Leggende metropolitane

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Marco Muttinelli
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Leggende metropolitane

Messaggio da Marco Muttinelli »

Post assolutamente politically s-correct ma diamo la stura alle nuove regole del forum.
Il nostro strumento, curiosamente, da molti anni a questa parte pare essere divenuto il terreno di caccia preferito dagli imbonitori di piazza che le sparano sempre più grosse e, secondo me, proprio per questo sempre più esilaranti. In particolare c'è una panzana che gira oramai da molti anni e ha preso talmente piede che fa parte della quotidianità di chi tratta questo strumento, sia in chi suona tanto in chi li vende, ma di questo ne parlerò piùavanti dopo aver sentito varie voci.
Credo di non aver mai digerito il marketing, soprattutto quello più recente ma se i proclami degli annunci corrispondessero a verità che strumento sarebbe ora la tromba? Un qualcosa che suona da sola, ti fa i massaggi, ti prepara colazione, pranzo e cena, ti stira le camicie e ti rammenda pure i calzini e dà da bere alle piante? No perché se penso anche a marchi storici che producono un determinato modello da oramai decine di anni ed ogni nuovo aggiornamento se ne escono con frasi del tipo "drammatico miglioramento", "un deciso passo avanti", "sensibile miglioramento" etc. etc. etc.... i casi sono due o prima producevano carciofi e dopo 15 nuovi modelli di carciofo gli è uscita una tromba, oppure la presa per il culo c'è ed è bella grossa...
Comunque postate qui tutte le più starne teorie sullo strumento, le panzane, le cose vere, le teori fantasiose e quelle giuste, le varie tecniche di vendita proposte, i motivi per cui siano vere o semplici leggende metropolitane e... sotto coi coltelli (metaforici eh mi raccomando...) che ora si può e si deve : Chessygrin :

PS... NON E' NECESSARIO PARLARE SOLO DELLE TROMBE MA ANCHE DI QUALSIASI ALTRO STRUMENTO O SETTORE DELLA MUSICA DOVE CIRCOLINO IDEE DI VARIO GENERE... MEGLIO SE STRAMPALATE : Thumbup :


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kkongiu
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da kkongiu »

Ciao Marco,

Perdonami se affronto la tua provocazione in modo serio.
Sono d'accordo con il tuo approccio, anch'io tendo a preferire strumenti musicali usati o vintage anziché lasciarmi ammaliare dal marketing e ritengo che come consumatori, sia importante essere consapevoli delle promesse esagerate e mantenere un approccio critico quando si valutano le affermazioni fatte negli annunci. Leggere recensioni indipendenti, consultare esperti del settore e provare personalmente gli strumenti può aiutare a prendere decisioni informate.

Tuttavia, è importante considerare il contesto di mercato altamente competitivo in cui operano le aziende che producono strumenti musicali. Gli annunci esagerati possono essere visti come una forma di storytelling e di creazione di un'immagine positiva del prodotto. Questi annunci spinti possono generare emozioni ed entusiasmo nei potenziali acquirenti, suscitando la curiosità e l'interesse verso un nuovo strumento. Per mantenere un mercato attivo e stimolare le vendite, le aziende devono costantemente cercare di proporre nuove caratteristiche e miglioramenti ai loro prodotti. Questo può comportare la creazione di annunci che sottolineano le potenzialità di un nuovo modello rispetto a quello precedente, anche se i cambiamenti potrebbero essere più incrementali che rivoluzionari.
Dal punto di vista del consumatore, l'acquisto di un oggetto dei desideri può alimentare l'entusiasmo e la passione per un determinato settore. Questa spinta emotiva può essere considerata come un modo per soddisfare bisogni psicologici di autostima, appartenenza e gratificazione personale. Pur mantenendo un approccio critico e consapevole, l'acquisto di un oggetto desiderato può arricchire l'esperienza e contribuire a una maggiore coinvolgimento e passione nel campo della musica.
È importante riconoscere che, nonostante le riserve verso questo tipo di marketing, quest'approccio diventa necessario in un'economia che richiede costantemente il mantenimento dei livelli di produttività e, di conseguenza, dell'occupazione. Se le aziende non seguissero la dinamica della moda e non cercassero di offrire prodotti nuovi e attraenti, potrebbero rischiare di perdere quote di mercato e di veder diminuire le vendite. Ciò potrebbe portare a una riduzione della produzione e, di conseguenza, a un possibile aumento della disoccupazione nel settore incluso tutto l'indotto come negozianti ed artigiani del settore.
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Matteo Giannini
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Matteo Giannini »

