a noi bazzicatori seriali di vintage ed antiquities, noi incorreggibili somarelli (diciamocela tutta) che non capiscono l'importanza del progresso e rimaniamo nostalgicamente legati ad un passato ormai spazzato via dalla furia iconoclasta del "contemporaneo è meglio!" (rigorosamente da leggersi con stile di avvertimento mafioso

Mi riferisco al "Pitch", ovvero la frequenza di riferimento del LA centrale sulla quale accordare gli strumenti.
Credo, ma non ne sono sicuro, che in italiano tale termine (pitch) si possa definire come "altezza" e che denoti non esclusivamente una proprietà fisica ben specifica ma abbia anche valenze qualitative non di poco conto.
Certo di frequenze di riferimento per il LA centrale, per lo meno fino ad una certa epoca, ne sono state usate tante quante erano le orchestre esistenti (lo so sono il solito esagerato

E veniamo invece alle nostre sexy vecchiette che hanno oramai superato abbondantemente l'ottantina...
LP ed HP: Low Pitch ed High Pitch.
Con il primo si intende il LA a 440 Hz con il secondo si intende il LA a 456-457 Hz
Quando non già indicato dal modello, ad esempio la Conn ad un certo puunto usava i numeri dispari per le HP e i pari per le LP, spesso è presente sul fusto dello strumento (solitamente in prossimità del seriale dello strumento) la lettara H o L che indica che indica il pitch di tale strumento. Bisogna stare attenti a non confondere la L con un eventuale indicazione della dimensione del canneggio, giacché questa, solitamente, veniva fatta con una indicazione numerica (Martin ad esempio 1,2,3 per indicare rispettivamente canneggio stretto medio o largo).
Esperienze in merito? Problemi riscontrati? E' possibile utilizzare strumenti HP al giorno d'oggi? E se si in che contesti? Come ovviare alla diversa intonazione? Cosa succede a tutto il resto di range di frequenze in un HP ripetto un LP?