Sostegno dell'aria, postura e relax

Le tecniche di base per suonare uno strumento musicale, suggerimenti e nozioni principali.
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stefano bartoli
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Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Premesso che la mia conformazione fisica, la mia formazione e quindi il mio mestiere, non sono mai stati di acutista. spendo due parole sulla mia esperienza personale, nella speranza di contribuire ad aiutare eventuali neofiti o genti in confusione/crisi mistica. Questo pippone trae spunto anche dall'esperienza di molti miei allievi ma non pretendere di rivelare nessuna verità o novità, sono semplicemente due chiacchiere sulle nostre esperienze.
Non mi hanno mai attirato ne gli acuti ne gli acutisti, però sappiamo tutti che hanno una funzione determinante soprattutto in certi generi ed in certe situazioni. Ho sempre preferito le stecche di Miles ai numeri di certi sovracutisti, soprattutto quando il sovracuto è messo li per stupire, facendo spesso un cattivo servizio all'aspetto artistico della musica.
Detto ciò. è ovvio che più estensione si ha, meglio è, inutile negarlo, sarebbe come fare la volpe all'uva.
Personalmente son sempre stato un "solista" e quindi ho cercato sempre di studiare "come" fare un buon tema ed un buon solo, anzichè alambiccarmi per pigliare note molto molto alte e la mia estensione mi ha quasi sempre messo in condizione di salire sui palchi, anche nelle sezioni fiati ma ovviamente, mai come prima tromba, però mi facevano fare i soli, se c'erano.
E' ovvio che però una estensione almeno decorosa bisogna cercare di averla. Per estensione decorosa intendo arrivare con buona sicurezza almeno al D /E sopra rigo e nelle giornate molto molto buone, riuscire a salire di quasi una ottava.

Pare facile, soprattutto se questo lo si ottiene nella cameretta, da soli, o al limite con una base registrata e poi suonando quando ci fa piacere. Sul palco la situazione cambia e parecchio, cambia l'ensamble, cambia l'acustica e soprattutto, se sei l'unico fiato, ti ritrovi a dover sostenere tema e solo e li la questione resistenza/estensione, si fa parecchio seria. Non è detto che in questa situazione di stress e stanchezza, si riesca sempre a sfangarla. Forse è li, che è nata la frase "Maledizione, vi garantisco che a casa mi veniva" e non detto sia una bugia, alla luce di quanto sopra...

Lasciando stare le varie impostazioni (con la Ghitalla fischiavo da paura ma il registro medio basso era diventato brutto ed i pianissimo pure, per cui la abbandonai velocemente) parlerei piuttosto di postura/relax/aria.

Per avere un buon timbro ed una buona estensione, ci sono almeno tre cose sacre.

La postura: come tieni le gambe ed il tronco se sei in piedi, o quanto è inclinato lo schienale della sedia se sei seduto. Non solo il collo e le spalle ma anche il tronco deve essere rilassato e libero da tensioni, per questo la postura in piedi o seduto, va studiata con attenzione, insieme alla posizione della testa che definisce laringe aperta o meno.

Il relax: in parte vedi i punti di cui sopra ma ci deve essere anche un relax mentale. Questo viene da una serie di cose: Stima di se, fiducia in se, aver studiato meglio possibile lo spartito, aver chiaro il fraseggio che si vuol fare e questo chiama in causa un minimo sindacale di armonia e scale ed infine la ovvia inevitabile conoscenza delle posizioni di ciascuna nota(questo ultimo punto, viene ovviamente prima di scale ed accordi!).