Gianluca, stai riportando la logica del capitalismo che, personalmente, considero fallace, soprattutto in un mondo che deve essere più consapevole nei consumi. Per esempio, oggi a Roma ci dicono che 1,8 milioni di persone non potranno più entrare perché non hanno un'auto elettrica. Quindi comprate, sostituite, lavorate e crepate. Ecco, sempre personalmente, tutto ciò va fermato e combattuto.
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Zosimo
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Zosimo »

Come diceva il poeta: lavora, consuma e crepa.
Parlando di strumenti musicali, più che la nuova tromba che suona da sola
oltre al bocchino che si innova ogni giorno ( quello famoso per gli acuti per i trombettisti e quello che ti da il suono
di coltrane o un altro gigante per i sassofonisti) il mercato è molto orientato su quelli che io, chiamo
i ''cazzilli'' cioè quella vitarella, gancetto o altro che ti fa migliorare le vibrazioni, gli acuti e il karma.
Pur vero che il mercato dei fiati è molto meno vasto di chitarra e batteria, quindi anche noi abbiamo
bisogno dei nostri giocattolini e a volte piace credere che sia un investimento sensato.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Fcoltrane »

per me basta provare e con senso critico ci si rende conto se sono cazzilli inutili o meno.
un po di tempo fa sono andato a riparare una tromba da un noto riparatore delle mie zone , al momento di riprendere lo strumento ho portato pure il sax e mi e' stata proposta una vitarella che si posiziona tra il collo e il corpo del sax (per stringere il collo) .fatto sta che il suono cambiava davvero e quando ho provato ero davvero scettico ma di fronte alla evidenza mi sono arreso.
(non dico che sia meglio o peggio ma qualcosa cambiava nella produzioni degli armonici.)
fatto sta che da quel momento il mio sax selmer mk6 non ha piu' la sua vite originale.
la mia idea e' che a volte le modifiche sono rilevanti ma non e' detto che siano in meglio.
(perche' poi ci si scontra con la propria abitudine).
un esempio concreto : il bac 3 c e' lo standard medio del trombettista ma se sei abituato con un monette b2s3 prana (che e' una fogna tutto il resto ti sembrera' inappropriato).
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Marco Muttinelli
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Marco Muttinelli »

I temi toccati da Gianluca, Matteo e Luis (senza la o che mi raccomando si arrabbia : Oops : ) pongono una questione interessante, ovvero se e in che misura possiamo essere artefici (nel nostro piccolo come individui e come comunità) di un cambiamento culturale, di un approccio differente alle questioni anche economiche e produttive, nonché a quelle ambientali che gli aspetti della nuova produzione comportano.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Fcoltrane »

su questo aspetto non so rispondere , nel senso che considero questo tipo di "decisioni personali " e cerco sempre di scindere il discorso "etico " dalla preferenza personale cercando di utilizzare il senso critico.
per fare un esempio concreto>
questa vite che serve per avvitare il collo del sax e' un oggettino di pochi grammi e che misura meno di un centimetro.
(il costo 50 euro) .
ora si potrebbe disquisire sul costo troppo elevato non giustificato dal valore dei materiali utilizzati ecc...
ma come dicevo io preferisco non ragionare in questa maniera.
e ribadisco che ero molto scettico sulla utilita' di questo "cazzillo" ma avendolo provato mi sono dovuto ricredere.

e' chiaro poi che se un mio allievo di sax mi chiedesse un consiglio non lo inviterei all'acquisto ma al contrario gli darei gli strumenti per poter decidere ( e quindi utilizzare consapevolmente il senso critico).

il principio per gli strumenti musicali credo sia condiviso da tutti : non sono gli strumenti che fanno il musicista.
ma se devo scegliere tra essere consapevole e non esserlo preferisco la prima ipotesi.
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Matteo Giannini
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Matteo Giannini »

