Le sensazioni dovute al canneggio

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Marco Muttinelli
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Le sensazioni dovute al canneggio

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ho voluto riunire in un unico articolo i tre seguenti dal momento che trattano tutti lo stesso argomento
https://cderksen.home.xs4all.nl/ConnArticle8.html
https://cderksen.home.xs4all.nl/ConnArticle19.html
https://cderksen.home.xs4all.nl/ConnArticle49.html

Le sensazioni dovute al canneggio parte I.
È un fatto risaputo che strumenti differenti (trombe, cornette, tromboni, etc.) forniscano sensazioni differenti. La diversità risiede nel canneggio dello strumento. Ma questo come influisce? Cosa fa sì che un diverso canneggio fornisca una risposta differente dello strumento? Ciò che segue è la mia personale teoria del funzionamento meccanico del canneggio. Sentiatevi liberi di non essere d'accordo o di correggermi (con educazione per cortesia).

Le variabili in gioco
Cosa intende uno strumentista quando dice che un canneggio si sente "aperto", "libero", "stretto" o "tappato"? Penso che sia la resistenza che lo strumentista deve superare (ovvero la pressione dell'aria che il trombettista deve applicare allo strumento, con quanta forza deve soffiare) per far passare un certo volume di aria attraverso (dentro) lo strumento, ed il relativo volume del suono che ne deriva.
La mia idea è che la dimensione del canneggio determini la resistenza di base o iniziale dello strumento; la quantità di resistenza che strumentista percepisce quando applica semplicemente una piccola pressione dell'aria (soffiando dolcemente). La rastremazione o "conicità" del canneggio influisce sull'aumento della resistenza quando il trombettista applica una maggiore pressione dell'aria (soffia più forte). La dimensione della campana influisce sul volume del suono che ne deriva. Alcuni grafici potrebbero aiutare a illustrare le cose:[/font]
Immagine
 
In ogni grafico l'asse orizzontale rappresenta la quantità di pressione dell'aria applicata allo strumento dallo strumentista, l'asse verticale rappresenta la quantità di retropressione o resistenza che il trombettista sente provenire dallo strumento. Il volume del suono risultante e il volume di aria necessario non sono presenti in questi grafici. Questi grafici probabilmente rappresentano dei casi limite.
Per come intendo la questione, il punto iniziale del grafico (sull'asse verticale) è determinato dal diametro del canneggio: diametro grande = bassa resistenza iniziale, diametro piccolo = resistenza iniziale alta (più). La pendenza del grafico è dovuta alla conicità del canneggio. Uno strumento con conicità molto piccola (quindi con canneggio piuttosto cilindrico) avrà un grafico crescente, uno strumento con un grado elevato di rastremazione (conico) avrà un grafico piatto.
Il grafico "A" illustra uno strumento con canneggio di grande diametro e conico: la resistenza iniziale è bassa a causa del grande diametro, e non aumenta molto all'aumentare della pressione dell'aria applicata dal musicista a causa della forte conicità del canneggio. Uno strumento del genere sembrerebbe estremamente aperto o "a soffiaggio libero". Il grafico "B" mostra uno strumento con  canneggio di ampio diametro ma cilindrico. Poiché questo strumento ha poca conicità la resistenza aumenta rapidamente all'aumentare della pressione dell'aria del trombettista. Uno strumento del genere inizialmente risulta "aperto" ma ben presto  diventa "stretto" con l'aumento della la pressione dell'aria esercitata sullo stesso. Il grafico "C" mostra uno strumento conico con canneggio di piccolo diametro; la resistenza iniziale è superiore a quella dello strumento con diametro largo, ma poi non cresce molto grazie alla grande conicità. Uno strumento con queste caratteristiche dovrebbe risultare abbastanza libero nel soffio nonostante abbia un diametro piccolo. Per ultimo il grafico "D" mostra uno strumento con canneggio cilindrico di piccolo diametro: elevata resistenza iniziale che aumenta ulteriormente applicando una maggiore pressione dell'aria. Ovviamente potrebbe anche essere che questi grafici in realtà potrebbero essere (anziché delle rette n.d.t.) curve con resistenza iniziale simile al grafico A o C e resistenza finale come il grafico B o D a causa dell'improvviso aumento di una quantità considerevole di pressione applicata dallo strumentista. Sarebbe simile a "sbattere conto un muro".

