Sul valore degli strumenti

Scegliere uno strumento nuovo o di recente produzione, recensioni e notizie dal mercato.
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stefano bartoli
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Sul valore degli strumenti

Messaggio da stefano bartoli »

Non voglio scavare nell'etimologia del sostantivo "strumento musicale" ma a braccio, direi che ha a che fare con qualcosa che sia appunto strumento per poterci fare un certo lavoro, ovvio? Po esse.
Al contempo, in molte lingue, suonare si scrive come giocare. Il che potrebbe mettere in confusione alcuni cervelli "Sto studiando o sto giocando?"
Ovviamente, saper studiare bene, vuol dire anche giocare, non annoiarsi, insomma, rendere profiquo e piacevole lo studio. Ad esempio rendendo musicale anche l'esercizio più "freddo" Si può fare, basta pensare sia musica e non esercizio.
Personalmente traggo sussistenza dal suonare e quindi è per me anche un lavoro. Ecco perchè tendo sempre ad un certo pragmatismo, non seguo mode, non mi interessano molto le novità presunte, modifico infine, il mio equipaggiamento si da poterne avere la massima "collaborazione"
Nel nostro ambiente, come in altri, ci sono molte illusioni, la ricerca spesso di un Santo Graal che non esiste, il giudicare la qualità, spesso dal prezzo. E' una china molto pericolosa e foriera di dispiaceri e delusioni.
La pubblicità ha il pregio di farci conoscere dei prodotti ma poi dovremmo essere capaci di valutare, vagliare ed evitare acquisti compulsivi o comperare quella cosa perchè la usa tizio. Tizio potrebbe avere motivazioni che non sono le tue.

Prendiamo ad esempio le cuffie, tanto per non fare nomi di produttori di trombe che sarebbe poco carino.

Mi serve una cuffia chiusa, tipico strumento per registrare e monitorare, meno adatta però delle aperte, per fare mixaggio.
Se prenderò una cuffia chiusa di alta qualità (comprovata, e questo è determinante) avrò una serie di vantaggi: Linearità della risposta in frequenza, buona estensione di questa, comodità per uso prolungato, ottimo isolamento dall'ambiente circostante, realtà più alta possibile del messaggio sonoro, durata nei decenni e pezzi di ricambio e assistenza di ogni suo componente.

Ad esempio un cavallo di battaglia storico, usata da molti anni dai fonici di tutto il mondo, la Beyerdynamic DT 150. Per molti, brutta come la fame, ingombrante, retrò nel design ma "LA" cuffia chiusa per eccellenza è lei, punto.
Costo di listino circa 200 euro ma oggi tutti la vendono a 130/140 euro. Una cifra assolutamente ridicola per un prodotto professionale acclarato e di questo livello sonico e costruttivo, una cifra ancor più ridicola se pensiamo che esistono cuffie (Focal ad esempio) da 5000 euro e addirittura un modello Sennheiser da 25.000 euro, si avete letto bene venticinquemila euro (ma viene a casa il tecnico a spiegarti come inserire il jack nell'ampli e come sedersi correttamente sullo scranno dell'audiofilo ben cibato...)

Confrontiamole e vedremo che le differenze soniche sono appena percettibili, anzi, in molti casi la DT 150 fa il culo a cuffie dal costo molto molto più alto. Nelle più costose, si strizza l'occhio al cliente attraverso design, bellezza e rarità dei materiali, confezione, sacchettini di velluto, o addirittura il nome del fortunato cliente inciso sui padiglioni!!! Gesù che soddisfazione.

Ma alla fine cosa deve realmente fare una cuffia? Suonare più fedelmente possibile, essere comoda, robusta, duratura ed avere ricambi in tutte le sue parti e assistenza nei decenni, tutte cose che la nostra DT 150 ha! Ma allora perchè per soli 130 euro Beyer mette in commercio da anni questa cuffia strepitosa? Perchè non la fa pagare il triplo o il quadruplo acchittandola con qualche lustrino, con una confezione figa e magari azzurra anzichè grigio topo!!!
Semplice, perchè questo modello, come la maggior parte delle Beyer, si rivolge al mondo dei fonici e dei musicisti professionisti e sa bene che il professionista, con le cose ci deve lavorare e non cazzeggiare, la cuffia è strumento di lavoro, non oggetto da esibire o rimirare. Per questo marchi come Beyer puntano alla sostanza e non alla fuffa. E' bruttacchiola? Può darsi (io la trovo bellissima nel suo design anni 70 pare un carro armato ed è realmente robusta come un carro armato...) In studio, siamo a registrare, non siamo ad una sfilata di moda, non siamo a baloccarci, una cattiva cuffia ti farà produrre cattiva musica perchè ingannevole...

