La classica coperta corta: il Gap

Novità, misure, consigli, prove e curiosità sui bocchini.
Fcoltrane
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

E quindi stiamo dicendo la stessa cosa perchè con il termine "bucare" immagino si riferisca alla dinamica ed al timbro.
e quindi non ha lo stesso timbro e la stessa dinamica in tutta la sua estensione .
(e Tofanelli è uno di quelli straordinari per controllo dello strumento)
E stiamo parlando di due bocchini eguali come modello il 7c e l'1 c ma differenti per dimensione.
non a caso io ho fatto riferimento ad un monette prana b2 s3 da una parte (il bocchino di Marsalis per intenderci) e dall'altra un tradizionalissimo Bach 7c.
è mia opinione che alcuni limiti siano insuperabili.


per essere ancora più chiari cosa diversa e riuscire a tirare fuori lo stesso suono con due bocchini diversi (se si suona a dinamiche molto basse è possibile anche per una schiappa come me....quasi...)
basta suonare" al ribasso " e suonare il monette strizzando il suono come nel caso del 7c.
in pratica rendi il monette con gli stessi limiti del 7c.
fare l'inverso invece è molto molto più difficile ossia suonare il 7c con lo stesso suono del monette.


stefano bartoli
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Io, boh.
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Zosimo
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Zosimo »

Anche se non c'entra nulla, spezzo una lancia
A favore del 7c. Visto che ''esce'', almeno usciva( sono 1000 anni che non compro una tromba nuova) dentro
La tromba è sempre stato sputazzato come
Misura entry level per poi evolvere verso il 3 o
L uno e mezzo e invece secondo me è una bella
Misura da approfondire. Io sto trovando soddisfazione dopo anni e anni di 3d con il 10 e mezzo c.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Per mia esperienza, come ho cercato di scrivere più volte, se rimaniamo in un range di misure a noi abbastanza consone, qualsiasi bocchino va bene, qualsiasi tromba va bene, è principalmente una questione di acclimatamento. Il nostro sistema mente/fisico ha l'immensa capacità di adattarsi e anche se non ce ne rendiamo conto, lo fa centinaia di volte ogni giorno, nelle relazioni, nelle reazioni, nel traffico, nei piaceri e nei dispiaceri e la cosa si complica moltissimo nel mix che in questi adattamenti, si incrociano ragione, razionalità/lato emotivo. Il cervello, possiamo desumere quindi avere una capacità di elaborazione e adattamento, letteralmente mostruosi.Persino nelle condizioni disumane dei lager, delle carceri, il cervello trova spesso la via per farci resistere...
Nel momento in cui tutto il nostro sistema di cui sopra sta lavorando per adattarsi ad un equipaggiamento, è li che noi, spesso, decidiamo che quel settaggio non fa per noi e cambiamo, li nasce un atteggiamento, una brutta abitudine a non dare tempo al tempo, li nasce il problema per cui sembra che "non ci vada mai bene nulla" ed acquistiamo aquipaggiamenti a carrettate, ed è, sempre per mia esperienza, la strada maestra per non raggiungere mai traguardi importanti.
Ogni equipaggiamento è una coperta corta, quel tratto di coperta che manca, è spiacevole ma dobbiamo mettercelo noi.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Per mia esperienza, come ho cercato di scrivere più volte, se rimaniamo in un range di misure a noi abbastanza consone, qualsiasi bocchino va bene, qualsiasi tromba va bene, è principalmente una questione di acclimatamento. Il nostro sistema mente/fisico ha l'immensa capacità di adattarsi e anche se non ce ne rendiamo conto, lo fa centinaia di volte ogni giorno, nelle relazioni, nelle reazioni, nel traffico, nei piaceri e nei dispiaceri e la cosa si complica moltissimo nel mix che in questi adattamenti, si incrociano ragione, razionalità/lato emotivo. Il cervello, possiamo desumere quindi avere una capacità di elaborazione e adattamento, letteralmente mostruosi.Persino nelle condizioni disumane dei lager, delle carceri, il cervello trova spesso la via per farci resistere...
Nel momento in cui tutto il nostro sistema di cui sopra sta lavorando per adattarsi ad un equipaggiamento, è li che noi, spesso, decidiamo che quel settaggio non fa per noi e cambiamo, li nasce un atteggiamento, una brutta abitudine a non dare tempo al tempo, li nasce il problema per cui sembra che "non ci vada mai bene nulla" ed acquistiamo aquipaggiamenti a carrettate, ed è, sempre per mia esperienza, la strada maestra per non raggiungere mai traguardi importanti.
Ogni equipaggiamento è una coperta corta, quel tratto di coperta che manca, è spiacevole da accettare ma dobbiamo mettercelo noi. Quelli che definiamo molto bravi hanno fatto così, hanno smesso di andare per siti a comperare roba e si son messi pancia a terra a studiare.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