La relazione con la quantità d'aria necessaria.
Minore resistenza c'è, più semplice è soffiare un più grande volume di aria nello strumento. I grafici sopra non forniscono il volume di aria richiesto per ciascuna tipologia di canneggio. Ad ogni modo, questo può essere dedotto da tali grafici. Ad esempio, il grafico A richiede un bel po' d'aria a bassi volumi sonori poiché c'è scarsa resistenza e proprio per questo il volume d'aria necessario aumenta altrettanto rapidamente. Se nei grafici sopra si sostituisce "Volume di aria necessaria" al posto della "Resistenza" e "Volume di suono" al posto della "Pressione dell'aria esercitata", i grafici vengono incrociati in diagonale. In altre parole, la resistenza e la pressione dell'aria del grafico A corrisponderebbero al volume di aria e suono del grafico D e viceversa. Allo stesso modo, i grafici B e C corrispondono l'uno all'altro.
La relazione con il volume sonoro.
Consideriamo, per il momento, che la dimensione della campana sia uguale, per produrre un dato volume sonoro basso uno strumento con canneggio di piccolo diametro dovrebbe richiedere meno quantità d'aria rispetto a uno strumento di grande diametro, ma lo strumentista dovrà affrontare una maggiore resistenza rispetto a uno strumento con canneggio di grande diametro. All'aumentare del livello di volume desiderato, uno strumento più conico, avendo meno resistenza da superare, richiederà un minore aumento della pressione dell'aria nonché un minore aumento del volume di aria rispetto a uno strumento più cilindrico. La dimensione della campana è un'altra variabile in questa equazione. Funge da amplificatore: più grande è la campana, più alto volume verrà prodotto a parità di sforzo.

Esempi di strumenti
Sarebbe possibile individuare alcuni strumenti che rispecchino i grafici sopra riportati? Il mio tentativo in tal senso procederebbe sulle seguenti linee, e per favore correggetemi se mi sto sbagliando o se avete esempi migliori per chiarire le cose.
Grafico A, canneggio largo, conicità elevata: Flip Oakes' Wild Thing.
Grafico B, canneggio largo, conicità bassa: Holton, da quello che mi è stato detto.
Grafico C, canneggio piccolo, conicità elevata: Conn 38B Connstellation. La 38B è probabilmente il classico esempio di "grafico C" (almeno in termini di questo sito Web ....).
Grafico D, diametro piccolo, conicità ridotta: qualche suggerimento?
 
Naturalmente c'è un certo agio tra questi estremi. La maggior parte dei canneggi #1 (0.433 ") di Conn si troverà da qualche parte tra "C" e "D". Con l'attuale tendenza verso strumenti con canneggi più ampi, ritengo che la maggior parte degli strumenti moderni si trovi tra i grafici "A" e "B".
Un buon esempio della differenza tra una campana grande ed una più piccola campana è la differenza di sensazioni che passa tra la Conn 36B Connstellation e la Conn 38B Connstellation. I due strumenti sono essenzialmente identici (almeno per i propositi di questo articolo), tranne per il fatto che la 36B che ha una campana da 4 5/8" mentre la 38B ha una campana grande da 5 1/8". Sebbene il il diametro del canneggio e la conicità della 36B e della 38B siano uguali, la 36B richiederà uno sforzo maggiore per produrre lo stesso volume del suono della 38B poiché ha una campana più piccola. Conn nel suo catalogo del 1966 descrive la 38B come strumento che fornisce la "sensazione di canneggio grande" e la 36B come restituente la "sensazione di canneggio medio". E la dimensione della campana è l'unica differenza.

Le predilezioni degli strumentisti.
Ovviamente persone diverse preferiscono strumenti differenti e "sensazioni" disparate. Ad alcune persone piace soffiare "attraverso" lo strumento, altri preferiscono avere qualcosa contro cui  soffiare. Le persone "passanti" probabilmente non apprezzeranno i canneggi più piccoli e gli strumenti di resistenza più elevata, ma si rivolgeranno invece verso uno strumento che si comporta come il grafico "A" sopra. Potrebbero aver la sensazione come se non riuscissero a liberare la loro aria in uno strumento con un canneggio più piccolo e con più resistenza. Le persone "contro", d'altra parte, probabilmente non gradirebbero strumenti del "grafico A" poiché se ne sentirebbero ingoiati. Potrebbero sentirsi come se stessero spendendo tutta la loro aria in un istante, "non c'è resistenza". Queste persone potrebbero preferire qualcosa di "aperto" e di "soffiaggio libero" a livelli sonori più bassi (e volume d'aria), ma non come il grande volume d'aria richiesto in uno strumento di grande diametro con molta conicità come il grafico A. Potrebbero preferire qualcosa come il grafico B che è più "chiuso". O forse qualcosa come il grafico C, che generalmente richiede meno volume (più chiuso), ma che non ha un grande aumento della resistenza. A ciascuno il proprio.
 
