Getzen Super Deluxe Tone Balanced Trumpet

[Marco Muttinelli]

Matricola: 79765 – anno circa 1956 – Elkhorn, Wis.
Getzen ti dice qualcosa? Getzen… mmm ah si, Holton! Scusa ma ti senti bene? Io ti parlo di Getzen e tu mi rispondi con Holton? Cosa c’entra Getzen con Holton? C’entra, c’entra…
Questo dialogo al limite del surreale mi è venuto in mente quando mi è arrivata questa splendida SDTB, ma appunto che c’entra Getzen con Holton?

Molto più di quanto possa sembrare essendo stato Anthony (TJ) Getzen direttore del dipartimento sassofoni della Holton per più di un decennio prima di aprire la propria attività nel 1939 coadiuvato dal figlio James Robert Getzen che in una decina di anni diventerà il supervisore della produzione della azienda di famiglia.

Ma le relazioni con il mondo delle migliori manifatture di strumenti musicali non si limita ad Holton, in quanto il fratello di TJ, Philip in quegli anni risulta essere (censimento dell’epoca) sovrintendente di un produttore di strumenti musicali di Elkhart, quale che fosse tale produttore all’epoca ad Elkhart erano presenti "solo" ed esclusivamente i migliori produttori di strumenti musicali del mondo…

La produzione di trombe in Getzen comincia nel 1947 con il modello 90 matricola 5628 che darà origine a diverse varianti di cui la SDTB è una delle versioni.

L’elemento più evidente di questo modello è la campana disgiunta dalla curva, a collegare i due pezzi è un anello accoppiatore saldato ad un robusto braccetto collegato al leadpipe che garantisce la perfetta tenuta tra curva e campana.

Tale soluzione, a detta di Brett Getzen (nipote di JR) era stata appositamente pensata per sostituire facilmente e rapidamente la curva della campana che risulta assai soggetta ad incidenti e facile da danneggiare.

Un’altra peculiarità interessantissima sulla SDTB è l’assenza del rim della campana il cui irrigidimento nella parte terminale è ottenuto dalla giustapposizione di una lamina metallica di diversa natura rispetto a quella della campana. La campana senza rim non è certamente una novità introdotta da questo marchio, ricordiamo ad esempio le "vocabell di Conn" di vent'anni prima, è comunque interessante notare che diversi produttori all'epoca cercano soluzioni alternative al classico rim nella produzione di campane che nelle intenzioni dovrebbero risuonare più ricche di armonici.

Il modello 90, contrariamente a quello che comunemente si crede, è uno strumento assolutamente professionale e non “student”, l’equivoco probabilmente è nato dall’assenza dell’anello di regolazione della terza pompa cosa questa assolutamente non necessaria per intonare correttamente questa famiglia di strumenti.

Venendo alle varie “declinazioni” che il modello 90 ha avuto nel corso degli anni (le combinazioni sono pressoché infinite e spesso venivano fatte a richiesta) troviamo due grandi famiglie da un lato la “Deluxe” caratterizzata da materiali ed accostamenti assai raffinati e tradizionali (per lo più ottone, alpaca o argento) dall’altro la “Super Deluxe Tone Balanced” caratterizzata dalla giustapposizione di almeno tre diversi metalli (ottone, alpaca e rame). Per entrambe le famiglie le composizioni possibili dei vari elementi è pressoché infinita, pertanto è alquanto difficile trovare due modelli perfettamente identici pur rimanendo nell’ambito delle produzioni “standard” a questo si aggiunge il fatto che venivano anche prodotti esemplari “custom” su ordinazione per rendere la 90 probabilmente la tromba con il maggior numero di varianti mai vista. Viene comunque in aiuto l’identificazione attraverso l’incisione riportata sulla campana che ne descrive il modello.

È proprio con il modello 90 che nasce il giusto mito della incredibile scorrevolezza dei pistoni delle Getzen.
Se le soluzioni esteriori sono quelle più facilmente percepibili, è nel cuore dello strumento che si realizza il vero miracolo di queste trombe. Il sistema di guida dei pistoni (che sono in acciaio inox) è realizzato mediante un raffinatissimo sistema a rotellina in ottone che riduce fortemente qualunque possibile attrito in tutto il sistema involucro/pistone.
Tale soluzione venne poi abbandonata per ragioni di costo ma rappresenta, tutt’ora, probabilmente il miglior sistema mai realizzato per questo tipo di strumenti.

Esemplare del 1956 circa presenta una piccola botta sulla curva della campana nella parte immediatamente successiva all’anello accoppiatore, evidenze di lavorazioni di leggere botte sulla campana. La laccatura originale si presenta ancora piuttosto integra ed in buone condizioni per l’età dello strumento, non sono presenti evidenze di precedenti danni importanti subiti dallo strumento, né vi sono tracce di ruggine o di red dots.
Lo strumento è stato interamente revisionato da Luca Zontini e si presenta in perfetto ordine meccanico e funzionale. decisamente meglio di molti strumenti di recente fabbricazione, a stupire la fluidità meccanica a livelli letteralmente stratosferici. Se avesse pure la corsa corta in stile Connstellation/Victor anni '60 sarebbe davvero la perfezione assoluta. Farebbe addirittura paura!

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