Zosimo per me ogni bocchino ha le sue peculiarità ed è proprio per questo che ciascuno ha le proprie preferenze sia per il suono sia per lo strumento per produrlo.
Io preferisco il Monette b2 al 7 c Bach ma non mi permetterei mai di criticare chi fa una scelta diversa dalla mia perchè in fin dei conti è il risultato che conta.( e ci sono moltissimi musicisti straordinari che suonano egregiamente con bocchini con foro piccolo e tazza piccola)

Io ritengo solo che se hai la possibilità di scegliere il gap hai una freccia in più al tuo arco per suonare al meglio perchè puoi adattarlo al bocchino che hai scelto .
E' chiaro che devi avere un certo tipo di sensibilità di ascolto (che cambia con la tecnica che possiedi ) , io ad esempio in questo momento sento molto di più di quello che riesco a suonare : zip : .
La chiave per riuscire a comprendere questi elementi a mio modo di vedere è sempre la stessa l'ascolto e lo studio ed il confronto con altri musicisti.
per questo non smetterò di ringraziarti per la masterclass di Randazzo che per me è stata l'occasione per verificare sul campo quegli aspetti che avevo sentito solo su YouTube e per poter discutere con altri musicisti per comprendere il loro punto di vista e soprattutto poterlo " sentire ".
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Fcoltrane »

Stefano il tuo ragionamento lo condivido , se hai tecnica (tanta tecnica ) pieghi lo strumento alle tue volontà.
Mi viene in mente Miles che suonava il flicorno con il bocchino per tromba o Sandoval che è in grado di suonare con il suo suono con una tromba cinese presa a caso da uno studente al suo seminario.
il mio ragionamento è un po diverso , sostengo semplicemente che alcuni strumenti conferiscono al suono una "diversità"
che sia migliore o peggiore ciascuno lo stabilisce per se.
provo a farti un esempio concreto : a luglio ho partecipato ad un seminario con uno straordinario musicista classico:
durante il seminario ho fatto provare la mia tromba a questo musicista, il dato che ho sentito è che rispetto alla sua tromba una shegerl il suono che ho sentito aveva un timbro del tutto diverso e non solo quello .
(poco importa che mi piaccia di più questo suono e probabilmente lui preferisca l'altro più chiaro , ma la diversità era evidente).
alla stessa maniera durante il corso ho avuto modo di provare diverse trombe Bach Yamaha Shegerl e diversi bocchini e ho avuto modo di sentire la mia tromba suonata da altri, e sempre e ripeto sempre il timbro cambiava in questo modo così come cambiava quando si passava da un bocchino all'altro. (ed i musicisti erano prevalentemente professionisti)

E' vero quindi che ciascuno di noi si adatta alla attrezzatura diversa (o meglio dovrei dire ciascuno di voi perchè io purtroppo subisco l'attrezzatura non solo dal punto di vista del timbro del suono ma anche dal punto di vista della intonazione) ma tutti i comuni mortali non sono in grado di intervenire su tutti i limiti che lo strumento ha.
per questo facevo l'esempio di due bocchini diametralmente diversi come il 7 c ed il monette b2 prana suonati a tutte le dinamiche e su tutta la propria estensione.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Zosimo »