Direi che ci troviamo di fronte a due argomenti differenti: il primo è un argomento di ordine generale che riguarda una società che ci impone di comprare perennemente cose indicendo in noi bisogni anche totalmente inutili. Di fronte a ciò mi chiedo sempre se posso riparare una cosa prima di sostituirla. Per buona pace dei venditori spesso riparo ciò che si rompe. (Il capitalismo non fa per me). Il secondo riguarda miglioramenti veri o illusori (effetto placebo) che si possono avere con la sostituzione di un oggetto, un esempio concreto sono gli sci prima del carving- dopo il carving o le racchette da tennis. Per ciò che riguarda le trombe (non conosco i sax) sono degli strumenti meccanici molto semplici e, levando di torno tutto ciò che è di scarsa qualità, levando il musicista (nel mio caso di scarsa qualità anch'esso) Resta un tubo con dei pistoni codificato in modo quasi definitivo all'inizio del secolo scorso. Nessuno ha aggiunto niente di sostanziale. tu ami i bocchini Monette, alcuni gli Schilke, altri si trovano benissimo con i Yamaha, lo stesso vale per le trombe e lì intervengono il gusto personale, il buon senso e la disponibilità economica. Anche tu hai aggiunto una vite al tuo sax che ti ha dato una sensazione personale diversa del tuo strumento. Ma non è che hai comprato un altro sax perché la versione 2.0.1.1 dell'aggiornamento, il modello nuovo, insomma, lo renda un'evoluzione senza precedenti. Personalmente suono ottimi strumenti (almeno così li ritengo) e non li cambierei con l'ultimo modello di nessuna marca anche per il primo punto di ordine generale e, di nuovo, per buona pace di chi fa marketing.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Marco Muttinelli »

Matteo Giannini ha scritto: 29/05/2023, 15:43 Direi che ci troviamo di fronte a due argomenti differenti
Ma entrambi è giusto che vengano affrontati in questo post, non sono altro che dei "riflessi" l'uno dell'altro e denotano anche l'approccio individuale che ciascuno ha.
Proprio anche questo post può veramente essere l'occasione per ragionare su sistemi complessi e, eventualmente, ripensare nel nostro piccolo alla vita che ci circonda, a come noi la affrontiamo/subiamo e gli eventuali cambiamenti che vi si possono apportare. Condivido anche io che l'approccio capitalistico non solo non ci stia portando nella direzione giusta, ma al contrario ci sta conducendo verso un baratro dal quale sarà assai difficile uscire se non ci si ferma prima. Ridurre un mondo intero ai soli aspetti di mercato significa cancellare tutto ciò che ha spinto l'uomo in passato. Arte, filosofia, tradizioni, culture, forme di pensiero ridotte ad una poltiglia melmosa a forma di esse barrata.
Quando senti colleghi di lavoro dirti "ma la filosofia non serve a nulla", "con la filosofia non ci campi" ti risvegli di colpo dal torpore e pensi che l'agire, tanto in voga di questi tempi, se non è supportato da un preciso progetto, non è agire ma bensì agitarsi. Attività del tutto sterile ed inutile. Andare va bene, ma senza la domanda fondamentale del "dove stiamo andando" il rischio di andare a finire male è infinito, eppure è esattamente così che si sta movendo la società occidentale contemporanea. Questo è percepibile ad ogni livello, sia esso il macro come il micro, e finisce che quella vitina o quella "piccola" bugia detta per vendere e per salvare(?) posti di lavoro divengano il più puro emblema di una società totalmente priva di idee e di valori per i quali lottare e costruire un futuro credibile e sano per i nostri posteri.
Siamo così sicuri che il "salvare" sia necessariamente l'unica strada? Non varrebbe forse la pena "ripensare"? Non è che dietro alla vitina o alla piccola bugia più che il salvare si nasconda in realtà null'altro che la solita logica del profitto puro?
Domande, tante domande, ma da qualche parte bisogna pur cominciare a porle e, soprattutto a porcele a noi stessi.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Fcoltrane »

per me l'argomento e' sempre lo stesso cambiano solo i valori.
quella vitina costa 50 euro . Mi fa suonare meglio? ho 50 euro da spendere ?
sono queste le domande che mi pongo.
recentemente con alcuni amici sassofonisti abbiamo discusso dell'ultimo sax tenore in casa selmer.
anche qui le domande che mi sono posto sono le stesse .
suona meglio del mio? ho 11mila euro da spendere?
gia' non ha superato la prima prova e se la avesse superata purtroppo non supererebbe la seconda :) .

