C.G. Conn Perfected Wonder

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Marco Muttinelli
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C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

Rimanendo nell'ambito delle cornette di Conn non si può certo tralasciare quella che, in un certo senso, rappresenta una sorta di pietra miliare per l'azienda.
Ovvero quella "Perfected Wonder" che, in qualche modo, si proponeva di risolvere i diversi problemi delle precedenti varie Wonder e che rappresenterà la base per lo sviluppo della successiva New Invention Circus Bore.
Con la PW in Conn nasce, inoltre, il concetto di "specializzazione" della cornetta, ovvero la propensione di un determinato modello all'uso cui è destinato lo strumento individuando due ambiti ben distinti, definiti rispettivamente business e lead, per uso tipicamente orchestrale (business) o solistico (lead).
In realtà questa è una distinzione in un qual certo senso "fittizia" dal momento che siamo a conoscenza di solisti che utilizzarono strumenti della classe business per il loro lavoro, come ad esempio Herbert L. Clarke, il solista dell'orchestra di John Philip Sousa una delle più importanti dell'epoca (1892-1932), che suonava proprio con la Perfected Wonder di cui si sta parlando qui.
Distinzione, quindi, più formale che sostanziale dove le qualità precipue della prima classe erano individuate nella intonazione, nel volume, nella facilità nel suonarla e nella praticità rispetto al maggior accento posto sulla melodiosità della voce e sulle qualità tonali dello strumento per la classe Lead, funzione quest'ultima che era associata alla più o meno coetanea "Perfected Conn-queror" che rappresentava, appunto, l'altra faccia della medaglia o una sorta di contraltare della "Perfected Wonder".

La PW fu costruita tra il 1905 (circa forse anche prima) ed il 1911 anno in cui dovrebbe (sottolineo il condizionale) essere uscita dalle linee di produzione, lo stesso anno che vide l'introduzione della New Invention Circus Bore quale erede della PW sebbene ne differisse sotto molti aspetti come si può vedere dalle foto presenti nel seguente intervento: viewtopic.php?f=68&p=14894#p14882.
Data la sua vocazione "commerciale" la PW è progettata per lavorare in tre chiavi: Do, Sib e La in due chiavi: Sib e La ed in due accordature: Low Pitch ed High Pitch (vedi errata corrige del 10/05) e poteva essere dotata o meno del meccanismo di apertura automatica delle pompe I, II, e III all'apertura del controcorista (non saprei altro come definirlo) sulla posizione di La. Il cambio tra la chiave di Do e quella di Sib/La Il cambio tra Low Pitch ed High Pitch (vedi errata corrige del 10/05) viene effettuata sostituendo il corista che è più corto per la tonalità accordatura più alta e decisamente più lungo per quella di Sib/La più bassa.

Entrambi i coristi hanno un cursore chiuso da due bottoni piatti in testa e coda. Tale cursore che si trova saldato sotto al tronco in cui entra il leadpipe, serve a modificare l'apertura/chiusura del corista mediante pressione del pollice o indice, della mano che impugna lo strumento, mentre si sta suonando.

Lì per lì questa soluzione mi lasciava piuttosto perplesso, in realtà pensandoci ha un suo perché sia per intonare correttamente alcune note tipo quelle che richiedono l'uso dei tre pistoni chiusi dal momento che le pompe non hanno anelli o appigli che ne consentano di muoverle suonando, sia per modificare istantaneamente l'intonazione dello strumento in relazione all'apertura o meno del controcorista sulla posizione di La. Una sorta di "microtuning fine" dello strumento che consente di compensare istantaneamente i problemi di intonazione (sia propri dello strumento che quelli personali dello strumentista) che si possano presentare durante l'esecuzione di un pezzo con un unico movimento semplicissimo della mano che sorregge lo strumento.
A tal proposito vale la pena usare sul corista, non già un gel o un grasso, quanto un olio piuttosto denso in modo da rendere quanto più possibile veloce il modificare l'apertura del corista.

Tecnicamente la cornetta è una "shepperd's croock" alquanto tradizionale come sviluppo dimensionale ma riserva alcune ulteriori soluzioni di cui parlerò nei prossimi interventi.
Come al solito una breve carrellata per questo ennesimo gioiello di casa Conn... e non sarà certo l'ultima : Bash :

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kkongiu
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da kkongiu »

Ciao Marco,
Perdona l'ignoranza, ma cosa si intende per "shepperd's crock"?
Per quanto riguarda invece i "problemi di intonazione" che immagino siano normali nelle cornette quanto nei flicorni, quanto distano nella suonabilità rispetto ad uno strumento moderno?

