Esistere in base ad altri

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stefano bartoli
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Iscritto il: 16/07/2016, 21:13
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Esistere in base ad altri

Messaggio da stefano bartoli »

Parto da un fatto, per arrivare a ciò che mi interessa scrivere e che ha a che fare con la musica.
Su tutto ci sta un cappello che mi pare spieghi il tempo che ci troviamo a vivere tutti noi: Trovati in un batti baleno parecchi miliardi per armamenti, mentre non si sono trovati 200 milioni per la cultura ed il suo comparto...potremmo proseguire con scuola, sanità, servizi, trasporti pendolari etc etc Al contempo, bombardamento mediatico H24 sul virus prima ed ora stesso comportamento sulla guerra in Ukraina, bombardamento mediatico che definirei sinteticamente, devastazione delle menti.

Il fatto: Da oltre 10 anni sono iper attivo su Facebook, scrivo di musica, sociale e politica. Mi serve anche per contattare locali, promuovere la mia musica, il teatro etc.
In momenti come quello attuale, come moltissimi altri, scrivo e condivido molte cose sulla guerra in atto in Europa. Naturalmente, scrivo per denunciare quel poco che mi fanno sapere i media (...) e per stimolare un dibattito che vada nella direzione del disarmo, del dialogo tra popoli e non certo verso un riarmo...
Due gg fa, scrivo in risposta ad uno degli innumerevoli post di un quotidiano nazionale molto molto noto. Tempo pochi minuti, vengo segnalato, bloccato per due giorni e per altri 28 i miei post saranno sistemati in maniera da non poter praticamente, essere letti. Infatti riscrivo da ieri sera ma non ho reazione alcuna, nemmeno da chi di solito interloquisce con me da anni. Ovvio che il sistema adottato per "calmierare" il mio operato, funziona alla grande.
Non avevo scritto nulla di che ed una frase ironica, è stata letta trascurandone l'ironia evidente dandole così il significato opposto "Incitamento all'odio raziale" Mi dice Facebook.
Ora, bastava tu andassi a sbirciare il tipo di messaggi (migliaia) sul mio profilo, per capire immediatamente che in questo caso, di ironia, di provocazione si trattava. Ma evidentemente si censura ad cazzum.

Non è grave censurare un bischero qualsiasi (io) ma questo dovrebbe farci riflettere quando pensiamo di essere liberi, di poter dibattere e/o controbattere sui social. D'altra parte si sa anche che a certo potere, la prima cosa che non va giù è la satira e orde di comici son stati segati sui canali nazionali.

Spostiamo tutto questo, senza gran fatica, anche alla musica e non mi riferisco solo ai social ma in generale, a tutti quei "mezzi tecnici" che a volte aiutano, altre volte sono un vero cavallo di troia per le nostre vite.
Per questo, abbandonare tout court e in maniera acefala, vecchi sistemi, antiche abitudini, può essere letale, può farci perdere cose preziose e poi irrecuperabili.

Dico sempre ai miei allievi: Usa il PC, è utilissimo ma non buttare mai nella spazzatura, lapis, e foglio pentagramma. Anzi! Seguita a scriverla fisicamente, la musica, col lapis. Non è un esercizio nostalgico, è proprio un modo di fare che "ferma" la musica nella tua testa in tutt'altra maniera.

Attenzione che la tecnologia non ci rubi cose e abilità, con la scusa di sbrigarci il lavoro. E' stato fatto con i robot e non è tutto rose e fiori, ci sono anche spine.

Seguitate a praticare una musica ed uno studio "artigianali" , mantenete un rapporto fisico/analogico con il fare, dando al digitale all'automazione, esclusivamente lo spazio che merita, no9n un millimetro di più, questo il mio invito.
Ad esempio, chi ancora oggi ascolta il vinile, manifesta a mio avviso, anche il voler mantenere un certo dipo di "contatto" con le cose, con la vita e lo trovo molto positivo.

Se invece di scrivere su Facebook, ne avessi parlato a voce al bar, avrei raggiunto meno persone ma sarei ancora libero di farlo...E non sarebbe un algoritmo a decidere se devo esistere o meno.


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