Comporre/arrangiare

Metodi, scale, arpeggi, swing, tutto sulle tecniche di improvvisazione
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stefano bartoli
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Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

Ovvio che l'argomento è molto molto complesso e richiederebbe molto più spazio, cerchiamo di condensarlo e soprattutto di leggerlo e commentarlo con la leggerezza di amici che discorrono di cose che amano. Ricordiamoci anche che alcuni di noi raccontano verità oggettive e acclarate ma filtrate sempre da una visione personale, per il percorso e gli studi fatti. Per questo non state leggendo la Bibbia ma la mia esperienza personale potenzialmente anche fallace...
Dunque: Chi ha studiato o studia musica, sa bene che ad esempio un diploma di composizione è da molti paragonato ad una laurea in matematica, per complessità e penso sia abbastanza veritiero.
Tra gli studi fatti mi sono sciroppato una parte (tutto non ce l'ho fatta, lo ammetto) il Don Sebesky, metodo di armonia della Berklee dedicato specificatamente all'arrangiamento dai combo alla grande big band. Nonostante la ricchezza e l'accuratezza degli esempi musicali, nonostante lo stile pragmatico tipico di molti metodi americani, l'argomento rimane davvero tosto.
Come molti altri, da sempre scrivo pezzi miei ma al massimo per quintetto che già è impegnativo (per i miei modesti mezzi)
Per come la vedo io, comporre (nel mio genere di musica) è estremamente più semplice che arrangiare.
Comporre ad esempio per quintetto, richiede grossolanamente: Un'idea di base, che a volte è a armonica, altre volte melodica, non c'è una regola fissa per nessuno. Spesso si parte da l'idea di una cellula, tipo tre o quattro note di una melodia, pian piano la si sviluppa e poi la si armonizza in maniera basica, per poi affinare con calma e/o la melodia e/o gli accordi. Altre volte possono essere due accordi ad accendere la miccia.
Accade anche che alcuni brani nascano magari con piccole imperfezioni ma molto efficaci anche emotivamente ed il raffinarli li migliori teoricamente ma li peggiori emotivamente, gli tolga quelle piccole imperfezioni che possono rendere magico un pezzo.(Nella discografia di Miles ci sono diversi brani con "errori" tra melodia e armonia, eppure sono magici, o forse dovremmo dire, perciò sono magici, fate voi)
L'arrangiatore fa un mestiere difficilissimo perchè deve maneggiare spesso idee di altri, magari già perfette e farle funzionare per molti strumenti, cosa davvero tosta.
Una delle difficoltà che incontra però anche chi compone, è lo scrivere più linee melodiche, ad esempio di un tema, una per tromba, una per sax contralto ed una per tenore, ad esempio.
La prima linea sarà quella che hai "inventato" per prima e che chiamiamo tema, poi una alla volta aggiungi le altre.
La difficoltà primaria, basica, naturalmente sta nel far suonare al meglio quella prima linea, con la struttura sottostante: bassi e accordi.
La difficoltà aumenta poi ogni volta che aggiungi una seconda linea e così via, perchè ovviamente, le linee aggiunte dovranno suonare bene con la linee precedenti, con i bassi e con gli accordi, l'affollamento aumenta ed il sistema orecchio cervello inizia ad avere difficoltà...

Ma come si fa a "sapere/stabilire" se le altre linee melodiche aggiunte, sono già di per se buone?
Il sistema del Sebesky è come al solito pragmatico: Ogni linea melodica che andiamo ad aggiungere, va provata prima di interfacciarla con le altre eventuali, con la base (bassi e accordi) Una linea melodica, che sia la prima, la seconda o altre ancora, è "buona" quando suona/canta come la prima (la principale)

Anche per questo il mestiere dell'arrangiatore è tostissimo, perchè mentre io posso limitarmi a trovare una sola buona linea melodica, magari per la tromba (un trio ad esempio) l'arrangiatore ne deve trovare diverse se arranagia per big band ad esempio, e li la cosa si fa davvero molto difficile.
Il fatto è che un conto è scrivere linee melodiche "corrette", quello lo so fare anche io, altro discorso è trovare altre linee melodiche possibilmente corrette ma anche tutte quante belle come la prima.

Ecco perchè quando leggiamo "Arrangiamento del M°XXX" dovremmo inchinarci...specialmente se quell'arrangiamento è bello in tutte le sue parti. In quel momento è accaduta la mistica commistione tra matematica e creatività, ed è raro.


