Adoro Scarpa, anche perché è forsse l'unico architetto contemporaneo assieme a Frank Lloyd Wright e a Louis Kahn che hanno saputo cogliere la "grammatica" e la "sintassi" dell'architettura antica utilizzandola poi con i materiali moderni, non a caso i loro lavori sono molto vicini al pensiero Fidiaco piuttosto che a quello di Skopas.Capo_oro ha scritto:Castelvecchio di Carlo Scarpa è un esempio sublime del riuso.
Esatto come per l'architettura anche per gli strumenti la funzionalità è essenziale, ma tendenzialmente le trombe è raro che non funzionino e che richiedano interventi così radicali per essere rimesse in ordine. Per farte un piccolo esempio l'altro giorno ho poratato la 12B da Zontini per una revisione completa (anche se lo strumento era perfettamente funzionante) e gli ho chiesto espressamente di sostituirmi i sugheri, feltri, molle etc dei pistoni ma di conservarmi gli originali. In questo modo mi ritroverò una tromba meccanicamente ineccepibile, ma al contempo con pochi minuti di lavoro potrò ripristinarne lo stato originario. Nella mia piccola esperienza con strumenti vintage ho visto fare di tutto, ma trovo che alcune attività siano assolutamente senza senso. Mi spiego meglio: se desidero uno strumento nero o rosso o blu con una bella incisione in ottone, prendo una Martin tipo quella usata da Miles che è già così di suo, oppure mi faccio fare una custom da qualche bravo artigiano o da qualche grossa casa produttrice e mi ritrovo la tromba così come pensata, non vado certo a prendere una 2B degli anni '30 e la mando a rilaccare con lacca colorata, spero di aver espresso bene il concetto ehehehe.Sugli strumenti boh. Partiamo dall'idea che lo strumento è tale se è efficente e andrebbe rimesso, possibilmente, in condizione di essere in grado di funzionare, in fondo come per un'architettura di assolvere al proprio ruolo di spazio utilizzabile e fruibile. Quindi ne aggiusti la meccanica e cambi le corde di un violino o di un pianoforte. Mettere lacca viola su una tromba, io non lo farei mai, però vorrei che potesse essere sempre lo strumento per cui è stato concepito.
stefano bartoli ha scritto:Molto interessanti ed "in parte" istruttivi i post dei due architetti (anche la mia compagna è architetto anche nella vita se fa l'autrice di teatro. Per questo ho scoperto sui libri i grandi come Wright, Le Corbusier etc) Dico i parte perchè si entra in affermazioni che se non lo fai di mestiere, diventa davvero difficile seguire e addirittura capire, elaborare. Comunque grazie, sapete, penso, che ho sempre spinto per allargare il forum anche ad altri argomenti culturalmente interessanti e formativi che non fossero comunque il solito chiacchierare solo del ns equipaggiamento.
Detto questo e venendo a l'argomento di partenza del post, penso personalmente, vi siano varie "categorie" anche tra chi maneggia strumenti musicali e musica.
Il professionista, l'hobbysta, il collezionista, il suonatore in banda, il commerciale, il riparatore, il modificatore un po preparato e quello impreparato e probabilmente altri ancora e anche incroci tra questi. Spesso, i meccanismi di ragionamento tra queste tipologie di persone, sono molto molto differenti. Differenti sono spesso anche le ragioni e gli obbiettivi delle modifiche, del restauro.
Credo di conseguenza, non possano essere stilate delle vere "regole" comportamentali rigide (relativamente al ns equipaggiamento eh) Ognuno ha la sua idea di cosa fare come fare quando e quanto fare nel "modificare" o restaurare la propria tromba , il proprio bocchino.
Solitamente dovrebbe essere una serie di esperienze positive o negative, ad insegnarti cosa sia il caso di seguitare a fare o a non farlo mai più.
Trovo in parte improprio il paragone di Gianbattista sul mettere le mani sulla lacca di uno Stradivari etc. Nessuno sano di mente farebbe qualsivoglia modifica a liuteria di questo livello, penso, anche perchè quegli oggetti di altissima liuteria sono assegni in bianco talvolta di decine di migliaia di euro. Mentre più musicisti di quel che a volte si pensa, rimaneggiano, adeguano, attualizzano, modificano l'ergonomia di trombe vecchie (Vintage) con risultati talvolta apprezzabili, talvolta insignificanti, talvolta tragici o almeno peggiorativi.
Si torna alle "categorie" di cui sopra: perchè vuoi fare quella modifica? Cosa ti aspetti? Sai che la tromba poi perderà valore?
Per chiudere questo palloso e potenzialmente inutile mio post, vorrei aggiungere che ho amici hobbysti, che naturalmente campano di altro, che hanno molte trombe in Bb in casa, la maggior parte vintage di pregio e non cambierebbero nemmeno il sughero marcio delle chiavi acqua, perchè deve esserci sopra quello originale.Degustibus.
E anche che vintage non significa sempre che quella tromba suona al suo massimo perchè XXX nel 1950 la progettò e la produsse in una certa configurazione. Talvolta anche su modelli ben noti e famosi, si trovano "errori" costruttivi dati dai materiali, dalle tendenze e dalla tecnologia disponibile all'epoca. Insomma, è un discorso molto aperto a mio avviso e credo che l'unica "regola" forse possibile, sia il buon senso eventuale del proprietario.