 
Le sensazioni dovute al canneggio parte II.

L'altro giorno ho ricevuto una mail particolarmente interessante da Richard Gosnay che commentava l'articolo da me scritto dal titolo “Le sensazioni dovute al canneggio”. In tale email egli ha offerto una prospettiva differente sull'argomento in questione, riporto di seguito gli elementi rilevanti di tale email.

Le considerazioni sulle sensazioni del canneggio [nell'articolo Le sensazioni dovute al canneggio] sono molto coerenti con i termini usati dai musicisti e dagli insegnanti di ottoni. Tuttavia, non seguono le leggi della fisica. Ritengo che un approccio più pratico e scientifico alla musica degli ottoni sia maggiormente istruttivo per tutti quanti. Resistenza è un termine molto, molto abusato nel suonare gli ottoni. Ogni volta che sento una persona dire che uno strumento presenta molta resistenza, lo impugno inghiottendo completamente il bocchino. Quindi soffio più forte che posso. invariabilmente, il mio soffio non trova resistenza. E questo, ovviamente, è di gran lunga più forte del flusso d'aria che usiamo per suonare effettivamente una nota. Uno strumento con resistenza risulterebbe “stretto” nel registro basso perché in questo registro si usa un grande volume d'aria. Ma i suonatori di ottoni pensano di trovare la resistenza nel registro alto. Quando sentiamo che uno strumento in ottone resiste al nostro flusso d'aria, è perché non stiamo suonando in sintonia. Ciò potrebbe essere dovuto alla nostra limitazione tecnica. Più probabilmente, è dovuto a limitazioni intrinseche dello strumento (motivo per cui alcuni strumenti possano risultare aperti e altri stretti allo stesso suonatore). Gli strumenti hanno, inoltre, delle “note morte” se presentano delle saldature che sfortunatamente attutiscono la campana proprio in aree in corrispondenza dei nodi per delle particolari lunghezze d'onda!
Bernouli, o Birnouli, o qualunque fosse il nome di quel fisico, elaborò principi riguardanti le sostanze (ovvero il nostro flusso d'aria) che attraversano dei volumi determinati. In riferimento alla resistenza, il canneggio o qualsiasi strumento non hanno alcun effetto. Questo perché la gola del bocchino è più piccola del diametro del canneggio. Qualsiasi flusso d'aria che passi attraverso il bocchino non subirà alcuna ulteriore resistenza passando all'interno del canneggio. Come l'aria passa attraverso la gola, la pressione cala immediatamente. E ricordiamoci che, quando suoniamo le note alte, fessura delle nostre labbra è persino più piccola della gola del bocchino! Il fatto che il canneggio sia cilindrico o conico non influisce sulla resistenza (a meno ché non si riduca di dimensioni inferiori alla gola del bocchino).
Quando abbiamo strumenti che suonano stretti, o nei quali dobbiamo forzare l'aria con grande sforzo, la risposta NON è da ricercarsi nella resistenza al flusso d'aria. La risposta è da ricercarsi nei limiti delle proprietà fisiche e acustiche dello strumento. Ciò potrebbe significare dover regolare le lunghezze d'onda in modo che si adattino alla frequenza (cioè suonando accordati). Uno strumento a pistoni potrebbe richiedere che una sezione di tubo venga leggermente tagliata. Potrebbe essere necessario spostare o rimuovere i braccetti sulla sezione della campana. A volte, dobbiamo semplicemente usare la diteggiatura alternata o la posizioni delle pompe per formare in modo più accurato la lunghezza d'onda ottimale. Molti bocchini, oggigiorno sono irrimediabilmente inadeguati alle proprietà acustiche dello strumento. Ho un aneddoto tutto mio:
