiare cellulari ogni anno, basterebbe farlo ogni due e destinare il controvalore di quello non preso a spese per la cultura.
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ciao Stefano,
chiaramente ciò che ti è capitato a livello personale non può che rattristarmi profondamente e turbarmi altrettanto. Purtroppo non sei l'unico caso, so che ce ne sono molti nelle tue stesse condizioni anche tra non musicisti. Cose del genere dovrebbero far interrogare tutti, nessuno escluso, se questo è il mondo verso quale vogliamo andare (anzi ci siamo già andati) o se sia il caso di fermarsi a riflettere e mettere in discussione tutta una serie di scelte fatte anche nel recente passato.
Domandarsi se questo sia vero progresso, domandarsi cosa si è perso in nome di questo progresso, mantenere quel pizzico di sano scetticismo per non prendere tutto acriticamente, decidere anche di tornare sui propri passi se necessario. Riconsiderare il concetto di collettività ed il rapporto esistente tra individuo e colletività.
Sicuramente necessario. In tal senso la cosa più triste (ma capita un po' in tutti i settori non solo nella musica) è quel "coltivare il proprio orticello" e che gli altri si impicchino... Tanto a me che me ne frega?. Stiamo perdendo la nostra essenza umana ed assomigliamo sempre più ad automi, ma basterebbe veramente poco:
ho la fortuna di avere un tozzo di pane e tu no? Vieni qui che lo dividiamo... Mia nonna, quando ero piccolo, mi diceva sempre dove c'è da mangiare per una persona ce n'è sempre per due.
Altro aspetto inquietante è questa rassegnazione e menefreghismo a lottare per qualcosa di interesse di tutti, ma probabilmente non è che l'altra faccia della stessa medaglia dell'individualismo sfrenato galoppante.
Si cominciano comunque a delineare alcuni elementi sui quali lavorare in modo da poter incidere a livello sociale.
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Fcoltrane »

C'è poco da aggiungere a quello che avete detto.
Dal canto mio posso dire che la musica è lunica cosa in questo momento che mi  da "sollievo" ascoltarla e suonarla o anche semplicemente scambiare pareri o esperienze su strumenti bocchini accordi  ecc....
La situazione qui in sicilia era brutta già prima del covid con musicisti di valore straordinario costretti a compromessi per poter sbarcare il lunario ora la situazione è ancora peggiore, e più le categorie sono deboli più questa crisi colpisce.
Soluzioni in questo momento non riesco ad immaginarle ed anche quelle che sono proposte mi sembrano purtroppo poco efficaci.
Pensavo allo streaming di Giuliani in duo o a quello di Reggio  e per quanto i musicisti sono straordinari e capaci di creare musica di alto livello poi senti che manca qualcosa ....e dispiace perché i musiscisti ce la mettono tutta ma l'assenza del pubblico o l'impossibilità di ascoltare dal vivo è un dato ineludibile.
Per ora questo è il meglio che possiamo aspettarci speriamo tra qualche mese di poter tornare alla normalità e magari fare tesoro




 
stefano bartoli
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da stefano bartoli »

Me lo ricorderete nel caso mi fossi sbagliato e fossi ancora vivo, ci sarà la terza ondata, inizieremo pian piano ad uscire da questa tragedia non prima dell'autunno 2021. Nel frattempo la maggior parte delle persone, saranno a cercar cibo nei cassonetti da molti mesi, moltissimi saranno intufati di debiti. E cmq sia, una grossa fetta produttiva del Paese sarà scomparsa per sempre.E francamente, con un sud già disastrato, ed il resto del Paese produttivo decimato, non so come sarà possibile seguitare ad "esistere".
Anche i posti di lavoro a busta paga e contratto regolare, quelli che oggi chiamano "sicuri" scompariranno velocemente perchè i consumi crolleranno e molte fabbriche chiuderanno, l'Inps non riuscirà quindi più a far fronte a cassa integrazione e pensioni.
La cultura, per la stragrande maggioranza delle persone, sarà l'ultimo pensiero, ovvio. 
Perchè Stefano dici tutte queste stronzate tragiche? Beh ho 62 anni, ho fatto tutti i mestieri da operaio e da imprenditore, e sulla scorta dei miei  deja vu temo di non sbagliare.
Vedremo.

