La chiamo la «vecchietta», anche se, a ben considerare la vetustà degli altri strumenti qui recensiti, può apparire al massimo come una signora matura alle soglie dei 60. È il mio primo strumento vintage ed il feeling è stato da subito molto buono, credo anche per merito del bocchino Olds 3: salti e passaggi sempre indigesti sono, quasi magicamente, parsi abbordabili. La percentuale di stecche e pernacchie notevolmente diminuita: in coscienza non saprei come spiegare il fatto, dubbioso che la semplice sostituzione di un tubo metallico con altro, pur venerando, possa avere simili effetti. Eppure la vegliarda pare animarsi di vita propria, prevedendo quasi le battute e predisponendosi a favorire la mia articolazione labiale. Il suono poi ha quel bel colorito western che amo tanto: a detta della figlia, che mal sopporta dal piano di sopra le mie ore di strazianti sedute, pare essere aumentata anche la
caciara (efficace termine romanesco per indicare un gran fracasso), sensazione che invero mi pareva di aver percepito anch’io. Mettiamoci infine anche una maggiore facilità nel salire sopra il rigo (spizzicato FA alto, ancora non troppo bene, ma conto di riuscirci meglio).
In sintesi: non posso che rallegrarmi della scelta e confermare, pur con tutta la modestia della mia totale e profana ignoranza, la bontà dello strumento, che pare valere ben di più del primo livello cui intendeva rivolgersi.
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