Quando frequentavo la scuola di musica, uno dei miei migliori talenti era la versatilità. Ho studiato trombone tenore. Ma ero anche riserva del trombone basso dell'orchestra. E ho suonato tutte le parti con l'eufonio alla necessità. Quindi, quando rimasi colpito dal suono di alcune orchestre europee, cominciai ad interessarmi per suonare anche il trombone alto. Trovai uno Yamaha usato ad un buon prezzo, e fui così sulla buona strada. Mentre mi esercitavo, mi convinsi di aver comprato un limone. La strumento era irrimediabilmente stonato per tutto il tempo. Non si riusciva a mantenere una posizione coerente. Al posto di avere un trombone con 7 posizioni, mi ritrovavo un contralto con circa 100 posizioni diverse. Allora provai una cosa che ebbe risultati sorprendenti. Rinunciai a tutti i piccoli bocchini di Bach con cui mi trovavo bene con il mio modo di suonare il tenore. Utilizzai il bocchino Yamaha fornito con lo strumento. Immediatamente, tutte le posizioni sono andate a posto. Lo strumento è diventato così forte e ricco di armonici come lo volevo io. Potrei aggiungere che il bocchino è una vera cerbottana. E, naturalmente, il canneggio dell'alto è di piccolo diametro. Ma non hanno assolutamente alcuna resistenza.
Ho imparato che tutti gli strumenti hanno bocchini che si adattano alle lunghezze d'onda create dalla colonna d'aria in modo tale che possano produrre facilmente le frequenze desiderate. Ed è inutile combattere queste condizioni. Non cerco più di calzare bocchini con i quali mi sento a mio agio con gli strumenti. Il mio basso ha un bocchino più grande di quello che mi piace. Il mio contralto ne ha uno più piccolo. Ma suonano molto più risonanti, suonano meglio accordati e restituiscono una sensazione di minor resistenza di quanto farebbero se usassi altri bocchini. Mi adatto io alla fisica, dal momento che la fisica non si può adattare a me.
La musica è fatta di suoni. E le cose che cambiamo sono il tempo, la frequenza e l'ampiezza. Se semplifichiamo la nostra comprensione di queste idee, è molto più facile suonare i nostri strumenti. Quando gli insegnanti ci esortano a riempire lo strumento, non ci stanno aiutando. La ricchezza del tono non è una questione di riempimento dello strumento (che, tra l'altro, non può essere riempito perché ha un grande buco alla fine). Dobbiamo pensare ad aumentare il volume dell'aria solo per aumentare l'ampiezza delle onde sonore (intensità = ampiezza). Non usiamo più aria per far suonare le note più accordate. Ciò viene fatto variando le frequenze con le nostre labbra che sono supportate acusticamente dalla lunghezza dei tubi che formano i nostri strumenti perché corrispondono alle lunghezze d'onda delle frequenze.
Il mio contralto non è più facile da suonare del mio tenore per ogni nota alta. Se io suono bene, allora tale nota suona meglio. Questo semplicemente perché lo strumento ha un tono più alto. Quindi, qualsiasi nota data, ad esempio il Mib alto, è più bassa nella serie degli armonici sull'alto che sul tenore. Suona con più sfumature, quindi suona meglio. Questo è tutto quello che c'è da fare. Lo stesso Mib sul mio tenore è altrettanto facile da produrre. Sembra solo più sottile e debole. E non c'è niente che io possa fare al riguardo a causa della fisica.
Richard Gosnay
 
