alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

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stefano bartoli
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alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da stefano bartoli »

Il Muttinelli soffrirà...

Harbeth monitor 40, un diffusore che non esito a definire scioccante per raffinatezza sia a volumi notturni sia a volumi da infarto. Un mostro. Ingombrante e molto pesante ma va da paura anche con 50 ottimi watt
[youtube][/youtube]

Il nano feroce P3

[youtube][/youtube]

Altro mostro assoluto (Made in USA) VSM Very Scary Monitor, un diffusore che scioccò a diverse mostre, 60 kg cadauna, metà mobile ripiene di sabbia, un woofer da sogno ed un tweeter dal costo esagerato. Bobby Palcovih è venuto a mancare qualche anno fa e con lui è scomparsa l'azienda...
[youtube][/youtube]

Altro marchio USA, impressionanti pure queste.

[youtube][/youtube]

L'ammiraglia del marchio di radio canadesi, 20kg per 13 milioni di lire nel 95, un apparecchio magnifico raffinatissimo e davvero bello nella versione champagne.

[youtube][/youtube]

Mi fermo quì, perchè di marchi ne importavo ben 35 tra USA e UK e sarebbe palloso anche per un appassionato...
Però un'ultima citazione devo farla per diverse ragioni che passo ad elencare. Il marchio, Bruce Moore Audio Design. Il progettista costruttore Bruce Moore (one man company cinquantenne hippy nel 94) mi stupì quando lo andai a visitare.
Atterro a San Josè ed in auto mi reco a casa sua, Cupertino (Sylicon Valley) Posto fighissimo e con una natura impressionante nonostante le migliaia di aziende. Mi ricevono Bruce ed il suo commerciale. Bruce è uno alto, magro e biondo, gli porgo una bottiglia di Barolo in regalo, bofonchia qualcosa e la prende, il commerciale mi dice "Bruce è astemio, è un hippy salutista..."
Bruce ha una T shirt con una manica ciondoloni, strappata e dopo vari convenevoli ci invita a pranzo, la solita bistecca americana da Tony Romas catena di steack house (Chissà se veniva da Roma o da Velletri...) Bruce viene a pranzo in jeans e con la solita maglietta con la manica ciondoloni e penso "Il classico genio spostato..."
Dopo pranzo mi aspetto di visitare l'azienda e infatti va in questo modo ma con mio stupore, per non dire peggio, l'azienda era il classico garage in legno con porta basculante, attaccato alla sua villetta (Sempre in legno...)
Dentro, qualche scatolone con varie spare parts elettroniche, poi un bancone più da hobbysta che da laboratorio, un oscilloscopio, un generatore di frequenze, un paio di stazioncine saldanti Weller (Le migliori...) qualche utensile banale, pinze, cacciaviti, spellafili etc etc.
Al muro, una testa di alce ed una mountain bike "Bruce è appassionato di avventure in bici, mi dice il commerciale.L'estate scorsa si è fatta tutta la monument Valley pedalando!"
Bruce è spostato di cervello, penso io, e questa è la conferma... e penso atteriito che una settimana prima gli avevamo fatto un trasferimento di 70 milioni per un ordine, 70 milioni ad uno che armeggia in un garage...Madonna di Civitevecchia proteggi la Blue Note...
La visita finisce li, nel garage di casa. La cosa indimenticabile è che avevo uno splendido cabrio Dodge a noleggio e con la mia ex moglie che mi aveva accompagnato, ci facemmo tutta la California da San Francisco a Los Angeles sulla strada costiera impiegandoci con parecchie soste ben 6 giorni ma fu naturisticamente bellissimo.
Di video dei suoi apparecchi non ho trovato niente su you tube, chi sa se è ancora vivo e/o in attività. Però Moore è stato un innovatore vendendo diversi brevetti per circuiti audio ad altre azziende USA
Nel video che posto, compare malamente, il pre top gamma (Che secondo Bebo Moroni era il miglior pre valvolare al mondo) Il Luminescence MFA (Moore& Frakland Associated la sua vecchia società) un due telai spettacolare che si abbinava a due finali mono valvolari da 80 kg cadauno, roba che ancora è una leggenda tra gli impallinati della valvola al top.
La caratteristica di tutte le cose che ha progettato e costruito è il cablaggio in aria, che nei Brooce Moore che importavo io aveva raggiunto un livello "estetico" mozzafiato (Mentre nel Luminescence nel video c'è un bel po di ciarpame di fili pur cablato in aria...), architettonico direi e molto simili ai mostri sacri del cablaggio in aria Giapponesi Air Thight, anch'essi dal costo proibitivo.

[youtube][/youtube]

Se penso che oggi ascolto musica dal PC ed ho due Fostex attive da 1 litro cadauna...