Grazie ancora!
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Zosimo
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Zosimo »

È il famoso anello del pastore.
Cioè la forma della curva della campana.
È predominante nelle cornette di stile inglese
Che differiscono dalle long cornet americane che sono ( come sonarita') più simili alla tromba.
Quelle inglesi sono più scure e nelle brass band
Inglesi sono vietate le long americane.
Trombe Bb: Cinesina, Holton Revelation 1923, Carol Brass 5000
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Cornetta Bb: Conn 77A 1960
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie 1960 o giù di lì
Bocchini: Un secchio
Non importa se la storia vintage sugli strumenti sia vera, l'importante che sia una bella storia.
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Marco Muttinelli
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

Ciao Gianluca,
come detto da Zosimo "shepperd's croock" mi scuso prima ho scritto crock correggo subito è esattamente il cosiddetto "bastone del pastore" il cui manico è in qualche modo ricalcato nella forma dalla curva della campana di queste cornette.
Per quanto riguarda l'intonazione ti rispondo domani con calma quando ho il computer a tiro perché da cellulare mi risulta un po' difficoltoso
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

kkongiu ha scritto:Per quanto riguarda invece i "problemi di intonazione" che immagino siano normali nelle cornette quanto nei flicorni, quanto distano nella suonabilità rispetto ad uno strumento moderno?

Grazie ancora!
Ciao Gianluca,
per quanto riguarda l’intonazione dello strumento, dal mio punto di vista vanno fatte alcune considerazioni di ordine generale.
Il sistema temperato, che la musica contemporanea utilizza, è del tutto incompatibile con gli strumenti che suonano secondo la scala naturale come i nostri amati labbiofoni cito in particolare il seguente passaggio:
“Nella moderna tromba a pistoni il problema di correggere l'intonazione dalla scala naturale al temperamento equabile si pone per le note meno consonanti col temperamento equabile che si possono però ottenere solo come armonici: vale a dire le note ottenibili con le posizioni sesta e settima (idem per gli altri ottoni), motivo per cui alcuni modelli di tromba includono piccole coulisses addizionali per permettere queste correzioni.”
Si veda in proposito:
https://it.wikipedia.org/wiki/Temperamento_equabile
https://it.wikipedia.org/wiki/Intonazione_naturale

