Alak te lo ho già detto , nei tuoi confronti ho solo gratitudine (se anche vuoi attaccarmi
puoi farlo tranquillamente perchè hai acquisito questo diritto, non ti conosco personalmente se non con il nick name ma ti considero un amico forumista musicista e quindi come con tutti gli amici posso pure scontrarmi ma rimane la gratitudine di fondo...
nel merito parlavo di Coltrane ed ho utilizzato il termine insoddisfatto e non insicuro.
(insicuro riferito ad un musicista mi da l'idea di un limite tecnico ) oggi mi è capitato di suonare uno standard recordame in trio ed il contrabbassista le prime otto battute suonava perfettamente a tempo sui II VI successivi suonava" insicuro " .
per Trane facevo riferimento anche alla scelta di perdere tempo anche a studiare dei bocchini (girava con un sacco pieno) e spesso ne provava e studiava le caratteristiche di ciascuno.
e lo contrapponevo ad Harrel che in tutta la sua carriera ha suonato sempre con lo stesso.
Posso solo fare solo delle ipotesi perchè non sono nella testa di Trane: l'insoddisfazione artistica riguardava pure il suono che voleva produrre e lo strumento migliore per produrlo.
(rispondevo a Capo Oro che ha esplicitato subito dopo il suo pensiero ) in musica in fin dei conti non ci sono regole predefinite.
Coltrane perdeva tempo provando "un sacco di bocchini"? e la sua musica ne ha risentito?
e Liebman o Brecker ? o i fratelli Marsalis ?
io ritengo di no , il musicista che subisce l'attrezzatura è soprattutto lo studente che non ha una tecnica conformata, ma sono consapevole che questa cosa che dico non è per nulla condivisa.
Se parlassi con Harrel o Sandoval probabilmente mi direbbe lo stesso di Capo Oro e alcuni jazzisti con i quali ho parlato Giulio Angrisani, Felice Reggio la pensano alla stessa maniera.
(che riassumo in questa maniera prendi un bocchino comodo e poi pedalare
)