PS: I Briatore, Tronchetti Provera seguiteranno a stappare bottiglie sul panfilo, anzi, potranno cazzeggiare più di prima. Per tutti gli altri c'è Padre Pio. Ma io sfortunatamente sono ateo.
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da toro »

Ehi gente,su un po’ di morale,vi voglio positivi.....caxxo,da quando siamo nati,ci sono state mille crisi ,guerra fredda con rischio terza guerra mondiale nucleare,abbiamo visto attentati di destra e lotte armate di sinistra,crisi petrolifere e le domeniche si andava a piedi o a targhe alterne,torri gemelle che cadevano ecc ecc.: potrà mica farci paura sto minchia di virus ?
Io direi più che resistere ,dovremmo combattere:la miglior difesa è sempre l’attacco,e si spiffera in giro che sto minchia di virus perda la sua forza quando sente la musica emessa dalle trombe.
Quindi torniamo tutti a suonare e tra breve ci abbracceremo e brinderemo come prima. ;)
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Grande Vittorio!,
l'ironia e il buon umore sono fondamentali per ricostruire quel microtessuto a cui facevo riferimento all'inizio. Sono proprio queste qualità assolutamente umane. E condivido che supereremo anche questa, infatti come dicevo la speranza siamo noi stessi. Dobbiamo solo contare sulle nostre capacità ed intelligenza ed umanità che è costituita di talmente tante cose che nessun modello economico potrà mai comprendere :)
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Bene ora sappiamo anche cosa significhi Spotify per gli artisti.
https://mowmag.com/culture/spotify-fran ... -etichette
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Michele Lupi »

E come campeggia ormai da giorni su mura e taxi di Firenze... :
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da stefano bartoli »

Ho tre miei CD su piattaforme da 4 anni, pochi centesimi a brano scaricabile...fate voi. Detto questo, eccovi uno specchio del ns Paese anche nelle arti.

Pensare a Bocelli come ad un tenore è come paragonare Povia a De Andrè e quì mi fermo. Tempo fa si presenta in TV accompagnato dal figlio (sconosciuto ai più) Il ragazzo è ancora nel percorso di studio, lo fanno cantare col padre, il risultato è sconcertante, il figlio fa decisamente più pena del padre, pareva cantasse esercizi di solfeggio. Alla fine Bocelli padre, ci spiega che il ragazzo vien su da grande talento e che da li a giorni partirà per un tour nei migliori teatri di vari continenti, Asia, Australia, USA. Ah il potere tutto italico del nepotismo, anche la dove il merito non c'è. E a questo proposito, potrei raccontare anche di un "pupillo" di Fresu e della sua TUC Records, che grazie a papà Fresu ed ai suoi contatti, gira il mondo e vien presentato come grande talento,cosa che affatto NON è ma tralascio, anche perchè per qualcuno di voi potrebbe essere un dispiacere, perchè magari vi piace...
Un paio di gg fa si presentano in tv Bocelli padre, Bocelli figlio e la moglie del Bocelli padre, cantano tutti e tre, ho spento la tv ma sono quasi certo che da li a minuti avrebbe cantato anche il gatto di casa, evidentemente talentuoso anch'esso.

La settimana scorsa inaugurano la Bocelli Foundation, il Comune di Firenze ha donato l'uso dell'ex tribunale in piazza San Firenze. Una struttura antichissima, storica, a 200 metri da Piazza Signoria. Una struttura di molte decine di migliaia di mq , d'altronde c'era il vecchio tribunale della città...
All'inaugurazione, il sindaco Nardella al violino (è diplomato...) il Bocelli, muto, al piano, straziano Mozart.
Il Nardella non mette una nota che sia una, intonata, musicalità zero tondo. Bocelli accenna triadi e arpeggini da primo anno di pianoforte, uno strazio ascoltarli.
Tanto è vero che la rete era piena di battute sarcastiche, il che significa aver suonato talmente male che se n'è accorto anche il commesso della ferramenta...