Le sensazioni dovute al canneggio parte III.
 
Introduzione
Diversi anni fa ho scritto un articolo chiamato "The 'Feel' of a Bore". In quell'articolo ho trattato gli effetti della diametro e della conicità del canneggio sulla quantità di resistenza che uno strumentista prova. Nel frattempo ho maturato una diversa visione dell'argomento. Nell'articolo che segue illustrerò le mie attuali opinioni sull'argomento, che sono alquanto cambiate. Sottolineo che ciò che segue è la mia visione personale e attuale (2009) delle cose.
La dimensione del canneggio è irrilevante
Ci sono molti fattori che contribuiscono a far sentire quanto "aperto" o "chiuso" sia un canneggio. La dimensione del diametro probabilmente gioca solo un ruolo minore. Parliamo prima di alcune questioni  fisiche. Non sono un esperto in materia, ma questa è la mia comprensione di come funziona:
Mentre le labbra vibrano, nello strumento si crea una "onda stazionaria". Questa onda ha punti di alta pressione (nodi) e punti di bassa pressione (anti-nodi). Questa onda si riflette dall'estremità aperta dello strumento, la campana, di nuovo verso le labbra del musicista. È un dato di fatto, oltre il 90% dell'energia di questa onda viene riflessa indietro dentro allo strumento. È questo che crea la retropressione e ci consente di mantenere la vibrazione delle labbra. Solo una piccola percentuale di energia viene "dispersa" dalla campana. Questa è il suono che viene generato dallo strumento. Più energia viene riflessa indietro nello strumento, più è facile mantenere la vibrazione delle labbra. Più energia viene "dispersa", più le cose diventano difficili. Il musicista percepisce questa difficoltà a mantenere la vibrazione come resistenza.
È interessante notare che mentre si sale nelle scale e si suona nel registro più in alto, l'ultimo nodo (punto di alta pressione nell'onda stazionaria) si trova sempre molto oltre l'estremità della campana. Di conseguenza, si perde più energia e diventa più difficile mantenere la vibrazione delle labbra. Questo è il motivo per cui suonare nel registro alto è più difficile che in quello basso.
In altre parole, non è l'aria che si muove attraverso lo strumento a creare il suono. Teoricamente, se si potesse vibrare le labbra senza soffiare nello strumento, il suono verrebbe comunque prodotto poiché è causato dall'onda stazionaria della vibrazione delle labbra, non dall'aria emessa. In un test  venne chiesto a qualcuno (penso che fosse un suonatore di eufonio, ma potrei sbagliarmi) di fumare una sigaretta e suonare il suo strumento prima di espirare respirando/suonando il fumo nello strumento. Ci vollero diversi minuti prima che il fumo iniziasse lentamente a fluttuare fuori dalla campana.
Ne consegue che il volume interno di uno strumento ha scarsi effetti sulla percezione della resistenza dovuta allo strumento. Ciò non significa che il diametro del canneggio non abbia alcun effetto. Certamente ha effetto sull'accordatura (volume maggiore = accordatura minore). Influisce anche sul timbro, sebbene in modo più complicato del semplice dire che un diametro maggiore provoca un timbro più scuro.
Allora, cosa è importante?
Numerosi fattori contribuiscono alla sensazione di un canneggio, come l'allineamento dei pistoni o il gioco del bocchino. Nella mia personale esperienza, l'involucro esterno, che è la forma dello strumento, e specialmente la pompa di accordatura, ha molto a che fare con essa. Anche il diametro della campana sembra partecipare in maniera altrettanto significativa.

Allineamento dei pistoni. Quando i pistoni sono disallineati, il che di solito avviene in verticale ( l'allineamento di rotazione è raramente un problema per lo meno sugli strumenti Conn), una parte dell'esterno della valvola ostruisce parte del canneggio dello strumento. Se si percorresse il canneggio, ci si imbatterebbe in una cresta semicircolare lungo la metà di qualcuno dei tubi. Mentre la reazione spontanea (è pensare n.d.t.) che ciò ostacoli il flusso d'aria, non è determinante come mostrato in precedenza (beh, sì effetto, ma del tutto trascurabile). Il flusso d'aria non è importante. Quello che realmente avviene è che una parte dell'onda stazionaria che creiamo facendo vibrare le nostre labbra viene riflessa dal bordo esterno del pistone che parzializza l'interno del tubo. Questa energia riflessa viene persa, dal momento che non cade nel posto giusto. Come illustrato in precedenza, più energia si perde, più difficile sarà mantenere la vibrazione nelle labbra e maggiore sarà la resistenza percepita dallo strumentista.

Gioco del bocchino. Come regola generale, più il bocchino viene inserito nel ricevitore, più facile diventa la parte bassa dell'estensione ma più difficile la parte superiore della gamma e viceversa. Questo è (secondo la mia esperienza/opinione) valido anche per strumenti che non hanno un "passo" o "bordo" distinti nel ricevitore del bocchino. Vorrei illustrare l'effetto con un esempio. Stavo suonando una Conn 22B New York Symphony del 1948 con un bocchino dotato di un passo standard simile a quello dei moderni Bach. Suonava discretamente. Poi comprai una Conn 22B New York Symphony del 1941. Usando lo stesso bocchino, questa risultava molto più chiusa rispetto alla 22B del 1948. Pensavo fosse un cane. Poco dopo ho letto qualcosa ed ho avvolto un pezzo di nastro adesivo all'estremità del mio bocchino. La 22B del 1948 migliorò considerevolmente, ma l'effetto sulla 22B del 1941 fu sorprendente. Decisamente meglio. Chiesi allora a Kanstul di farmi uno stelo personalizzato con la forma interna del mio vecchio bocchino e la conicità esterna presa da un bocchino Conn originale di quel periodo. Ciò migliorò ulteriormente le cose sulla 22B del 1941. È passata dall'essere la più difficile da suonare sopra al pentagramma alla più facile. Sulla 22B del 1948 non ci fu molta differenza, forse aumentando un po' la resistenza globale, essendo andati troppo oltre al contrario.