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Zosimo
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Zosimo »

Io se fossi in te, farei
Un libricino con le tue avventure amerigane.
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me faresti un best Sellers
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Marco Muttinelli
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Marco Muttinelli »

Il Mutti ne soffre ma per fortuna ha smesso di ascoltare gli impianti ed è ora un audiofilo felice in quanto ha scoperto quanto sia più bello ascoltare la musica anziché l'impianto eheheheheeh. Le Harbeth ad ogni modo sono sempre state uno dei miei sogni proibiti : Wink :
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da stefano bartoli »

Per carità di Dio Zosimo, quì c'è gente che di viaggi "esteri" ne ha fatti cento volte tanto, i miei raccontini sono solo piccoli ricordi di 13 anni strepitosi e anche tragici. Per la mia generazione, cresciuta nelle discariche a cercare giocattoli, trovarsi libero di godere della natura paesaggistica dell'Ovest americano, è stato un sogno realizzato, tutto quà.
Per certi impianti di questo livello, quel periodo mi diede modo di maneggiare tutti i giorni e talvolta di mettersi in casa, oggetti che altrimenti avrei visto solo in vetrina. Una volta uscito da quel mondo mi sono anche reso conto che, come dice Marco, ero diventato uno che ascoltava l'impianto e non più la musica...
Uscirne è stato per me salvifico.
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da bicho »

Marco Muttinelli ha scritto: ... quanto sia più bello ascoltare la musica anziché l'impiianto...
Non ho mai capito questa cosa dell'audiofilia...
A parte lo spendere quantità spropositate di soldi per delle migliorie all'impianto che spesso, come ha scritto altre volte Stefano, sono più frutto dell'effetto placebo che altro... ma ognuno dei suoi soldi può fare quel che vuole, per carità, anche usarli per accendere il caminetto.
Ma il centro del discorso, la domanda che mi sono sempre fatto è: ma l'audiofilo ci va ai concerti? Come la vive questa cosa? Gli prende male?
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da stefano bartoli »

Bicho ha messo, a mio avviso, il dito nella piaga e la questione riguarda anche imboccature e trombe, sempre secondo me.
Qualche considerazione tecnicamente fondata e poi le conclusioni per la domanda di Bicho.

Nell' Hi end ci sono delle regole, come in molte altre attività.
1)Un impianto suonerà come il componente peggiore della catena, da quì l'importanza del saper interfacciare i vari pezzi di una catena.
2) Il suono che da una stanza, un ambiente, influenza in maniera pesante il risultato finale, la stanza "suona" insomma...
3) Fino ad una certa cifra non può esserci qualità, ne sonica ne costruttiva, in mezzo c'è solitamente il miglior compromesso, oltre certe cifre se stamo a pià per culo. Tradotto, da una certa cifra in poi, rischi di pagare qualcosa che al suono non aggiunge nulla di importante...
Si dice che un giradischi suona sempre meglio di un CD player. Non è vero, un giradischi, braccio, testina da 500 euro suonerà peggio di un CD player della stessa fascia. Un sistema completo giradischi suona meglio di QUALSIASI cd player solo arrivando a certe cifre, che vanno ben oltre i mille euro...Poi ci sarebbe il discorso che un bel sistema giradischi, ha bisogno di una base adeguata ed un pre adeguato e sono altri soldi, molti soldi...
Cioè, per arrivare al paradiso dei giradischi vanno investiti almeno 3000/5000 euro. Per arrivare al paradiso dei cd player basta la metà di quelle cifre e a volte anche meno, questo in linea di massima.


Il melomane.
Il melomane professionista, quello patologico, non tromba con la moglie, il suo amante è l'impianto audio, questa come base comportamentale.
Dirgli che il suo sistema suona male, equivale a stuprargli la figlia.
Le salette delle mostre sono per lui quello che per Rocco Siffredi è il club scambisti.

Ma ce ne sono di vario tipo, generalmente è un reddito medio alto, età tra i 40 e 70 anni. Non sa una sega di musica eccetto quei 10 LP sui quali si è fissato, dove spesso l'incisione è un capolavoro ma il contenuto artistico è una cagata pazzesca.
Non ascolta quasi mai la musica ma piuttosto ascolta l'impianto. E' andato a 4 concerti in tutta la vita, soprattutto perchè al concerto vero, la musica suona "male" non è stereo e soprattutto non è manipolabile come lui ama fare con le manopole del pre...
E' un personaggio simile a quelli che comperano una Hasselblad da 10.000 euro e poi fanno le foto della Cresima dei figli.
Il melomane è spesso più aggiornato dell'importatore, sa tutto, scandaglia riviste, prove, video etc etc
Può devastarti una giornata con mille prove e poi uscire senza comperare nulla con la frase "Ci devo pensare, ci sentiamo" Spesso non lo vedrai mai più e compererà un prodotto esattamente opposto a quello per cui era venuto a sfrantare le palle.
Può farsi pignorare la casa (è successo) per comperare apparecchi per lui troppo costosi.
Per concludere, ho avuto clienti danarosi che per darsi arie con gli amici, avevano impianti audio da quasi un milione di euro e nella libreria venti tristi LP, tra cui Albano...