Aria: Questa è secondo me la questione più complessa, anche perchè ognuno è diverso. Comunque, quando tutti i punti di cui sopra, sono a posto, la lingua si alza quanto serve e le labbra si chiudono quanto serve, se quella nota non viene, manca aria o manca un'aria di qualità, cioè "compressa non blanda" e costante.
Quando l'aria non va bene, oltre a non prendere certe note, si ha anche cattivo timbro, cattivo pitch delle note e tragedia delle tragedie, si fanno lavorare troppo le labbra e la muscolatura attorno a queste col risultato che dopo mezz'ora siamo cotti come fegatelli.
Poi l'aria c'è chi la spinge in un modo, chi in un altro, chi molto dal basso degli addominali, chi più alto. L'importante è che "funzioni" e se funziona, si sente già dal timbro che sarà bello pieno, concreto anche nei pianissimo.
Se poi fumate molto, come il sottoscritto, la questione aria va monitorata e gestita con ancora maggiore attenzione e purtroppo le nostre "Capacità e resistenza" ne vengono inevitabilmente penalizzate.
Quando non fumavo ed avevo vent'anni meno, potevo fare una pagina del Kopprasch con un paio di prese aria, oggi mi ci vuole quasi la bombola dell'ossigeno, ahimè.

Perciò, se volete ottenere il massimo, evitate il fumo come la peste.
Concludo però affermando con buona certezza che la qualità dell'aria è la principale causa di certi problemi.

In bocca al lupo.


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Matteo Giannini
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Matteo Giannini »

: Love 2 : Da pessimo allievo: come si migliora la qualità dell'aria? A parte inquinare meno....
(Capo Oro) vecchio suonatore in erba.
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Conn: 12B Coprion '53;12A Coprion '53; 22B Victor '57; 6b late '65
Eastar etr330 Pocket
Mp:Gewa 3c e Shilke16b4 pranizzati da Stefano
Conn 7B-N; Conn4 imp.precision; Shires 1.5c; Bach 7c corp; Getzen 7c;
Posseduti: ytr1320s; ytr4335g; YTR 634 '75; 18B Coprion '55; 18A Coprion '56; Mahllion Bruxelles 671 '45
stefano bartoli
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Sabato e domenica, visto che sei ospite, se ne parlerà e faremo ovviamente esempi. Affila i ferri ciccio.
stefano bartoli
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Scherzi a parte (ma sabato ti aspetto per davvero Matteo) La questione potrebbe facilmente andare oltre e provo a darvi una spinta, uno stimolo. Si perchè qualcuno, incluso il sottoscritto, a certe note "dichiarate" non ci arriva, potrebbe avere giornate nelle quali il fisico è un casino e succede ah se succede.
Allora come facciamo, come risolviamo?
Non è ne una regola ne un consiglio ma è la mia idea e aquella di qualche gigante incluso Rava (che che se ne dica, è stato un gigante del linguaggio e della sintesi)
"I limiti tecnici di un trombettista, ne fanno spesso lo stile" questo disse Rava ed oltre alla sua splendida musica, potremmo andare a Lester Bowie, a Don Cherry, a Sun Ra, al divino Monk. Tutta gente che "scolasticamente" è stata molto discutibile ma la storia della musica è altro, per fortuna.

Ecco allora che colui che nonostante gli sforzi e lo studio, non riesce ad approdare ne ad una tecnica sopraffina, ne ad una estensione importante, può cercare di utilizzare "quei limiti" in maniera creativa, artistica ed i musicisti di cui sopra ne sono fulgido esempio. Un suono non perfettissimo, talvolta "pencolante" se ben utilizzato, può dar vita ad una incertezza che si traduca in poetica. Spesso, per mia opinione, il trombettista perfetto è molto palloso, prevedibile e la sua perfezione ha ben poco a che fare con la fragilità, la discutibilità, l'imponderabilità delle arti. E mi vengono in mente Charles Bukowsky, Jeff Bukley, Massimo Urbani o Amy Winehouse, gente deprecabile per alcuni salotti accademici ma in realtà, giganti eterni, fari della storia.

