Sul valore di uno strumento.

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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Marco Muttinelli »

stefano bartoli ha scritto:Mai per fare una mofifica
Stefano, giurin giurello... ho provato una sorta di orgasmo ehehehehheheh :P
Perdonate l'allegerimento m questa era proprio dada. Dai prossimi torno serio :)


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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Fcoltrane »

Stefano per me  in prospettiva il tuo approccio dovrebbe essere quello di tutti , fare musica è l'obiettivo anche mio. .
Io col sax dopo decenni che suono subisco in una certa misura l'attrezzatura e se suono col mio sax migliore e con il bocchino migliore e poi prendo il sax che utilizzo come "muletto " con un bocchino standard riesco a malapena a suonare il mio standard medio basso.
Per suonare al massimo delle mie possibilità con un suono che mi soddisfi e prescindendo dal registro senza inficiare o l'intonazione o il corpo del suono ho bisogno di tutto l'aiuto possibile (il mio miglior sax ed il mio migliore bocchino).
Potrei suonare con qualsiasi strumento  e bocchino esistente ma non starei in pace con me stesso sentirei che cè sempre qualcosa che non va .
Con la tromba sono nella fase dell'apprendimento ma presindendo dalla mancanza assoluta di tecnica ho lo stesso identico approccio.
E come ascoltatore sono molto più avanti rispetto alla tecnica che possiedo.
Oggi non ho la certezza perché la mia esperienza come ascoltatore dal vivo sono limitate.
Ma credo di essere in grado ad esempio di sentire le differenze tra un monette b2 prana s3 ed un bach 7c. Quando finirà questa pandemia è proprio mia intenzione sottopperre alcuni musicisti che stimo a questo tipo di blind test e desidero capire se sono in grado di sentire le differenze anche se i muscisti a quali proporrò questo esperimento sono dotati di grande tecnica strumentale.
Basta sentire una scala maggiore su tre ottave a varie dinamiche per misurare le differenze.

Toro per me lo ho già detto il tuo ragionamento non fa una piega e se i presupposti sono quelli che definisce Marco non vi è dubbio che la conseguenza logica porta alla definizione che avete dato .
Il punto sul quale non cè condivisione da parte mia è che non condivido i presupposti.
Per me per nella definizione di valore non può mancare come elemento costitutivo l'innovazione , il lavoro dell'artigiano , il risultato dell'ingegno ecc.
Ti faccio un esempio concreto.
Ho due sordine una dw e oggi è arrivata una wallace.
La wallace ha un cilindretto di metallo che puoi spostare regolando in questa maniera la sensazione di retropressione (o resistenza alla emissione non so bene quale è il termine corretto).
Il valore economico è molto simile mi pare 60 euro la prima 70 la seconda.....ma questo aspetto è del tutto secondario rispetto a questo cilindretto che costerà pochi centesimi di materiale ma che incremente il valore della sordina.
Altro aspetto è che con questa mi sembra di essere meno stonato.
Valutazione soggettiva la mi certamente ma è oggettiva una diversità poi come al solito sta a ciascuno attribuire il valore.
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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Fcoltrane ha scritto:Toro per me lo ho già detto il tuo ragionamento non fa una piega e se i presupposti sono quelli che definisce Marco non vi è dubbio che la conseguenza logica porta alla definizione che avete dato .
Il punto sul quale non cè condivisione da parte mia è che non condivido i presupposti.
Per me per nella definizione di valore non può mancare come elemento costitutivo l'innovazione , il lavoro dell'artigiano , il risultato dell'ingegno ecc.
Perdona Fcoltrane ma non amo che altri mettano in bocca mia cose che non corrispondono a ciò che ho espresso. Quando mai ho negato nei miei interventi su questo post che innovazione, elementi costruttivi, lavoro artigiano, risultato dell'ingegno etc. (si scriverebbe così) non siano da prendersi in considerazione?
Ti faccio un esempio concreto.
Ho due sordine una dw e oggi è arrivata una wallace.
La wallace ha un cilindretto di metallo che puoi spostare regolando in questa maniera la sensazione di retropressione (o resistenza alla emissione non so bene quale è il termine corretto).
Il valore economico è molto simile mi pare 60 euro la prima 70 la seconda.....ma questo aspetto è del tutto secondario rispetto a questo cilindretto che costerà pochi centesimi di materiale ma che incremente il valore della sordina.
Altro aspetto è che con questa mi sembra di essere meno stonato.
Valutazione soggettiva la mi certamente ma è oggettiva una diversità poi come al solito sta a ciascuno attribuire il valore.
Lo stem era già presente sulle sordine wow wow di Harmon da una vita, nessuna novità, così per dire...
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Igor »

Quello delle Wallace non è lo stem come quello delle wa-wa, a secondo della posizione apre, più o meno la sezione dello sfiato della sordina, quello delle harmon e wa-wa, semplicemente avvicina o allontana lo sfiato (che rimane sempre della stessa sezione), alla mano dell'esecutore... Direi che l'esempio di fcolt calzava ;-)

Poi domani provo a partecipare pure io al cuore della questione... Ora no, appena finito di suonare e devo ancora cenare ;)

I.
Ultima modifica di Igor il 23/12/2020, 23:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Fcoltrane »

Marco hai perfettamente ragione io rispondevo a Toro ed alla sua ultima affermazione  ed avevo equivocato e dimenticato il tuo intervento iniziale ........sono dovuto andare a rileggere con attenzione :

"Se ci metti il cervello per l’ingegno la creatività per l’opera  legata allo strumento ,ogni tipo di significato economico viene a cadere.......guarda la tromba come se fosse un pezzo di ottone e nient’altro e questo bisognebbe fare se ne cerchiamo il valore in quanto bene tangibile.....mi pareva che il primo post di Marco fosse  alla ricerca di questo aspetto tralasciando marketing e quant’altro;se non è così correggimi."