Poi c'è l'audiofilo moderato e assennato, quello spende il minimo necessario per l'impianto, quando è soddisfatto si ferma e per il resto della vita compera solo due cose: Il fonorivelatore quando è finito nelle barbe e dischi, tanti dischi.
Il trucco per assomigliare all'appassionato "sano" è semplicissimo: una volta acquistato cum grano salis, l'impianto audio, evitare assolutamente di leggere le riviste del settore e frequentare le mostre, perchè i direttori devono vendere le riviste ogni mese e gli importatori, devono farti cambiare impianto più spesso possibile e per far queste cose, serve vendere continuamente fumo.

Questo è quanto, secondo la mia esperienza.

(Hai una gran tromba e col bocchino stai bello comodo? Bene, stoppa gli acquisti, studia e divertiti. Ma con la musica, non con l'equipaggiamento...)
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Marco Muttinelli »

Credo di appartenere a quelli che si sono messi il cuore in pace, in materia, ancora tanti anni fa : WohoW : , mi preme soltanto dire che, come giustamente detto da Stefano, molti sedicenti audiofili ascoltano incisioni pazzesche prive di contenuti musicali, ci sono anche uno sparuto gruppo di chi cerca incisioni di altissimo livello ma piene di contenuti musicali importanti. Di solito sono soggetti che conoscono il lavoro di un certo Rudy Van Gelder, di un Quincy Jones, comperano dischi della Chesky o di Velut Luna insomma uniscono l'utile al dilettevole. Tra l'altro, a proprosito di incisioni, quelle condotte a cavallo tra gli anni '50 e '60 dalle "grandi" mi si permetta il termine sono solitamente stratosferiche. Blue Note su tutte ma anche Pacific, Okeh, Rca e mille altre che ora non ricordo. A queste aggiungerei anche alcune etichette dell'allora ex DDR ed ex USSR, sempre dell'epoca che sono veramente strepitose. Sono entrato in possesso di alcuni vinili loro registrati ed incisi in modo magistrale, purtroppo la lingua russa mi risulta particolarmente ostica e non ci capisco un tubo delle scritte ma magari qualche volta posterò delle foto : Wink :
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da bicho »

stefano bartoli ha scritto: Non sa una sega di musica eccetto quei 10 LP sui quali si è fissato, dove spesso l'incisione è un capolavoro ma il contenuto artistico è una cagata pazzesca.
Non ascolta quasi mai la musica ma piuttosto ascolta l'impianto. E' andato a 4 concerti in tutta la vita, soprattutto perchè al concerto vero, la musica suona "male" non è stereo e soprattutto non è manipolabile come lui ama fare con le manopole del pre...
E' un personaggio simile a quelli che comperano una Hasselblad da 10.000 euro e poi fanno le foto della Cresima dei figli.
Ecco, qui hai perfettamente riassunto l'idea che mi ero fatto...
È poi anche vero, come dici più sotto, che pure noi ci si spugnetta alla grande con gli equipaggiamenti... La differenza è che io sono conscio che al mio livello basterebbe tranquillamente una yamaha da studio. Il melomane invece, piuttosto che ascoltare un lp sul mio technics anni '80, sì farebbe saltare su una mina, credo...
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Marco Muttinelli »

bicho ha scritto: Ecco, qui hai perfettamente riassunto l'idea che mi ero fatto...
È poi anche vero, come dici più sotto, che pure noi ci si spugnetta alla grande con gli equipaggiamenti... La differenza è che io sono conscio che al mio livello basterebbe tranquillamente una yamaha da studio. Il melomane invece, piuttosto che ascoltare un lp sul mio technics anni '80, sì farebbe saltare su una mina, credo...
Esatto Fabrizio e magari non si accorge nemmeno di avere la versione originale della USA della manticore del 1975 dell'album Banco del Banco del mutuo soccorso... roba da perquoterli a sangue certa gente : Wink : perché per loro è più importante la macchina del contenuto, e assicuro... la versione USA è 10 volte meglio delle altre : Wink :
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da bicho »

Marco Muttinelli ha scritto:roba da perquoterli a sangue certa gente : Wink : perché per loro è più importante la macchina del contenuto, e assicuro... la versione USA è 10 volte meglio delle altre : Wink :
Ma no, dai... Bastano 10 minuti in ginocchio sui ceci : Lol :


Vogliamo fare "a chi ce l'ha più raro"?