Quindi sgomberato il campo dal falso mito dello strumento perfettamente intonato, chi sostiene ciò o è un totale somaro circa il funzionamento di una tromba o è persona in completa malafede per lo meno fino a quando non inventeranno una tromba che funzioni su principi completamente diversi da quelli fin'ora conosciuti,
si può invece parlare delle strategie per minimizzare le compensazioni che vanno attuate da parte dello strumentista per far suonare uno strumento ad accordatura naturale secondo il temperamento equabile. Più che strategie oserei definirle “filosofie” di approccio a tale problema.
Negli strumenti attuali, di solito la lunghezza delle pompe viene tagliata in modo che gli armonici emessi con quell’unico pistone chiuso siano “giusti” con l’accordatura temperata.
Come conseguenza diretta di questa scelta si ottiene che gli armonici emessi con due, o ancor più evidente con tre, pistoni chiusi risultino crescenti in quanto la lunghezza complessiva (in percentuale) del canneggio non risulta proporzionata al sistema temperato ma appunto a quello naturale. Ecco quindi che lo strumentista adotta degli accorgimenti (più o meno consapevoli) per ricondurre lo strumento nei giusti binari della nota che deve emettere. In particolare se è leggermente crescente di solito ammorbidisce il labbro quel minimo che serve per intonare correttamente la nota, se la nota è molto crescente ricorre all’apertura delle pompe III e I per ricondurre la nota nella giusta tonalità. In caso risulti, per qualche motivo, invece calante ricorrerà ad accorciare la lunghezza complessiva del canneggio chiudendo leggermente la pompa di accordo.
C’è poi una ulteriore questione ovvero che lo stesso armonico in ogni ottava diversa richiede una diversa lunghezza di canneggio per rientrare nell’accordatura prevista dal sistema temperato, tendenzialmente più lunga man mano che si sale di frequenza. Questo è uno dei motivi per cui molte aziende cercano il miglior equilibrio nelle prime due ottave complete dello strumento (da Do a Do) sacrificando così gli estremi bassi ed alti dello spettro emissivo, come risultato di questa operazione solitamente dal Fa# al primo Do lo strumento risulta calante e dopo il terzo Do lo strumento tende ad essere crescente.
Ogni strumentista, col tempo, impara ad adattare anche inconsciamente la tensione muscolare della bocca e del viso per far suonare correttamente le note, prima ancora di ricorrere a qualsiasi altro tipo di intervento. Esempio eclatante è il primo Do# sempre molto crescente che viene ricondotto nel giusto alveo con forte apertura della III ed eventualmente anche della I se presente un trigger od un anello per muovere tale pompa, questo di norma ma si vedono fior fiore di jazzisti non aprire mai nemmeno la III poiché hanno imparato a compensare totalmente di labbro.
In Conn hanno sempre scelto un approccio leggermente diverso della questione, infatti sono molto pochi i modelli che presentano dispositivi per la movimentazione delle pompe III ed I, per lo più vi è solo l’anello per la III pompa e quello sulla prima una vera rarità, a memoria stando sulle trombe la 2B e poi più nulla fino alla Connstellation (che però visivamente ha una prima pompa più corta di quanto usuale per gli strumenti Pro di questa azienda).
Queste due cornette, parlo sia della Perfected Wonder qui presente sia della New Invention Circus Bore mi sembra di poter dire che abbiano le pompe, soprattutto la III, più lunghe del normale.
Come comportamento, quindi, si ottiene che gli armonici emessi con un solo pistone chiuso risultino leggermente calanti ma risultino poi decisamente più intonati gli armonici a due e tre pistoni chiusi. La cosa ha un suo fascino in quanto ribalta mentalmente quanto siamo abituati a fare anziché ammorbidire il labbro in alcune note va aumentata la tensione delle labbra e forse questo spiega del perché sull’altra cornetta dicevo che man mano che la si spinge di più le note tendono ed essere maggiormente centrate. Ovviamente stiamo sempre parlando delle prime due ottave da Do a Do. La parte bassa richiede qualche sforzo in più di compensazione risultando più calante di ciò a cui siamo normalmente abituati, nulla comunque di così disastroso da mettersi le mani nei capelli.
Ci sono altri ragionamenti che vorrei fare sulla questione delle pompe anche in riferimento alle chiavi in cui si suona, ma credo che la chiave di Do oramai interessi a molto pochi e in chiave di La non conosco nessuno che suoni. Ad ogni modo magari domani cambierò il portavoce e farò qualche prova sulla chiave di Do per verificare se i miei “sospetti” siano corretti o se siano soltanto delle idee campate in aria.
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da kkongiu »

Ciao Marco,
Ragionamento molto interessante, ti ringrazio, finalmente mi hai chiarito la questione dell'intonazione relazionandola al temperamento che è un aspetto che alla fine riguarda tutti gli strumenti non solo i fiati ma anche l’insospettabile pianoforte, vi giro il link ad un video che tratta il problema dal punto di vista matematico:
The Mathematical Problem with Music, and How to Solve It


Una domanda, quanto il corista può aiutare a trovare il giusto compromesso in uno strumento “accordato” in modo cosi differente (Conn Vs Strumento Moderno)?
Giro un video Youtube

che mostra il complesso ed interessante meccanismo di funzionamento della regolazione di intonazione nella Perfect wonder. Si tratta dello stesso meccanismo della tua?
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