daltra parte se ho compreso bene la mia posizione non non è molto distante dalla tua.
 Tra i punti che definiscono uno strumento inserisci quello che per me è il punto nodale di tutta la questione.
1)    Lo strumento è ciò che mi mette in grado di fare una determinata cosa nel modo più affine a ciò che ho in mente.
E' questo per me l'aspetto più importante per definire il valore dello strumento ed anche il più soggettivo e personale.
(perché come ho deto più volte presuppone una serie di scelte personalissime )
ps . lo stem cosa è il cilindretto?
se è così wallace si è appropriato di una innovazione e la ha fatta proprio rendendo la sordina non soltanto intonata ma anche regolabile.
(il confronto è con la silent yamaha e la dw harmon ed i miei limitati mezzi tecnici quindi davvero di poco conto ma rappresentano i miei due centesimi)
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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Grazie Igor della precisazione con le sordine ho un rapporto non proprio idilliaco. Ad ogni modo aprendo e chiudendo lo stem sulla Harmon cambia comunque la sensazione di retropressione tant'è che quando la uso levo sempre completamente lo stelo. Probabilmente dato il canneggio piccolo delle mie Conn amplificano questa sensazione ma gente più esperta di me può sicuramente spiegare meglio. In ogni caso l'importante è ritornare al discorso generale.
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Fcoltrane »

Igor ho letto ora il tuo messaggio  ed effettivamente il cilindretto  a seconda della posizione regola la sezione cilindrica riducendola  o meno all'interno della sordina  e quindi la sensazione di risposta della tromba alla emissione.
una figata pazzesca....... sono come un bimbo a cui hanno fatto uno splendido regalo di natale 
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Marco Muttinelli »

Fcoltrane,
esatto ho impressione che le posizioni non siano così distanti,
diciamo questioni di sfumature. Trovo comunque molto interessanti gli spunti di Toro che hanno dato una luce particolare su aspetti che comunque non erano stati toccati. Questo è il bello dei forum, che ci si arricchisce tutti quanti.
Per la questione della sordina, Igor ha spiegato ed ho già risposto a lui.
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Michele Lupi »

stefano bartoli ha scritto:Questa è la Alysee con un bocchino a gola a 4,5 ma la stessa cosa la faccio con qualsiasi tromba e bocchino commerciale. Insomma, alla fine io amo suonare così, lo strumento è l'ultimo mio (reale) pensiero. La musica è la vera questione. Per me.[youtube]EVCXDxW7eEE[/youtube]
[youtube]rxohcyMmTLw[/youtube]
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da stefano bartoli »

In questo ultimo breve video, suono la Alysee e due bocchini molto differenti, lo Shires 1.25 C ed il Bach 5C entrambe pranizzati.
Lo Shires gola 4.3 ed il Bach 4.5
Passo tranquillamente dall'uno all'altro ma percepisco alcune piccole differenze che nel lungo periodo possono aiutarmi o remarmi contro (Mai decidere per un bocchino in pochi minuti, vanno provati sul palco e in set lunghi...)
Troppo spesso la tromba o il bocchino esaltano i primi minuti e deludono poi...Ma non per colpa loro, ovvio.
Lo Shires buca un filo di più, ha appena più attacco, aiuta di più se devo salire.
Il Bach ha un medio basso più ricco ma affatica di più se devo salire spesso.

Le  principali modifiche  da me operate sui due bocchini sono: Un rim con raggio minore e gola più grande (ma solo due decimi) sul Bach, un back bore molto aperto.
Un rim con raggio maggiore e gola appena più piccola sullo Shires ed un back  bore aperto ma di poco.
Non sono i due decimi di differenza tra le gole che fanno queste differenze da me descritte ma il tipo di rim, pur essendo identici come culmine rim (Angolo Alfa)
Il tipo di rim ed il suo culmine possono avere effetti strabilianti o drammatici sulla nostra resa.

PS: Lo shape ed il  volume della tazza sono molto molto simili, il diametro tazza no. Vediamo quindi che in questo caso, è il tipo di appoggio che  ha il potere di aiutarci e remarci contro nelle le ns sensazioni e le ns "prestazioni" come più sopra ho scritto.
Questa la mia esperienza.
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Fcoltrane »

il primo bocchino lo sento più equilibrato e omogeneo
il secondo un po più volume ma meno omogeneo del primo
(se fosse il suono di un sax direi che tende a sgranare )
Poi tutto dipende da quello che il musicista desidera comunicare o suonare tra i due per il  jazz e le  ballade ad occhi chiusi il primo per il pop il rock o il jazz elettrico forse il secondo (o per lo meno se fossero bocchini per sax io farei così perché non ho qull'attitudine di modificare il timbro a prescndere dal bocchino)
per gli aspetti tecnici delle modifiche non mi esprimo perché ancora non ho ben compreso neanche i termini tecnici  a cosa corrispondono ed ancora meno ho compreso l'effetto dei vari parametri rispetto al mio modo di suonare.
(ancora mi muovo tra macrosistemi fori larghi  e penne corte da una parte e fori stretti e penne standard dall'altra.)
stefano bartoli
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da stefano bartoli »

La stessa Parks ma con la Olds [youtube]Pmb_LBX--fI[/youtube]
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Re: Sul valore di uno strumento.

Messaggio da Fcoltrane »

bellissimo questo brano mi fa pensare a due concetti che a tuttoggi cerco di apprendere.
Lo spostamento della cellula melodica , e la ricerca della semplicità
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