Vogliamo scendere nel dettaglio? Prendiamo un tema semplicemente magnifico "Bella" del primo Rava.
Otto battute di un giro armonico molto semplice, con una linea melodica che sulle prime battute si basa sulla tensione di una frase ripetuta ossessivamente con terzine di quarti. Nel secondo chorus, la frase iniziale è ripetuta ma una ottava sopra il che ne fa aumentare la tensione e da l'illusione di un secondo tema diverso. L'effetto ipnotico e la bellezza infantile di questo tema sono sconvolgenti, un manuale di come scrivere un tema magnifico, senza andare a cercare cose complesse ma basandosi su differenti dettagli, applicati alla stessa frase ed il tutto in sole otto battute: esposizione, sviluppo e chiusa. Geniale.
Quei dettagli sono il diverso attacco ogni volta, il ritardo, dove appoggiare, il suonare quelle terzine spostando gli appoggi ogni volta e dulcis in fundo, il rendere volutamente "fragili" alcune di quelle note, dare un leggerissimo senso di incertezza ed il capolavoro è compiuto. Altro dettaglio geniale, quel tema se lo suonate, diventa una droga e vi accorgerete di poterlo suonare decine di volte di seguito, cambiando ogni volta piccoli dettagli sembrerà non aver fine e non avrete nessuna voglia di farci un solo.

Questa quindi, potrebbe essere una via per i "meno dotati tecnicamente" ma dico anche, che saper fare queste cosine, è frutto di grandissima tecnica. Che poi questa venga da tanto studio, tanto ascolto, tanto provare, tanto riflettere o da una "dote interiore" poco importa. L'importante, secondo me, è capire che questa è una via che potremmo percorrere, quando la nostra tecnica strumentale, non è stellare.
In fondo se è vero che nelle arti c'è dietro molta tecnica, è anche vero che le arti se ne fottono di questa e si aspettano da noi, un gesto audace, nuovo, personale, talvolta sconsiderato. Le arti nascono soprattutto dalle paure, dalle incertezze, dal disagio, dai "difetti" e pure l'errore, se ben gestito, può rendere meravigliosa una frase partita bene e finita male.Dove c'è troppa sicurezza, troppa confidenza, non vi può essere arte ma esecuzioni "perfette".
E' un processo secondo me, misterioso e soprattutto personale, intimo. tanto è vero che tutti gli insegnanti sanno come creare un gran tecnico ma nessuno sa come creare un grande artista e per questo non esiste nemmeno un metodo, per fortuna.

Quindi, se vi sentite inferiori, inadeguati o delle schiappe, certo, continuate a studiare sui vostri limiti ma non scordate che anche con quel che avete, potete affinare il vostro linguaggio intimo, personale. A qualcuno piacerà, siatene certi e soprattutto vi farà stare bene.
E' successo anche a Rava appunto, da molti considerato un trombettista molto limitato, da moltissimi, riconosciuto come un poeta puro, un innovatore e anche per me è così.

Non mollate quindi ma date ossigeno alla parte intima di voi stessi fregandovene di chi fa il duro sui palchi sparando mine a destra e a manca.

Questo, il mio personale pensiero e la mia piccola esperienza.
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Zosimo
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Zosimo »

Mi ritrovo in quello che dici.
Per quanto riguarda l'aria, per anni, mi sono concentrato su di essa anche andando a lezione ( non in maniera assidua),
ma limite mio non riuscivo mai a capire bene il concetto. Chi la voleva calda, chi fredda
chi laser , chi a galleria del vento, fino a quando studiando più assiduamente ( anche se da solo)
ho provato il metodo Claude Gordon senza farmi troppe segh* mentali sulle varie interpretazioni,
scuole, concetti ecc ecc, ma leggendo le pagine iniziali del suo metodo. Da quel giorno , mi sento migliorato
soprattutto sugli acuti ( da ragazzo ero ossessionato, ora credo che fino a un mi acuto , si possa vivere felici e contenti,
se non si hanno mire del tipo fare la prima in big band o l'acutista alla Tofanello). L'aria in questo modo la uso
normalmente non gonfiandomi come un canotto e nemmeno prendendone poca come se si pagasse... un semplice bel respiro. Il lavoro
maggiore lo fa la lingua ( le famose vocali) e le labbra le metto in posizione normale, per me hanno un solo fine
vibrare punto e basta niente 3/2 sopra 1/8 sotto, sul bianco, a culo di gallina , roll in, roll on ecc ecc. Poi pienamente d'accordo con te
sul relax e sulla cameretta vs palco.
Ps: Questa è la mia umile esperienza da camerettista e suonatore nelle sagre è ovvio che magari su un palco potrebbero uscirmi solo
delle ''scoreggine'', ma è il bello di questo strumento rognoso. Pss: da due settimane 'sto in fissa con il trombino , perchè suonando male la tromba giustamente ho deciso di cambiare genere e li si, l'aria ha un ruolo fondamentale soprattutto nel dosarla. Si rischia veramente di andare in iperventilazione.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Mi trovo totalmente d'accordo con te Zosimo. Riguardo al trombino, me lo fece provare 2 minuti il Marco Nesi diversi anni fa, ebbi la sensazione di non saper suonare per nulla, lasciai perdere immediatamente. Devo ammettere però che rimane uno strumento estremamente affascinante se suonato dai grandi. Infatti uno dei dischi del cuore rimane per me quello in cui Maurice Andrè usava il trombino, su Telemann, Vivaldi etc etc Un LP che consumai per quanto era bello.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Zosimo »