Lo so, sono un cerchiobottista, ma condivido
Sia il discorso di Ciccio e di Stefano.
Io ho sempre cambiato tromba e bocchini
Non perche con il precendente suonassi male
Ecc ecc , ma semplicemente per provare e cambiare
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Zosimo, hai fatto outing.
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Zosimo »

I tempi sono maturi, forse, almeno voi Lo sapete,
Ma non ditelo in giro 8-)
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Marco Muttinelli »

Zosimo ha scritto:Io ho sempre cambiato tromba e bocchini
Non perche con il precendente suonassi male
Ecc ecc , ma semplicemente per provare e cambiare
Come una donna compra 1000 borse e scarpe.
Per me è stato così conn le Connine: : Lol : desiderio di capirne le varie differenze, bramosia di possesso e un misto di orgoglio di essere riuscito a portare in italia alcuni strumenti abbastanza rari e difficili da reperire.
Però tutto questo cambiare, anche se un paio di rimpianti mi rimangono (come la 8B e la 12B), mi hanno fatto capire che si leggere differenze tra uno strumento e l'atro ci sono (posizione degli armonici, conduzione del fiato, pasta timbrica lato suonatore, retropressione ed altre amenità) ma questioni comunque assolutamente marginali rispetto al fatto che lo strumento una volta guidato fa esattamente quel che gli si dice di fare (spero di essermi spiegato : Wink : ) e questo ha comportato anche un venir meno del desiderio di "cambiamento". Rimane la passione per il marchio e quindi, se potessi, avrei tutti gli strumenti prodotti ad elkhart, ma quello esula dalle mie finanze per cui trovo che il mio attuale poker di strumenti sia più che sufficiente per le mie brame possessive : Smile : .
In un certo senso mi era capitata la stessa cosa con gli hi-fi molti anni fa, dove praticamente cambiavo tutto l'impianto ogni due anni e non ero mai contento, poi un bel giorno mi sono messo ad ascoltare la musica anziché l'impianto e come per magia da allora è rimasto quasi tutto invariato se non per meri motivi tecnici.
the "SPECIAL" ist:
38A Victor 1937 - 12B Coprion 1940 - 22B New York Symphony 1940


VICTOR...ia’s secret: 82A - 1925; 8A - 1932; 80A - 1940; 6B - 1968

selezione ristetta: Buescher The 400 T225 1937; 8B Artist 1965;
38A Connstellation 1968; 60B Super Connstellation 1968;

il mio adorato flicorno... Couesnon Monopole ?

imboccature
Famous Artist: BI-220, BI-225, BI-420 e AI-312
Precision/Imp. Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
E-Z Tone: Elkhart (tp&cn); Abilene (tp); UMI (tp&cn)
Denis Wick: 4FL, 4BFL (fl); 4 Classic (cn)


molti altri strumenti vintage disponibili
mail: c.g.conn.expert@gmail.com
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Zosimo »

Parole sante, ma è più forte di me. Vado a prendere
La pillolina. :twisted:
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da stefano bartoli »

Mah, che devo dirti Marco, io della Conn provai una vintage, la RKF 27 mi sembra e mi parve un vero cartone ma contento te....
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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Marco Muttinelli »

stefano bartoli ha scritto:io della Conn provai una vintage, la RKF 27
E te credo tu abbia fatto fatica... manco esiste sto modello monello : Lol : qualche volta passa da Michele che dovrebbe avere una 12B da farti provare : Wink :
the "SPECIAL" ist:
38A Victor 1937 - 12B Coprion 1940 - 22B New York Symphony 1940


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Re: La classica coperta corta: il Gap

Messaggio da Zosimo »

A me, stava venendo una fissa 22b, ma
Visto l'inverno freddo a cui ci prepariamo
Mi accontenterò di compulsarla on line.
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