Immagino che tu abbia indicato delle scale a titolo di esempio perché il fa diesis basso credo sia la scala più difficile sul registro basso (o per lo meno per me lo è)Alak ha scritto:passaggi tecnici sulle note basse.. ci devo lavorare veramente tanto, sopratutto in scale tipo il sol maggiore o il la maggiore.. ovviamente, passaggi molto veloci..
la difficoltà poi non è nella diteggiatura nma nel passaggio dell' aria e il controllo del suono..
Ma anche la flessibilità, sempre in quei registri.. non posso mollare mai su questo, o sono guai..
fastidiosissimo..
Io la penso alla stessa maniera il termine “tecnica “ lo considero nel jazz la capacità di improvvisare . Chet Baker , Davis Trane erano dotati di grande tecnica. Certo il discorso è diverso se si considera il termine nella sua accezione semplificata “tecnica strumentale “ e qui è chiaro che un Maurice Andre ha pochi rivalistefano bartoli ha scritto:Probabilmente l'ho già scritto e non sarò stato nemmeno il primo a farlo ma penso valga la pena ribadirlo, almeno per eventuali giovani nuovi iscritti.
Difficoltà tecnica:
Cosa si intende per tecnica? Il tardo Chet ne aveva? E Miles? E che mi dite di Don Cherry? e via andando...
Spesso si tende ad intendere per tecnica esclusivamente certi aspetti del nostro strumento: Intervalli, legato, triplo staccato, estensione etc etc
Sappiamo però che questi sono tutti utensili che dovrebbero servire a veicolare il vero scopo del far musica, ovvero la musica stessa, le nostre idee. Una scala fatta a velocità supersonica e che copra perfettamente 4 ottave può impressionare ma se non c'è musica dentro questa esecuzione, si tratterà solo di note una in fila all'altra.
Pare ovvio ma osservando molti allievi non posso darlo per scontato e d'altra parte sono in netto vantaggio le persone impressionate da gesti atletici più di quelle impressionate dal gesto "artistico"
Ad esempio, dico sempre agli studenti, che le scale sono moltissime e conoscerle è comunque un bene. Però con 4 famiglie di scale, noi possiamo fare grandi cose e possiamo citarle:
Maggiori
Minori melodiche
Pentatoniche
Diminuite
Ci aggiungerei l'esatonale che ci permette cose molto tensive talvolta ed è una scala che ha una sua fortissima estetica.
La questione è però che dovremmo esercitarci per moltissimo tempo, nel tirare fuori tutte le frasi possibili da ciascuna scala prima di passare ad un'altra e già i modi, come ulteriore strumento, aiutano molto in questa pratica.
Cioè: scandaglia, sfrutta il più possibile le note di ogni singola scala, ci troverai all'interno centinaia di soluzioni papabili pur sullo stesso accordo.
Ed ecco quindi che anche il "saper improvvisare" saper sfruttare il materiale, diventa un aspetto altamente tecnico, oltre che creativo e richiede anch'esso molti anni di pratica.
Quindi, anche Don Cherry aveva gran tecnica...appunto.