stefano bartoli ha scritto:Da musicista e quindi da persona che ha frequentazione giornaliera con certi "argomenti" non smetto mai di avvilirmi nel vedere una società globale basata principalmente sul massimo profitto. Di certo l'umanesimo non si è evoluto così come la tecnologia.
Il bene comune, sempre più disatteso a favore di un bene esclusivamente personale, anche laddove c'è già un alto benessere.
Per chi, come me, passa le giornate a "lavorare" anche senza compenso, tutto quanto sopra, appare sconcertante.
Punto.
lavorare senza compenso?
per far dipingere qualche stanza ho dovuto attendere tre mesi "in coda" perchè l'imbianchino aveva impegni già presi ma ha pochi collaboratori, non ne trova altri.
per riparare la lavastoviglie: attesa dieci giorni, non ci sono tecnici a sufficienza per coprire i fabbisogni
per la lavatrice idem
l'elettricista viene quando vuole
l'idraulico ti richiama lui perchè non ha idea della prima mezza giornata disponibile del suo operaio.
il carrozziere vuole la macchina a disposizione il lunedi per la comodità di inserire la tua riparazione a suo libitum nel mese entrante perchè non trova lavoranti.
la camiciaia non trova apprendisti.
potrei andare avanti per un quarto d'ora.
la società basata sul PROFITTO sembra per ora la peggiore forma di convivenza eccezion fatta per tutte le altre forme sperimentate finora; eliminando il profitto non si eliminano anche i criminali che sabotano i freni della cabinovia.
I criminali vanno messi in galera e basta, devono condurre una esistenza scomodissima per il resto di loro giorni, senza tutta quella nauseante retorica del recupero dei carcerati, dello stomachevole perdonismo sempre strisciante in Italia.