kkongiu ha scritto:Ciao Marco,
Una domanda, quanto il corista può aiutare a trovare il giusto compromesso in uno strumento “accordato” in modo cosi differente (Conn Vs Strumento Moderno)?
Giro un video Youtube
[bbvideo=560,315]https://www.youtube.com/watch?v=zMZddQ4yhWU[/bbvideo]
che mostra il complesso ed interessante meccanismo di funzionamento della regolazione di intonazione nella Perfect wonder. Si tratta dello stesso meccanismo della tua?
Spero non ti dispiaccia se mi sono preso la libertà di modificare il post in modo da inserire i video direttamente nell'intervento : Wink : in caso contrario tanto non te lo ripristino all'originale : Lol : : Lol : : Lol :
Venenedo alle tue due domande sicuramente il corista sulla Perfected Wonder è pensato proprio per effettuare quelle variazioni di lunghezza dello strumento in grado di correggere l'intonazione cosa che non avvenie sulla New Invention Circus Bore dove le compensazioni vanno effettuate totalmente a tensione di labbra.
Nello specifico queste due cornette hanno la possibilità di effettuare molti aggiustamenti lavarando sulle varie pompe, sul corista e quello che ho maldestramente chiamato "controcorista" (la cui funzione specifica la illustro in seguito).
Bisogna sempre ricordare che l'allungamento/accorciamento che si effettua aprendo o chiudendo il corista o il controcorista è il doppio dell'effettivo spostamento dal momento che coivolge due tubi, quindi se apro di un centimetro una di queste due pompe l'allungamento effettivo del canneggio è di due centimetri, viceversa se chiudo il corista di un centimetro l'accorciamento del canneggio risulterà di due centimetri.
Lo strumento ha un buon picco di risonanza sul Sib, per lo meno con il suo bocchino originale, con una apertura "fissa" del corista di circa 1,5 cm (magari cambiando bocchino il punto potrebbe spostarsi leggermente) questo fa si di avere circa 5 centimetri comodi di movimento possibile del corista (-1,5 + 3,5 cm rispetto alla posizione "standard") che si traducono in ben 10 centimetri complessivi di modifica di lunghezza del canneggio atti a compensare veramente il mondo : Lol : fermo restando che poi l'intonazione perfetta è data comunque dalla sensibilità dell'orecchio dello strumentista che applica quelle compensazioni con la tensione muscolare che ritiene neccessarie.
Il movimento così ampio del corista permette anche di regolarsi le pompe in un certo senso "a piacere" ad esempio aprendo leggemente la prima pompa per ottenere una miglior accordatura quando si emettono gli armonici che prevedano I e II o I e III chiusi, nel qual caso se lo strumentista sugli armonici con il solo I pistone chiuso avesse difficoltà e risultare calante può chiudere il corista in modo da compensare la maggior lunghezza scelta sulla prima pompa idem sulla III, spero di esser riuscito a illustrare correttamente il concetto.
Il "controcorista" invece serve per impostare la tonalità di accordo sul Sib o sul La. Ovviamente abbasssando la frequenza di accordo di un semitono anche le pompe dovranno essere allungate di quel tanto che basta a riprendere il funzionamento perfettamenet identico alla accordatura in Sib (ovvero quella serie di caratteristiche che avevo enunciato nel precedente intervento) e qui entrerebbe in gioco il cosiddetto "meccanismo" delle tua seconda domanda, ma prima vorrei segnalare una questione. Semplicemente aprendo il controcorista per la tonalità di La, se non si modificano le lunghezze delle pompe, lo strumento si comporta come uno "moderno" ovvero le pompe risultano tagliate giuste per intonare gli armonici sul singolo pistone ma diventano crescenti quando in combinazione di due o tre pistoni chiusi.
Poichè, ribadisco, non credo che esista più nessuno al mondo che abbia bisogno di accordare in La lo strumento stiamo comunque ragionando del sesso degli angeli : Lol : e, lo confesso, anche con un pizzico di sano divertimento nel ragionare per assurdo.
Veniamo quindi al famigerato "meccanismo" di cui al video. Per anni è sempre stata una "opzione" delle Conn, compresa la PW che poteva essere ordinata normale o dotata di tale meccanismo (con un certo sovrapprezzo ci torno su in seguito). Questa mia è la versione normale priva cioè di tale "meccanismo" anche se per esigenze produttive rimane il perno collegato al controcorista che serve ad azionare appunto tale meccanismo in caso sia installato sullo strumento. Poiché anche all'epoca non erano in molti ad avere necessità di cambiare accordatura tra Sib e La al volo, chi non aveva stretta necessità di tale caratteristica si guardava bene da spendere inutilmente quei dollari in più necessari ad equipaggiare lo strumento, potendo sempre ricorrere alla modifica manuale delle pompe in caso di necessità di suonare in La anziché in Sib. Il "meccanismo" nelle sue varie declinazioni verrà utilizzato in Conn fino a dopo la seconda guerra mondiale quando praticamente scomparì dagli strumenti non essendo più, oramai, in alcun modo necessario. Per certo dagli anni '30 (ma probabilmente già da prima) in poi strumenti equipaggiati con il "meccanismo" e senza erano in catalogo allo stesso identico prezzo ma magari con numero differente di modello come ad esempio le 4A e 6A Victor di quegli anni di cui la prima aveva il meccanismo e la seconda no ma erano esattamente lo stesso strumento.
Uno degli "ostacoli" maggiori che tale soluzione ha incontrato, oltre alla non necessarietà per la stragrande maggioranza di musicisti, è dovuta alla maggior complicazione meccanica dello strumento che poteva portare maggiori rotture e maggiori oneri manutentivi, rimane il fatto che vederli in funzione siano etsremamente afascinanti ancorché inutili. I bravi riparatori spesso, oltre ad essere in grado di ripristinare quelli esistenti ammalorati, sono in grado di "custroirli" ex novo in caso di necessità di questo genere, un po' come fanno con i trigger sulla terza dispositiva dei flicorni.
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Fcoltrane »