.... "Anche tu hai aggiunto una vite al tuo sax che ti ha dato una sensazione personale diversa del tuo strumento"..
quando parlo di suono e senso critico e' proprio questo che provo a spiegare, il suono e la sua produzione e' diverso a seconda della presenza o meno della vite e non la considero una mia sensazione personale ma un dato oggettivo .
E' vero pero' che questo capita a me e non proporrei la stessa scelta a nessun altro a prescindere dalla tecnica che possiede.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da kkongiu »

Ciao Marco, Matteo,

Sono d'accordo con voi che il consumismo e l'approccio capitalistico sollevino diverse critiche molto valide, specialmente quando consideriamo gli impatti ambientali. Non possiamo ignorare l'urgente necessità di adottare un approccio meno impattante sul nostro pianeta. La transizione verso un'economia più sostenibile richiede una riconsiderazione dei nostri modelli di produzione e consumo attuali e dobbiamo sicuramente esaminare attentamente le pratiche industriali che hanno portato a sfruttamento delle risorse, inquinamento e sovrapproduzione. Concordo che "ripensare" sia un passo cruciale per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente.

Dobbiamo però anche affrontare le preoccupazioni legate al lavoro e all'accessibilità dei beni di prima necessità. Il cambiamento deve essere equilibrato e considerare le implicazioni sociali ed economiche, affinché un eventuale processo di transizione non lasci indietro nessuno e che i beni essenziali siano accessibili a tutti, considerando che i beni prodotti a livello industriale spesso hanno un prezzo inferiore. Dobbiamo lavorare verso un equilibrio, cercando di ridurre l'impatto ambientale senza compromettere l'accessibilità e la qualità dei beni di consumo.

So di non avere una visione particolarmente romantica ma il mio pragmatismo mi fa rimanere scettico sul fatto che nel breve periodo sia possibile trovare un equilibrio che promuova un futuro più sostenibile per tutti. È un compito impegnativo che richiederà sforzi congiunti e soluzioni innovative e fa sicuramente tanto bene parlarne.
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Zosimo »

Per fortuna che i trombettisti sono esenti dal fantastico mondo
delle legature dei bocchini per sax. Li si apre un campo meraviglioso.
di tutti i gusti da 10 euro per quelle cinesi a 500.
Per me al momento serve solo a reggere l'ancia, ma per molti
è questione di vita o di morte.
Anche vero che noi trombettieri, alcuni, in america di più
ci ''flippiamo'' per i reggi molla dal teflon al bronzo al fosforo.
Tolgo il ragionamento del compro cose che non mi servono con soldi che non ho
per compiacere gente che mi sta sul kazù :D
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da toro »

L'uomo ha dei bisogni,che devono essere soddisfatti con dei beni(non necessariamente primari),i beni per essere prodotti devono essere venduti e per fare cio' le aziende devono mettere in campo tutte le possibili motivazioni(vere o false che siano.....poi su quelle false ci sarebbe da aprire un seminario sul vantaggio o meno in termini di etica commerciale e del rischio di bruciarsi) che premiano il loro prodotto anziche 'quello della concorrenza.Da tutto cio' non si scappa in questa parte di mondo,giusto o sbagliato che sia,e che piaccia o meno. Il mondo delle trombe non puo' che adeguarsi a queste regole generali.
Personalmente amo tutto quello che viene dal passato,ma l'eta' conta molto nei giudizi.....se parli ad un giovane di suonare una tromba del 1950 ti sputa in un occhio:stessa cosa feci a mio nonno quando mi propose di usare il suo Falcone Guzzi del 1934,ma io preferii la Vespa che tecnologicamente era molto piu' avanzata(cosi' si diceva).Lo avessi ascoltato......
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Matteo Giannini »

Forse anche da diversamente giovani, quali siamo, dovremmo fare qualcosa
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Re: Leggende metropolitane

Messaggio da Marco Muttinelli »

kkongiu ha scritto: 29/05/2023, 17:58 Ciao Marco, Matteo,

Sono d'accordo con voi che il consumismo e l'approccio capitalistico sollevino diverse critiche molto valide...

