Copiare i ns idoli

Metodi, scale, arpeggi, swing, tutto sulle tecniche di improvvisazione
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stefano bartoli
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Copiare i ns idoli

Messaggio da stefano bartoli »

Ai miei tempi era più duro studiare, niente digitale, niente web e quindi niente you tube e nemmeno cose come Sybelius o Band in a box.
Gli Aebersold erano in cassetta stereo 7 con l'intonazione che non tornava quasi mai...
Le master class  le andavi a fare fisicamente e le pagavi, oggi un click e scarichi video stupendi dei nostri idoli ma non è sempre un vantaggio questa "facilità".
Il livello tecnico anche dei non professionisti, nel frattempo si è alzato molto ma non sempre  la creatività, la ricerca , l'innovazione, la visione .

Nel jazz ad esempio il periodo da inizio secolo fino ai 60 rimane ad oggi ineguagliato per vitalità, creatività ed innovazione, penso siano cicli storici come è accaduto nell'architettura, la letteratura, la pittura e così via.
Ma il mio discorso vorrebbe vertere su tutte quelle persone che per tutta la vita ascoltano solo certi musicisti, cercano disperatamente di imitarne tutto, non parlano che del loro idolo, vanno a tutti i suoi concerti e talvolta, comprano lo stesso equipaggiamento.

E'un vicolo cieco e spesso ahimè si capisce quando è troppo tardi. Troppa gente ad esempio fa confusione tra tecnica e arte, tra virtuosismo e creatività e questo è molto pericoloso.
Se facessimo un discorso feroce, assoluto, potremmo dire che siamo ancora oggi "fermi" a Bach che per me ha fatto tutto.

Ritengo fondamentale che gli studenti, una volta studiati gli stili a partire dalla tradizione, ricerchino con pazienza un "loro stile personale".
Non sempre si raggiungono livelli artistico/tecnici ragguardevoli ma non ha importanza, la cosa determinante è che sia roba nostra, roba del nostro mood del nostro vissuto.
Fresu e Rava sono stati a mio avviso un grande esempio in questo. Entrambi spessissimo bistrattati dai trombettisti. In realtà entrambi hanno ritagliato un loro linguaggio molto personale, mediterraneo con un loro senso del fare musica, un discorso simile lo stanno facendo oggi altri nella tromba, Falzione e Sigurtà ad esempio.

Per me questo non ha prezzo perchè la musica che facciamo dovrebbe essere una nostra personale visione, una nostra interpretazione. Non posso suonare Newyorkese se vivo a Matera.

Per questo suggerisco sempre di studiare le tradizione, filtrarle con la ns sensibilità e poi "raccontare il nostro ambiente nel nostro tempo" sarà jazz? Non lo sarà? Sarà bello? Sarà discutibile? Non lo possiamo prevedere ma senza dubbio sarà roba nostra.

Imitare per studiare lo trovo importantissimo ma poi bisogna avere la forza, il coraggio, la visione di abbandonare la nave e nuotare da soli, non c'è scampo, se vogliamo provare a dire davvero la nostra, diversamente rischiamo di essere al massimo, una copia sbiadita di altri.

Poche note, alcune belle altre sbagliate forse ma le tue...

Negli anni 80 stavo facendo Siena Jazz, un giorno stavo suonando nel corridoio della scuola tra una lezione e l'altra. Passa Amedeo Tommasi, si ferma e si mette ad ascoltarmi, dopo un paio di minuti mi fa "Ciao, nel pomeriggio vieni al terzo livello nella mia classe, tu potresti essere il nuovo Chet italiano..."

Io rimasi fulminato perchè sapevo bene chi era Tommasi...Poi la vita mi ha costretto a mollare la musica per 13 anni e quel treno lo persi...

Ma questo per dirvi che io suonavo a modo mio, cercando un mio linguaggio, vedete quindi che a volte funziona!!!

Ciao


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paolojazz
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Re: Copiare i ns idoli

Messaggio da paolojazz »

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