Disimparare per ricominciare

[sigul]

Visti un po’ di libri e letto qui e là, fatte alcune lezioni con insegnanti diversi, ho realizzato una cosa: ho probabilmente sbagliato a imparare a suonare quando ero bambino, 30 anni fa. Non a caso, pensavo fosse per me impossibile salire oltre al sol sopra al rigo, a cui arrivavo senza non poca fatica, o suonare 5 minuti senza il segno del bocchino sulle labbra.

In questi giorni ho ripreso guardano i video di Porter e di un altro paio di tronbettisti e leggendo un po’ alcuni testi. Ho provato - ma 15 minuti per tre o quattro sere - e ho visto uscire dalla tromba note con una facilità disarmante anche nell’acuto, toccando la e si con facilità (anche se piccoli accenni, ma sostenuti). Soprattutto, senza male e senza segni.

Quindi penso che disimparare e reimparare con un po’ più di cognizione di causa potrebbe essermi utile per ricominciare a suonare.

Qualcuno che ci è già passato può darmi qualche consiglio? (A parte andare da un maestro regolarmente che oggi non è fattibile) Mi sono accorto che fare esercizi é una cosa, poi se provo a suonare ricasco nelle vecchie trappole tipo sorridere e premere la tromba sulle labbra.

Grazie in anticipo

[Fregnacciandus]

Carissime,
quanto mi ci sono rispecchiato in quello che dici! ad 8 anni vado dal maestro della banda paesana, questo m'appioppa il flicornino anziché l'auspicata (divinitus inspiratus) tromba e per colmo di iella non sa manco insegnarla, essendo un clarinettista. Quindi puoi immaginare che porcheria sia stata la mia iniziazione: note affaticate, striminzite, alti tribolati e labbra distrutte. A 14 anni tanti saluti, fino al rispolvero di un anno e mezzo fa, ma della diletta finalmente: scarseggiando di maestri veri in loco mi affido a vari santoni multimediali e tutti predicano l'emissione grassa senza sforzo. Dopo 18 mesi di durissima applicazione e innumerevoli vicoli ciechi finalmente un poco di luce: do, re, mi alti pieni, da spaccare le mura e le orecchie dei vicini. E soprattutto labbra non segnate: quindi sto miraggio è tangibile davvero. Ogni volta che senti le labbra martoriate sappi che non stai andando nella giusta direzione: quindi reset and reboot.
Io ho trovato molto motivanti i video di Callet e Salamone, anche se poi applicare quello che dicono non è così immediato come sembra.
Mi perdonino i maestri per questo sproloquio: lungi da me qualunque intento didascalico, trovandomi appena agli inizi della dura disciplina formativa, ma, rivedutomi nella rievocazione di tanti avvilenti e disperanti insuccessi, non ho saputo trattenere la commossa partecipazione.
Ciao! e tieni duro.
M

[Matteo Giannini]

Kopprash. piano piano, finchè non sei soddisfatto, note tutte uguali alla tua velocità e poi aumenti fino alla sua. Come dice saggiamente Stefano Bartoli cerchi di capire cosa non va e ripeti. Gli acuti arriveranno. Personalmente mi è utile, altri ti diranno altre cose. Attualmente alterno il Maggio (pedali e progressioni per salire, sono i due riscaldamenti più il primo esercizio) e Kopprash anche le prime tre pagine a farle bene sono, almeno per me, un obiettivo. Cerca una routine e non inseguire il confort. Poi ascolta tanto e cerca di capire dove vuoi andare. I filmatini (io li trovo noiosissimi, altri ti diranno il contrario) sono guide effimere.

[Fregnacciandus]

Kopprash. piano piano, finchè non sei soddisfatto, note tutte uguali alla tua velocità e poi aumenti fino alla sua. Come dice saggiamente Stefano Bartoli cerchi di capire cosa non va e ripeti. Gli acuti arriveranno. Personalmente mi è utile, altri ti diranno altre cose. Attualmente alterno il Maggio (pedali e progressioni per salire, sono i due riscaldamenti più il primo esercizio) e Kopprash anche le prime tre pagine a farle bene sono, almeno per me, un obiettivo. Cerca una routine e non inseguire il confort. Poi ascolta tanto e cerca di capire dove vuoi andare. I filmatini (io li trovo noiosissimi, altri ti diranno il contrario) sono guide effimere.

Kopprasch? mai sentuto, ma mi segno anche questo e lo metto là.

[Fcoltrane]

se già da solo sei riuscito ad ottenere i risultati che descrivi sei in una buona "posizione".
non mettere in contrapposizione la tua vecchia tecnica con la nuova ma cerca di fare tesoro delle due esperienze diverse.
Ti dico questo perché ho sempre fatto così prima nello studio del sax ed ora con la tromba e mi sono trovato molto bene .
Il punto è che non c'è un unico modo di imparare a suonare uno strumento ma ci sono dei principi che credo valgano per tutti.

in concreto se una modalità di apprendimento presuppone un maggiore sforzo ed una un minore sforzo è chiaro che quella migliore sarà la seconda in termini generali e teorici .
ma può anche capitare che con la seconda non si riesca a produrre suono ed allora che si fa?
perché con la teoria non si suona ma ci si deve scontrare con la realtà .
per entrare nel particolare : Charlie Porter utilizza una attrezzatura molto particolare per suonare la quale non incontra alcuna resistenza, il foro di un monette b2 è talmente grande che non puoi appoggiarti e più spingi l'aria e più spingi il bocchino meno suoni.
tu probabilmente sei abituato a suonare in una maniera del tutto diversa.

quindi in alcuni casi può essere controproducente seguire questo approccio (soprattutto se parti con una abitudine del tutto diversa , ossia sei abituato a comprimere il bocchino , comprimere l'aria più del necessario, e ti aspetti una certa resistenza).


io per ovviare a questo tipo di problemi ho cercato di capire il "principio di produzione del suono "
riducendo sensibilmente il volume (il video suoi whisper tones è esplicativo in questo senso).
Anche io mi dovevo e mi devo scontrare con la mia abitudine ossia suonare il sax per decenni spostando e comprimendo l'aria con l'apparato diaframmatico respiratorio.

in pratica per mia esperienza non è possibile disimparare e cambiare del tutto approccio ma si può solo faticosamente correggere il tiro sempre di più fino a raggiungere l'obbiettivo.

[bicho]

Arnold Jacobs diceva "sviluppa buone abitudini, non cercare di correggere quelle cattive".
Acquisire nuove abitudini e rinnovarle e non pensare a quelle vecchie... queste scompariranno da sole. Al contrario, più ci pensi e meno riuscirai a liberartene.