Dobbiamo però anche affrontare le preoccupazioni legate al lavoro e all'accessibilità dei beni di prima necessità. Il cambiamento deve essere equilibrato e considerare le implicazioni sociali ed economiche, affinché un eventuale processo di transizione non lasci indietro nessuno e che i beni essenziali siano accessibili a tutti, considerando che i beni prodotti a livello industriale spesso hanno un prezzo inferiore. Dobbiamo lavorare verso un equilibrio, cercando di ridurre l'impatto ambientale senza compromettere l'accessibilità e la qualità dei beni di consumo.

So di non avere una visione particolarmente romantica ma il mio pragmatismo mi fa rimanere scettico sul fatto che nel breve periodo sia possibile trovare un equilibrio che promuova un futuro più sostenibile per tutti. È un compito impegnativo che richiederà sforzi congiunti e soluzioni innovative e fa sicuramente tanto bene parlarne.
Senza una analisi critica ed approfondita di ciò che è il capitalismo (o meglio la sua forma più evoluta del "finanzismo"), di quali sono i suoi limiti intrinseci e di dove ci sta portando, qualunque tentativo di uscirne è destinato a naufragare, non certo per cattiva volontà ma proprio perché non se ne definiscono esattamente le implicazioni e le conseguenze ultime di queesto sistema in essere. Condivido che si debba lavorare verso un equilibrio, anzi direi verso una maggior giustizia sociale, una vera equità, ma basta vedere gli indicatori economici, non solo italiani ma in generale mondiali, chee ci si rende conto perfettamente che tale equilibrio non solo è irraggiungibile, ma addirittura sta sempre più scomparendo completamente con la concentrazione di sempre maggiori ricchezze nelle mani di sempre meno soggetti. Basti vedere i divari di stipendi tra manager e dipendenti, basti vedere il taglio di posti di lavoro e l'impoverimento della domanda di figure professionali. Certo la macchina propagandistica (approntata dal capitalismo stesso) ci sta propinando concetti ed idee (per lo meno da più di quarant'anni in qua) tanto belle sulla carta quanto assolutamente finte ed irrealizzabili. Irrealizzabili non perché lo siano realmente ma semplicemente perché manca la volontà reale di realizzarli.

Basti vedere il potere di acquisto delle famiglie italiane, crollato miseramente sempre negli ultimi 40 anni o i dati istat sulla povertà che ci presenta un quadro tutt'altro che confortante:

https://www.istat.it/it/archivio/271806
https://tg24.sky.it/economia/2022/12/02 ... rta-italia
https://tg24.sky.it/cronaca/2022/06/15/ ... rta-italia
https://www.eticasgr.com/storie/approfo ... istat-2022

E, stando a quanto si dice i dati che verranno pubblicati quest'anno saranno ancora più sconfortanti...

Proprio per questo ciascuno di noi deve prendere consapevolezza di cosa sia il sistema capitalistico, di quali conseguenze comporta e solo dopo decidere se sia il caso di continuare a idolatrarlo o cominciare a pensare a cambiare anche solo un piccolo granello di sabbia in questo nel proprio quotidiano, cambiamento che può anche essere il semplice prendere atto dell'effettiva portata delle dinamiche economiche in corso che stanno poi guidando (rovesciando quindi completamente la gerarchia dei valori) le dinamiche sociali.
toro ha scritto: 29/05/2023, 21:06 Da tutto cio' non si scappa in questa parte di mondo,giusto o sbagliato che sia,e che piaccia o meno.
Non si scappa ma si può e si deve cambiare, come scrivevo sopra è prima di tutto una presa di consapevolezza, poi le azioni anche piccole, banali, quotidiane, vengono da sè.
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