Il rapido impoverimento della musica

La musica come accompagnamento de gesti quotidiani della gente
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Marco Muttinelli
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Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da Marco Muttinelli »

Sembrano passati secoli tra un brano e l'altro, invece solo pochi anni se rapportati anche solo al breve periodo in cui la musica è divenuta fenomeno di massa. Sono due brani che descrivono la donna e l'universo di sentimenti (nel primo caso) e la bassezza di istinti (nel secondo) che la figura femminile scatena in noi. Ancora di più, sono indicativi di un modo di vedere l'universo femminile e di rapportavisi negli anni '70 ed ai giorni d'oggi.
Se poi al confronto (brutale) tra i due testi aggiungiamo anche l'aspetto musicale dei due brani la preoccupazione per dove sta andando il mondo contemporaneo diviene oltremodo gigantesca.
Lascio a voi tratte le conclusioni...
Per me: Benvenuti nel disagio del XXI secolo!

Angelo Branduardi “Donna ti voglio cantare”
Donna ti voglio cantare
donna la madre, donna la fine
donna sei roccia, donna sei sabbia
e a volte nuvola sei...
Donna sei acqua e sei fiamma
donna paura, donna allegria
donna saggezza, donna follia
e a volte nuvola sei...
Donna, donna sei l'ombra
donna sei nebbia, donna sei l'alba
donna, donna di pietra
a volte nuvola sei...
Donna, donna l'amica
donna sei nave, donna sei terra
donna, donna sei l'aria
e a volte nuvola sei...
Donna sei sete e vendemmia
donna sei polvere, donna sei pioggia
donna saggezza, donna follia
a volte nuovia sei...
Donna ti voglio cantare
donna sei luce, donna sei cenere
donna sei ansia, donna sei danza
e a volte nuvola sei...
Donna, donna sorgente
Donna sei erba, donna sei foglia.
donna, donna sei pietra
e a volte nuvola sei...
Coez “La musica non c’è”
Volevo dirti tante cose, ma non so da dove iniziare.
Ti vorrei viziare.
Farti scivolare addosso questo mondo infame

Mettermi fra te e cento lame mentre cerco il mare
Penso non avrebbe senso fare un tuffo immenso se non ci sei tu a nuotare.
E tu che sai colmare
E tu che sai calmare

C'è troppa luce dentro la stanza
Questo caldo che avanza e io non dormirò.
E scusa se non parlo abbastanza ma ho una scuola di danza nello stomaco.
E balla senza musica con te
Sei bella che la musica non c'è.

Vorrei farti cento cose ma non so da dove iniziare
Ti vorrei iniziare
bella che non ti va di ballare, ma bella che se balli le altre ti guardano male. Che c'hai sempre qualcosa da insegnare
Mi metti in crisi e in questo testo non ti riesco a disegnare.
Vorrei portarti al mare, anzi portarti il mare.

C'è troppa luce dentro la stanza
Questo caldo che avanza e io non dormirò.
E scusa se non parlo abbastanza ma ho una scuola di danza nello stomaco.
E balla senza musica, con te.
Sei bella che la musica non c'è

E in fondo tutto quello che volevo, lo volevo con te.
E sembra stupido ma ci credevo e ci credevi anche te.
E non è facile trovarsi mai
Oh mai, oh mai
E tu mi dici "meglio se ora vai, ormai è tardi".

C'è troppa luce dentro la stanza
Questo caldo che avanza e io non dormirò.
E scusa se non parlo abbastanza ma ho una scuola di danza nello stomaco
E balla senza musica con te
Sei bella che la musica non c'è

Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è
Sei bella che la musica non c'è




CONNichi wa ikaga desu ka
今日は如何ですか



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82A Victor 1925; 38A Victor Special 1937; 22B New York Symphony Special 1940; 12B Coprion Special 1940;
12A Coprion 1947; 37A Connstellation 1961; 5A Victor 1965; 8B Artist 1965; 60B Super Connstellation 1969

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Re: Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da Navarro »

Sono sostanzialmente daccordo con te, mi permetto solo un piccolo inciso: Branduardi, che io amo moltissimo, non è secondo me rappresentativo del mondo reale degli anni '70, rifacendosi spesso, nelle musica e nella prosa, ad esempi più antichi. Tanti brani raccontano di leggende senza tempo o di amori fantastici. Per capire quello che era il pensiero dell'epoca attraverso le canzoni dovremmo analizzare più altri autori: Dalla, De Gregori, Guccini, Venditti, restando sui cantautori "classici". Ma c'erano anche la realtà ed i sentimenti cantati da Baglioni o da Renato Zero, da Cocciante o dai Cugini di Campagna. Rileggendoli oggi alcuni di essi ci sembreranno ancora attuali e "profondi", altri inevitabilmente superati.
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Re: Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da muggsy »

sicuramente le canzoni attingono alla società dell epoca in cui sono scritte,ecco perche magari autori come Dalla (che adoro) o Baglioni o De Gregori sono ,secondo me ovvio,pieni di significato vero,di testi pensati e poi musicalmente scritti( o veceversa a seconda dell autore)perche la società erapiu coesa,piu partecipata e propensa al positivo.
Oggi che abbiamo la maggior parte di ragazzi che abbandona la scuola( non volevo credere a i dati pazzesco nel 2023),dove la società non apporta valori positivi,dove non c è coesione e dove lo stato latita su cultura scolastica e altre mille voci, penso che il riflesso del brano inserito da Marco sia piu che coerente alla scena di vita attuale.
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Matteo Giannini
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Re: Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da Matteo Giannini »

Mah, non penso che la musica pop sia più mpoveta di prima perché specchio della società. Lo è perché è il risultato del marketing. Di robe tipo X-Factor dove chi suona non da nulla di musica. Qualcuno potrebbe dire ma manco i Beatles o i Rolling Stones...
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Marco Muttinelli
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Re: Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da Marco Muttinelli »

Navarro ha scritto: 29/11/2023, 21:03 Sono sostanzialmente daccordo con te, mi permetto solo un piccolo inciso: Branduardi, che io amo moltissimo, non è secondo me rappresentativo del mondo reale degli anni '70, rifacendosi spesso, nelle musica e nella prosa, ad esempi più antichi. Tanti brani raccontano di leggende senza tempo o di amori fantastici. Per capire quello che era il pensiero dell'epoca attraverso le canzoni dovremmo analizzare più altri autori: Dalla, De Gregori, Guccini, Venditti, restando sui cantautori "classici". Ma c'erano anche la realtà ed i sentimenti cantati da Baglioni o da Renato Zero, da Cocciante o dai Cugini di Campagna. Rileggendoli oggi alcuni di essi ci sembreranno ancora attuali e "profondi", altri inevitabilmente superati.
Certamente Branduardi era una sorta di "mosca bianca" ma era comunque una figura di spicco e soprattutto negli anni '70 c'era spazio anche per artisti come lui, cosa che ai giorni d'oggi non sarebbe possibile. Erano epoche dove, per lo meno mi sembra, c'ear molta più varietà, molta più libertà espressiva e creatività. C'erano forse anche più contraddizioni ma anche quelle hanno il loro fascino : Wink :
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Re: Il rapido impoverimento della musica

Messaggio da Navarro »

Marco Muttinelli ha scritto: 29/11/2023, 22:53 ... negli anni '70 c'era spazio anche per artisti come lui, cosa che ai giorni d'oggi non sarebbe possibile...
Su questo non ci piove.
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