Immagine

Comunque i beatles mi hanno sempre fatto cagare...
Ultima modifica di bicho il 31/03/2022, 23:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da stefano bartoli »

Dopo la carrellata di roba milionaria, vi posto alcune cose che per chi non le conosce, potrebbero aprire un mondo possibile (Pochi soldi) nell'ascolto di un certo livello.
Sono integrati che ho avuto, quasi sempre basati su ECL84 quindi con una potenza di uscita che si aggira sui 7 watt a valvola, di solito ne hanno due per canale. Possono sembrare pochi ma non è sempre così, ripeto li ho avuti ed ho goduto parecchio anche con diffusori da 84DB (LS3/5). Inoltre i watt delle valvole hanno una "resa all'orecchio" molto maggiore rispetto ai Mosfet o ai transistor.
Ovviamente hanno un ingresso phono dell'epoca e quindi modesto ma se ne può sempre usare uno esterno per chi preferisse il giradischi al CD player. Comandi di tono, condensatori carta e olio, resistenze spesso al carbone.
Non c'è nulla di hi end per l'occhio ma vi garantisco che se non pretendete una muscolatura che 4 ECL84 non possono avere, rimarrete scioccati dalla pasta sonora di questo tipo di macchine costruite molti anni fa.
Nessuna elettronica prodotta oggi, anche milionaria, ha questa qualità di pasta sonora, garantisco.
Una volta si prendevano a poche lire, oggi, in molti li hanno scoperti e costano qualcosa in più.

Scott e Fisher quelli che ho avuto e tutto sommato i più diffusi. Lo Scott aveva una pasta sonora spaventosamente bella nella cameristica, nel jazz, sulle voci femminili era impressionante per bellezza, Il Fisher gli era un po dietro ma sempre a grande livello.
Vendei lo Scott ad un caro amico di Roma, per 400 euro se nn ricordo male, era il 2000 circa. Per diverse volte ho chiesto me lo rivendesse, la risposta ve la risparmio ma lo Scott sta sempre a Roma...

Fisher:

https://www.bing.com/images/search?view ... ajaxserp=0

Scott:

https://www.bing.com/images/search?q=sc ... BasicHover

Per i fanatici dello stato solido invece, vi caldeggio diversi integrati della Revox oggi reperibili solo su Ebay e motori simili, perchè non più prodotti da molti anni. Vi garantisco che alcuni modelli dal prezzo nell'usato intorno ai 400/600 euro fanno veramente paura per come suonano e ne sverniciano molti prodotti oggi. La costruzione meccanica Revox è poi quasi sempre un capolavoro.
Già una occhiata al volo la dice lunga sulla qualità eccelsa: [youtube][/youtube]
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Marco Muttinelli »

bicho ha scritto:
Vogliamo fare "a chi ce l'ha più raro"?

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: Groupwave : : Thumbup :
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da Marco Muttinelli »

stefano bartoli ha scritto: Scott e Fisher quelli che ho avuto e tutto sommato i più diffusi. Lo Scott aveva una pasta sonora spaventosamente bella nella cameristica, nel jazz, sulle voci femminili era impressionante per bellezza, Il Fisher gli era un po dietro ma sempre a grande livello.

Per i fanatici dello stato solido invece, vi caldeggio diversi integrati della Revox oggi reperibili solo su Ebay e motori simili, perchè non più prodotti da molti anni. Vi garantisco che alcuni modelli dal prezzo nell'usato intorno ai 400/600 euro fanno veramente paura per come suonano e ne sverniciano molti prodotti oggi. La costruzione meccanica Revox è poi quasi sempre un capolavoro.
Lo Scott non lo conosco del Fisher conservo bellissimi ricordi di lunghi poneriggi di ascolti a casa di un amico che ci pilotava delle AR raffinatissime (non erano ne le 3A ne la 10P forse erano le 6 ma potrei dire una cavolata enorme), Revox era un tempo l'olimpo, il nirvana e l'eccellenza quasi assoluta. All'epoca costavano tanto ma ricordo un impianto CD - Integrato che ascoltai mi lasciò a bocca spalancata... Poi il marchio è inspiegabilmente crollato : ... :
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Re: alcuni marchi che distribuivo metà anni 90

Messaggio da stefano bartoli »

Si, anche alcuni tape deck della Revox che ho avuto modo di ascoltare mi hanno lasciato di stucco non riuscendo a distinguere l'originale dal registrato, e poi la costruzione interna spettacolare, roba fatta per durare.
Immagino che il crollo sia principlamente dovuto a come è cambiato il mondo degli studi di registrazione, perchè come Nagra, Studer e Stellavox, era il loro primo mercato.
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