: Thanks : che bella questa cornetta .
interessante anche il discorso sulla intonazione.
dal mio punto di vista e' sempre una questione di abitudine e di compromesso.
E' chiaro poi che alcuni "compromessi " si legano meglio al modo di suonare che ciascuno di noi ha .
(un po quello che succede con i bocchini).

Tornando in tema la mia curiosita' e' aumentata anche solo per capire se con questo tipo di cornette la mia abitudine si lega a questo tipo di compromesso
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Marco Muttinelli
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

Si Francesco è davvero bella,
anche più intrigante della NICB risultando più equilibrata nei rapporti geometrici e più compatta nello sviluppo.
Certo le questioni di intonazione sono importanti, ma sono questioni puramente tecniche dalle quali, secondo me non emerge l'aspetto più importante di questi strumenti ovvero la voce che hanno che è veramente bellissima.
Pur essendo alquanto diverse, la PW è molto meno conica della NICB ed hanno uno sviluppo del canneggio completamente diverso, entrambe nella loro diversità cantano da togliere il fiato.
Hanno una voce assai melodiosa e pastosa una più "introspettiva" e raffinata l'altra un po' più "sguaiata" e popolana ma non per questo meno intrigante (non saprei come altrimenti descriverle) ma in un qual certo modo affini tra loro. Ecco le loro voci, mutatis mutandis, danno un piacere all'udito paragonabile a quello che danno agli occhi vedere una Claudia Cardinale ne "La Pantera Rosa" ed una Sophia Loren ne "La ciociara".
Insomma non avranno le forme perfette (e tutte uguali) date dalla chirurgia estetica contemporanea ma ti uccidono con la sensualità dei loro sguardi, così è la voce di questi strumenti. Personalmente sono felice di fare qualche sforzo in più e godermi il piacere che mi danno queste terribili vecchiette : Wink :
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da kkongiu »

Marco Muttinelli ha scritto: Hanno una voce assai melodiosa e pastosa una più "introspettiva" e raffinata l'altra un po' più "sguaiata" e popolana ma non per questo meno intrigante (non saprei come altrimenti descriverle) ma in un qual certo modo affini tra loro. Ecco le loro voci, mutatis mutandis, danno un piacere all'udito paragonabile a quello che danno agli occhi vedere una Claudia Cardinale ne "La Pantera Rosa" ed una Sophia Loren ne "La ciociara".
Insomma non avranno le forme perfette (e tutte uguali) date dalla chirurgia estetica contemporanea ma ti uccidono con la sensualità dei loro sguardi, così è la voce di questi strumenti. Personalmente sono felice di fare qualche sforzo in più e godermi il piacere che mi danno queste terribili vecchiette : Wink :
Direi che c'è poco da aggiungere! il tuo commento trasuda di pura passione!
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