Ora, tu Nardella fai il sindaco, bene, fai quello e lascia il violino a chi lo sa maneggiare, un diploma non fa un musicista come una rondine non fa primavera, consentitemi.
Tu, Bocelli, canti, male ma canti, bene, il pianoforte è cosa molto seria, lascialo suonare a chi di dovere.
Perchè vi ho raccontato quest'ultimo episodio? Semplice, mi limito ad una sola semplice osservazione: Da un anno, nel comparto, siamo alla canna del gas, tu Bocelli sei intufato di quattrini, quindi chiami un violinista "vero" ed un pianista altrettanto vero e LI PAGHI!!! In maniera che qualche ragazzo magari anche bravo, lavora e mette pane in tavola.
Tu ti limiti a canticchiare se ce n'è la possibilità e Nardella cerca di concentrarsi su ciò per cui lo paghiamo, il sindaco. Visto che non lo fa nemmeno bene...

A quella inaugurazione quindi, magari, voi due avreste dovuto limitarvi a parlare e lasciare il "lavoro" a chi è fermo da mesi e che quasi certamente non avrebbe fatto rivoltare Mozart nel sarcofago.

Evito infine l'ulteriore questione dell'assegnazione di cotanto spazio ad uno che a Laiatico ha già un mega teatro estivo mentre decine di band, associazioni, scuole ed altro, sono in spazi raccattati, con la stufa a legna...e non parlo per sentito dire. Ma magari son ragazzi e associazioni che si occupano di Blues, di rock, di jazz e quella si sa, in Italia non è musica, è hobby...
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Sicuramente,
alla luce dei vari interventi una delle cose fondamentali, dal mio punto di vista, sarebbe quella che i vari musicisti lascino da parte il proprio individualismo e trovino una maggior coesione corporativa. La cosa potrebbe avvenire non necessariamente attraverso associazionismo, ma basterebbe inizialmente uno spazio comune (come blog, forum, chatroom o qualsiasi posto reale o virtuale in grado di mettere in collegamento persone da diverse zone geografiche) nel quale trovare una linea condivisa di come affrontare anche questioni non proprio simpatiche quali quelle ampiamente descritte da Stefano.
Una vota trovato un terreno comune, che potrebbe portare anche ad una forma associazionistica vera e propria, andrebbe aperto un bel tavolo di discussione con tutti gli operatori di settore ed eventualmente coinvolgendo anche altri settori dell'arte da "palco" (teatro, cabaret etc.).
Una vota condivisi i temi coinvolgere anche le varie associazioni di categoria di quelle realtà eterogenee e trasversali.
Capisco che non sia una cosa facile ma qui o si è potenti (prepotenti) che si fa quel che si vuole oppure bisogna essere uniti, numerosi e compatti per cercare di rivendicare un minimo di equità e/o giustizia.
Purtroppo (e lo dico con infinita tristezza perché la nobiltà di tali professioni è stata da lungo spazzata via) il fare dell'artigiano, della piccola bottega, dell'orticello non è più proponibile, o se lo è lo è necessariamente all'interno di una realtà più grande, insomma una sorta di federazione che raggruppi ma non cancelli le singole realtà costituenti.
the SPECIAL ist
mail: c.g.conn.expert@gmail.com

Trumpet
22B New York Symphony 1940; 12B Coprion Special 1940; 8B Artist 1965; 6B Victor 1968
Buescher The 400 T225 1937

Cornet
Perfected Wonder e Perfected ConnQueror 1907; 82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 38A Connstellation 1968


Fluegelhorn
Couesnon Monopole ?


Mouthpiece
serie Famous Artist: BI-220, BI-225 e BI-420 (tp)
serie Precision: 4 (tp)
serie Improved Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
serie Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
serie E-Z Tone: Elkhart, Abilene, Eastlake (tp); Elk. e Abi. (cn)
Denis Wick: 4FL, 4BFL, 5EFL (fl); 4 Classic (cn)
stefano bartoli
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Re: Arti, Musica e cultura. Uno sguardo allo stato attuale e scenari futuri: non nascondiamoci dietro ad un dito.

