Musicista, bocchino, strumento

Discutiamo qui di tutte le questioni più "tecniche" riguardanti meccanica e principi di funzionamento degli strumenti musicali
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Matteo Giannini
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Musicista, bocchino, strumento

Messaggio da Matteo Giannini »

Buondì. Un tema che abbiamo affrontato prima con l'amico veneto. Stavo provando cornette di diverse ere geologiche con bocchini altrettanto diversi. Il musicista purtroppo è quel che è e non si esporrà al pubblico ludibrio. Comunque spesso siamo focalizzati sullo strumento, le sue qualità la sua bellezza ecc. A volte sulla ricerca del bocchino perfetto. Con Marco abbiamo concordato che il musicista è il suono dello strumento, poi, a volte trascurato, viene il bocchino, con la sua forma, e alla fine lo strumento, l'amplificatore che, di fatto, deve solo funzionare. Ho amici musicisti che , a prescindere dal tubo in cui soffiano, hanno un suono che non è jazz, classico o pop, è il loro suono indipendentemente da tutto.
Negli scorsi giorni ho provato, sempre grazie a Marco cornette e bocchini differenti. anche qui ho scoperto che alcuni strumenti sono più sensibili di altri al cambio dell'imboccatura.
Voi che ne pensate?


(Capo Oro) vecchio suonatore in erba.
Strumenti:
BrassOn '18
Conn: 12B Coprion '53; 22B Victor '57; 12A Coprion '53
Eastar etr330 Pocket
Mp:Gewa 3c e Shilke16b4 pranizzati da Stefano (le piuma di Dumbo)
Conn 7B-N; Conn4 imp.precision; Shires 1.5c
Posseduti: ytr1320s; ytr4335g; YTR 634 '75; 18B Coprion '55; 18A Coprion '56; Mahllion Bruxelles 671 '45
Fcoltrane
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Re: Musicista, bocchino, strumento

Messaggio da Fcoltrane »

Concordo e questo che scrivi è ancora più vero se il musicista è dotato di tanta tecnica. È chiaro poi che alcuni aspetti sono difficili da “nascondere “ o alcuni suoni da rendere identici. Mi viene in mente un video di Sandoval dove prova una tromba cinese . Dal mio punto di vista sono le estremità dello strumento e le variazioni della dinamica che fanno la differenza. Sandoval si sa ha una tecnica fuori dal comune ma anche lui sul registro acutissimo dello strumento sembrava dovesse correggere le misure. Quindi esistono anche limiti “strumentali” che sono anche legati alla propria abitudine. Tonando poi ai comuni mortali, chi è dotato di poca tecnica subisce i limiti strumentali in maniera maggiore. Un esempio se suono col monette b2 il mio suono è largo se suono con il 7c il mio suono è stretto . Entro certi limiti ho sentito musicisti riuscire a suonare con il 7c con un suono largo e riuscire a stringere il suono del monette.
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Marco Muttinelli
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Re: Musicista, bocchino, strumento

Messaggio da Marco Muttinelli »

Quel Marco al quale fa riferimento Matteo, giurin giurello non sono io : Lol :
gran CONNestabile del forum
mail me at: c.g.conn.expert@gmail.com

giù le mani...: 26A Director 1930; 22B NYS Special 1940; Couesnon Monopole ?;

cedibili: Perfected Wonder e Perfected Conn-Queror 1906; New Invention Circus Bore 1911; 6A Victor 1930; 48B Connqueror 1940; 12B Coprion 1941; 6B Victor 1968; 17B Director 1968

non più nelle mie mani: 12B 1952; 10B 1960; 8B 1964; 38B 1968; YTR4335GII 2016;
kkongiu
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Re: Musicista, bocchino, strumento

Messaggio da kkongiu »

Ciao!
A mio modestissimo parere lo strumento (ed il relativo bocchino), influenzano in parte i vari aspetti del suono, come la timbrica, la potenza e l'ariosità. Ho ascoltato comparazioni su internet (su YouTube), anche in modo "blind", tra strumenti professionali e non, e ho notato che, a parità di musicista, l'intonazione, soprattutto nell'attacco delle note, sembra essere sempre a favore degli strumenti professionali. Inoltre, ho riscontrato che l'uso di un bocchino di qualità su uno strumento economico porta sempre a un notevole miglioramento.

D'altro canto, un professionista è in grado di adattarsi e correggere lo strumento per ottenere il massimo dal suono e dalla musica, attraverso l'esperienza e l'abilità è in grado di sfruttare appieno le potenzialità dello strumento il cui risultato nel caso dei nostri strumenti è la produzione di timbriche uniche riconducibili all'artista che le produce.
Quando invece si tratta di noi comuni mortali, i limiti legati alle nostre capacità spesso si manifestano ben prima, rispetto ai limiti dello strumento che stiamo suonando.

Fortunatamente, è il talento e la dedizione del musicista a fare davvero la differenza. Sono queste qualità che permettono di superare gli eventuali limiti e di creare la magia di una musica straordinaria.
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