kkongiu ha scritto:Direi che c'è poco da aggiungere! il tuo commento trasuda di pura passione!
Sai Gianluca,
credo di averlo già scritto altrove e forse mi ripeto, ma meglio ribadire che non lasciarsi scappare concetti importanti (almeno per me).
Ho sempre sostenuto che Conn facesse ottimi strumenti musicali, non ho mi detto che siano i migliori, ma certamente (e ne sono sempre più convinto man mano che approfondisco le mie personali conoscenze) che siano strumenti eccellenti non c'è dubbio. Ho anche denuciato apertamente il mio amore per questo marchio e, come tutti i veri innamorati preferisco guardare ai mille pregi (grandi o piccoli che siano) piuttosto che soffermarmi sui (pochi) difetti pur consapevole che la perfezione non è di questo mondo ed anche la mia amata Conn non ne è certo priva. Ma proprio questo amore è quello che mi ha spinto ad osare anche oltre i miei mille dubbi e le mie paure, affrontare strumenti di oltre 100 anni a "scatola chiusa" ha comportato parecchi pensieri e timori (che si sono poi rivelati infondati per fortuna grazie anche al mio proverbiale diddietro con questo marchio) ed è proprio questo amore che mi ha spinto a considerare il nostro strumento non solo da un punto di vista puramente prestazionale ma anche e soprattutto per quegli aspetti "qualitativi", più che "quantitativi", che afferiscono al mondo interiore/sentimentale e, non già, a quello esteriore pratico. Forse per questo motivo ogni strumento che ho, o ho avuto, ha un nome proprio in quanto non semplici oggetti da disporne a piacimento ed amen. Anche l'età ha cerrtamente contribuito, con il suo carico esperenziale del passato, ad affrontare questo mondo con una visione di un certo tipo, concentrandomi più sugli aspetti dell'essenza che non soffermandomi sui particolari. Un po' come guardare un quadro da una certa distanza per coglierne il messaggio complessivo, senza avvicinarsi troppo ché si rischia di farsi prendere l'occhio dalla tecnica pittorica finendo così per non assaporare la bellezza dell'insieme. Io per primo con le Connine devo impormi questo tipo di distacco altrimenti finirei per farne dei semplici confronti di particolari costruttivi la vitina è così su quel modello, quell'altra ha la molla cosà, quell'altra ancora ha il pirulino pomù... dimenticandomi che questi strumenti servono per suonare e ciò che li contraddistingue, concretamente, è esattamente il suono che sono in grado di produrre al di là delle difficoltà che questo richieda. Insomma a cercarne l'anima nascosta, che poi non è altro che un modo di fare emergere la propria di anima attraverso lo "specchio" rappresentato da tale strumento (spero di essermi spiegato : Lol : )
A proposito questa Perfected Wonder si chiama "Leto" mentre la New Invention è "Rea" giusto per fare le dovute presentazioni ehehehe.
Probabilmente se la vita mi avesse spinto in una direzione diversa, per esempio la Olds, avrei fatto lo stesso identico percorso solo con strumenti di tale marchio. Il destino ha voluto che sul mio cammino incrociassi subito la Conn e così è cominciato questo "folle volo" di ricerca e sperimentazione. Per questo dovrò sempre ringraziare il buon Fabrizio Gaudino che con la sua 36B mi fece scoprire la Conn, ma da bravo fetentone qual'è... (maestro non avertela se leggerai : Lol :) fece anche di peggio: di fronte al mio "Fabri vorrei prendermi una Connstellation anche io" lui mi disse perché non pensare anche ad una 8B? Non se ne trovano ma sono trombe bellissime... e così fu : Lol : Lì cominciò il mio folle volo sempre acquistando dal lato mancino, alè così ho scomodato anche il Sommo Poeta, tiè!
the "SPECIAL" ist:
38A Victor 1937 - 12B Coprion 1940 - 22B New York Symphony 1940


VICTOR...ia’s secret: 82A - 1925; 8A - 1932; 80A - 1940; 6B - 1968

selezione ristetta: Buescher The 400 T225 1937; 8B Artist 1965;
38A Connstellation 1968; 60B Super Connstellation 1968;

il mio adorato flicorno... Couesnon Monopole ?

imboccature
Famous Artist: BI-220, BI-225, BI-420 e AI-312
Precision/Imp. Precision: 4 e 5 (tp); 3 e 4 (cn)
Connstellation: 5 B-N, 5 B-W, 7 B-N, 9 B-W (tp)
E-Z Tone: Elkhart (tp&cn); Abilene (tp); UMI (tp&cn)
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

ERRATA CORRIGE!
mi scuso ho preso una grande cantonata, devo confessare che mi sono lasciato fuorviare da quanto riportato sulla bibbia di noi connisti:
PW_conn_loyalist.jpg
Come vedete la Perfected Wonder senza meccanismo viene riportata come accordata in tre chiavi: Do, Sib e La e la cornetta riporta montata la pompa di accordo più corta, da questo trae origine il mio errore.