Un giradischi Thorens d'epoca, è un giradischi con molti limiti sonici rispetto ad oggetti oggi disponibili. Ci sono stati proprietari che me li hanno fatti modificare per farli suonare meglio, ci sono stati proprietari che non volevano assolutamente gli fosse toccata nemmeno una vite e che in fase di assistenza mi chiedevano addirittura di sostituire l'olio pozzetto/perno, con olio "originale dell'epoca"...
1) Lo tengo così com'è, con tutti i suoi "limiti", se voglio un gira più performante, me ne compro un'altro ma questo non lo tocco...
2) Fammi tutte le modifiche che ritieni lo possano migliorare perchè mi piace l'estetica Thorens ma voglio che suoni meglio che in origine...
E' un discorso appunto, molto aperto. Tutti hanno ragione, nessuno ha ragione.
Scusate gli innumerevoli virgolettati.
Aderisco completamente a quello che scrivi, Stefano!
Ciao Stefano, non sono uno smanettatore, ma il mio punto di vista è più simile al tuo e anche io non amo molto i dogmi.stefano bartoli ha scritto:Ciao Patrizio, i miei discorsi possono essere spesso, così come il mio modo di esporli, come quelli "del contadino". D'altra parte vengo da certe origini popolari operaie molto molto pratiche.
Mi son sempre rimasti incomprensibili i cosiddetti "Collezionisti" dal momento che per mia formazione sociale/economica, tutto quello che compero deve tornarmi utile, adatto, funzionale. Se non lo è, o non lo compro oppure lo modifico per renderlo tale. La roba, qualsiasi essa sia, per me non ha senso tenerla sotto la campana di vetro, come a volte fa il collezionista. Deve lavorare, funzionare, produrre quello che a me serve in quel momento. D'altra parte la tromba nasce per suonare, non per stare in vetrina stile feticcio.
Per questo mi chiamano "er modifica" . Sia nell'hi fi, sia nelle trombe e nei bocchini, credo di non aver mai avuto nulla che sia rimasto intonso, incluso il cosiddetto "motorino" così si chiamava ai miei tempi. La regola era modificarlo, truccarlo, come si diceva...
Lo faccio anche con i temi di chiunque siano, devo metterci le mani, se mi sembra il caso. Non ho "riverenze" verso nulla e nessuno, rispetto si ma non riverenza.
Ovviamente il post originale non era riferito al collezionista fanatico ma a certe modifiche, la laccatura etc. Io mi sono allargato nel discorso tirando dentro altro e forse, andando ad esempi estremi, anche per il piacere di chiacchierare tra noi del forum.
Ma questo non significa io abbia ragione, è solo la mia idea di musica e di vita.
Tutto quà.
Patrizio mi spiace tu abbia inteso come dogmi ciò che non ha assolutamente a che vedere con gli stessi giacchè se stiamo parlando di posizioni che sono uscite da sintesi di oltre 100 anni di dibattiti non si può in alcun modo parlare di dogmi.Patrizio ha scritto:Ciao Stefano, anche se non sono uno smanettatore, il mio punto di vista è più simile al tuo, anche io non amo molto i dogmi.
Vale quanto già espresso in precedenza per gli HIFI, sebbene i principi (che per loro natura sono di carattere assolutamente generale e vanno poi adattati al singolo ambito di applicazione) del restauro si possano applicare ad ogni maufatto tra cui anche le automobili, il paragonare realtà completamente diverse è una forzatura logica in quanto, appunto, le declinazioni con le quali i principi generali vengono applicate alle diverse realtà cambiano a seconda dell'ambito di applicazione.Per le auto d'epoca la situazione è analoga, anche in questo campo c'è chi sostiene che la vettura debba essere conservata e/o restaurata senza modificare l'originalità dei componenti, ma a volte con questo "purismo" si può eccedere, ovvero.. non ci metto l'impianto a gas perchè così ne stravolgo la natura.
Che in architettura ed in ambito del restauro esistano posizione differenti è esattamente il motivo per cui non si può parlare di dogmi ma bensì di principi condivisi, sinceramente sono sconcertato delle estremizzazioni che citi in quanto non le ho mai trovate se non in un ambito assolutamente dialettico e del tutto ipotetico dal momento che i manufatti per loro natura sono soggetti a variazioni (tra cui anche le manutenzioni ordinarie e straordinarie) nel corso della loro vita che comunque ha un inizio ed una fine anche se spesso sopravvive a noi. Se con imbalsamatori ti riferisci a Ruskin ci può stare perchè la sua posizione era estremamente radicale ed è stata una posizione importante per la dialettica del restauro, ma se guardiamo alle carte (che sono operative tra l'altro) posizione del genere non esistono.Anche nell'architettura ci sono punti di vista diversi. Conservare senza reintegrare, come sostengono i cosiddetti "imbalsamatori del rudere", secondo altri può portare allo sfascio totale delle opere.
Non posso che ribadire quanto già espresso a Stefano in materia:un altro se consideriamo la slaccatura e revisione di una tromba vintage, ci sono ovvie differenze. Per le trombe, poi, le modifiche sono all'ordine del giorno, c'è chi cambia il cannello 25 della 37 con un 7 o un 43, tanto per fare un esempio e sostiene che così la tromba ha un emissione più libera. Insomma, sarei meno rigido su questi aspetti.