NERO
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da NERO »

Grazie.. è un punto di vista nuovo per me..
anche se ripensando alla letteratura una volta si usava far tradurre le opere degli scrittori stranieri da altri scrittori nostrani.. e il risultato era quasi sempre eccellente. Oggi capita sovente che la traduzione di un romanzo in italiano sia opera di un team di traduttori. Per ovvi motivi economici Ti lascio immaginare il risultato.
Immagino che anche in musica rimanere fedele alla composizione primaria sia altrettanto lungo e laborioso. Ci sarà oramai qualche software che agevola il lavoro...
P.s. il Don Sebesky terrorizza già dal nome.. una volta ho buttato un occhiata al thesaurus di Slominsky per sbaglio.. da quel giorno porto gli occhiali per leggere.
stefano bartoli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

Si, beh, l'arrangiatore è anche colui che talvolta deve prendere un capolavoro che magari rasenta la perfezione e metterci le mani per fare un adattamento e li rischi grosso. Un po come se dovessimo mettere le mani su qualche capolavoro di Michelangelo e Caravaggio per "adattarlo" qualcuno lo farebbe, molti non se la sentirebbero penso...
Altro discorso sono quegli artisti che reinterpretano di sana pianta certi capolavori stravolgendoli ma ci sono cose che personalmente non riuscirei nemmeno a sfiorare, anche opere "moderne" come ad esempio Guernica, che je fai? Boh, anche nulla...Poi arriva il genio che invece una interpretazione sua la trova.

Discorso abbastanza differente ricopre invece il Riccardo Muti del caso, che "rimaneggia" alcune cose di opere storiche, che le dirige in altra mabniera ma qui si apre il capitolo diverso perchè parametri come il pubblico, la mentalità, la storia, sono molto diverse dal mondo del jazz o del pop.
Ma anche questo è un argomento che potremmo affrontare, se qualcuno è curioso...
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Marco Muttinelli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da Marco Muttinelli »

Leggendo le tue parole ho trovato delle enormi affinità al mio mondo che conosco certamente meglio della musica.
Mi riferisco al rapporto tra l'idea progettuale ed il progetto "esecutivo" che ne rappresenta la "conclusione" antecedente alla realizzazione di un manufatto. L'idea progettuale nasce solitamente con uno "schizzo" che contiene solo alcune informazioni iniziali dal quale si ricava poi il progetto "preliminare" (il vero e proprio equivalente, mi pare di capire, della composizione) che può essere seguito o meno da un progetto "definitivo" ma si è comunque sempre nell'ambito compositivo.
Il progetto "preliminare" ed l'eventuale "definitivo" in sé e per sé non conducono a molto mancando in essi tutte quelle informazioni necessarie alla realizzazione dell'opera, in sostanza manca tutta la parte relativa al "come deve essere realizzata".
Qui entra in gioco il progetto "esecutivo" che è quello che implementa tutte le informazioni appunto sul "come" rendere fattibile l'idea architettonica. Ovviamente il progetto "esecutivo" scontrandosi con la realtà dei materiali e delle tecniche costruttive, necessariamente apporta delle modifiche all'idea architettonica originaria. Per fare un esempio banale se l'edificio contenesse una vetrata unica di 20x10 mt. per quanto bella l'idea di una lastra unica non sarà possibile da realizzare ma si dovrà ricorrere a tot lastre più piccole che riescano a ricreare il più possibile l'idea di lastra unica. Oppure pilastri da 25x25 cm con luce libera di 9 mt non sono proponibili ed andranno sostituiti con pilastri con sezioni più adeguate, o ancora dove far passare tutta l'impiantistica o come risolvere certi particolari strutturali che richiedono modifiche tridimensionali del modello pensato inizialmente (ad esempio travi a T anzichè in spessore). Qui sta tutta la bravura del progettista esecutivo (proprio come l'arrangiatore): capire l'idea progettuale, rispettarla al massimo ma al contempo aggiungere tutti quegli elementi che consentiranno all'idea di diventare realtà, il trait d'union tra "l'intuizione" e la realtà fisica. A volte capita che entrando in esecutivo, pur modificando l'idea iniziale, la si possa migliorare, ad esempio utilizzando degli incastri strutturali particolari ai quali l'ideatore non aveva pensato, a volte capita che certe cose non si possano proprio realizzare e quindi vadano ripensate completamente. La cosa più bella, secondo me è la totale complementarietà di queste figure, la stessa che esiste tra il compositore e l'arrangiatore. Il primo scriverebbe musica che nessuno ascolterebbe, il secoondo non avrebbe nulla da arrangiare se non esistesse il primo : Smile : . Capita anche che il compositore sappia arrangiare molto bene, capita anche che l'arrangiatore sappia comporre molto bene, così come ci sono architetti molto bravi sia nell'ideazione architettonica come nella realizzazione.
il CONNsole
mail: c.g.conn.expert@gmail.com

Trumpet
22B New York Symphony 1940; 12B Coprion Special 1940; 8B Artist 1965; 6B Victor 1968
Buescher The 400 T225 1937

Cornet
Perfected Wonder e Perfected ConnQueror 1907; 82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 38A Connstellation 1968


Fluegelhorn
Couesnon Monopole ?