Messaggio da stefano bartoli »

Ciao Marco e tutti, come ricorderai, abbiamo io e te già scambiato qualche parola sulla questione. Nel 2005 ho lasciato la mia azienda di hi fi e son tornato a fare il "mestiere" del musicista. Dopo 13 anni nei quali avevo completamente smesso di suonare e frequentare luoghi e colleghi, trovai una situazione molto molto peggiorata.
Il livello di passione/competenza dei gestori locali era precipitato a livelli difficilmente immaginabili (Allo storico Jazz Club di Firenze, c'erano e vi sono tutt'oggi, due gg alla settimana le serate di zumba con studentesse americane briache come tordi...Alle pareti, campeggiano tristi le foto in B/N di Mingus, Monk, Miles, Roach. Potessero parlare...)
Molti club di jazz storici avevano chiuso e quei pochi rimasti, avevano portato i cachet a cifre imbarazzanti. Ancora oggi perdura questa situazione.

Così decisi di riprincipiare (direbbe il buon Terzilio) a rompere le palle nel settore. Fondo AMR (Associazione Musicisti Riuniti) Alla prima riunione siam circa 200, viene anche Bollani per dare forza alla questione. Poi Aglietti della CGIL (che ci ha sempre dato una mano nei dopo cena e gratis...nessuno di noi era tesserato CGIL. E la Senatrice del PD Vittoria Franco.
Buttiamo giù un buon documento che come temi principali ha:
Cabaret card professionisti
Cabaret card hobbysti (Sia il prof. che l'hobbysta per dare il via alla serata dovevano strisciarla nel pos del locale ed a quel punto scattava tutta la questione fiscale, contributiva etc etc)  
Minimo nazionale obbligatorio dei cachet di ingaggio (Se venivi trovato a suonare sotto costo ti veniva bloccata la cabarte card per un periodo)
Assicurazione persona e strumento nel momento dell'ingaggio

Dalla seconda riunione in poi, siamo rimasti in tre alle riunioni che sono durate qualche anno. Nel frattempo sono iniziate a nche via e mail tutte le solite stronzate "Io faccio blues. Ah no, io faccio rock. Io invece faccio piano bar la sera, ho centinaia di serate, di giorno faccio il commercialista e non ci penso nemmeno a far si che ci mettiamo in regola, a me va bene così...etc etc.
Alla fine, stremato, dopo circa 5 anni mi sono dimesso da Presidente.

Attualmente collaboro con CGIL nazionale comparto spettacolo e stiamo facendo riunioni in video conferenza per vedere di arrivare a qualcosa.
Lavoro molto anche in teatro con attori e conosco abbastanza anche quel comparto, vi dico subito che non c'è paragone, se gli attori sono cani sciolti, i musicisti sono dei professionisti dell'ognuno a cazzi suoi.

Tra l'altro, la segretaria nazionale CGIL del comparto, nell'ultima riunione ci ha testualmente detto "Sapevo che il mondo degli attori, soprattutto di teatro è un casino, è davvero difficile mettere tutti d'accordo. Ma i musicisti mi hanno letteralmente scioccata, non ce ne sono nemmeno due che pensino la stessa cosa. Sarà durissima"
Mi capita spesso di parlare con giovani che suonano nei miei gruppi e devo dire che sono stupito dal fatto che siano totalmente all'oscuro dei diritti, di come muoversi per ottenerli. Fino al punto che alcuni mi hanno anche detto che pensano di non averne diritto. 

Ragion per cui, per mia esperienza è assolutamente impossibile una strada come tu accenni all'inizio. E ti dirò che il tipo di "Organizzazione" che accenni tu, abbiamo provato a farla due mesi fa io e Alfredo Laviano (Batterista della Bandunion di Daniele Di Bonaventura) Alla fine, stremati abbiamo mollato.
Ci sono state anche persone che ci hanno scritto "Chi cazzo vi ha dato il diritto di occuparvi dei problemi degli altri musicisti!"

Penso che questa ultima battuta sia top, roba da Guinness.

Questa la mia esperienza e sicuramente mi sono scordato qualcosa e non ho raccontato tutto il vissuto delle riunioni, ve lo risparmio talmente erano incredibili i discorsi fatti da alcuni musicisti.
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