Sicuramente lo consoci, ma ascolta In Gabriel’s Garden. Meraviglioso.
Peccato che Marsalis non abbia continuato anche con la classica.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Che Marsalis sia uno dei più dotati, mi pare fuori discussione. Personalmente mi piace di più il periodo "giovanile" di adesso ma siamo nei gusti.
Sempre a titolo esclusivamente personale e l'ho anche scritto, non credo che esista nessuno che possa fare veramente bene tutto (più generi intendo).
La vita, lo sappiamo, ad un certo punto ti impone delle scelte e lui, evidentemente ha fatto la sua e a mio avviso ha fatto bene a far così. Nella classica o cameristica, preferisco altri.
Rimane comunque un trombettista ed un didatta con pochi paragoni.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Zosimo »

Sì, ma quell'album è veramente strepitoso, almeno per i miei gusti
anche se filologicamente c'è di meglio : Smile :
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da stefano bartoli »

Non ne dubito assolutamente ma penso che quando lo ascolto suonare i traditional della sua terra...quella è la morte sua.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Zosimo »

come mischiare il lampredotto con la trippa alla romana
una combo micidiale : Chessygrin :
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Maldri »

Faccio una domanda(forse stupida)....come faccio a capire che la mia gola si apre (visto che me la sento sempre come chiusa)? Ci sono esercizi specifici per "aprire" la gola, senza la quale le note vengono stoppose. Grazie!!
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Zosimo »

Io sono un po' contro a tutte ste metafore,
comunque immagina che stai alitando.
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Re: Sostegno dell'aria, postura e relax

Messaggio da Fcoltrane »

ti parlo da schiappa con la tromba con una buona esperienza di respirazione.
il probema con gli strumenti a fiato è che non c'è un solo aspetto del nostro corpo che bisogna controllare ma tantissimi e contemporaneamente ..
La gola aperta o chiusa è poco significativo rispetto al suono.
potresti avere la gola apertissima e produrre un suono chiuso ad esempio strizzando le labbra tra loro , o spingendo troppo le labbra sul bocchino o ancora inibendo la respirazione in altra maniera.
Per questo motivo cerco di capire sempre dal risultato (il suono ) se il procedimento è corretto.

(questo modo di studiare mi è stato insegnato da un bravissimo didatta sassofonista e recentemente lo ho ritrovato in molti bravissimi trombettisti : Marco Pierobon tra gli altri).
lo studio si basa sull'ascolto e sul confronto tra i suoni .
si parte dal centro e progressivamente si aumenta l'estensione fino alle estremità.

In relazione a quello che dicevo allinizio del mio discorso c'è un interessante video di Charlie Porter che mette a confronto tre suoni diversi ottenuti con tre procedimenti diversi.


puoi notare in questo secondo video (sono passati alcuni anni dal primo e tante note prodotte) come abbia affinato la tecnica ed il procedimento



Il consiglio che ti ha dato Zosimo è quello che in passato mi è stato molto utile per capire due cose :
aprire la gola ed imparare a rilassarsi nella fase di inspirare e di introdurre il maggior quantitativo di aria nel minor tempo possibile.
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