In realtà la Perfected Wonder, almeno questo esemplare, è accordata solo in Sib e La, ma è configurata per lavorare in Low Pitch ed in High Pitch.
La pompa di accoro corta serve appunto a passare in HP e non ad accordare lo strumento in Do.

Il sospetto mi è nato in questi giorni provandola con la pompa di accordo corta ed effettivamente risultava comunque troppo lunga (anche completamente chiusa) per poter minimamente pensare alla chiave di Do. Su "C.G. Conn's Truth vol. VI No. 4" del 1906 effettivamente lo strumento viene dato (New Model 1906) come accordato esclusivamente in Bb ed A ma appunto lavorante sia in LP che HP. Provvedo a depennare quanto di erroneo scritto in precedenza e nel frattempo cercherò di capire con la scarsa documentazione dell'epoca se effettivamente fosse presente anche una versione accordata sulle tre chiavi o meno.
Mi scuso ancora per l'errore e vado a fare buona compagnia a Tornatore in fatto di sfondoni Conn : Lol : : Lol : : Lol :
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da kkongiu »

Shame on you! : Lol : : Lol : : Lol :
Scherzi a parte! grazie per l'errata corrige! : Thanks :
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

kkongiu ha scritto:Shame on you!
Effettivamente... : Oops :
Questa sera quando arrivo a casa la tiro fuori e suono inginocchiato sui ceci secchi : WallBash : : WallBash : : WallBash :
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Re: C.G. Conn Perfected Wonder

Messaggio da Marco Muttinelli »

Marco Muttinelli ha scritto: 01/05/2023, 13:35 il corista sulla Perfected Wonder è pensato proprio per effettuare quelle variazioni di lunghezza dello strumento in grado di correggere l'intonazione cosa che non avvenie sulla New Invention Circus Bore dove le compensazioni vanno effettuate totalmente a tensione di labbra.

Lo strumento ha un buon picco di risonanza sul Sib, per lo meno con il suo bocchino originale, con una apertura "fissa" del corista di circa 1,5 cm (magari cambiando bocchino il punto potrebbe spostarsi leggermente) questo fa si di avere circa 5 centimetri comodi di movimento possibile del corista (-1,5 + 3,5 cm rispetto alla posizione "standard") che si traducono in ben 10 centimetri complessivi di modifica di lunghezza del canneggio atti a compensare veramente il mondo ............
Dopo diversi tentativi ho trovato finalmente un assetto che mi soddisfa pienamente e, forse è il modo più giusto per suonare questo strumento. Se non è, in assoluto, il modo più corretto di sicuro lo è per me, nel senso che mi risulta contemporanemente il più equilibrato ed il più facile da correggere nell'intonazione in quelle note che lo richiedano.
Non avendo mai avuto prima strumenti del genere ho dovuto arrabattarmi, odio tutorial e compagnia cantando, per cui magari ho impiegato più tempo a trovare la soluzione migliore ma, alla fine ci sono arrivato.

Quello che ho definito controcorista d'ora in poi lo chiamerò semplicemente corista e quello che in precedenza avevo definito corista ora lo chiamerò slide di intonazione.

La base di partenza consiste nell'aprire il corista di poco più di 1 cm mantenendo completamente chiuso lo slide di intonazione.
In questa configurazione lo strumento risulta complessivamente ben intonato su tutti gli armonici a pistoni aperti o con un solo pistone chiuso. I primi due armonici 1o,2o e 3o chiusi basta aprire la slide di intonazione di circa 2 centimetri ed il primo due armonici 1o-3o chiusi si apre la slide della metà rispetto al 1o-2o-3o. Tutto il resto sempre chiuso o al massimo salendo sulle combinazioni 2o-3o si può aprire leggermente la slide di intonazione per non dover compensare di labbro. Tutto davvero semplicissimo in considerazione che la slide viene mossa dalla stessa mano che regge lo strumento e il relativo automatismo si acquisisce dopo poche note.
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