ciao.
In generale, ci possono essere momenti nel brano, dove melodia e armonia non vanno esattamente pari, questo perché a volte si predilige una rispetto all'altra; e altri momenti dove si è sul filo del rasoio delle "regole", (mi piace più dire consuetudini o prassi); questo può capitare anche nella musica accademica, non solo negli stili del jazz.
In effetti Miles sia nei temi ma sopratutto sui solo gioca tanto su questi "errori".
Mi volevo però allacciare ad un post di poco tempo fa qui, sulla creatività e la tecnica; forse andando un po' fuori tema.
Nel periodo barocco, come qualcuno ha scritto, il concetto di artista era abbastanza diverso, e il musicista non sempre era libero da tutti gli stilemmi. La musica commissionata poi doveva soddisfare i mecenati, che musicalmente spesso non erano sicuramente degli ignoranti.
Ma prendiamo per esempio uno come Vivaldi.
Farciva le sue composizioni di progressioni di ritardi (cioè di note melodiche che entrano in un accordo, ma che armonicamente fanno parte dell'accordo precedente), senza spesso senza risolverli.
Oppure sperimentava successioni di accordi completamente inusate, o effetti ritmici particolari.
Questo per dire come già nel Rinascimento i più grandi compositori ovviavano alla poca libertà con molte "furbizie" compositive. Queste furbizie poi, diventavano parte del linguaggio e quindi regole..
Anche le composizioni sui Corali, di Bach, sono piene di cose veramente fuori dagli schemi.
Per questo in realtà, molti compositori, evidentemente quelli con più personalità ci hanno lasciato opere grandissime nonostante la rigida accademia.
Per spiegare meglio: chi si permetterebbe di dire a Mozart?: "e.. ma qui hai fatto un errore armonico"
Potrebbe rispondere: sì era un errore, ma poi sono arrivato io e ora è diventata una regola".
Anche qui c'è il discorso sulla tecnica/creatività volendo, perché è proprio la loro tecnica perfetta compositiva che ha permesso tutto questo.
Sono andato fuori tema lo so.