Mouthpiece
serie Famous Artist: BI-220, BI-225 e BI-420 (tp)
serie Precision: 4 (tp)
serie Improved Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
serie Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-N (tp)
serie E-Z Tone: Elkhart, Abilene, Eastlake (tp)
Denis Wick: 4FL e 4BFL (fl); 4 Classic (cn)
stefano bartoli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

Concordo. Devo dire che il 99% della musica che porto al quintetto, subisce in fase di prove, piccoli rimaneggiamenti, dovuti a piccoli miei errori, sviste o a idee che mettono gli altri musicisti. Il risultato finale e' cmq molto spesso il risultato di un lavoro di squadra. La cosa mi piace molto, sia perche' permette a tutti di partecipare, sia perche' altri possono avere intuizioni che tu non hai e accade spesso.
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da NERO »

Facci qualche esempio di brano "sbagliato" di Miles
stefano bartoli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

Precisiamo, per brano sbagliato intendo note svizzere su accordi e non cromatisi di appoggiatura, gruppetti o note dalla breve durata ma note totalmente estranee all'accordo e che talvolta perduravano nel tempo creando una tensione molto forte. Nei temi così come nei soli ce ne sono parecchie e non solo in Miles ma lui era maestro in questo.
Forse è uno dei motivi per cui lo amo, una nota sbagliata lo è solo se la piazzi con poca convinzione, altrimenti è un modo di forzare un accordo, destabilizzare una situazione, creare un precedente per un'idea successiva.
Una nota sbagliata nel punto giusto è arte. Troppe note sbagliate, devi studià armonia.
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da NERO »

Si avevo capito che si trattava di sottigliezze. Era solo curiosità.
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da Alak »

ciao.
In generale, ci possono essere momenti nel brano, dove melodia e armonia non vanno esattamente pari, questo perché a volte si predilige una rispetto all'altra; e altri momenti dove si è sul filo del rasoio delle "regole", (mi piace più dire consuetudini o prassi); questo può capitare anche nella musica accademica, non solo negli stili del jazz.
In effetti Miles sia nei temi ma sopratutto sui solo gioca tanto su questi "errori".

Mi volevo però allacciare ad un post di poco tempo fa qui, sulla creatività e la tecnica; forse andando un po' fuori tema.
Nel periodo barocco, come qualcuno ha scritto, il concetto di artista era abbastanza diverso, e il musicista non sempre era libero da tutti gli stilemmi. La musica commissionata poi doveva soddisfare i mecenati, che musicalmente spesso non erano sicuramente degli ignoranti.
Ma prendiamo per esempio uno come Vivaldi.
Farciva le sue composizioni di progressioni di ritardi (cioè di note melodiche che entrano in un accordo, ma che armonicamente fanno parte dell'accordo precedente), senza spesso senza risolverli.
Oppure sperimentava successioni di accordi completamente inusate, o effetti ritmici particolari.
Questo per dire come già nel Rinascimento i più grandi compositori ovviavano alla poca libertà con molte "furbizie" compositive. Queste furbizie poi, diventavano parte del linguaggio e quindi regole..

Anche le composizioni sui Corali, di Bach, sono piene di cose veramente fuori dagli schemi.
Per questo in realtà, molti compositori, evidentemente quelli con più personalità ci hanno lasciato opere grandissime nonostante la rigida accademia.

Per spiegare meglio: chi si permetterebbe di dire a Mozart?: "e.. ma qui hai fatto un errore armonico" ;) Potrebbe rispondere: sì era un errore, ma poi sono arrivato io e ora è diventata una regola".
Anche qui c'è il discorso sulla tecnica/creatività volendo, perché è proprio la loro tecnica perfetta compositiva che ha permesso tutto questo.

Sono andato fuori tema lo so.
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stefano bartoli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

Invece Alak non penso affatto tu sia andato fuori tema, alla fine sono tutti concetti che hanno più punti di contatto di quello che alcuni "talebani" pensino.
Grazie del post interessante assai.
muggsy
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da muggsy »

non essendo troppo studiato in materia seguo e riesco anche a recepire certi meccanismi .........seguo con molto interesse....grazie a tutti........
Stefano
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da muggsy »

caro stefano bartoli,
non so se è qui la cosa,ma ho letto di questa PICCARDA.........e mi pare che era d/g/c-...mi pare....comunque suonandola ad uso del 700 ne esce proprio una risoluzione tipica........ma.....mi spighi per piacere cosa è la Piccarda?


ti ringranzio e spero di non inquinare il post...........se non è il posto giusto puoi eliminare /spostare........

Stefano
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stefano bartoli
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da stefano bartoli »

La terza piccarda fa parte del mondo delle cadenze, perfetta, evitata, sospesa, plagale. Dovrei scrivere troppo per spiegarle facendo anche esempi. Fai prima se cerchi in rete, sicuramente trovi roba.
Alak
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Re: Comporre/arrangiare

Messaggio da Alak »

Ciao. La cadenza piccarda si ha quando in una tonalità minore si risolve sulla tonica maggiore. Per esempio, in un brano, (o una frase) in do minore, V-I (Sol-Do maggiore) è una cadenza piccarda.
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