Involucro/Pompa d'accordo. Rispetto a qualche anno fa, quando ho scritto il primo articolo "The feel of a bore", ho avuto la possibilità di suonare molti altri modelli di cornette, trombe e flicorni Conn. Attraverso tutti questi strumenti sono giunto alla conclusione che, per me, la tenuta dell'involucro e probabilmente soprattutto la pompa di accordo sembrano essere fondamentali. Cerco di spiegare.
Si tenga presente che il mio strumento "standard" è il modello Conn 22B New York Symphony della fine degli anni '30/'40. Questo è uno strumento con canneggio da 0,438". Confrontandola con  un flicorno 20A. (quest'ultimo n.d.t.) Accetta un bocchino per cornetta e dopo un canneggio corto entra nella sezione dei pistoni con un diametro a 0,422". Abbastanza più piccolo della 22B. Tuttavia, dopo la sezione dei pistoni si trova una pompa d'accordo piuttosto ampia e una curvatura campana ancor più ampia. Il diametro cresce significativamente attraverso la pompa d'accordo. Per me, questo strumento ha troppa poca resistenza. Paragonandola alla 8A Victor "Modello snello". Il leadpipe, che è solo leggermente più corto rispetto alla maggior parte delle trombe, si espande gradualmente fino a 0,438" (uguale al 22B) all'inizio della pompa d'accordatura, quindi cresce fino a 0,468" attraverso la pompa di accordo. La sezione dei pistoni è 0.468". Guardando alle dimensioni del canneggio, questo dovrebbe risultare molto più aperto di quello della 22B. Tuttavia, l'inizio della pompa d'accordo è di diametro piccolo. Per me, questo strumento sembra molto simile alla 22B. Allo stesso modo, la Connstellation ha una pompa di accordatura principale molto ampia (e anche la curva della campana), e mi risulta  molto più libera rispetto alla 22B nonostante abbia lo stesso diametro di canneggio, 0.438".
Diametro della campana. Non mi è ancora chiaro come la dimensione della campana possa influire sulla sensazione del canneggio, ma confrontando la 36B Connstellation e la 38B Connstellation negli effetti così come nella letteratura di Conn, il diametro della campana sembra fare la differenza. La 36B e la 38B Connstellation sono essenzialmente lo stesso strumento. Le differenze sono nella 36B che monta braccetti più leggeri e campana di diametro inferiore. Conn stesso ha scritto nei cataloghi degli anni '60 che la 38B fornisce una sensazione di canneggio grande mentre la 36B di canneggio medio. L'unica ragione plausibile di ciò è il diametro della campana, 4 5/8" contro 5 1/8". Sembra ragionevole solo se la differenza di dimensioni dell'apertura della campana consente di "sfuggire" a una diversa quantità di energia di "sfuggire". Non so se la campana più grande permetterebbe a più o meno energia di sfuggire e quindi risultare più o meno efficiente della campana più piccola*. Per qualcuno abituato a uno strumento come la 22B con una campana più piccola, la grande campana della 38B potrebbe sembrare una buca senza fondo che richiede molta più energia per risuonare. Per qualcuno abituato a strumenti "a canneggio grande", la 36B con la sua campana più piccola potrebbe sembrare piuttosto strozzata. Non so se le persone abituate alla "sensazione canneggio grande" stiano esagerando la sensazione di canneggio ben più piccolo che richiede meno energia (più efficiente) o viceversa.
 
* N.d.t Credo si tratti di un refuso dell'autore poiché seguendo il suo pensiero la maggior efficienza si ha con minore dispersione, pertanto la frase corretta dovrebbe essere la seguente:
“ Non so se la campana più grande permetterebbe a meno o più energia di sfuggire e quindi risultare più o meno efficiente della campana più piccola”


the SPECIAL ist
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Trumpet
22B New York Symphony 1940; 12B Coprion Special 1940; 8B Artist 1965; 6B Victor 1968
Buescher The 400 T225 1937

Cornet
Perfected Wonder e Perfected ConnQueror 1907; 82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 38A Connstellation 1968


Fluegelhorn
Couesnon Monopole ?


