Vedendo 15 minuti di Sanremo (poi ho desistito...)

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stefano bartoli
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Vedendo 15 minuti di Sanremo (poi ho desistito...)

Messaggio da stefano bartoli »

Lo vediamo, molte persone sui social, utilizzano sostantivi ed aggettivi spesso esaltanti. Oggi campeggiava "Immensi". E voi mi capirete, io ho subito pensato a un Coltrane o un Monk cazzo!
Da parte mia, essendo partito da Brozzi con le pezze al culo, ho avuto, come molti, un percorso costellato più da dispiaceri che soddisfazioni. Ho imparato, credo, ad aspettarmi un qualche risultato, solo se prima mi sono fatto un notevole culo. Infine ho visto e vedo, che non sempre l'impegno e lo studio, equivalgono a un qualche "riconoscimento" ma quì si entra in altre questioni ahimè molto italiche, un Paese sempre bisognoso di fenomeni nati dal nulla, di eroi, di "se anche lui ce l'ha fatta, anche io allora ho una speranza..."
I fans son sempre esistiti ed è storia che il fan non è sempre "attrezzato" per giudizi sensati (tecnicamente e artisticamente) costui va piuttosto di pancia, il che non è di per se un errore (secondo me) e rimane comunque un sacrosanto diritto, ci mancherebbe altro. Ma un conto è dire "A me piace" altro è dire "E' bravo" Poichè si passa dal gusto del tutto personale, al giudizio "tecnico" ma di nuovo è il fan, è fatto così e a volte ci azzecca, intendiamoci!
Altro è quando quel "Immensi" a scriverlo è un giornalista. Li bisogna tu renda conto di quel che scrivi, che tu lo affermi accessoriando la parola con delle spiegazioni sensate, sempre tecnicamente. Ma questo non l'ho visto. Ho visto invece che chi scrive, può accadere che si occupi di tutto, da temi sociali, ai vaccini, alla politica, al teatro e appunto, alla musica.
Io invece ero abituato ai giornalisti che si specializzavano in un "ramo" potendolo così davvero approfondire.
Se poi vado a valutare i vari Van Halen, i Ritchie Blackmore, i Jimi Hendrix, i Palmer, i Fripp ed altri, anche solo rimanendo in certi generi...li allora vado in confusione, perchè se gli XXX di cui il post parla sono immensi, quelli di cui sopra, chi cazzo erano.
Esiste un aggettivo oltre a questo? Che sia forse super immenso? Oppure mega immenso? O magari iper mega immenso?
Non me ne vogliano i musicisti a cui mi riferisco, sto parlando dei giornalisti, dei festival, dei produttori di questa sciagurata epoca nella quale anche i like diventano metro di giudizio. Il musicista, nel bene e nel male non ha colpa, fa onestamente quello che ama, è chi ne parla o ne sparla il nocciolo.
E' lui che fa si che tu rimanga in una cantina lercia o che tu approdi a super palchi, o che tu venda milioni di dischi quando un Mehldau ne vende 10.000, se ha culo, la musica, talvolta non c'entra nulla, è business e non andrebbe fatta confusione.
Amen


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Marco Muttinelli
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Re: Vedendo 15 minuti di Sanremo (poi ho desistito...)

Messaggio da Marco Muttinelli »

Rispondo con un brano estratto da un libroche ho letto di recente e che, mi sembra, spieghi in modo inequivocabile quanto da te scritto...

"Si sa, inoltre, che alle durate decrescenti delle Età successive corrisponde una degradazione progressiva del mondo in generale, e dell'umanità in questione. Per spiegare questo processo di regressione, la dottrina indù si basa qui sulla teoria dei tre "gunas ", o tendenze:

La Bontà (Satwa = tendenza ascendente);
La Passione (Rajas = tendenza espansiva);
L'Oscurità (Tamas = tendenza discendente).

Abbiamo quindi le qualità, o tendenze, che si manifestano nell'uomo; attivate dal tempo, esse agiscono nell'anima.

Quando l'organo interno (antakharana), l'intelligenza (buddhi) ed i sensi condividono soprattutto la "Bontà", (tendenza ascendente, "Satwa", luminoso), abbiamo il Krita-Yuga (Età dell'Oro), la quale si compiace nella scienza del Tapas (traducibile approssimativamente come "austerità"). Quando gli esseri si volgono nel dovere, nell'interesse, nel piacere, allora v'è il Tréta-Yuga, nel quale domina la Passione (Rajas = tendenza espansiva). Quando regnano la concupiscenza, l'insaziabilità, l'orgoglio, l'impostura, l'invidia, in mezzo ad attuazioni interessate, v'è allora il Dwâpara-Yuga (Età di Bronzo), dove dominano la Passione (Rajas), e l'Oscurità (Tamas = tendenza discendente, tenebrosa). Infine, quando regna l'inganno, la bugia, l'inerzia, il sonno, la frode, la costernazione, il malumore, le confusioni, la paura, la tristezza, quell'età si chiama Kali-Yuga (Età di Ferro), la quale è esclusivamente tenebrosa (presenza della sola tendenza discendente, Tamas)".

Questa è, nella dottrina indù e nella tradizione romana, la definizione delle quattro Età (o Yuga). La tradizione greca, della quale c'informa Esiodo ne "Le Opere e i Giorni", menziona inoltre un'altra Età, l'Età degli Eroi, che in realtà altro non rappresenta che la prima metà dell'Età Oscura, Kali-Yuga (o Età del Ferro per i Latini).

Nella Bibbia, l'Età dell'Oro è vista "abbreviatamente": essa è simboleggiata dal Paradiso terrestre della Genesi, e termina con il significativo episodio della caduta. Le due età seguenti, quelle d'Argento e di Bronzo, non sono chiaramente distinte, ma la transizione dall'Età di Bronzo all'attuale Età Oscura è ben descritta, almeno a livello simbolico, nel celebre episodio della "confusione delle lingue". La degradazione del mondo dopo la "Caduta", ovvero dopo la fine del'Età dell'Oro, è ugualmente descritta nel seguente passaggio del Libro della Genesi : "Il suolo è maledetto per causa tua.... con penoso lavoro otterrai l'alimento per tutti i giorni della tua vita; ti produrrà spine e cardi, e mangerai l'erba dei campi"." (Gaston Georgel, Les quatre âges de l'humanité. Exposé de la doctrine traditionelle des cycles cosmiques)
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