Se facciamo adesso un parallelo con il nostro equipaggiamento, potremo addivenire a determinate conclusioni ed evitare possibili cantonate spendendo al meglio i nostri tanto sudati euro.

Meno lustrini e più sostanza.


Wooten
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Wooten »

Ciao Stefano, grazie per questa tua riflessione che condivido al 100%. Avevo iniziato a scriverti una risposta infinitamente lunga piena di considerazioni matematiche/economiche ma poi ho avuto pietà di me e dei possibili lettori e ho ripiegato verso questa breve considerazione. Tu conosci le trombe, quindi puoi acquistare ciò che ti serve spendendo meno di quanto vorrebbe farti spendere il mercato. Non tutti hanno questa possibilità. Ciascuno di noi ha una conoscenza limitata a ciò che ha avuto la fortuna di sperimentare. Io ad esempio suono il basso elettrico orami da qualche tempo, ne ho "solo" quattro ma ne ho provati moltissimi e a mio avviso spendere più di 2000€ per un basso elettrico è assolutamente idiota. Ci sono bassi buoni (buono = puoi usarlo per lavoro con soddisfazione tua e di chi ti ascolta) a partire da un migliaio di euro... eppure ci sono strumenti con costi inimmaginabili. Perchè? L'unica risposta che sono riuscito a trovare nel tempo è: "perchè la gente è ignorante e si lascia influenzare". Da chi? Sarebbe troppo facile dare la colpa solo alla pubblicità. Secondo me i motivi sono tanti, non ultimi alcuni forum (non parlo di questo, che ancora non conosco bene) in cui a fronte di una richiesta di consiglio partono le varie tifoserie, i venditori, i seguaci, ...
Da ingegnere posso capire che per ottenere la precisione necessaria al corretto funzionamento di un macchinario/strumento bisogna investire un certo capitale. Ma, siamo onesti, una volta raggiunto l'apice tecnologico (l'esempio delle cuffie qui calza a pennello) tutto quello che ci viene chiesto in più è ingiustificato.
Detto ciò sorge una domanda provocatoria: "quale è a tuo avviso il prezzo limite sensato per una tromba per un professionista?". Sappiamo bene entrambi che qualsiasi cosa risponderai ti esporrai ad una marea di critiche. D'altra parte non escludo che da una discussione di questo tipo possa emergere qualche elemento di riflessione utile a tutti. Sarà certamente utilissimo per chi, come me, sta cercando di orientarsi nell'acquisto di un primo strumento e si sente dire tutto e il contrario di tutto.
Grazie ancora,
Wooten
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Matteo Giannini
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Matteo Giannini »

Ciao, intanto bentrovato. L'argomento del valore reale e percepito è stato più volte affrontato da tutti noi. Quindi ti parlo di valore percepito perché, in fondo, mettendo lì due numeri, lo facevamo oggi con Stefano, un'ottima tromba costa 1000 euro di componentistica più la manodopera. poi c'è tutto il resto che la rende appetibile e in questo campo si spazia dalla razionalità alla totale scelta emotiva. Quindi il resto va dalla possibilità di trovare ricambi in tutto il mondo al fatto che la suoni Fresu o il beniamino X. Pertanto vogliamo essere razionali? 2500 massimo; vogliamo essere emotivi? Dammi millemila per la tromba di Miles, ti giuro era la sua proprio... Me l'ha detto mio cugino... : Smile :
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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ciao Wooten,
benvenuto nel forum. Sarebbe buona norma, prima di scrivere nei vari post inserire una breve presentazione nell'apposita sezione che trovi qui:
http://www.forumtromba.com/viewforum.php?f=32
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da ott »

Capo_oro ha scritto: " Quindi il resto va dalla possibilità di trovare ricambi in tutto il mondo ... : Smile :
scusa Capo_oro,

non capisco l'argomento "ricambi".
Io non ho mai avuto bisogno di "ricambi".
Cosa si consuma o si può rompere in una tromba a meno che non occorra sostituire proprio lo strumento?
stefano bartoli
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da stefano bartoli »

