stefano bartoli ha scritto:Premesso che mi è capitato di incrociare hobbysti che suonavano da Dio e professionisti che suonavano da schifo, ci sono però delle questioni che chi suona per hobby e non riesce a raggiungere un livello che lo soddisfi, potrebbe affrontare comunque.
La solfa è sempre la stessa: studio quel che già so o che mi fa godere, oppure affronto quel che non so e che magari non mi sta simpatico?
Avere equipaggiamenti che Fats Navarro se li sognava, non ci risolve la questione, lo sappiamo (?) Si, lo sappiamo ma spesso si insiste a ragionare su questi, trombe stratosferiche e bocchini che costano quanto un fine settimana a Nava Iorch. Ma quante risorse economiche e tempo investiamo nello studio e nelle lezioni?
"Trovo tutto in rete oggi" Certo ma la lezione settimanale (non ogni sei mesi...) con l'insegnate fisicamente presente, è tutt'altra storia e solo quella ti può eventualmente far crescere, non la rete. Il web andrebbe preso come supporto, conferma eventuale e confronto e non come "scuola"
Sapere di armonia ma non riuscire a fare un solo decente o peggio nemmeno scale e arpeggi, ci rende degli Sgarbi, sa tutto ma non sa tenere un pennello in mano (probabilmente...)
Ecco che allora, oltre alla tecnica "base" che fonda principalmente sul classico e sui metodi storici, rimane assolutamente fondamentale affrontare con costanza, prima di tutto il traditional (Nel jazz) quella musica spesso con quattro accordi e poi il blues, in tutte le forme estetico stilistiche e soprattutto, in più tonalità. Li si impara il senso della struttura, della forma e si impara anche, da gente come BB King ad esempio, l'economia delle note e l'efficacia anche di una sola nota se ben sfruttata.
L'hobbysta o l'aspirante professionista che passa le giornate a ragionare di equipaggiamento e invece di pensare alla frase da fare, pensa "Azz, senti che suono ha questa nuova tromba" attua un elemento di distrazione verso se stesso, sino a quando quel bocchino e quella tromba lo avranno stancato e dovranno di nuovo passare ad altro, con notevoli esborsi oltretutto.
Hai una Yamahina che va bene? Hai una bella Bach degli anni buoni? Hai una vintage di qualità? Bene, piazzaci un bocchino che ti stia davvero comodo, è un volgare Gewa 3C, benissimo, attacca a studiare, concentrati sulla musica e vedrai che dopo 10 minuti non ricorderai nemmeno la marca dell'equipaggiamento.
Diversamente sarà un calvario sino alla cassa da morto, poi sulla lapide vi scriveranno: Forse aveva del talento, ah se avesse studiato con costanza...
Ciao,
Hai sollevato una questione importante riguardo alla priorità che gli hobbisti e gli aspiranti professionisti dovrebbero dare allo studio della musica piuttosto che all'equipaggiamento. È vero che ci si può perdere nel mondo dei tipi di
tromba e dei bocchini costosi, ma alla fine, ciò che conta di più è la dedizione allo studio, alla pratica e all'approfondimento delle proprie competenze musicali.
Concordo pienamente con te sul fatto che la lezione settimanale con un insegnante fisicamente presente è insostituibile e molto più efficace di qualsiasi risorsa online. Il web può essere uno strumento utile per approfondire la conoscenza, ma non dovrebbe sostituire l'esperienza di imparare direttamente da un esperto.
È fondamentale concentrarsi sullo studio del traditional jazz e del blues, per acquisire una solida base di armonia, melodia e ritmo. Studiare i grandi musicisti come BB King può insegnarci molto sull'economia delle note e l'importanza di saper esprimere molto con poco.
Per quanto riguarda i tipi di trombe, è importante trovare uno strumento e un bocchino che siano adatti alle proprie esigenze e preferenze. Che si tratti di una Yamaha, una Bach o una vintage di qualità, ciò che conta è che ti senta a tuo agio con il tuo equipaggiamento e possa concentrarti sulla musica piuttosto che sulla marca o sul costo dello strumento.
In conclusione, l'attenzione dovrebbe essere posta sullo studio costante, la pratica e l'approfondimento delle competenze musicali, piuttosto che sull'equipaggiamento. Solo così si potrà raggiungere un livello di abilità che soddisfi le proprie aspirazioni artistiche e si eviterà di rimanere intrappolati in un ciclo di ricerca continua dell'equipaggiamento "perfetto".