Mouthpiece
serie Famous Artist: BI-220, BI-225, BI-420 e AI-412
serie Precision: 4 (tp)
serie Improved Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
serie Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
serie E-Z Tone: Tp e Cn varie epoche
Denis Wick: 4FL, 4BFL, 5EFL (fl); 4 Classic (cn)
stefano bartoli
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Re: Le sensazioni dovute al canneggio

Messaggio da stefano bartoli »

Bell'articolo anche se alla fine dei giochi e dopo aver letto tanta roba negli anni, dopo aver frequentato alcuni customizzatori e piccoli costruttori, mi sento di dire che nessuno ci ha capito molto. O almeno, non può essere applicata fino in fondo, alcuna legge fisica Venturi, Bernoulli o altre eventuali.
No che non vi siano ma il fatto che dall'altra parte dello strumento vi sia la variabile imponderabile del trombettista, rende le leggi fisiche certamente valide ma poco applicabili come "regola per tutti".
Mi vengono in mente gli zoccoli del Dott. Shulze, visti da alcuni come una cosa fantastica, impossibili per altri, me incluso.

Quello che da smanettatore ne traggo è che certe regole è bene saperle per poterne tener conto in fase di ragionameno ma poi ogni tromba, andrebbe customizzata per ciascun trombettista. Questo se si vuol cercare la massima soddisfazione del "cliente" Il quale va talvolta più di fissazioni e sentito dire piuttosto che per conoscenze teorico/tecniche. Quindi, se c'è competenza in chi salda e smanetta con gli attrezzi, ben vengano la campana di tizio, il cannello di caio, la macchina di sempronio etc. L'arte, a quel punto è assemblare al meglio tutte le spare parts offerte dal mercato degli artigiani. Il successo non è però sempre assicurato ma certo ci si può lavorare, rimettere le mani e affinare. Rimane cmq un'avventura con un finale almeno incerto...

Alternativa, i cataloghi di grandi aziende commerciali, le poche rimaste, che offrono strumenti che non possono essere "perfettamente calzanti" per ciascuno ma piuttosto un ottimo, talvolta splendido compromesso, visto che lo stesso prodotto deve accontentare il numero più vasto possibile di clienti in tutto il globo.

Per cui dico: se siete dei pavidi o gente che vuole un risultato magari non eccelso ma garantito, andate sui cataloghi dei grandi marchi e comprate ad occhi chiusi, la student, la intermedia, la professional...Diversamente, iniziate a frequentare un customizzatore, parlateci, iniziate con lui l'avventura del farsi fare lo strumento su misura, però l'unica certezza è il costo e la via crucis del tenta e ritenta. Potrete alla fine, trovarvi in mano un cesso insuonabile o la tromba della vita, accettate il rischio? Dipende da voi. Io ho avuto molte trombe, altre ne ho provate, molte ottime, alcune strepitose, altre ancora deludenti. Alla fine ho iniziato a smontare e armeggiare per conto mio ed è allora che dopo anni di saldature e piccoli ragionamenti, ho avuto trombe che incontravano il mio gusto, le mie esigenze ma è una strada che non consiglierei a tutti. C'è tanta gente che se sulla campana non vede inciso un marchio "noto" non dorme sonni tranquilli. Degustibus, nessuno ha torto, nessuno ha ragione, dipende da come ragioni.
Per me lo strumento è solo uno strumento di lavoro e deve avere come requisito principale, il mettermi nelle migliori condizioni mentali e fisiche per poter dare il mio massimo, tutto il resto va in secondo piano, finitura inclusa. C'è invece chi sta male se non gli danno lo straccetto per lucidare l'argentatura.

D'altra parte, conoscete un argomento del vivere, che prima o poi non debba passare attraverso un compromesso? Io no.
Andrea
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Re: Le sensazioni dovute al canneggio

Messaggio da Andrea »

Ciao a tutti, vorrei riprendere il discorso che non ho molto chiaro.
A parità di bocchino (che preferisco profondo e con foro ampio) se suonassi un flicorno con canneggiò grande mi servirebbe molta aria (mi stancherei prima) ma avrei meno pressione? Esatto? (Grafico A)
Un bocchino più grande (trombone) aiuterebbe nell’ avere una minore pressione?
Saluti Andrea
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