Anche per me, come Capo oro, il tetto massimo di un nuovo è 2500 euro.
Ott, l'argomento ricambi e assistenza in più Paesi possibile, è cosa molto molto seria e lo scopri nel momento più impensato a volte. Se fai il professionista, suoni molte ore al giorno e sei sempre a giro col calesse o con l'aereo, succede che si rompano o si danneggino parti dello strumento, più spesso di quel che si crede.
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da ott »

stefano bartoli ha scritto:Anche per me, come Capo oro, il tetto massimo di un nuovo è 2500 euro.
Ott, l'argomento ricambi e assistenza in più Paesi possibile, è cosa molto molto seria e lo scopri nel momento più impensato a volte. Se fai il professionista, suoni molte ore al giorno e sei sempre a giro col calesse o con l'aereo, succede che si rompano o si danneggino parti dello strumento, più spesso di quel che si crede.
ah.
ignoravo.
In giro per il mondo con un violino costruito da Stradivari posso sostituire le corde di minugia o i crini dell'archetto, che sono soggetti ad usura, ma il resto dei dettagli dello strumento: ponticello, piroli, anima ecc. non li può toccare nemmeno...
ma riflettendo, in effetti, le molle dei pistoni possono invecchiare e i feltrini si possono consumare e si possono svitare cadendo in una griglia i dadini dello SLIDE STOP della Bach.
Chiedo scusa per la superficialità della prima impulsiva risposta.
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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ciao ott nulla di cui scusarsi, nel mio piccolo mi è capitato che lo strumento smontato una persona abbia inavvertitamente urtato la pompa di accordo che era appoggiata sul tavolo che è caduta per terra e si era piegato il bordo del cannello e solo la presenza di un orologiaio siamo riusciti a fare una riparazione volante.
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Matteo Giannini »

Immagina che suoni una xeno modello x e che semplicemente la perdi. Diciamo che Yamaha è ovunque per dartene un'altra... Ecco questo lo paghi ed è pure giusto. Certo puoi agognare allo strumento superpersonalizzato fatto per te lungo giusto, col peso giusto, il suono che cerchi... Ma se stai andando a suonare per lavoro e te lo perdi son dolori. Michele o Stefano raccontavano di un Tofanelli sotto tono perché gli avevano fregato il bocchino...
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Michele Lupi
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Michele Lupi »

Capo_oro ha scritto: Michele o Stefano raccontavano di un Tofanelli sotto tono perché gli avevano fregato il bocchino...
Concerto al Festival Barga Jazz di qualche anno fa. Rubarono il bocchino Yamaha
di Andrea Tofanelli. Il bocchino era stato modificato ed Andrea ( a quanto mi disse la sera del concerto )
ci suonava da 30 anni. Non essendo standard fece il concerto con altro ( non so cosa ).
Andrea è un fenomeno ed il concerto lo chiuse, ma alcune note acute che di solito tiene a bada, non furono
precisissime. Probabilmente anche il lato psicologico ha giocato a sfavore e stiamo parlando di un gigante
della tromba che ancora oggi studia ore e ore al giorno. ( dall'età di 4 anni quando ha iniziato : Eeek : )
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da ott »

Mi ricordo di quell'episodio.
Era un bocchino pesante, non so se appesantito con un Booster o ricavato dal pieno.
Andai a lezione da lui in Toscana qualche mese dopo.
Bella lezione.
Grande persona.
Se abitasse vicino a casa mia saremmo amici.
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Patrizio
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Patrizio »

Chissà questa gigantessa quanto costava e soprattutto quanto pesava... : Eeek :
Per me Stefano ora prova a rifarne una.....
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Marco Muttinelli
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Re: Sul valore degli strumenti

Messaggio da Marco Muttinelli »

Patrizio ha scritto:Chissà questa gigantessa quanto costava e soprattutto quanto pesava... : Eeek :
Per me Stefano ora prova a rifarne una.....
Patrizio bentornato, che piacere rivedere i tuoi post dopo un periodo di silenzio che avrà sicuramente le sue ragioni. Ci sei mancato, un abbraccio forte e, se possibile, scrivi più spesso che è sempre un gran piacere averti tra noi : Yahooo :
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